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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Antonio Moresco, Gli esordi, 1998

concordanze di «sempre»

nautoretestoannoconcordanza
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felpate, nel passare, fanno sempre salire le lacrime agli
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non funziona bene, ho sempre freddo.» ¶ Non riuscivo a
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dietro la cerata. ¶ «Possiamo sempre brindare. Oggi è Natale
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o cortili che stanno sempre all’esterno di qualche
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nelle ville... Qui è sempre festa!’ mi dico scorgendo
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Nelle torri si accendevano sempre nuove finestre, sembravano tutte
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le radici. Ne seminava sempre di nuove, vedevo tremare
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di quelli che ritornano sempre a casa sfrenati, e
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banco della profumeria. “Sta sempre di fronte a quel
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scarico del pianerottolo. Era sempre otturato, spuntavano dalla portella
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risponde nessuno! Eppure lascio sempre suonare per molto...» ¶ «Ma
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come! Se è rimasto sempre in casa editrice ad
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un tratto. ¶ «Lo fa sempre... scongela la carne col
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poltrona, quando passo come sempre a salutare. “Ma è
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sua voce si stava sempre più rianimando. Fece una
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denti quella schiuma segnata, sempre incominciata...” mi dicevo cercando
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convinca a ritelefonargli domani, sempre alla stessa ora. Ha
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gomma ancora più insalivata, sempre più sfalsata. ¶ «Allora me
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mi avrà ficcato come sempre in valigia gli abiti
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quel fischietto... Ci metto sempre del tempo a ricordarmi
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mezz’ora che passa sempre prima che si ricominci
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certi odorini che escono sempre di bocca a chi
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in ascolto, perché poteva sempre farlo con grande ritardo
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quel manoscritto. Mi tremano sempre un po’ le gambe
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stracciate perché c’è sempre chi ci si appende
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non è facile riuscire sempre a capire, a immaginare
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abbacinava. ¶ “Chissà perché starà sempre nuda?” mi chiedevo uscendo
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alla fine sul cofano sempre quel brodino...” Qualche testa
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sembra che ci sia sempre una fioritura di lentiggini
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a correrle dietro per sempre, per le strade, finché
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vicino al portone, dovevo sempre dirle che ritornavo, prima
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bilancina. “Chissà perché starà sempre nuda?” mi dicevo portandomi
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i tasti scattare come sempre un istante prima, trasalire
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quelle impronte che restano sempre sul tavolo di cristallo
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il corridoio. ¶ «Si può sempre tentare di farlo...» sentii
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Si sa che esiste sempre la possibilità che venga
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loro volta e per sempre ad asterisco... “Credevamo che
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sta componendo. Le chiedo sempre un giudizio sui testi
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quelli che sappiano tradurre sempre un istante prima. Non
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lo si resti per sempre...» sogghignava un istante prima
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di quella donna tremare sempre più in alto per
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quelle fantasie che possono sempre venire quando ci si
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sbieco, che bruciava. ¶ «Parlo sempre della tua impresa... Ci
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come mai si lava sempre la biancheria, se non
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non fiatavo. ¶ “E può sempre saltare dentro di colpo
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occupo molto posto, dormo sempre ai bordi...» ¶ Aspettava con
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appunti. ¶ «Ma cosa fai sempre con quelle cartelle?» provai
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mi spiegava. «Lo porto sempre sotto i vestiti, ho
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Ma ci si potrebbe sempre procurare delle ruote usate
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guaine. ¶ «E questi possiamo sempre isolarli con del nastro
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della spesa rigonfi, sembravano sempre pieni fino a scoppiare
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un angolo che avevo sempre creduto morto, quando mi
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dicevo per consolarlo. «Possiamo sempre procurarci qualche stufetta elettrica
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ma lo sentivo ammutolire sempre più alle mie spalle
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e i gradini erano sempre un po’ più in
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il veleno?» ¶ «Lo faccio sempre!» non poteva impedirsi di
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sede con un cliente sempre diverso, mentre mettevo fuori
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i capelli più lunghi, sempre pettinati all’indietro, lucidi
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cadere. La si vedeva sempre all’ultimo istante, nel
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stanza...” ¶ Le strade diventavano sempre più bianche, emulsionate. I
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di lato, mentre leggeva sempre più piano, sillabava. ¶ Facevo
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eleganza, anche se eravamo sempre in viaggio, in mezzo
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con quei suoi occhi sempre un po’ fuori dalla
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un po’, «a guardare sempre e solo attraverso quello
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tempo passava, si può sempre dire... La porta si
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a ripetersi in modo sempre diverso, sempre uguale. Si
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in modo sempre diverso, sempre uguale. Si potrebbe, sulla
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La sua barbetta rimaneva sempre tutta sparata, appiccicata. Si
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come un perno, sembrava sempre che stesse volando controvento
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ci fosse niente. “Potreste sempre trattarlo assieme a quella
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un rumore di passi sempre più forte, sempre più
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passi sempre più forte, sempre più vicino. ¶ “Che cosa
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marmo. Le guardie erano sempre intente a scendere giù
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rumorino spiazzato che fanno sempre le porte quando vengono
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occhi sbarrati, si vedeva sempre un po’ troppo per
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occhi. ¶ «Chissà perché sono sempre così pallido...» considerava. ¶ «Ma
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denti oppure sorrideva. ¶ “Potrei sempre passare dal Sempio...” pensavo
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posticino...» ¶ La strada mandava sempre quei piccoli versi, scricchiolava
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le sue labbra, sembrava sempre sul punto di staccarsi
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a ondate, dilagare. ¶ «Posso sempre prestarti il mio pettinino
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mentre mi assopivo. «Potrei sempre portarti fino alla ferrovia
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solo gonfiare, ingigantire? Bisogna sempre staccarle dal volto, con
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un secchio. ¶ «Ci sono sempre montagne di piccole cose
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e il cibo sembra sempre sul punto di uscirgli
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di bocca gliele vedo sempre sbocciare, sanguinare...” ¶ Mi spostavo
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volte, perché c’era sempre chi arrivava quando le
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sera. ¶ «Mah... si potrebbe sempre provare!» considerava scuotendo la
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aria, dal vicino. ¶ «Finisce sempre così, tieniti pronto!» sentii
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cosa sono quei mucchi sempre più alti ai lati
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era tutto invischiato, bisognava sempre liberarlo da quei tuorli
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tempo dopo. “Che sia sempre lo stesso sbadiglio?” mi
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sfera che c’è sempre appena più avanti, che
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scollarsi dalla parete, sbatte sempre leggermente più forte di
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quasi rannicchiati, si sente sempre quel rumorino secco, sfrenato
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nuova stazione, oltrepassava. Scorgevo sempre l’uomo seduto di
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tutte spente... e possono sempre sfiorare il tuo volto
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mano sopra la spalla, sempre in piedi al suo
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il burrocacao sulle labbra sempre un po’ screpolate, gli
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rumore. ¶ «Ma c’è sempre così silenzio, qui dentro
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immobile dentro la casa, sempre seduta in fondo alla
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un bel personale...» ¶ Parlava sempre più sottovoce, mi era
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posto da dove potevo sempre scappare in fretta e
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Oh, quell’uomo segue sempre i nostri spostamenti... E
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Gli spazi si restringevano sempre di più, la cornice
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ventre del cane pendeva sempre più verso il selciato
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mi trovavo in punti sempre diversi, segno che non
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improvvisamente, deglutiva. ¶ «La potrei sempre arrestare...» lo sentii considerare
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auto che si allungava sempre di più alle nostre
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alcun varco nella successione sempre più fitta delle teste
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bicchieri alle labbra, sembravano sempre sul punto di incendiarsi
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se niente fosse e sempre più forte a vorticare
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a trasferirsi in punti sempre diversi della stessa ipotesi
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sui quali c’è sempre qualcuno che guarda le
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così terso che sembrava sempre sul punto di spezzarsi
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spezzarsi. La strada era sempre la strada. La ruota
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vie. La luce era sempre la luce, quella che
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cornetta continuava a venire sempre lo stesso identico suono
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in file di stanze sempre più lontane, dalle porte
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degli armadi che parevano sempre sul punto di franare
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per la mente “posso sempre tentare di rintracciarli, controllando
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bucce della frutta diventavano sempre più nere in fondo
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rumorini venire da punti sempre diversi della sede, balzi
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ricevitore continuava a emettere sempre lo stesso suono, anche
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Le sfioravo in zone sempre diverse, dove la luce
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che continuavano a squillare sempre più forte a ogni
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testa dell’uomo era sempre puntata in avanti, per
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e tiene gli occhi sempre un po’ sbarrati e
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zone e in forme sempre diverse da se stesse
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si impuntava, mi ributtava sempre più verso l’alto
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assordante. L’aria diventava sempre più azzurra, per i
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improvviso. I marciapiedi erano sempre umidi sul fondo, traballavano
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degli occhi mi diventavano sempre più secchi per il
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più tersa, si caricava sempre più di stelle. “Che
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di nuovo. ¶ «Mi tengo sempre pronta, così appena guarisco
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di ceretta. Ne schizza sempre qualche goccia fuori dal
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boccone di formaggio è sempre così fresco e quasi
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della notte. ¶ «Ma è sempre a ballare?» protestavo. ¶ Il
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sul pedale dell’accensione, sempre più in alto contro
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addormentato. ¶ Ne scoprivo di sempre nuove, muovendomi attraverso la
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già scattate si poteva sempre recuperare qualcosa, spostando il
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chiazza della camicia sbalzava sempre più nella cucina buia
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del solito distributore, come sempre!» ¶ Stropicciavo la busta, sentivo
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corpo cominciava a volare sempre più in alto durante
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luce, le strade erano sempre più gremite di passanti
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I volti si dissolvevano sempre più nello stanzone, quelli
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una. L’aria intiepidiva sempre più, mentre le sere
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le voci si levavano sempre più dispiegate dalla sua
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case. ¶ «Si stanno avvicinando sempre più! Cosa facciamo?» ¶ «Fermati
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dei fari si accorciava sempre di più sull’asfalto
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Le sue parole diventavano sempre più inascoltabili man mano
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che si stavano avvicinando sempre più. Sentivo il tonfo
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che sia necessario farlo, sempre un istante prima di
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tardo pomeriggio «si spostano sempre, cambiano casa, cambiano lingua
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una curva che appariva sempre di colpo, inaspettata. Salivo
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spari si andavano allontanando sempre più, portati via da
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sui cartelli indicatori, come sempre quando tutti al loro
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si trovava in punti sempre diversi dello spazio. ¶ «Cosa
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contendevano, li vedevo impastarsi sempre più man mano che
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andavo a toccare punti sempre diversi della rete. ¶ Raggiungevo
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sui crinali. C’erano sempre delle famiglie ferme attorno
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Sbagliavo direzione più volte, sempre negli stessi punti, e
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nemmeno nominare, mi facevano sempre entrare da piccole finestre
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Lo sentivo scricchiolare come sempre sul punto di spezzarsi
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anche mentre mi allontanavo sempre più potevo distinguere nello
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poche vie che ridiventavano sempre le stesse, tenendo con
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scoperti del palchetto. “Posso sempre iniziare quando voglio...” mi
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freddo la stava visualizzando sempre più, la vedevo gonfiarsi
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la sentivo tornare da sempre più lontano o se
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e più molli, come sempre quando dall’altra parte
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giravamo attorno in cerchi sempre più stretti fino a
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vedere...» ¶ Il volante saliva sempre più, lo manovravo da
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altra e si può sempre scappare fuori tutti appiattiti
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ma il cieco riusciva sempre a fermarmi all’ultimo
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onda di colla poteva sempre riversarsi fuori dai bordi
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vedevo gesticolare in punti sempre più lontani in cerca
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certi avvallamenti delle piazze sempre più gremite di folla
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ginnastica fosforescenti in punti sempre diversi, fin contro le
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alla fine. ¶ Imboccavo strade sempre più serpeggianti e più
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lontane, altre strade segnate sempre più in piccolo sulla
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del barbiere si faceva sempre più lenta, la forbice
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volto che si fermava sempre ad ascoltare per alcuni
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la luce si assottigliava sempre più, stava passando poco
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baldacchino. ¶ «Perché ti togli sempre gli occhiali prima dei
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Si sagomava in modo sempre diverso dietro i suoi
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sentiva scricchiolare in punti sempre diversi, sempre più lontani
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in punti sempre diversi, sempre più lontani. ¶ «Abbiamo un
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lingua penzoloni vibrava, sembrava sempre increspata da un alito
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giravolta su se stesso, sempre aggrappato alla maniglia, e
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tutti di vedere costellazioni sempre nuove. Infatti lanciavano certi
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a raccontare a voce sempre più bassa. Mi sporgevo
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Sì, sì, lo porto sempre in tasca!» ¶ Mi girai
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dell’auto si allontanava sempre di più, si affievoliva
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suo volto si rarefaceva sempre più al lato opposto
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di vista un’immagine sempre identica a se stessa
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Gatto si andava gonfiando sempre più, i suoi occhi
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Il tempo intanto passava sempre più in fretta. Avevo
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le parti dal canto sempre più emozionato delle suore
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luce. Il brusio diventava sempre più fitto, più confuso
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Le arnie erano come sempre silenziose e affollate, qualche
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a trovarsi in punti sempre inaspettati, pareva impossibile seguirlo
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brillavano e si serravano sempre più. ¶ «Le finestre della
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si disponevano in modo sempre diverso nello spazio riuscii
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porte. Solo il suono sempre più sghembo dell’armonio
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di passi si avvicinava sempre più, rasentando gli spigoli
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degli spigoli. ¶ Lo vedevo sempre più ingigantito man mano
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di peso. Lo tenevo sempre sollevato molto al di
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Dal cortile stavano gridando sempre più forte di fare
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spostarsi rimpicciolito in zone sempre più remote della valle
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guida. ¶ 15 ¶ Il Cavatappi ¶ “Cominciano sempre così, in un primo
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altri ancora... si espande sempre di più, solleva cartacce
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su se stessa, rotola sempre più irradiata e irradiante
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La primavera s’allargava sempre più, le colline erano
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le loro vesti frusciavano sempre più silenziosamente nella sera
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il padre priore ritardasse sempre di più a battere
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ma i tempi erano sempre interminabili. Attraversavano con la
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che si stava allontanando sempre più, potevo vedere e
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asciugare. Riverberavano in punti sempre diversi dello spazio. “Che
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qualcosa, sottovoce. ¶ «Sapevo da sempre che questa battuta sarebbe
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gesto, ripetendolo con leggerezza sempre maggiore, gli cambiava la
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spalancati, sembrava di vederci sempre un po’ meno quando
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che tintinnavano in punti sempre più lontani. Qualcuno li
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li sminuzzava e scheggiava sempre più rivoltandoli mentre erano
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rispondere, continuava a porsi sempre in modo tale che
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ai quattro angoli, pareva sempre sul punto di scattare
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senza fiatare. ¶ Si allargava sempre più verso il centro
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bocca si andava deformando sempre più, come se si
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contrario si andassero allungando sempre più, mentre la testa
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delle sue pieghe pareva sempre sul punto di schiantarsi
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e riprendeva di continuo, sempre più incontrollabile ogni volta
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mi sembrava che fosse sempre sul punto di scoppiare
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la rasoiata si illimpidiva sempre più, mi sembrava di
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il sentiero si allargava sempre di più, il terreno
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e che bisognava risalire sempre dal di dentro, rovesciati
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rumore, i pioli diventavano sempre più corti man mano
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spostava, la vedevo da sempre diverse inclinazioni. ¶ Mi girai
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dell’orizzonte si distendeva sempre più, il cubo di
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1998
Appariva e poi riappariva sempre più invisibile eppure evidente
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veste contro gli spigoli sempre nuovi del chiostro, il
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Raggiungeva con le dita sempre nuove tastiere, le fondeva
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1998
sopra delle colline. Rimpiccioliva sempre più, oppure al contrario
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1998
il padre priore pareva sempre più assente e concentrato
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1998
cominciato a cotonarsi, distendendo sempre di più le braccia
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fermaglio da un punto sempre più lontano, mi resi
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massa cresceva e ingigantiva sempre più. L’Albino attraversava
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che si andava prosciugando sempre più. La pompa risucchiava
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Vedevo la Pesca avvicinarsi sempre più, camminando lungo il
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si ripeteva regolarmente e sempre alla stessa altezza negli
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1998
la garza si allungasse sempre di più mentre la
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buio. Ripetevo infinite volte sempre lo stesso giro, oppure
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1998
si appuntiva in zone sempre diverse, anche mentre Lenìn
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stessa mattonella perché sembrava sempre sul punto di schizzare
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1998
s’inclinava e oscillava sempre più, come se l
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anche la poltroncina diventava sempre più leggera, come se
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Le fiamme si scagliavano sempre più in alto nell
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1998
La fiamma s’ingrossava sempre più, la sua base
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allargava mordendo in strati sempre più bassi delle foglie
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1998
volteggiare sfuocate in punti sempre più alti, e ingigantirsi
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1998
muso verso la radice sempre più larga dell’incendio
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I gatti si sporgevano sempre più dalla muraglia, qualcuno
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i capi in punti sempre diversi della massa. Le
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1998
le labbra, mentre filamenti sempre nuovi schizzavano fuori dal
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di Turchina, che poteva sempre espellere con tale forza
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il fumo, respiravo come sempre si respira a poca
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1998
nelle curve che diventavano sempre più veloci, a volte
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di una scarpa, premendolo sempre più forte sulla ghiaia
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alla massa c’erano sempre meno spettatori. Il Nervo
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nel parco, che diventava sempre più buio man mano
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biancore sbalzava in punti sempre diversi dell’oscurità, mentre
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mentre la moto prendeva sempre più velocità nelle strade
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leggero che si avvicinava sempre più, non si vedeva
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costruzione. La luce calava sempre più, i letti rimboccati
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e i finestroni diventavano sempre più neri e senza
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scale. Li sentivo avvicinarsi sempre più, salivano recitando una
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alla mia camerata e sempre più mi assaliva il
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biancheria pulita. C’era sempre più buio nella camerata
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1998
me, me la trovavo sempre vicinissima alle labbra, dovevo
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1998
era dietro si irrigidiva sempre più. Si sollevava leggerissima
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sembrava che tutto fosse sempre sul punto di dissolversi
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che stavo diventando leggero, sempre più leggero. ¶ Un istante
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li vedevo in punti sempre diversi dello spazio, dovevo
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così carichi di cachi sempre più grandi, trasparenti...?” provavo
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deflagrati, ma venivano giù sempre più invisibili e più
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1998
vista mi si annebbiava sempre più. Ma non è
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1998
sala giochi si saturava sempre più di aria respirata
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insufficiente. L’autunno avanzava sempre più. Il padre priore
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nuovi. Il brusio cresceva sempre più. Non capivo bene
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del padre priore diventava sempre più lenta sopra la
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Rimanevo alla fine quasi sempre da solo di fronte
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mettevano a fuoco parti sempre diverse del suo volto
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Mi pareva che crescessero sempre più d’intensità, si
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sentì il motore prendere sempre più velocità mentre Turchina
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Turchina continuava a salutare sempre più piano con la
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si rapprendevano in zone sempre diverse per la semplice
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Vedevo il cartoccio traboccare sempre di più tra le
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in fondo al cunicolo, sempre più lontano. ¶ I colombi
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cielo ne era gremito sempre più, l’aria ne
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colombi che si accalcavano sempre più attorno alla ciotola
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intorno alla mia testa sempre nuove efflorescenze si espandevano
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intenzionalmente, per vedermi. Giravano sempre molti ospiti all’interno
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la conversazione si accendeva sempre più, la prolunga sulla
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sala. Ce n’erano sempre parecchi tenuti vivi nella
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si riabbassava e rialzava sempre più. Dovevo tenere fermo
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sue pieghe che sembravano sempre sul punto di spaccarsi
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dalle parti della montagnola, sempre più bui man mano
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fragore che si espandeva sempre più nel buio indicava
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Al suo interno restava sempre un po’ inturgidito, ancora
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I suoi capelli riempivano sempre più la cornice dello
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loro massa si espandeva sempre più nell’aria, le
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Si allargava in cerchi sempre più grandi e vaporosi
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di nuovo, s’irradiava sempre più evanescente sull’intero
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forma, li sbozzava restringendo sempre più il getto per
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su se stessi, sembravano sempre sul punto di staccarsi
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il terreno si inzuppava sempre più, cominciava poco alla
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il tendine sembrava allungarsi sempre più senza spezzarsi, scivolava
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corsa. La fasciatura sbalzava sempre più nel buio. Mi
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guardare. I tonfi crescevano sempre più d’intensità, in
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serie ripetute e quasi sempre uguali. Fissai la facciata
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L’Albino compiva giri sempre più stretti attorno alla
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a capofitto dalla montagnola, sempre brandendo la zampa di
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porta, che si poteva sempre spalancare di colpo, da
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di garza si sovrapponevano sempre più gli uni agli
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gli strati in modo sempre più incrociato, perché non
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di ritornare in giri sempre più fitti verso la
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miei occhi verso punti sempre diversi del lenzuolo. Mi
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continuamente nel lettone, era sempre in punti diversi, inaspettati
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altra stanza la luce sempre accesa, ogni volta che
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l’altra stanza vedevo sempre Lenìn intento a caricare
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di perenne gestazione, come sempre mentre si carica una
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l’animazione stava crescendo sempre più. Dovevano essere arrivate
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la sua camicia sembrava sempre sul punto di scoppiare
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Ducale, e attraversavano fasce sempre diverse di colore. Una
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volti dei commensali erano sempre più irriconoscibili a causa
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guance, di un colore sempre diverso per la luce
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applausi venivano da zone sempre nuove, e un agitare
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i colombi si spostavano sempre più asimmetricamente molto al
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delle galline si allungava sempre più, mentre la Dirce
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collo, badando di tenerlo sempre un po’ spostato in
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e riuscivo a stupirmi sempre un po’ nel ritrovarmi
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rischiosa perché si poteva sempre occupare un posto già
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carta argentata, che potevi sempre donare improvvisamente a qualcuno
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liturgicamente al sacerdote, era sempre possibile trovare il modo
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indietreggiava un po’, come sempre succede di mattina presto
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cosa vuole?» ¶ «Entrare... come sempre!» ¶ Il padre priore era
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con gli occhiali era sempre dall’altra parte del
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vagavano riconnettendosi in modi sempre diversi sotto i tigli
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poi il percorso è sempre lo stesso...» coglievo a
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appena formata, inudibile, da sempre pensata, cadesse giù da
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Le funzioni si facevano sempre più solenni nello stanzone
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si irrigidiva e ghiacciava sempre più, i capelli gettati
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più in là galassie sempre più inaspettate, parevano spegnersi
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filtrare quei giorni con sempre maggiore intensità, si accendevano
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pranzi collettivi. Si irradiavano sempre più attraversando i muri
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si liquefacessero. Ne veniva sempre scambiato qualcuno al termine
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ancora più affollato, salivano sempre nuovi scoppi di risa
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imbuto dello spegnitoio. Bisognava sempre abbassarlo una seconda volta
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ma riuscivo a vederlo sempre meno, come se stessimo
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lo vedi in punti sempre diversi? Cosa importa! Neanche
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ce l’ho quasi sempre sui piedi! Bisogna imparare
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cielo si stava incupendo sempre più, si era in
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al palo, in punti sempre più alti, più lontani
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ma il Gatto compariva sempre di colpo, sul più
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risata veniva da punti sempre differenti, come se la
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risata veniva da punti sempre diversi e inaspettati, dal
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istanti, ma c’era sempre la possibilità di segnare
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dalla camerata, si sentiva sempre più distintamente anche la
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opposta, al quale poteva sempre rispondere l’intercalare eloquente
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a sua volta poteva sempre originare... ¶ Durante il giorno
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fumo dallo scappamento, dando sempre nuovi colpi d’acceleratore
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se stesso, cercando interlocutori sempre nuovi, e nel far
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volto si stava accigliando sempre più, quel po’ che
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La grande motocicletta era sempre parcheggiata nel cortile sul
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il Nervo stava accelerando sempre più il motore, per
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mio sedile mi lanciava sempre più in alto a
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in strade inclinate e sempre nuove, ingaggiava a volte
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forma e si stagliava sempre più nell’aria trasparente
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parco si stava rischiarando sempre più, come se il
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in zone della corteccia sempre differenti, aumentavano e diminuivano
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intelaiatura di metallo, sembravano sempre sul punto di staccarsi
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la fila delle finestre, sempre inseguita dalla sarta. Era
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stessa, irradiandosi in punti sempre diversi della serra. Qualcuno
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istante lungo il viale, sempre più indecifrabile e attutito
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spalancata. ¶ Ne arrivavano di sempre nuovi dalla villa. Bortolana
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il nastro. Alcuni chiedevano sempre nuovo filo, gridando da
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si affannava e correva sempre più. Spariva per un
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sotto i vestiti, ho sempre freddo...» Si infilava nel
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voce ancora impastata. «Svirgola sempre quando passano gli aerei
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Qui le cose vanno sempre più in fretta!» lo
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chiazza dell’olio sembrava sempre un po’ più avanti
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prima. “Eppure ci sono sempre i cartoni, sulle ruote
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sotto un colonnato. ¶ «Potresti sempre, in mancanza di meglio
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un passaggio diverso... potrebbero sempre tirare fuori i sacchetti
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ancora il suo pilota sempre immobile al posto di
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quell’uomo che sta sempre in disparte si è
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Lei gli sorride masticando sempre più lentamente la gomma
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coi corridoi d’ingresso sempre accesi anche durante la
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più avanti, come hai sempre fatto, da solo. Facci
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Piangi?» ¶ Si sentiva salire sempre più forte dal basso