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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Walter Siti, Troppi paradisi, 2006

concordanze di «sento»

nautoretestoannoconcordanza
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di questa casa scatolare, sento gli altri apparecchi funzionare
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dice: «moralmente non mi sento colpevole, non avevo scelta
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leggo i giornali mi sento male, la coerenza implacabile
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trecentomila lire e mi sento a posto. Le nostre
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appassire in provincia. Abbracciandolo sento il suo cuore trentenne
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ma intenso, anche): mi sento come se avessi sette
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vado in palestra mi sento come tutti i mammiferi
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Perché mi incazzo quando sento parlare di passione? Le
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impestare il mondo”. Mi sento offeso, e più che
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di baipas, 4 × 2!) ¶ – adesso mi sento un toro: ¶ vado avanti
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Ci abbracciamo, e mentre sento il suo cuore che
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libera per il venti… sento già che ti voglio
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mattina alla sera…» ¶ Mi sento titolare di una strana
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quasi sessantadue anni. Mi sento come quando non riuscivo
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dopo la tempesta, stringendolo sento la forza delle sue
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proprio una mignotta». ¶ Mi sento offeso e ingannato tre
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avvelenata dal sospetto. ¶ Lo sento, di là, che guarda
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umana, io non mi sento concernuto; non ho niente
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gioco…» ¶ L’abbraccio e sento il vecchio odore cieco
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va in balcone e sento che parlano fitto fitto
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e mentre esco la sento che fa un’osservazione
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Continuava a dire «mi sento bene» quando tutto segnalava
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non mi dispiace, ci sento qualcosa di germinale. Sergio
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perdenti. ¶ 2 ¶ In verità mi sento solo. C’è un
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ce li abbiamo», «mi sento un patrimonio dell’umanità
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invece se entro e sento che stanno già tutti
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per venire qui, mi sento arrivare il cielo a
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verso il parcheggio, mi sento come Eichmann che si
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sia straordinario. Non mi sento in colpa se non
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l’altro corridoio, ne sento appena il rumore, come
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spirito vien meno se sento la voce di Marcello
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vorrei offenderlo, ma se sento la sua voce subito
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degli altri: anzi, mi sento come quando da bambino
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vene del polso. Mi sento come qualcuno che sta
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per baciare bene»). Mi sento respinto. Non c’è
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squilla, «nun me la sento, a Wà, ciò la
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sto mejo, mo’o sento.» ¶ In effetti la fronte
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un soffio da me, sento il badedas sulla sua
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momento in cui lo sento infastidito, o peggio frettoloso
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sotto i piedi, «me sento in difetto». Onesto, puro
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avventure delegate; adesso mi sento tutt’al più come
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con la voce. ¶ Mi sento “voluto bene”; insensibilmente sta
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sedicenti brividi, e «me sento l’ossa rotte, nun
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L5 qualche volta ritornano, sento il serpentello malefico che
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partecipato e mo’ me sento mejo.» ¶ «Allora non è
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il telefonino all’orecchio, sento Andrea che dice «si
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non hanno giurisdizione – li sento ronzare là fuori, digrignare
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terrazza». Spasmodico abbraccio, gli sento i pettorali sussultare, «mo
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charter… io non mi sento cambiato per niente, l
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giorni? tutti tutti… me sento, boh, vuoto.» ¶ «Stai ancora
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no di sicuro…» ¶ «Però sento che lo farebbe controvoglia
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Sembri uno zombi.» ¶ «Me sento risallato… volevo dì rilassato
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vendono senza ricetta. ¶ «Mi sento il padrone del mondo
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sorriso vile e affaticato; sento ancora sotto le dita
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sai che più me sento in forma più divento
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na proposta indecente?» ¶ Ci sento la voce di mille
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Al mattino, quando lo sento tossire nel sonno e
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sto ancora dentro e sento il contrarsi dei suoi
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l’altro”. Come lo sento vicino, adesso. Il consumismo