Marco Missiroli, Senza coda, 2005

macchie nere fanno male sempre. Però tra un po

Prima però papà era sempre buono e tutte le

Piccoli rantoli ruppero per sempre l’ordine della stanza

percorse al passo di sempre, e superò la sala

ronzava intorno disegnando cerchi sempre diversi. ¶ Raddrizzò la schiena

cattiva e mi dà sempre i morsi. Oggi quando

legarli, con lo sguardo sempre fisso sull’albero. Abbassò

lui iniziò a singhiozzare, sempre più forte, la schiena

loro. ¶ “Tuo padre è sempre tra le sue torte

sole che devo guardare sempre. ¶ Tutti dormono di notte

li salutò, come faceva sempre sua mamma quando usciva

ne andiamo in giro sempre io e te!” disse

la conosceva, la vedeva sempre. Era bella, si vestiva

lo aveva visto quasi sempre con un grembiule e

che si piegava. Aveva sempre le mani bianche di

gli stessi gesti di sempre. Guardava quell’uomo piccolo

Sì.” ¶ “Sì, sì, sì… Sempre ‘sì’ dici? Che c

padre se ne sta sempre in casa, vero?” ¶ “Sì

esce poco.” ¶ “Papà lavora sempre,” disse Pietro. Sentì caldo

poté allo schienale. “Lavora sempre… Già… Lavora sempre.” Rise

Lavora sempre… Già… Lavora sempre.” Rise ancora, poi uscì

ogni volta gli riusciva sempre meglio: un colpo secco

Carmine gli devo dire sempre sì anche se non

chiusa. Papà la chiude sempre con la chiave quando

finestra era dietro tutto, sempre chiusa. E c’era

parole in gola. Voci sempre più chiare, sempre più

Voci sempre più chiare, sempre più vicine. Erano quasi

poi sarebbe stato per sempre l’altro e non

sarebbe rimasto lì per sempre, pur di non guardarla

mi lascia stare per sempre. Appena esce la taglio

viene il dottore dice sempre che è caduta da

fa’ che papà è sempre buono con lei come

che lei si guardava sempre allo specchio, e la

Luigi venivano a mangiare sempre da noi e lui

in viaggio e sta sempre a casa. ¶ Gesù Bambino

attorno, cantando e ridendo sempre più forte. Poi appoggiò

la sera, che è sempre sola.” ¶ “Io non posso

perché le parole sembravano sempre uguali e anche la

finiva! E c’era sempre Nino dietro la porta

e rimanevano insieme per sempre. Li vide che si

ho!” ¶ “Ce l’hai sempre.” ¶ Pietro si fermò. Poi

incollata. La mano tremava, sempre più forte. Dovette tenerla

ci protegga e benedica sempre”. Anch’essa a macchina

ci protegga e benedica sempre”. ¶ Luigi ripeté le stesse

La voglio che ride sempre. Tu ce la porti

E mamma rideva?” ¶ “Rideva sempre e mi diceva che

e nera che rimaneva sempre aperta e incastrata contro

scale in silenzio, come sempre. Proprio all’ultima rampa

ci protegga e benedica sempre.” ¶ “Lo conosci Giovanni Logiusto

suo padre gli ripeteva sempre: “I bambini coraggiosi non

La piccola casa era sempre rimasta chiusa a chiave

Uno… due… tre… quattro…”. ¶ “Sempre quattrocentomila lire sono…” disse

ci benedica e protegga sempre”. ¶ Quel nome e quella

lo stesso lavoro di sempre. Questa volta, con meno

pavimento cresceva ed era sempre più vicino. ¶ Lo sentirono

essere il suo di sempre. Si voltò e fece

mangiò nient’altro. Rimase sempre con gli occhi alla

mia gamba. Ti vedo sempre. Siete tante, vi vedo

un baleno, ne nascevano sempre altre. Ne contava una

Ora suo padre stringeva sempre meno, ancora meno, quasi

lui avrebbe vissuto per sempre sbattuto e cieco in

occhi, la notte era sempre lì. Copriva ogni cosa

bravo perché mi guarda sempre quando facciamo il bagno