Alberto Moravia, L'uomo che guarda, 1985

mi metto a leggere. Sento il bisogno di bere

solita trascinarsi sulla terraferma. Sento tutto il tempo che

hai cambiato idea, perché?” ¶ Sento che le debbo una

lui ci prova.” ¶ Mi sento umiliato da queste rimostranze

e così pensando mi sento meno umiliato, meno figlio

non importa quello che sento. Lui vuole quella cosa

odio mio padre. Perché sento che è più forte

la parete del box, sento fruscii, passi, sussurri che

la schiena e mi sento turbato a morte: “Cosa

marito che ama? Mi sento d’improvviso sopraffatto da

a un tratto, mi sento nello stesso stato d

l’amore; anche perché sento che per questa via

Io, proprio così lo sento, tant’è vero che

bassi, guardo a terra, sento con quasi assoluta sicurezza

allo scoppio del tuono, sento distintamente le due voci

Una volta sul lungotevere, sento che l’orecchio mi

per prendere il libro, sento un suono confuso di

orecchio. Allora, nel silenzio, sento chiaramente queste parole pronunciate

in certi momenti ti sento come un mio coetaneo

faceva l’iniezione”; ma sento che non direi quello

Alla prima risoluzione mi sento portato da questa semplice

ancora, mentre io mi sento disperato, loro stanno per

prodotto di macelleria! Mi sento, come ho detto, umiliato

secondi ma che io sento lunga e oscuramente significativa

infatti dove sono finiti.” ¶ Sento Osvaldo rispondere in tono

Io, invece, proprio no!” ¶ Sento che debbo chiederle perché

romanzo poliziesco; d’improvviso sento il sangue fuggirmi dal

in un’obiezione che sento inconsistente: “Mio padre gliel

accolte, mi insospettisce. Poi sento la sua grande mano

di me stesso, ecco, sento una violenza in qualche

perché nel mio turbamento sento il bisogno di ritrovare

nuca e mi bacia. Sento la sua bocca schiudersi

sempre nel buio completo, sento accanto al mio il

Che hai?” ¶ “Nulla. Mi sento un po’ turbata.” ¶ Di