Paola Capriolo, Mi ricordo, 2015

comprendesse il motivo, mentre si sforzava invano di decifrare

esista ancora qualcuno che si ricorda di me. Lei

programma delle conferenze che si tengono settimanalmente, come lei

spingerla fino in giardino.» ¶ «Sì, usciamo,» rispose il vecchio

falù…» ¶ «Un falò, signore?» ¶ «Sì, molto allegro. Nella piazza

intanto i libri bruciavano…» ¶ «Sì, e anche la chiesa

Lise. ¶ «I vetri tagliano,» si limitò a dire «i

bambini devono stare attenti.» ¶ «Sì, stiamo attenti. Ma guarda

entra nel negozio e si porta via i gioielli

rubare non sta bene…» ¶ «Sì, invece: lo fanno tutti

in cantina, signore?» ¶ «Ma sì, nel rifugio. Dove Lise

proverò a cercarli ancora.» ¶ «Sì, brava» rispose il vecchio

a terra e non si muove più.» ¶ Quasi senza

e l’accarezzava, come si farebbe appunto, per tranquillizzarlo

è il cane?» ¶ «Non si preoccupi, sarà tornato a

riuscito a salvarsi.» ¶ «Non si muoveva più…» ¶ «Naturale: per

ancora tra le lacrime. «Sì… intelligentissimi. E quelli credevano

sarà contenta anche lei.» ¶ «Sì, signore, glielo diremo. Ora

scendeva in cucina Sonja si rese conto che le

gambe le tremavano e si arrabbiò con se stessa

compiere i tredici anni si era visti morire quasi

era così scuro che si distingueva appena dal terreno

dato che la conferenza si terrà tra poche ore

gente ci nota, meno si ricorda di noi, e

quando intorno a me si infittiranno i muri delle

darò tregua, Maestro; non si libererà del mio sguardo

Sonja, rovistando la soffitta, si imbatté in un vecchio

rare volte in cui si era affacciata nella piccola

rifugio personale e dove si rinchiudeva quando voleva essere

due file di cassetti. ¶ Sì, era proprio quello. Le

solo il braccio sinistro si protendeva verso il piattino

Poteva aprire i cassetti… sì, poteva: contrariamente ai suoi

chiave. Per un attimo si arrestò, ritraendo le dita

anni strani erano quelli… Si usciva, e non si

Si usciva, e non si sapeva se si sarebbe

non si sapeva se si sarebbe tornati. Lei infatti

per un attimo, incrociandomi, si arrestò dubbiosa, ma poi

che solo di rado si distoglievano dalla pagina per

di risuonarmi all’orecchio… Sì, doveva essere esattamente così

divisa da maschera mi si parò dinanzi, ridestandomi bruscamente

di una «bella famiglia». Sì, davvero bella: chi potrebbe

nel suo sguardo, quando si posa su di me

miei genitori, che forse si domandavano con angoscia che

altri passeggeri che mi si affollavano intorno nell’afosa

come chi sta affogando si aggrappa a uno scoglio

sembrava che il mondo si fosse trasformato in una

nella casa della gioia si leggevano di rado i

che di qui non si prosegue. ¶ Lo sai anche

memorie incarnate, che le si paravano incontro affollandosi sui

lettino dell’ambulatorio, dove si erano sdraiate generazioni di

a ciglio asciutto. Non si lasciò turbare nemmeno dalla

Come tutto, all’improvviso, si è fatto lontano… No

per lenire lo sconforto, si parla di emigrare in

Oriente? Io ci riesco sì e no, ossia, solo

giorni, tanto più Sonja si rendeva conto che la

strati di successive sedimentazioni. Sì, uno scavo archeologico, molto

Belle come la mamma, si era detta, senza esprimere

guanciale accanto alla sua. ¶ Sì, stava scavando nella memoria

la mia presunzione non si spingeva a supporre che

indice, che come sa si trova alla fine del

chiara, e adesso mi si sfarina nel cuore come

accaniti giocatori della città si erano sfidati per decenni

capire di che mai si trattasse, e quando, cedendo

alle esortazioni di Sonja, si decideva a compiere una

mano incerta e tremante si posava indifferentemente su un

tersa gerarchia su cui si fondava il gioco era

fiera quello schieramento bislacco. ¶ «Sì, bellissimo… Scusi, signore, la

credo che mia zia si chiami Sonja.» ¶ «Invece si

si chiami Sonja.» ¶ «Invece si chiama Lise, glielo garantisco

tanto per essere precisi.» ¶ «Sì, voglio essere preciso.» ¶ «Bravo

notte.» ¶ «Vedere la notte?» ¶ «Sì, quando tutti dormono. Allora

è la regina bianca?» ¶ «Sì, signore, è proprio lei

so, Maestro, ormai lei si aspettava tutto, fuorché di

a dirle addio. Non si tratta più soltanto della

e risuonando al pianoforte si fanno al mio stesso

licenza di qualche giorno si era precipitato da noi

Adela? E i tuoi?» ¶ «Si sopravvive. Ma entra, non

la situazione evidentemente non si sentiva di farlo. Come

osservò il dottorino «e si annuncia una bella serata

disse infine papà «lei si renderà conto… sono mesi

gli occhi, ma poi si affrettano a distoglierli come

quasi intatta, dove ci si poteva illudere di essere

il suo sguardo ossequioso si mutò nell’espressione sgomenta

non c’è posto.» ¶ «Sì, invece: ho prenotato un

a casa, il maître si allontanava con riluttanza per

riuscì a dominarsi. «Bene,» si limitò a dire «quand

clienti come lei, che si presentano in simile compagnia

altra condizione, del resto, si addiceva di più a

alta finestra all’inglese si faceva così scarsa da

quando, consultando l’indice, si imbatté finalmente in un

l’oblio, pagina 35. Sonja si affrettò ad andare a

a meno che non si tratti invece di una

raffinata, di quelle che si studiano a scuola e

scuola e poi, appunto, si dimenticano. Sì, aveva il

poi, appunto, si dimenticano. Sì, aveva il nome sulla

in quale gorgo oggi si smarrisce ¶ il verde stupito

per tutto il tempo si era udito provenire dal

dell’incoscienza, che non si erano ancora dissipate del

Andò di sopra e si gettò sul letto senza

nemmeno svestirsi, pensando che si sarebbe addormentata all’istante

di prendere sonno. Infine si rassegnò ad alzarsi. Oggi

che per un attimo si sentì soffocare. ¶ Per distrarsi

frequenti, perché le pagine si reggevano a malapena nella

d’animo in cui si trovava, con quelle immagini

questa indispettita domanda, Sonja si rese conto di ripetere

che una lacrima le si formò, gonfia e lenta

che lo sfogliava, Sonja si stupiva che a ricordare

sguardo di cui non si indovinava il colore, persino

per il genere umano. Si chiamava Tristan, come ricorderà

e gli ultimi fumi si disperdevano nella frescura del

dottorino, che davvero non si reggeva più in piedi

familiare che non ci si accorge neppure di sentirlo

ne accorgiamo. ¶ «Strano… dove si sarà cacciato? Caro, per

però mi dissi: ma sì, è ovvio, non poteva

anni, prima dell’Annessione, si era presentato qui regolarmente

erano addirittura spalancati quando si posarono su quell’ammasso

necessario ripudio della compassione… Sì, certo, da oggi sono

spalle dell’autista, Sonja si sorprese a osservare la

quello di prima.» ¶ Lei si astenne dal fargli notare

lei, passato e presente si sovrapponevano di continuo, ma

gli spettri più paurosi si ammansivano, e quando l

quanto più gli edifici si diradavano su entrambe le

più care. ¶ Lei dove si trova, Maestro, rispetto a

teso sopra questo abisso. Sì, in fondo sarebbe pura

programma di musica classica si era interrotto bruscamente per

bambino ribelle, se le si proponeva di passare dal

letto alla carrozzina o si tardava a comprendere che

benedetto calesse: qualcosa che si mangia? Che si beve

che si mangia? Che si beve?» ¶ «Ma no, ho

che di una storia si trattasse e non di

cantina, in questa casa.» ¶ «Sì che c’è: Lise

altrettanto sorpreso. «Una soffitta?» ¶ «Sì, signore: qui fuori, in

tempo fa.» ¶ «Con Lise?» ¶ «Sì, certo. Con Lise.» ¶ IV

il mio paese.» ¶ «Ma si sarà pur reso conto

che sperare in bene…» ¶ «Sì, non resta che questo

accompagneranno, ovunque la mandino.» ¶ Si alzò, e il dottorino

alzò, e il dottorino si affrettò a fare altrettanto

sulla soglia del salotto si fermò di nuovo. «A

del vecchio: anche se si fosse accorto della sua

sua presaga malinconia infantile si era sostituita da tempo

e a tale pensiero si sentì percorrere dallo stesso

piramide intatta. Quella che si accingeva a violare, però

estranea: appena la porta si aprì cedendo alla sua

alla sua pressione Sonja si trovò di fronte a

essere una ragazzina coraggiosa. Sì, molto coraggiosa. E anche

il lavoro la gente si affolla ai tavolini dei

ai tavolini dei caffè, si assiepa davanti alle vetrine

e il mio sguardo si spostò sui passanti che

ritraeva la mano e si allontanava stringendosi nelle spalle

allontanava stringendosi nelle spalle. Si allontanarono tutti, seguendo l

continuerei a scriverle? ¶ X ¶ Sì, Sonja se lo ricordava

distoglieva il suo. ¶ Così si continuò per giorni. Sonja

a una rivelazione. ¶ «Non si preoccupi, signore, non stia

tu la terra…» ¶ «Ma sì, la terra dove fioriscono

ironia, a quella devastazione. ¶ «Sì, signore, semaforo; come no

pronto soccorso, i portantini si affaccendavano intorno a un

incrinato, dove la luce si trasfigura in rimpianto… gli

che, presi da languore, si attardano sulla soglia in

lento gesto di congedo… Sì, Maestro, ora tutto questo

il cielo, al tramonto, si abbandona a una tenerezza

ci risospingano in casa. ¶ Sì, perché dall’ultima volta

al solito il giornale si schiarì la gola per

espressione scherzosa con cui si rivolge a noi così

arrivati a questo punto… Sì, tocca affrontarlo, per quanto

pazienti; che la situazione si era fatta difficile sotto

teatro, ai concerti, non si andava più da mesi

andava più da mesi, si era smesso persino di

con la vita che si era ridotta a condurre

che cosa spenderei troppo, si può sapere?» ¶ «Mia cara

driade o naiade che si rispetti. ¶ Eppure ci si

si rispetti. ¶ Eppure ci si abitua; o almeno, io

indovini che cosa. Ma sì, naturalmente: il nostro notturno

cena consumata in cucina si infilava diritta in camera

tornato a casa ormai si sapeva, il medico del

sbrigativo e formale, come si fa con una che

essersi sfilata) sembrava che si avvolgesse in un cerchio

per nulla al mondo si poteva parlarle. Aveva chiuso

figlia, il cui sguardo si fissava sull’agile curva

sgabello e tastiera come si fissa sulla lampada il

e morbide, e sorridendo si increspavano in una piega

ascoltalo bene.» ¶ Il notturno… Sì, così si chiamava. E

Il notturno… Sì, così si chiamava. E quante volte

cerchio. ¶ Mi ricordo, ah sì, mi ricordo… Mai così

orecchio tentava di anticipare si sfrangiava, prima di farsi

come se i tasti si ribellassero misteriosamente sotto la

lo spaventoso precipizio che si è aperto subitaneamente sotto

sinagoga della nostra città. Sì, era senza dubbio la

mano di mio padre si posò risoluta sulla maniglia

avevo paura per voi.» ¶ «Si calmi, la prego, venga

non entrerà nessuno.» ¶ «Ma si calmi, si spieghi» disse

nessuno.» ¶ «Ma si calmi, si spieghi» disse mio padre

Tristan, appena abbiamo aperto, si è precipitato fuori ringhiando

mano sulla mia e si voltò a guardarmi con

loro ingresso, quasi tutti si fossero sbracciati in quel

teatro il mio dottore si è imbattuto in alcuni

gli hanno detto, e si sono allontanati senza salutarlo

che lei, scrivendomi, non si sentisse troppo in imbarazzo

anche il mio dottore si affrettò a comunicarmi che

sommario bianco e nero si sarà potuto fare un

ricordo a malapena come si muovono i pezzi. Però

paga, non ammetto che si correggano le mosse.» ¶ «Anche

la mano di lui si sposta quasi furtivamente sulla

non datur: quando mai si è così fortunati, in

realtà?» ¶ «E lo stallo…» ¶ «Sì: la sorte più comune

di ventosi orizzonti che si spalancano a perdita d

confini tra gli stati si ridisegnano altrimenti? La prego

un membro della famiglia, si è licenziata da un

una calma perfetta e si è affrettato a troncare

poi, la sera stessa, si è infilata un grembiule

casa. Forse perché non si chiama Lotte, ma Ruth

tempo immemorabile, ma che si dimostrò ancora in grado

lei, specie da quando si trovavano in giardino, faticava

sbagliata.» ¶ «Via, ora non si demoralizzi. Gli scacchi sono

bicchiere del vecchio, poi si diede a studiare la

confusa, come se non si fosse reso ben conto

vecchio annuì, e Sonja si avviò a passi svelti

divertimento, prima che Sonja si accorgesse che il corpo

scopa e paletta e si precipitò di nuovo in

via, via di qui. Si rende conto che ci

l’età in cui si comincia a pensare di

birra e salsicce, che si propongono al «popolo» come

punto: per esempio pare si sia rifiutato di assumere

ogni mattina, e quando si rade deve guardarsi allo

la spesa; se poi si viene servite per ultime

se alla fine, quando si riesce a ottenere la

del commesso, non ci si sente più domandare: «Prego

che cosa desidera?», ma si viene apostrofate con uno

attesa, sulle cui vetrate si allungavano dal viale le

le tre porte che si allineavano di fronte a

e ogni volta che si apriva Sonja non poteva

nel giardino di casa si erano trovati davanti il

più collaudata delle corazze. Sì, è sempre così: come

con il cerchio giallo si aprì e un giovane

Appena lo vide, Sonja si affrettò ad alzarsi per

ictus?» ¶ «Un attacco ischemico, sì, non sappiamo ancora di

prendergli pigiama e biancheria.» ¶ «Sì, brava, per queste cose

tardi.» ¶ Appena il medico si fu allontanato, Sonja raccolse

la sua borsetta e si avviò a passi rapidi

notizia ai parenti e si era trovato di fronte

zia? La nonna? Chi si prende cura di te

la sorella prediligeva. Desiderio, si intitolava la canzone, ma

ma qui il desiderio si trasforma appunto in nostalgia

erano ormai concluse e si poteva sperare in otto

al quale però Sonja si sentiva più al sicuro

tanti anni, mai più si sarebbe aspettata di ritrovare

detto con voce impastata. ¶ «Sì, ora ci vado. Non

provocatoria, della quale Sonja si vergognava ancora oggi. Aveva

capiva e da tempo si era resa perfettamente conto

anni vissuti col padre. Si rasserenò soltanto quando, allineate

differenza decisiva. ¶ Eppure, quanto si somigliavano, quei due… soprattutto

certo: tutti i vecchi si riducevano così, e lei

ma perché mai? Mentre si sforzava di trovare una

casa. ¶ XIV ¶ Ecco, Maestro, si metta comodo e ascolti

il suo volo ardito si colora, nel ricordo, delle

senza speranza. Per sempre, sì, per sempre vorrei trattenere

le dita, e niente si lascia trattenere. Di nuovo

la sposa in lutto si cala sul viso il

era ancora più breve. Sì, Maestro: oggi ci credo

da quando la neve si era ritirata dalle pendici

ora che ha cominciato si spieghi meglio, per favore

alberi, intorno alla casa, si erano coperti di gemme

quel luogo in abbandono si stava facendo quasi insopportabile

avesse cessato di esistere. Sì, pensava, mi ricordo. Sua

bambina, forse; e quanto si divertiva…» ¶ «Perché proprio una

sempre sull’altalena.» ¶ «E si divertiva molto?» ¶ «Moltissimo.» ¶ «Ora

Per un attimo, Sonja si sentì la gola stretta

avevo pur detto, che si sarebbe reso conto da

reso conto da sé». ¶ «Sì, ma niente spese pazze

piacevole, addirittura cullante: dicono, si figuri un po’, che

così passano le cose: si infilano nella strozzatura della

disgrazia (il macellaio non si degna di tenergli da

sguardo, il giovane medico si disse preoccupato per la

l’altro: “matrimoni misti”…» ¶ «Sì, è tutto terribilmente grottesco

che farei qualunque cosa…» ¶ «Sì, lo so. Ora, scusami

gli avessi detto di sì ne avrei sentito una

In tali occasioni (che si verificavano solo quando era

dato, tua madre!») ma si riferiva a lei solo

queste e simili confidenze si sarebbe affacciata alla mente

guance rosse di vergogna si era intrufolata nella biblioteca

ormai era una ragazza) si era imbattuta in poche

vecchia libreria di ciliegio, si vedeva sfilare davanti i

da suo padre, che si atteneva con più discrezione

nemmeno uno; in compenso si sprecavano gli esclamativi e

posto il libro e si avviò verso le scale

coppie di quel carnevale si scambiano il bacio e

tu», tutti i presenti si scambiano lo stesso pegno

potessero finalmente toccarsi, e si chiamano a vicenda «fratellino

nostalgia d’amore che si insinua a un tratto

oro, sebbene suo padre si fosse sempre ostinato a

all’improvviso la donna si alzò. «Devo andare» disse

bambina (solo ora Sonja si rese conto che nel

anche questa volta. Ma sì, che altro avrebbe potuto

sembra che per «mondo» si debba intendere semplicemente la

e con cui addirittura si identifica. Insomma, a quanto

l’improvvisa rovina che si era abbattuta su di

gli affetti, dai quali si era abituata a difendersi

del sole; e lei si accostava a quei suggestivi

ogni volta le dita si ritraevano, mentre dalla gola

baciava, altrettanto frettolosamente; oppure si limitava ad augurarle la

e rimprovero, sui quali si potevano azzardare mille ipotesi

tappezzeria, e su cosa si affaccia la finestra verso

scena che ora rivedeva si era svolta proprio lì

nel punto dove ora si trovava lei, in piedi

leggermente chino in avanti. Sì: ora Sonja ricorda davvero

con un moto brusco, si sciolse dall’abbraccio della

alcuni minuti prima che si sentisse abbastanza padrona della

alle labbra. «Mi scusi,» si limitò a dire seccamente

pare, perché il vecchio si affrettò a precisare che

l’hanno preceduta, non si assenta mai da casa

li ho neppure conosciuti, si è occupata di tutto

le belle lettere, come si suol dire». ¶ «E le

E le piacevano?» ¶ «Alcuni sì, altri meno. Strana domanda

fingendo di spolverare, Sonja si soffermò davanti a uno

sentito, il nome che si ripeteva con ossessiva monotonia

padre, le sopracciglia che si univano in modo bizzarro

Anche il vecchio ora si accigliava così, e aggrottava

noi che c’entriamo, si può sapere?» gli ha

Germania, grazie a Dio.» «Sì, grazie a Dio» ha

da noi: l’estate si congeda in grande stile

a me le costruzioni si sono infittite e mi

cenno di saluto… come si può pensare, mi sono

concede quello che credo si chiami un ossimoro) come

lo pensa, Maestro; però si sbaglia, si sbaglia di

Maestro; però si sbaglia, si sbaglia di grosso… ¶ P

notevole salvo il nome: si chiama Tristan, per volontà

Per una come me? Sì, ha ragione. Infatti non

è ora di dormire.» ¶ «Sì, mi scusi. Una volta

già sulla porta, quando si voltò di nuovo verso

Durante la guerra? Questa sì è una domanda strana

la nostra bella città.» ¶ «Sì, ha ragione: dove altro

sua madre?» ¶ «Mia madre?» ¶ «Sì: lei dov’era?» ¶ «Oh

E domattina, per favore, si ricordi di comperare le

vicenda.» ¶ «Come le bombe?» ¶ «Sì, proprio così.» ¶ «A volte

ma non lo fece. Si limitò a spegnere la

teatro? È, come credo si dica, una domanda retorica

opere precedenti, composte quando si trovava ancora in patria

Quando, scorrendo la pagina, si trovò improvvisamente di fronte

righe, sulle prime non si rese conto di ciò

perditempo, non per caso si era data a sfogliare

fare, e da tempo si era abituata a considerare

lunga, grigiorosea stagione cui si applica la definizione consolatoria

eccessive mortificazioni. Ancora giovane, sì; e ancora coraggiosa. Abbastanza

muri (solo di questo si trattava, dopotutto), per non

di famiglia. Ora invece si trattava di vivere; e

letture e conferenze che si tengono ogni settimana nel

a questa evidenza non si potesse far altro che

ragazza in terza fila si alzava e correva fuori

infatti se non sbaglio si interruppe per un istante

osò pronunciare quelle parole, si limitò a domandare se

poco soprappensiero, poi dissi: «Sì, Kurt, hai ragione» e

ti riaccompagno a casa?» «Sì, va bene.» ¶ Così mi

uscendo da un concerto, si è inseguiti per tutta

improvviso trasparente e perfetto. Sì, Maestro, so che sarà

e premette il campanello. Si stupì di sentir risuonare

rintocco che, senza confessarselo, si era aspettata; e si

si era aspettata; e si stupì ancora di più

nuovo) quando la porta si aprì mettendola di fronte

metallico del campanello. «Prego, si accomodi» le disse senza

stanza finisse, il bovindo si slanciava in avanti con

dovuto pensarci prima.» ¶ «No, si figuri. È solo che

cioè che noi due si arrivi a un accordo

approvazione. Solo una volta si interruppe per chiederle chiarimenti

per dissimulare la cosa si costrinse a diventare ciarliera

annuncio, ricorderà che vi si parla di un modico

piace semplicemente star comodo.» ¶ «Sì, naturalmente: in ogni caso

lasciato sopra quel tavolino…» ¶ «Sì, signore.» ¶ «Che fa, Sonja

estranei.» ¶ Senza rispondere, Sonja si alzò e andò alla

Non è in soffitta, si rassicuri: è una piccola

l’ho udita parlare. ¶ Si rassicuri, con ciò non

ho sognato un angelo. Si chiamava principe Myškin, come

angelo a un tratto si alzò, andando verso la

non come quando ci si trova a trascorrere la

ma al tempo stesso si rallegrava che il nuovo

lasciarle mano libera e si fece spingere nello studio

un libro mentre lei si ingegnava per rimediare un

le metteva a disposizione. Si ripromise di uscire a

ancora che il vecchio si alzasse, in modo da

quando le tre persone si furono ridotte a due

per fortuna, e Sonja si domandò se il padrone

tornare nella sua camera (sì, quella era davvero la

buio, del giardino non si scorgevano che le sagome

laggiù, era diventato invisibile, si udiva soltanto lo scroscio

per non sentirlo più, si affrettò a richiudere i

a richiudere i vetri. ¶ Si addormentò dolcemente, e per

largo, di cui volendo si poteva persino sorridere. In

resistere: solo di questo si trattava; e qualcuno, nel

quella del povero dottorino, si sovrapposero già allora nella

mia mente come poi si sarebbero sovrapposte sempre, alla

stella gialla, quasi tutte si chiamano Sara, proprio come

doveva essere «arianizzata», come si diceva allora, e come

e quasi invincibile ripugnanza, si era rivolto alle autorità

dopo un po’, non si sente più lo scroscio

scroscio del fiume ma si assimila inconsciamente al silenzio

bene, perché nel vento si respira un senso di

sono rinvigorite, le guance si accendono. Il nostro era

risapute, cose di cui si scrive e si discute

cui si scrive e si discute ormai da molti

e le nostre schiene si curvavano ancora di più

affabile, mentre le altre si allontanavano. «Intanto ti porto

cera, mentre gli altri si perdevano nell’oscurità. ¶ «Tu

che quella definizione mi si attagliava perfettamente. Che altro

i padroni di casa si sarebbero rifiutati di prendermi

principe dal palato fine. Sì, per un principe… E

tutto per ordine, come si svolse. ¶ Dal mio angolo

mi presentò alla donna, si limitò a indicarmela con

lungo corridoio, sul quale si affacciavano numerose camere. Benché

dei suoi abitanti non si decidesse a finire. ¶ «Perché

figure in divisa che si indovinavano appena, chine con

qui, come una madre, si prese cura di me

quando andavano a nozze, si recidevano la chioma sostituendola

quella che meglio mi si addiceva. Durante queste operazioni

giusto, che la bellezza si è davvero dimostrata in

lei, eppure aveva ragione, si teneva semplicemente aggrappata al

di condurmi di sopra, si sedette davanti allo scordato

solo certe immagini mi si imprimevano come a fuoco

agli ultimi, quando già si avvicinava quella liberazione in

Allora, mentre le altre si mettevano pazienti in coda

il mio sguardo non si spingeva così lontano; pensavo

avevo dimenticato me stessa. ¶ Sì, era una vita molto

quelle frasi. E quando si toglievano gli stivali e

dopo il tramonto e si concludevano nelle ore più

apprestiamo a festeggiarla come si conviene. Due intere casse

e nessuna di noi si permette di fare troppo

arrivano verso le sei, si fanno servire da bere

sui tavolini; sembra che si sentano a casa loro

salgono con lei, altri si attardano in salotto limitandosi

crescendo; sempre nuove coppie si formano, ballano allacciate al

centro della sala oppure si appartano sui divani, e

ovviamente, vengono subito richiuse. Si respira fumo, sudore, profumo

o della degradazione. ¶ Quando si avvicina la mezzanotte (ascoltami

bello), uno dei principi si avvicina al grammofono e

le sottovesti di raso si mescolano in una calca

teatro. Intorno a me si inarca di nuovo il

agghiacciante carnaio. In eterno… Sì, Adela, in eterno, forse

allo scoccare della mezzanotte si fa improvvisamente silenzio, come

rosse, la mia famiglia si componeva di un’anziana

di ragazze che ora si guardavano smarrite, proprio come

fatto è che non si sopravvive per scelta, ma

interessante da riferire, se si fosse realmente compiuta; ma

ma a tutto ci si abitua. Anche tu, Maestro

lega i viventi. Qualcuno si è sottratto: Socrate, il

I ¶ «Quel cane, signore, si chiamava Tristan» disse Sonja

Ma dov’eri, Sonja, si può sapere? Ti chiamavo

e dopo qualche minuto si assopì addirittura, consentendole di

tutto il contenuto; ma si fosse anche trattato della

che da sfogo epistolare si trasformava in una sorta

signora; poi però, quando si sarebbe trattato di affrontare

e anche Sonja ora si rendeva conto di sapere

di cupa penombra, dove si era trovata un mattino

età di sette anni. Sì, ora ricordava tutto alla

già chiusa, cui lei si era accostata timidamente nel

mente acerba, tutto ora si componeva intorno a questa

bambini, il Café Central si dotava di una nuova

alla quale, credo, lei si dedicava in modo abbastanza

abbastanza coscienzioso. Aveva, come si suol dire, una bella

dormivamo, questa donna privilegiata si alzò dal letto e

Tristan…» disse poi. «Chi si chiamava così?» ¶ «Un cane

è annegato nel fiume?» ¶ «Sì, pressappoco.» ¶ Per un attimo

signore: vado a prepararla.» ¶ Si alzò con fatica, vincendo

senso di vertigine, e si diresse a passi rapidi

la sua storia? Quasi si fosse illusa che una

del bersaglio; e mentre si allontanava per il corridoio

acuto di quel colpo. ¶ Sì, forse il vecchio aveva

non lo sapeva ancora, si rendeva solo conto che

Poi, da qualche parte, si era fermato: Sonja ignorava

fiume, stanco della corsa, si stiracchiava in una gora

lo sguardo della figlia si era arrestato di colpo

scala di quercia; poi si era affacciata alla finestra

valigia. Allora forse non si era neppure domandata dove

domandata dove andasse, né si era meravigliata (in quei

fiocchi grossi, spugnosi, che si posavano sul davanzale formando

ricoperti, del giardino non si distingueva più nulla salvo

con cui gli uomini si illudono di scandire il

neppure capisse di che si trattava, e dopo qualche

che da qualche tempo si svolgevano con cadenza settimanale

piccolo e spietato giudice si era seduto sul suo

a quella sentenza Sonja si atteneva ancora oggi, convinta

dono ambiguo, funesto, e si rallegrava che non fosse

grande, feroce, antica, che si meravigliò di aver potuto

lo stesso, di notte?» ¶ «Sì e no; ultimamente faccio

Grazie a quell’accorgimento, si riusciva a farlo respirare

di cui poteva circondarsi. Sì, forse era davvero buona

accesso di sentimentalismo senile, si avviò verso la porta

fu sulla soglia, però, si accorse che il vecchio

Infatti dopo qualche minuto si addormentò, portando con sé

solo a metà febbraio si spezzava in una moltitudine

sepolcro profondo. ¶ Quando vi si chinò sopra dal ciglio

chi è venuto dopo…» Sì, pensava ora Sonja, giudicare

ala… Quell’immagine le si era impressa profondamente nella

che in quell’istante si compisse un destino. Non

alla salute, se snocciolati si mangiano abbastanza facilmente anche

domanda: «Moorio?» che vi si esprimeva con sempre più

era stato diverso. Lei si era preparata fin troppo

che il vecchio non si sarebbe mai più alzato

attimo il suo sguardo si posò sul cassetto del

acqua; ma quasi subito si rese conto che proprio

l’effetto sperato. Sonja si addormentò di un sonno

le angosce della giornata si scioglievano adagio adagio, come

non serve». Lei non si meravigliò affatto che la

suo nome; e non si stupì nemmeno quando, aprendo