parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

concordanze di «si»

nautoretestoannoconcordanza
1
1620
ti nego, ¶ perché raro si vede ¶ se non sol
2
1620
altro divisi, ¶ contener non si sanno ¶ su la speranza
3
1620
essi: ¶ – Che refrigerio scarso ¶ si dona a tanto foco
4
1620
tanto foco? ¶ Perché durò poco ¶ quella volubil ora
5
1620
al'usato foro ¶ pur si traean da capo. ¶ Quando
6
1620
conforme, ¶ con concento sonoro ¶ si rispondon tra loro. ¶ Oh
7
1620
noi non fusse ¶ un fatto ritegno, ¶ foran viè
8
1620
mostrasti. ¶ Non lasciar che si dica, ¶ ch'a donar
9
1620
et infausto, ¶ ch'a lunghe procelle ¶ devea portar
10
1620
luce impoverito, ¶ o che si fusse quello ¶ per contrafar
11
1620
le notturne sculture ¶ scintillavan pure, ¶ che la misera
12
1620
fido amico, ¶ ma seco si consola, ¶ non poco ambiziosa
13
1620
Già già di lui si lagna, ¶ di pianto il
14
1620
di pianto il sen si bagna, ¶ sestessa sventurata ¶ appella
15
1620
è un arbor, che si scote? –. ¶ Così sola aspettando
16
1620
a discacciarne amore, ¶ fu fatto il timore ¶ almen
17
1620
piede, ¶ tosto a fuggir si diede ¶ e con la
18
1620
ella ¶ con turbatetti rai ¶ si mostrerà sdegnosa. ¶ No, no
19
1620
d'improviso s'incontra, ¶ turbato non resta, ¶ com
20
1620
e fiorito ¶ il poverel si leva, ¶ torna a risguardar
21
1620
così tronca, ¶ che non si può l'umore ¶ tra
22
1620
sparso ¶ misurar col dolore. ¶ come un vasel pieno
23
1620
membra ¶ fera divoratrice, ¶ cruda, , ma felice ¶ ne l
24
1620
tesoro ¶ nel ventre tuo si chiuda, ¶ non saresti sì
25
1620
si chiuda, ¶ non saresti cruda, ¶ che ne l
26
1620
dele sembianze belle; ¶ non si trovò pur una ¶ fra
27
1620
altro dicea ¶ Piramo addolorato, ¶ si lagnava del fato, ¶ se
28
1620
abitare in un corpo ¶ poco aventurato. ¶ Prendi benigna
29
1620
quel grido ¶ Piramo e si rivolse, ¶ o Tisbe, indi
30
1620
occhi ei serra; ¶ piombar si lascia a terra, ¶ le
31
1620
e dale labra fredde ¶ si compiace e le giova
32
1620
che mi fosti ¶ nemico rabbioso, ¶ che non volesti
33
1620
che non volesti mai ¶ nobil giovinetto ¶ congiungermi per
34
1620
quella fede incorrotta, ¶ che si deve al consorte. ¶ Vienne
35
1620
sue patrie piagge, ¶ già care e dilette, ¶ a
36
1620
Odi come comincia: ¶ – Negra, , ma sei bella, o
37
1620
e l'affetto, ¶ che si deve al mio ben
38
1620
quel che in me si vede, ¶ supplir candido amor
39
1620
dirò di voi, ¶ che gioconde e liete, ¶ in
40
1620
ncenerita alfine, ¶ sospirò pur dilettosa arsura. ¶ La farfalla
41
1620
non lampeggia et incende, ¶ si reputò felice ¶ a stemprar
42
1620
stemprar l'ali in beato ardore. ¶ Il mio
43
1620
semplice core ¶ in prigioni belle, ¶ in sepolcri sì
44
1620
sì belle, ¶ in sepolcri cari, ¶ preso e morto
45
1620
morto rimase, e non si dolse ¶ perder la libertà
46
1620
l sai, tu che, come ¶ dala bocca focosa
47
1620
per cui vivo, ¶ negri ma leggiadri, ¶ foschi sì
48
1620
sì ma leggiadri, ¶ foschi ma lucenti, ¶ occhi dolci
49
1620
l'innamorato Auriga ¶ mover si sente, e de' suoi
50
1620
begli occhi. ¶ Lascia pensier sciocchi, e non temere
51
1620
e gira. ¶ Altra terra si mira, havvi altri monti
52
1620
arboscelli. ¶ Etna di fior belli e sì odorati
53
1620
fior sì belli e odorati ¶ i suoi sterili
54
1620
quando vid'io cosa bella, ¶ subito il cor
55
1620
il cor di quella si compiacque. ¶ Amor di furto
56
1620
lega. ¶ Nulla omai ti si nega; il tutto puoi
57
1620
fiaccole maritali. ¶ Giubila e si trastulla ¶ il paese de
58
1620
d'ogni suo ben si lagna e s'addolora
59
1620
al pensier pietoso ¶ quanto si tace, imaginar ne lascio
60
1620
ncenerire il core. ¶ In duro contrasto ¶ di guerrieri
61
1620
la spica, ¶ il cibo si procacci, onde si vive
62
1620
cibo si procacci, onde si vive. ¶ Son dela quarta
63
1620
bellezza. ¶ Clizia a me si rivolge, ¶ io solo a
64
1620
frutto, ¶ né sostanza vital si chiude in seme, ¶ il
65
1620
alimento e 'l calore, ¶ come ancor ne traggo
66
1620
convien che 'n terra ¶ come in ciel si
67
1620
sì come in ciel si vede, ¶ per produr frutto
68
1620
divina prole, ¶ congiunto anco si veggia ¶ con la Vergine
69
1620
suo seggio sorto, ¶ veloce la seguitò, che parve
70
1620
tormento. ¶ Non fuggir almen sciolta, ¶ Dafni ascolta, ¶ fuggi
71
1620
s'ho nel cor larga piaga? ¶ Ferman l
72
1620
hai ¶ fermo il piè, come il core? ¶ Forse
73
1620
Forse a farti ir leggera, ¶ bella fera, ¶ l
74
1620
anno, che del continovo ¶ si volge in se medesimo
75
1620
egli in premio ¶ di fatto giudicio ¶ n'ebbe
76
1620
marmo o porfido, ¶ come lieve e mobile ¶ voli
77
1620
solide ¶ apparendo di fuor si fan più picciole, ¶ con
78
1620
verdi spoglie in foglie si trasformano, ¶ e 'l bel
79
1620
l'aura instabile ¶ agevolmente si ripiega et agita, ¶ tondendo
80
1620
che dolcemente par che si ramarichi, ¶ et è lamento
81
1620
tenace e candida ¶ commette che quasi scala armonica
82
1620
mormora. ¶ Et è pur crudel l'amata femina
83
1620
città, che cinse ¶ di mirabil muro ¶ l'ambiziosa
84
1620
l'altro ¶ giamai non si disgiunse. ¶ Non stampavano ancora
85
1620
oltre l'usato ¶ aspettar si facea. ¶ O come vendicata
86
1620
perduto, ¶ che 'n altro si dispensa, ¶ che 'n parlarsi
87
1620
genitori, ¶ e quasi di fatti ¶ amoretti vezzosi ¶ pareano
88
1620
quantunque per natura ¶ obligata si senta, ¶ non è però
89
1620
barbarica rabbia ¶ giunse a fatto segno, ¶ che struggesse
90
1620
Né sotto il ciel si trova ¶ la maggior crudeltate
91
1620
memoria del bene, ¶ in penoso stato ¶ aggiungean doglia
92
1620
n dubbio ¶ tra 'l e 'l no, se
93
1620
di Fortuna? ¶ Ch'un rigido muro ¶ difenda e
94
1620
e ch'un freno duro ¶ contenda et impedisca
95
1620
poterlo agguagliare. ¶ Ma ciò si taccia, e mentre ¶ Amor
96
1620
avere almeno ¶ a perderlo tosto –. ¶ La vergine a
97
1620
bella figlia d'aprile, ¶ come a lei sembiante
98
1620
spazioso il collo. ¶ Nere , ma lucenti, ¶ qual di
99
1620
bacia; e quegli ¶ le si corca appo il lembo
100
1620
oh come volentier sotto si stende. ¶ Sorge in piè
101
1620
passo ¶ verso il mar si ritragge, indi a gran
102
1620
venti e tempeste. ¶ A novo spettacolo e sì
103
1620
sì novo spettacolo e strano ¶ gli occhi girò
104
1620
adduce ¶ al'algosa magion dolce preda? ¶ È forse
105
1620
se 'n te viva si serba ¶ del'amata e
106
1620
possente, ¶ pronuba degna a bramate nozze, ¶ vo che
107
1620
sorridendo le disse: ¶ – Figlia, come il centro ¶ del
108
1620
stanco, ¶ e dal destro si volge o dal sinistro
109
1620
infin dal fondo ¶ tutta si svelle, e con terribil
110
1620
pendice ¶ la costa inaccessibile si pote ¶ ben misurar con
111
1620
col piede. ¶ Una parte si vede ¶ frondeggiar, verdeggiar d
112
1620
fontana original derivi ¶ scaturigin grande ¶ di focosi torrenti
113
1620
e per sentiero ¶ di feroci spiriti incapace ¶ dal
114
1620
da quelle ¶ sotterranee miniere, ¶ ch'alterato intepidisce e
115
1620
prende, ¶ or in pastor si cangia, ¶ or in ninfa
116
1620
cangia, ¶ or in ninfa si muta, et or diviene
117
1620
rassembra, et or repente ¶ si dilegua, disciolto in aria
118
1620
per certo, ¶ e stranio , ma grazioso mostro. ¶ Contiene
119
1620
susin di Damasco infuor si sporge ¶ il groppo dela
120
1620
nasce ¶ e ciò che si produce ¶ per pianure e
121
1620
tuo regno ¶ il dominio si stende, ¶ è sol nostra
122
1620
al sol, che già si leva, ¶ le fresche brine
123
1620
con ferro oltraggioso a bell'oro ¶ aggrava il
124
1620
in vista, ¶ qual però si conviene ¶ a bella cacciatrice
125
1620
d'oro al sen si lega, ¶ scorciata in su
126
1620
e quanto d'odorato ¶ si scote dale corna ¶ il
127
1620
entrata ¶ per un arco si passa, a cui di
128
1620
frondosi boschetti ¶ di mirar si compiace, ¶ da' cui rami
129
1620
gli sguardi altrove, ¶ e si fan con le man
130
1620
la cagion di strepito grande ¶ altra che Vener
131
1620
né via, ¶ ch'a fiero passaggio adito dia
132
1620
terga ¶ dala rigida verga si sentiro, ¶ più lievi che
133
1620
audacia e l'insolenza ¶ grave oltraggio a vendicar
134
1620
né curan, pur che si disturbi e vieti ¶ sacrilegio
135
1620
disturbi e vieti ¶ sacrilegio rio, ¶ d'aver riguardo
136
1620
vuolsi ubbidir, né ripugnar si pote. ¶ Da maggior forza
137
1620
esser vinte, e 'n reo caso ¶ nulla abbiam
138
1620
paterno affetto al mio giusto pianto? ¶ Qual colpa
139
1620
ch'io porto ¶ a gran torto, dir si
140
1620
sì gran torto, dir si possa degna? ¶ Quando l
141
1620
che 'n preda ¶ or si conceda al'infernal Tiranno
142
1620
scarsi a me sola si toglie. ¶ Per doppie doglie
143
1620
speme. O madre sventurata, ¶ ben guardata avermi a
144
1620
per sempre, adio –. ¶ Da pietose e flebili querele
145
1620
mento ¶ si nasconde e si spiana ¶ e la bocca
146
1620
duo sostegni ¶ del corpo si fan quattro, ¶ et ha
147
1620
chiamarmi. ¶ Ciascun di lor si dole ¶ ch'io sia
148
1620
Cielo ¶ fussero spettatori ¶ di crudel bellezza; ¶ o chi
149
1620
infelicitate. ¶ Cani miei, già fidi, ¶ or ingrati e
150
1620
più fieri. ¶ Mai con fatta rabbia ¶ gli orsi
151
1620
tal carme su scritto si legga: ¶ "Qui sepolta si
152
1620
si legga: ¶ "Qui sepolta si serba ¶ d'Atteone una
153
1620
non più veduta in remota parte ¶ solitaria bellezza
154
1620
et era quel disordine bello, ¶ che superava ogni
155
1620
la vicina umida sponda ¶ si lavavan ne l'onda
156
1620
il cesto, ¶ di cui si cinge? ¶ No, no, più
157
1620
fia Pasitea, ¶ ch'oggi si sposa ¶ (credo) col Sonno
158
1620
ne l'acque, ¶ quivi si giacque? ¶ peròche in vero
159
1620
tal ventura il fine ¶ si ritrasse in disparte. Et
160
1620
legami di Lete, ecco si volge, ¶ e per Teseo
161
1620
s'asconde, ¶ né più si stanno entro l'avara
162
1620
parte del drappo, onde si copre ¶ del piede il
163
1620
la fugace prua ¶ con rapida fuga i flutti
164
1620
abbandona e tramore, alfin si leva. ¶ Di novo impaziente
165
1620
e del'ingiusto talamo si lagna, ¶ che, del'ospizio
166
1620
l'aurora chiara ¶ mi si dimostra avara? ¶ Dite, ditemi
167
1620
la fraterna salute. ¶ Tu malvagiamente ¶ ingrato e sconoscente
168
1620
pura, ¶ la vostra leggerezza ¶ si rassomiglia al core ¶ volubile
169
1620
e forsennata ¶ femina, che si piega ¶ ad amator che
170
1620
prega. ¶ Ah non sia leggera ¶ vergine mai, che
171
1620
cura ¶ sacramento né patto. ¶ Si sazia immantenente, ¶ ama cangiar
172
1620
desiato raggio, ¶ in ufficio vile ¶ mi terrò fortunata
173
1620
Ideo, ¶ da cui golfo largo ¶ m'allontana e
174
1620
me per l'onde ¶ rapido sen fugge, ¶ che
175
1620
io non sarei ¶ in penoso stato, ¶ fora ancor
176
1620
la tua fede ¶ sciolta , ma non rotta. ¶ Perché
177
1620
Non credo il Ciel crudo ¶ che s'al
178
1620
Ahi, per me non si trova ¶ dunque a trarmi
179
1620
crotalo festivo, ¶ e tra fatti strepiti e tumulti
180
1620
bear mi sento, ¶ se si versa e cade al
181
1620
o mezodì? ¶ No, o ? ¶ Che traveggole ho davante
182
1620
Par che l'isola si scota, ¶ è la terra
183
1620
è la terra che si rota. ¶ È pur giorno
184
1620
rota. ¶ È pur giorno o no. ¶ Io nol
185
1620
regnan virtù tante e nove? ¶ Tosto dirai ch
186
1620
umil tuo genitor non si pareggia, ¶ e che del
187
1620
senza repulsa ad accettar si piega. ¶ Del'inno marital
188
1620
apieno, ¶ preziosa corona allor si tolse, ¶ opra già di
189
1620
popol de' fiori, ¶ e come a lor Dea
190
1620
innocente, ¶ parea da man bella amar la morte
191
1620
specchiarsi ¶ nel fonte lusinghiero, ¶ si fea specchio il bel
192
1620
volto, et invaghito ¶ di rara beltà, col proprio
193
1620
fumo ¶ ch'al vento si dilegua, ¶ sparve subitamente, e
194
1620
far più deggia? ove si volga ¶ già la seconda
195
1620
di voi mi doglio ¶ poco grate a quell
196
1620
celeste, ¶ s'impetrarmi mercè mal sapeste, ¶ dal crudo
197
1620
nobile. ¶ Et or perché poco ¶ mi giovar vosco
198
1620
Perché, perché proporre ¶ condizion dura a tanta brama
199
1620
luce abbia potuto ¶ dopo grave perdita? ¶ Ahi perché
200
1620
uscissi ¶ degli alberghi tartarei? ¶ sì, fu perch'io
201
1620
degli alberghi tartarei? ¶ Sì , fu perch'io forse
202
1620
poi sempre mi vesta; ¶ come l'alma è
203
1620
cordoglio sfogava, ¶ e sempre si lagnava ¶ di Persefone ingorda
204
1620
puerili amori. ¶ E fu fatto il canto, ¶ che
205
1620
i più fieri venti ¶ si posaro su l'ali
206
1620
l'indiamantite nevi, ¶ e si sentì del dorso ¶ liquefar
207
1620
figlie. ¶ Il purpureo granato ¶ si ruppe il fianco d
208
1620
Fillide gli avenne, ¶ tutto si ringemmò d'arabi fiori
209
1620
acciò che gli augelli ¶ si potesser posar su le
210
1620
le lor braccia, ¶ gli si piantaro intorno. ¶ Furo i
211
1620
e preso ¶ da melodia nova, ¶ cadea subito a
212
1620
cui dolce vista ¶ cotanto si compiace, ¶ rapita a trastullarsi
213
1620
da quel suon non si sapea. ¶ Lo scrignuto camelo
214
1620
del'arguto stromento ¶ taciturni si stavano e sospesi. ¶ L
215
1620
gran fallo pentito, allor si tolse ¶ dal sordo orecchio
216
1620
uditori ¶ in quella solitudine si vede, ¶ rinforza il flebil
217
1620
feroce. ¶ Né di colui si tacque, ¶ che di Cibele
218
1620
largamente diffuse. ¶ Il castore si svelse ¶ i cari genitali
219
1620
le colorate sue gemme si trasse. ¶ Fin dal Caucaso
220
1620
qual per lunga traccia si vedea ¶ lasciar del sangue
221
1620
cani ¶ fieramente smembrato. ¶ Già strano accidente avea la
222
1620
del garzon, le man si mise ¶ ne le chiome
223
1620
e flagellossi il seno, ¶ si svelse il crine e
224
1620
svelse il crine e si squarciò la gonna. ¶ E
225
1620
figliuol cercando intorno. ¶ Videle , ma le cangiate forme
226
1620
raffigurar non seppe. ¶ Trovolle , ma in esse ¶ non
227
1620
e tristi. ¶ Innanzi le si offerse, ¶ qual proprio e
228
1620
Diana fratello) ¶ con Cirene si giacque, ¶ che del mio
229
1620
al lor re sconosciuto ¶ si mostrar sconoscenti. ¶ Dala mutata
230
1620
dele sue carni". ¶ Qui si tacque la rupe, e
231
1620
vaso dela fonte ¶ egualmente si spande. Intorno e sotto
232
1620
di pietra in pietra ¶ si torce e rompe e
233
1620
veli. ¶ Mentre in loco chiuso e sì remoto
234
1620
loco sì chiuso e remoto ¶ le belle natatrici
235
1620
amoroso, non sapea ¶ da dolce spettacolo levarmi. ¶ Così
236
1620
troppo cupido amante, e s'accorse ¶ del'insidia
237
1620
o qual a noi si mostra ¶ in oriente la
238
1620
vermiglia Aurora, ¶ o come si colora ¶ lassù nel primo
239
1620
raccolto, ¶ le vergognose mamme si nasconde. ¶ In me malsaggio
240
1620
naso e 'l mento ¶ si nasconde e si spiana
241
1620
sapori della manna che si affaceva con tutti i
242
1620
del tempio di Diana si fece famoso, et Pilato
243
1620
della sua ingiusta sentenza si canta ogni giorno nel
244
1620
difficoltà che nel comporre si passano, si contentava di
245
1620
nel comporre si passano, si contentava di metter loro
246
1620
le palle (come dir si suole) riescono ritonde et
247
1620
in un bel corpo si può tolerare qualche neo
248
1620
se non gl'immacolati, si verranno ad escludere forse
249
1620
cosetta da emendare non si ritrovi. ¶ Vi sovviene di
250
1620
pure ne' nostri scritti si troverà qualch'emenda di
251
1620
de' seguaci d'Apollo si dispensano. ¶ Conviene pertanto darsene
252
1620
soggiacere con pazienza a atta infelicità, ringraziando tuttavia
253
1620
antidoto di questo veleno si è il tacere et
254
1620
bene in meglio. ¶ Così si confonde l'ignoranza, s
255
1620
s'abbatte l'invidia, si conculca la calunnia, si
256
1620
si conculca la calunnia, si calpesta la perfidia, s
257
1620
s'abbassa la superbia, si sotterra la presunzione et
258
1620
sotterra la presunzione et si subbissa la temerità. ¶ Chiuderò
259
1620
che qui in Francia si stampano l'Adone et
260
1620
Galeria da voi stampata sconciamente, che in leggendola
261
1620
così netto, sia stato poco diligente (per non
262
1620
ha, insomma, in cui si vegga pur vestigio di
263
1620
italiane. ¶ Oggidì la stampa si è ridotta a semplice
264
1620
disegno, et infine non si trovano per tutto i
265
1620
cioè Il presepio, dove si descrive il nascimento del
266
1620
Salvatore, Il deserto, dove si racconta quando fu tentato
267
1620
et La Vernia, dove si tratta dell'estasi di
268
1620
in quarto ché così si potranno legger meglio nel
269
1620
nella medesima maniera come si trovano, ma aspettiate d
270
1620
erbe, incontr'a lei si mosse ¶ per mille obliqui
271
1620
Verdeggiavan tra 'l negro, ¶ come iride suol, di
272
1620
piaga, ¶ ma non così si gonfia ¶ cumulo d'onde
273
1620
l'erba cader ratto si lascia. ¶ Repentina caligine i
274
1620
indarno. ¶ Ma quale allor si fece e qual sentissi
275
1620
dal sommo del capo ¶ si curva in arco e
276
1620
curva in arco e si rileva in monte. ¶ Parte
277
1620
diffuse, ¶ agitate dal'aura ¶ si volteggian le chiome. ¶ Sostien
278
1620
capo, onde con man si regge, ¶ ricurvo indentro e
279
1620
a mano a man si snoda, ¶ e sgorga, e
280
1620
a poco a poco si rischiara et erge; ¶ poi
281
1620
increspa e piega, e si rivolge e rota. ¶ Talor
282
1620
e poi nel mezo ¶ si ripente e la spezza
283
1620
mondo cieco, avendo un bel viso, ¶ fia paradiso
284
1620
leggi ¶ del'immutabil fato ¶ si piegaro le Parche. ¶ Proserpina
285
1620
aria viva, ¶ mai non si volga a rimirarla a
286
1620
d'ogni periglio e si traea ¶ dietro il suo
287
1620
iniqua. ¶ A pena ei si rivolse, ¶ che cinto d
288
1620
sole, ¶ già vi lascio –. ¶ disse e poi qual
289
1620
bravare al vento finché si stanchino, et questi abbaiare
290
1620
in Napoli prima che si stampasse; non solo nella
291
1620
desinenze scappate, che non si possono scusare, percioché non
292
1620
di loro che quando si vuol mordere si ricorre
293
1620
quando si vuol mordere si ricorre all'equivoco et
294
1620
ricorre all'equivoco et si scherza col doppio, accioché
295
1620
se non sodisfatto; et come non curo altra
296
1620
misure riescono corte et si fa come il gallo
297
1620
romanzando in uno stilaccio sciagurato che pare appreso
298
1620
a effetto quel che si predica, perché molti conoscono
299
1620
il vero, egli non si può negare che costoro
300
1620
loro rimproverati i furti, si sono ingegnati di levargli
301
1620
Mostrano sdegno et rimordimento, si lamentano et arrabbiano che
302
1620
parte della mia Lira si fusse parlato troppo alla
303
1620
i concetti altrui. ¶ Quando si riprende un vizio in
304
1620
stesso solo quel che si può intendere di molti
305
1620
dalle imputazioni apposte loro, si sforzano di discreditar me
306
1620
chi 'l ricevono, e' si potrebbe pure farne passaggio
307
1620
qual fontana scaturisca una larga vena, dicono che
308
1620
in questo secolo, dove si ritrova occupata la maggior
309
1620
tra molte cose ordinarie si reca in mezo qualche
310
1620
et a bello studio si può fare altresì per
311
1620
Incostanza d'Amore. ¶ Qualora si prende da autori noti
312
1620
da autori noti, non si può dubitare di ladroneccio
313
1620
non sien ciechi, onde si concedono a chi prima
314
1620
lido del mare. ¶ Et come Virgilio non arrossì
315
1620
lirici et epici toscani si hanno recato ad onta
316
1620
più lungo, presuppone che si sappia da coloro che
317
1620
suo primiero autore è poco che si può
318
1620
è sì poco che si può dir quasi nulla
319
1620
Siensi tradozzioni, per tali si smaltiscano, spendansi per quel
320
1620
in volta a penna, si dovrà dire di qua
321
1620
alla mia fama seminando fatte menzogne per le
322
1620
per le stampe, non si sono informati del vero
323
1620
quella parte che mi si deve, ne tacciono le
324
1620
del poeta, quella che si confà con la natura
325
1620
più del poetico e si può meglio dell'altra
326
1620
tanto accorto, che non si sia discoverta la ragia
327
1620
delle quali troppo evidentemente si serve, sì come poco
328
1620
troppo evidentemente si serve, come poco più destro
329
1620
destro parmi che dimostrato si sia nelle universalità. ¶ Onde
330
1620
male imitato, ancora non si può giudicare dal mondo
331
1620
è il frutto che si cava dalla lezzione de
332
1620
a me fatto; onde si possono ben vantare d
333
1620
lo conducono alla eternità. ¶ come i legni hanno
334
1620
che gli flagellano: et come il vento australe
335
1620
antichi di quel che si sieno i nostri? ¶ L
336
1620
certa meretrice, la qual si racconta avergli data grandissima
337
1620
negligenza come che di lunga dimora non abbia
338
1620
ha fatto, ciò non si può però fare senza
339
1620
il più delle volte si peggiora. ¶ Laonde non tanto
340
1620
et a quante censure si espone chiunque s'arrischia
341
1620
ho stimato meglio in fatte determinazioni esser grave
342
1620
et al decimo anno, come fecero Cinna la
343
1620
tardità, il tempo che si richiede negli studi, et
344
1620
Ché se a quello si attribuiscono il folgore, simbolo
345
1620
magnanimità, amendue queste qualità si son vedute e si
346
1620
si son vedute e si veggono a tempo essercitar
347
1620
Giove per Leda, non si trasforma in cigno, ama
348
1620
et del canto loro si compiace. ¶ Et se, come
349
1620
Giove per Danae, non si distilla in pioggia d
350
1620
e per lo valore si verifica benissimo in Vostra
351
1620
a Vostra Altezza ben si convenga il paragone di
352
1620
disgiunto anche da Venere, per la grazia et
353
1620
quante le sue operazioni, per l'affabilità et
354
1620
persona di Vostra Altezza si raffigura l'imagine, non
355
1620
menava vita pastorale, non si sdegnava d'ascoltare le
356
1620
delle vostre glorie; et come nella più pura
357
1620
Vostra Signoria, il qual si è inalzato ormai sovra
358
1620
sovra i confini umani, si sollevasse anche ad imaginarsi
359
1620
Vostra Signoria mi sgomentano fattamente, ch'io soglio
360
1620
altro, perché voglio che come ad amendue è
361
1620
trasportar dall'affetto che si trabocchi in iperboli, lodandomi
362
1620
vostro spirito, il qual come in tutte l
363
1620
i gradi mezani et si diffonde negli eccessi. ¶ Certo
364
1620
alcun sospetto d'adulazione, perché da animi così
365
1620
i vostri, eziandio quando si lasciano cadere in passione
366
1620
passione di parzialità, non si può sperare altro che
367
1620
altro che giudicio sincero; perché, essendo la loda
368
1620
dell'amico che non si deono tacere, o penuria
369
1620
lingue mi sono attribuite, si riflettono in voi stessi
370
1620
voi stessi, perché, lodando bene, date ad intendere
371
1620
persone lodate? ¶ Quella invero si può chiamar loda gloriosa
372
1620
lodati da cotali uomini si presume conformità di costumi
373
1620
e le vere glorie si derivano da' par vostri
374
1620
frontespicio dell'opere mie, perché a tutto il
375
1620
mi viene da testimoni grandi; sì per obligarvi
376
1620
da testimoni sì grandi; per obligarvi in un
377
1620
tutte quelle condizioni che si richieggono a cavaliere et
378
1620
l'altrui opposizioni con dotte risposte, che non
379
1620
oro del vero sapere, si sieno più volte avute
380
1620
altri nobilissimi ingegni che si sono compiaciuti di tradurre
381
1620
parte del suo Miserere si è abbassato a comprovare
382
1620
ratificato da voi. ¶ Questi che son personaggi i
383
1620
dir se non bene, come gli sciocchi e
384
1620
lo scudo di campioni fatti le saette spuntate
385
1620
cortesi; ¶ chiarissime fontane onde dolce ¶ scaturisce il mio
386
1620
ch'a te nulla si nega; ¶ baciami pur, ma
387
1620
più ch'ala bocca si concede agli occhi. ¶ Fanno
388
1620
accender le faci in bei lumi? ¶ Ah, fuggite
389
1620
propri sembianti. ¶ Or, se chiari a me vi
390
1620
due: ¶ come in due si diparte ¶ l'unica mia
391
1620
più non curo ¶ in lucidi fonti esser Narciso
392
1620
l'ombra dela terra ¶ si dilata per tutto. Ecco
393
1620
Crudel, crudele, e dove ¶ veloce ne vai? ¶ Ninfa
394
1620
inteneria le selve. ¶ Arco , ma soave, e dele
395
1620
d'aspra quercia alpina, ¶ come n'hai la
396
1620
dietro mi tiene a gran passi). ¶ Eccomi a
397
1620
riveli ¶ quel che convien si celi. ¶ Discoprir mi si
398
1620
si celi. ¶ Discoprir mi si vieta ¶ quella piaga secreta
399
1620
d'Amor anch'elle, ¶ come astratte cose ¶ e
400
1620
tra quant'oggetti ¶ questo spazioso ¶ teatro universal ti
401
1620
acque e questi fonti ¶ si distillano amando, ¶ discorron mormorando
402
1620
e dura, ¶ molle talor si rende ¶ alle stille cadenti
403
1620
e dotto invero; ¶ ma trito e commune, ¶ e
404
1620
e commune, ¶ e già antico omai, che sa
405
1620
dicea. ¶ Et or né meschino ¶ o capraio o
406
1620
e non discorra; ¶ né vil pastorel guarda gli
407
1620
d'amor talora, ¶ in fatte ragion non si
408
1620
sì fatte ragion non si diffonda. ¶ Conviensi a non
409
1620
meglio al'orecchie mie si sodisfaccia, ¶ e concetto trovar
410
1620
ben dal Cielo un gran torto aspetta ¶ giustissima
411
1620
dala tua beltà sol si deriva. ¶ Son quelle, che
412
1620
che sol per lor altera vai, ¶ mostri, pur
413
1620
che vedi ¶ spiegar colà baldanzosa e lieta, ¶ di
414
1620
ala stagion novella, ¶ or si mostra sì bella, ¶ non
415
1620
novella, ¶ or si mostra bella, ¶ non prima il
416
1620
breve: ¶ apena appar, che si dilegua e passa. ¶ Vola
417
1620
quegli occhi, ch'or lieti ¶ spargon d'amor
418
1620
questi miei, ch'or dogliosi ¶ versano lagrimando amari
419
1620
e che negasti a fedele amante. ¶ Specchiandoti talvolta
420
1620
non ebb'io ¶ un saggio pensier, quando fui
421
1620
io non m'inganno) ¶ chiari e sì palesi
422
1620
inganno) ¶ sì chiari e palesi, ¶ ch'esser devriano
423
1620
luce del'or non si compiace. ¶ Filaura ¶ Cieco egli
424
1620
adira, ¶ sol co' doni si placa. ¶ Fileno ¶ Tu sai
425
1620
gentili, ¶ che s'odon , ma non si toccan
426
1620
odon sì, ma non si toccan punto. ¶ Chi vuol
427
1620
di ragione han lume, ¶ si serba altro costume; ¶ onde
428
1620
che dal'or vincer si lascia, ¶ anzi il procura
429
1620
avien ch'egli saetti, ¶ si spuntano ne' petti; ¶ e
430
1620
e le perle? ¶ Or fatto tesoro ¶ non si
431
1620
sì fatto tesoro ¶ non si merca senz'oro. ¶ Fileno
432
1620
di cui, come signore, ¶ larga offerta e libera
433
1620
cosa ¶ la qual non si smaltisce, né si spende
434
1620
non si smaltisce, né si spende, ¶ non si compra
435
1620
né si spende, ¶ non si compra, né vende? ¶ Se
436
1620
sete! ¶ Ma qual oro si trova, ¶ che di valor
437
1620
di bianco in giallo ¶ si trasforma il metallo; ¶ se
438
1620
dele fere, ahi qual si trova in selva ¶ fera
439
1620
trova in selva ¶ fera cruda, che l'amante
440
1620
mirando il tuo volto, ¶ si sconciaro nel parto? ¶ Laurino
441
1620
che vivo estinto. ¶ Selvaggia ¶ certo, è ben di
442
1620
mi pasce e consuma, ¶ si nutrisce quest'alma. ¶ SELVAGGlA
443
1620
et aman talora ¶ e si congiungon anco ¶ con l
444
1620
per far contento ¶ un fatto desio, ¶ cui non
445
1620
ch'ancora ¶ altri teco si mora? ¶ Laurino ¶ Se men
446
1620
e dove, e quando ¶ van desio nel petto
447
1620
sovra il cor mi si assise, ¶ e tutto pien
448
1620
mortale! ¶ Ah, non ben si marita ¶ la beltà con
449
1620
e furia ne' costumi, ¶ disusata insolita mistura ¶ portento
450
1620
petto? ¶ E se sei nemica ¶ d'amore e
451
1620
amorose pene. ¶ Selvaggia ¶ Se lieto è il tuo
452
1620
il tuo stato, ¶ se dolce è il tormento
453
1620
qualità veramente in noi si vede, ¶ tu sei pietra
454
1620
amante ¶ d'ogni arbitrio si spoglia, ¶ e dagl'imperi
455
1620
e sol del bel si pasce, ¶ né altro è
456
1620
poiché s'appoggia a caduca base. ¶ Quand'io
457
1620
bella. ¶ La beltà che si vede è come raggio
458
1620
del sole, ch'entro si serra ¶ e che quasi
459
1620
traluce. ¶ La beltà che si cela, è come rosa
460
1620
più s'asconde, e si palesa il meno. ¶ Così
461
1620
bramò tanto; ¶ il già caro fonte ¶ del gustato
462
1620
la bocca il dente, ¶ si polisce, si terge ¶ e
463
1620
il dente, ¶ si polisce, si terge ¶ e si pregia
464
1620
polisce, si terge ¶ e si pregia, e si stima
465
1620
e si pregia, e si stima. ¶ Poi che putrido
466
1620
e vil cosa alfin si gitta. ¶ Mentre la bionda
467
1620
su la fronte natia si nutre e cresce, ¶ oh
468
1620
e cresce, ¶ oh come si tien cara! ¶ E si
469
1620
si tien cara! ¶ E si coltiva con eburneo rastro
470
1620
testa, ¶ che col piè si calpesta. ¶ Né più né
471
1620
giovenil dolcezza ¶ con affanno si cerca, ¶ con umiltà si
472
1620
si cerca, ¶ con umiltà si prega, ¶ innamora e diletta
473
1620
nel tatto. ¶ S'ami nobilmente ¶ e vuoi, come
474
1620
imperfetta ancora ¶ et inutil si stima ¶ beltà che non
475
1620
invecchia, ¶ la rosa che si coglie ¶ e che ne
476
1620
che 'n sua stagion si beve, ¶ del'altro che
477
1620
altro che serbato, alfin si guasta. ¶ Se bene invero
478
1620
ch'a leggiadro sposo ¶ si congiunge et unisce, ¶ non
479
1620
avresti; ¶ lo qual benché si perda ¶ e si tolga
480
1620
benché si perda ¶ e si tolga una vergine a
481
1620
piacere, onde il mondo ¶ si perpetua e rinova, ¶ iterando
482
1620
Attendi dunque pur, che si maturi ¶ questa mia messe
483
1620
sole degli occhi miei) si vorrà aver riguardo, chi
484
1620
splendore di esso sole. ¶ come il sole discaccia
485
1620
lucidissimo d'amorosi pensieri. ¶ come il sole è
486
1620
Il sole è di veloce e rapido movimento
487
1620
tanta efficacia, che non tosto uno da' vostri
488
1620
la luce, abonda di fatto calore, che non
489
1620
ma dolcemente infiammate, et come potete distemprare il
490
1620
cede, da voi vinto si chiama, et per fuggire
491
1620
o pure uscendo fuori, si recherebbe a gloria comparire
492
1620
le selve a ragionar si mise. ¶ II ¶ Ardea di
493
1620
di speranza ¶ per ninfa fugace e sì ritrosa
494
1620
ninfa sì fugace e ritrosa, ¶ che 'n tutta
495
1620
verde ¶ dele speranze mie si secca e perde? ¶ VII
496
1620
piagge apriche; ¶ e voi, spesso il bel nome
497
1620
duolo, ¶ del tuo torto si lagna e del mio
498
1620
cure il tuo fedel si lagna, ¶ ch'altro gelo
499
1620
la meza terza ¶ ferir si sente dal'adunco rastro
500
1620
di là fuggendo ove si canta o scherza, ¶ seguendo