Alessandro Baricco, City, 1999

sua faccia vera: dio, sembrava dolcissima, tutta quella stanchezza

a loro, ma nulla sembrava poterli schiodare da lì

Hall, un posto enorme, sembrava una stazione, con il

scritte, una bella macchina, sembrava una slot machine, o

se il biscotto ti sembrava fatto col burro schiacciavi

e se invece ti sembrava che sapesse di margarina

prato, senza mai voltarsi. Sembrava piccolissimo, in mezzo a

fatta, le due zitelle. Sembrava sicuro di sé. Loro

un po’ a guardarlo, sembrava cercasse qualcosa. Poi si

quattro volte a testa. Sembrava dovessero ammazzarsi. L’ultima

grassone. Ma quello non sembrava nemmeno vederlo. Continuava a

sue forbici in mano, sembrava ancora vivo. ¶ – Si tolga

corpo. Solo il respiro, sembrava essersi fermato. Wizwondk lasciò

un’occhiata alla villetta. Sembrava un annuncio pubblicitario per

taglia sulla testa che sembrava una collezione di zeri

le braccia accartocciate malamente – sembrava una falena splendidaesausta, e

fatica immensa, e non sembrava conoscere l’ipotesi di

al vaso di petunie. Sembrava una che fosse lì

di Marilyn Monroe che sembrava sputata lei. ¶ – Marilyn Monroe

fatta da uno che sembrava morto. ¶ – E lo dica

da tutte le parti, sembrava sempre che stesse per

Diesel con stupefatto rimpianto: sembrava la concorrente di un

posseggo un’automobile? ¶ – Mi sembrava una cosa plausibile. ¶ – Temo

il calcio delle pistole, sembrava una specie di condannato

e lui non mollava. Sembrava che stesse in una

legati sotto il mento. Sembrava un esploratore antartico ripescato

un fantoccio. Quando atterrò sembrava uno caduto dal decimo

tutto. Era molto gialla. Sembrava una casa giocattolo, qualcosa

ritmo costante, tranquillo. Non sembrava una lotta. Sembrava dopo

Non sembrava una lotta. Sembrava dopo una lotta. Gould

era tornata dalla clinica sembrava guarita, era abbastanza normale

che gridava. Quando piangeva sembrava di sentire piangere una

ha detto? ¶ – Non so. Sembrava un po’ a disagio

ricominciava a palleggiare. Non sembrava triste e nemmeno contento

già ricoperta da”, lui sembrava al riparo da qualsiasi

brava persona. A Gould sembrava un’idiozia. ¶ – Se fosse

dietro alla grande voliera, sembrava vuota. ¶ Del ragazzino nero

gli fossero servite. Gli sembrava una cosa improbabile. Ma

uno due di Poreda, sembrava chiuso nella sua guardia

diaframma, la conosco, bastardo), sembrava un colpo pulito, Lawyer

voce calma, e che sembrava perfino allegro, ecco, adesso

e dovunque andassimo lei sembrava nata lì, sembrava la

lei sembrava nata lì, sembrava la sua città. Riusciva

ricordarmi è che lei sembrava felice, mi ricordo che

un bambino che non sembrava un bambino, per così

bambino, per così dire. Sembrava una persona grande. Che

era una cosa semplice, sembrava che dovesse rimettere a

complicarsi le cose. Ma sembrava che stessero bene, insieme

tutte delle storie loro. Sembrava un gioco, ma non

bella. Una volta, che sembrava davvero a posto, tranquilla

con una voce che sembrava nuova, sembrava che gliel

voce che sembrava nuova, sembrava che gliel’avessero restituita

Si avvicinò al televisore. Sembrava di legno, ma poi

di una plastica che sembrava legno. ¶ – L’avete comprato

voce che faceva paura. Sembrava la voce di un

perché andava lento, e sembrava saggio. Si fermò quel

e 37, e ridotto così sembrava un occhio cieco che

grande che a entrarci sembrava di entrare in una

ragione le sorelle Dolphin: sembrava un occhio cieco che

beveva, e del denaro sembrava fregargli relativamente. Si sentiva

e tutti, al mondo. Sembrava in buona fede, sapeva

solo una frase, ma sembrava che ci tenesse, ogni

era così cattivo come sembrava, ma... mi ricordo la

le parole, no?, be’... sembrava abbastanza in forma, diceva

so che altro, comunque sembrava che fossero stati gli

così importanti, era che... sembrava più giusto, che so

e dove sarei andato, sembrava che fosse lui a