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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Antonio Moresco, Gli esordi, 1998

concordanze di «sembrava»

nautoretestoannoconcordanza
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due teste di cui sembrava composta, una l’avevo
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piccole luci che mi sembrava fossero ancora accese all
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silenzio assieme a noi. Sembrava incredibilmente emozionato, stringeva in
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suoi colpi. ¶ Si separarono. ¶ Sembrava che ognuno fosse avviato
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a prendere sonno. Mi sembrava di sentire di tanto
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sui suoi polpastrelli, mi sembrava che da un momento
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il pallone nello spazio. Sembrava buio, trasparente, come una
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estenuante trattativa. ¶ All’inizio sembrava che il Gatto facesse
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il foglio in mano, sembrava proprio sul punto di
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eppure dopo diverse settimane sembrava non averlo ancora letto
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tra le due tavolate, sembrava doversi spezzare da un
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di nuovo distante, concentrato, sembrava non accorgersi neppure della
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distintamente anche la sua. Sembrava che stesse cercando in
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ma anche la sigaretta sembrava disgustarlo, si dimenticava a
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fianco, contro il muro, sembrava stesse dormendo da un
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guardavo dentro e mi sembrava a tratti di scorgere
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a volte, quando mi sembrava di essere sul punto
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per il sonno. Mi sembrava che il padre priore
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dalla luce del fanale, sembrava trasparente. ¶ Il cancello era
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tutta inclinata sul manubrio, sembrava allontanarsi fin quasi a
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che la sua velocità sembrava rallentare e accelerare di
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inclinata da una parte, sembrava non poggiare a sua
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anche quel loro gesto sembrava far parte della danza
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suo corpo. Non mi sembrava di averle stretto le
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vetri della serra. Non sembrava neanche un piede, ma
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l’ora d’arrivo. Sembrava un po’ più disteso
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mattina presto, perché mi sembrava di vederle dormire tutte
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guardai. Era in vestaglia, sembrava che i suoi occhi
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soltanto un mormorio confuso, sembrava che stesse pregando di
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volte, ma il tendine sembrava allungarsi sempre più senza
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ondulata, l’intera casa sembrava modellata a colpi di
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sua vestaglia elettrizzata. Mi sembrava di vedere il cerchio
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carta. Il suo corpo sembrava avvitarsi nella vastissima vestaglia
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teneva gli occhi chiusi, sembrava addormentata, mentre la torcia
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irrigidito, la sua camicia sembrava sempre sul punto di
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il portone di lamiera, sembrava che le vibrazioni di
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di un bel po’, sembrava spostarsi per conto proprio
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po’ di vento mi sembrava persino di vedere uno
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la stessa mattonella perché sembrava sempre sul punto di
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segate così corte che sembrava seduta sopra la linea
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e a volte mi sembrava che le sue soste
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su una nota altissima, sembrava che tutti i commensali
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aperte da qualcuno. Mi sembrava di vederli inciampare e
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volto rischiarato dal bagliore sembrava senza lineamenti. Nel punto
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nello spazio. Lo Ziò sembrava essersi assopito sulla poltroncina
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dalla poltroncina, e mi sembrava che cercasse di seguire
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parco. La grotta sbalzava, sembrava fatta di cartone pressato
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inclinato sulla moto. ¶ Mi sembrava di avere dormito solamente
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ormai in penombra. Mi sembrava di ricordare che altre
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già a cantare. Mi sembrava di riconoscere alcune voci
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anche dall’altra parte. Sembrava tutto come prima, riconoscevo
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occhi chiusi e mi sembrava di dormire. Mi guardavano
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campo la pallina. Mi sembrava che un gran numero
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molto prolungati, ma mi sembrava che tutto fosse sempre
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questo inesauribile alberello che sembrava fatto di ferro e
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e quasi sfigurato. ¶ Mi sembrava che il Gatto evitasse
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volare nella stanza. Mi sembrava di cogliere il loro
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la strada che seguiva sembrava sovrapposta ai tetti delle
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laterale della costruzione che sembrava non ci fosse alcun
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ingresso nell’unica navata, sembrava che nello stesso istante
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era ancora infinitamente luminoso, sembrava incapace di finire. Il
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altare di legno, che sembrava molto più piccolo e
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alla vecchia costruzione. Mi sembrava che venisse da dentro
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a parlare, ma mi sembrava che ora i suoi
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ridiventato leggerissimo nell’aria, sembrava planare e subito dopo
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perfetto equilibrio nello spazio. Sembrava già irraggiungibile oltre la
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tornava nel cortile non sembrava neanche più in grado
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continuo, e a volte sembrava ci fosse buio pesto
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piena notte, altre volte sembrava che illuminasse a giorno
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di piatti o quando sembrava che la giostra avesse
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quella della palma. Mi sembrava che non ci dovessero
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del refettorio ancora spalancati, sembrava di vederci sempre un
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chierica del Gatto. Mi sembrava che si mettesse intenzionalmente
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bocca appariva serrata, mi sembrava che avesse incominciato a
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abbaglianti, quando doveva inginocchiarsi, sembrava dovessero tagliarsi e squarciarsi
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con la mano, mi sembrava che al contrario si
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a sussultare incontrollate, mi sembrava che fosse sempre sul
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illimpidiva sempre più, mi sembrava di distinguere attraverso il
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Terra, l’intera valle sembrava cancellata, come se tutta
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gomma, e la polvere sembrava polvere di gomma. ¶ «Da
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Il rombo del motore sembrava venire da lontano. L
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parte. L’unico bar sembrava chiuso da tempo, anche
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sua testa precocemente calva sembrava vellutata. ¶ Non faceva niente
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per guardarlo, ma mi sembrava che atteggiasse il profilo
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nelle curve. ¶ Eppure mi sembrava che si nascondesse dietro
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incrocia, si dilata...» ¶ Mi sembrava di vederlo arrossire all
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aperta!» ¶ Salivamo senza parlare. Sembrava di stare seduti direttamente
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anteriore era floscio, sprofondava, sembrava di stare seduti su
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sola mano, di lato, sembrava non essersi accorto che
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pedana del baldacchino mi sembrava un po’ sollevata. Il
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dallo scappamento, ma mi sembrava di non riuscire a
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sua lingua penzoloni vibrava, sembrava sempre increspata da un
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a un altro passeggero sembrava formata soltanto dalle nubi
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in un punto che sembrava essere al centro dello
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e tutta l’Idra sembrava essersi a poco a
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ala franava di colpo, sembrava che tutto l’aereo
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al finestrino. L’aeroplano sembrava fermarsi per qualche istante
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in un punto che sembrava deserto dietro un abbozzo
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un istante, perché mi sembrava che qualcosa interrompesse la
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folla. ¶ Il cieco non sembrava neanche più in grado
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fosse ancora interamente buio, sembrava tutta spalmata di magnesio
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era così terso che sembrava sempre sul punto di
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ne stava perfettamente immobile, sembrava dipinta sul parabrezza. ¶ Poi
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sulla maniglia. Non mi sembrava di avere fatto la
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letto senza gambe, mi sembrava di udire dei passi
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diverse, dove la luce sembrava filtrare maggiormente, e mi
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dietro il tavolo, mi sembrava di scorgere qualcosa di
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tornare indietro molto tempo, sembrava che si stesse pettinando
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un rosso molto acceso, sembrava lasciato da quelle caramelle
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era piena di stelle, sembrava tutta sputacchiata. Facevo un
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vedeva bene la testa, sembrava tutta bendata, imprecisata. ¶ “Ha
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per un po’, mi sembrava che, invece di arrossire
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era impallidita di colpo, sembrava liquefatta. ¶ «Adesso partiamo!» dissi
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la giacca dalla gruccia, sembrava che non mi vedesse
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alla base della catasta, sembrava si stesse strangolando. ¶ «E
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vice impallidiva di colpo, sembrava evocato dal raggio di
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certa personcina...» si scusava. ¶ Sembrava cercare qualcosa con gli
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dal basso un rumorino, sembrava che qualcuno stesse cantando
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sentivano spari, da lontano. Sembrava che tutto fosse ormai
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di Lenin. Anche lui sembrava guardarci, perché era girato
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il riflesso dell’acqua, sembrava fatta di vetro, ricamata
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sala, e anche Lenin sembrava guardare perfettamente tranquillo verso
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faccia, come un perno, sembrava sempre che stesse volando
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silenzio per un po’. Sembrava, a vedere da dietro
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condurci tutti quanti...” Mi sembrava che Benno sorridesse con
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la zucchina di Lenin sembrava guardare a lungo verso
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professore tendeva l’orecchio, sembrava non riuscisse neanche a
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nell’altra stanza, quando sembrava che il rantolo si
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scoppiargli fuori di bocca, sembrava stesse correndo e insieme
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tra le sue labbra, sembrava sempre sul punto di
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fermavano, a volte, mi sembrava che venisse dal pianerottolo
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per diversi giorni, mi sembrava, perché vedevo le striscioline
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vedevo socchiudere gli occhi, sembrava non avesse neanche più
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la mia spalla, mi sembrava di vederlo arrossire di
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piumante che incrociava. Mi sembrava che arrossisse ogni volta
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labbra, il suo volto sembrava calzato in modo esagerato
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scentrarsi di colpo, mi sembrava di udire qualcosa vibrare
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quella vocina dagli altoparlanti, sembrava che stesse parlando mentre
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cari...” Il suo volto sembrava blu sotto il lampione
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si incrinava di colpo, sembrava che inghiottisse saliva, che
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un’altra cosa... mi sembrava di dover salire sulla
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angolo delle cicche, mi sembrava di avere fatto pochi
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la chiazza dell’olio sembrava sempre un po’ più
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legno, sotto il colonnato. Sembrava addormentato di fronte al
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ci venisse ancora qualcuno, sembrava abbandonata da tempo, quasi
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occhi sulla tovaglia, sorrideva. Sembrava masticare il cibo con
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mi chiesi, perché mi sembrava di cogliere un leggero
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Käthchen, mentre l’altro sembrava puntato sulle cercatrici di