Lorenzo Marone, Un ragazzo normale, 2018

sotto la camicetta, poi si baciavano a lungo mentre

rincorsa, nemmeno capiamo che sì, sognare è importante, ma

era un panorama mozzafiato, si scorgeva solo il cappello

sole luccicava in lontananza. Si vedevano, però, tanti tetti

forme più strane: alcune si stagliavano dritte sul crepuscolo

mamma era brilla e si era dovuta distendere sul

un fischio e insieme si allontanarono verso via Salvator

muri di tufo che si sgretolavano sotto le mani

giorni di capelli che si schiarivano al sole, di

dice l’agente immobiliare. ¶ Si muove nella casa con

gli infonde fiducia. Gli si legge in faccia che

dietro. ¶ Il ragazzo nemmeno si gira e risponde: “Be

gira e risponde: “Be’, sì, può essere”, come se

li usava mai perché si vedeva brutta e già

attenta all’abbigliamento (nonostante si professasse una punk), amava

forma di merendina che si trovavano nelle confezioni del

sotto il naso. Lei si girò a guardarmi con

volta, la sua risata si sbriciolò in migliaia di

migliaia di frammenti che si sparpagliarono qua e là

il romanzo in aria. ¶ “Sì, e non è l

una nuvola di polvere si alzò con uno sbuffo

disse: “Allora, vediamo...”, e si mise alla ricerca di

della strada che non si fermavano mai, ma anche

di due gatti che si studiavano proprio sotto la

di papà. ¶ Nonno Gennaro si svegliava di continuo emettendo

se stesse per affogare, si alzava nel cuore della

aveva finito, a volte si sedeva al tavolo della

la nonna, che quando si trattava di spendere una

contro il marito non si tirava mai indietro. ¶ “’A

io...” aveva bofonchiato, e si era poi isolato a

l’unica volta che si lasciò andare a una

con quei bastoncini che si infilava in testa), i

eravamo ricchi, eppure lei si portava dietro la povertà

Mattino”. Il camion finalmente si allontanò con un ultimo

dalla mia famiglia, non si parlava mai di camorra

Bic e un foglio, si era fermato e aveva

Scrivo,” avevo ribattuto serafico. ¶ Si era seduto sul bordo

Viola, ma la cosa si sta rivelando difficile,” avevo

la barba. ¶ “Sei bravo, si vede che hai letto

avere i superpoteri!”. Poi si era fatto serio e

vuoi chiamarli così.” ¶ Quindi si era alzato con un

Credimi.” ¶ Tre giorni dopo si era presentato con un

sguardo smarrito e lui si era sentito in dovere

i piedi nelle pantofole. Si alzò a fatica e

sedia dal tavolo e si sedette al mio fianco

anni) e il display si illuminò di una luce

Che significa?” ¶ Nonno Gennaro si grattò la barba sfatta

incalzò lui. ¶ La nonna si mosse nel letto. ¶ “È

la pioggia, il cielo si era annerito e un

quale nell’ultimo periodo si era dedicato ancor di

quello spietato corteggiamento. Perciò si aprì in un gran

certa resistenza, come se si augurasse che io rifiutassi

e risposi subito di sì, che sarei andato anch

suo nuovo amico che si tuffò sul grande divano

stare fermo un minuto: si accovacciò sul grande tappeto

mostrava. Non so se si sentisse a disagio in

sta che quel pomeriggio si mise a parlare in

capito che eravamo soli, si lasciò andare a una

tantomeno Sasà mi risposero. Si contorcevano davanti alla tv

e figlia. Il barboncino si mise di nuovo ad

Fabio premette pausa e si girò. “Loro sono due

lunghe sotto le quali si depositava uno strato di

mamma di Fabio poi si rivolse a me: “Tu

nulla, quindi la donna si scusò e sparì anche

gialla). Se il pilota si fosse accorto della mia

pace, ma Shelly non si accontentò della resa e

e con un balzo si attaccò alla manica del

mi fece entrare e si gettò sul letto senza

di più sulla difensiva. ¶ “Si chiama Red,” precisò a

come se una bouganvillea si fosse arrampicata fin lassù

che, trascorsa l’estate, si passa oltre, che la

una parola, ogni tanto si accendeva una sigaretta, poi

cieco?” avevo obiettato appena si era interrotto. ¶ “Sono molto

il mio silenzio, però, si era sentito in dovere

e a ogni colpo si aprivano crepe e arrivava

sempre un ragazzino che si interessava di scienza e

e la sua bocca si era allargata in un

lei non lo permetteva, si alzava di scatto, si

si alzava di scatto, si girava di spalle, guardava

Viola fosse molto nervosa, si strofinava le mani, sbatteva

i piedi per terra, si sistemava di continuo una

capelli dietro l’orecchio, si alzava dal letto e

alzava dal letto e si sedeva dietro alla scrivania

Il consiglio di Matthias si era rivelato un fallimento

nei giorni di festa: si iniziava a pranzare alle

pranzare alle tre e si andava avanti fino a

e che alla fine si sbafava solo il nonno

io che c’è,” si intrufolò Beatrice nella discussione

un sorriso beffardo. ¶ “Ah, sì? Allora mi vedo costretto

e lo sguardo stralunato, si girò di scatto verso

la nonna, mentre mamma si girò verso il marito

fa,” rispose lui e si allisciò i baffi, “dimmi

qualunque cosa stesse facendo, si lanciava fuori nemmeno vi

volta capitava che lei si facesse trovare ancora impreparata

era nei paraggi Mauro si dedicava a me e

poi Bea da quando si era fidanzata non era

con gli amici, no?” ¶ “Sì, certo, è giusto...” ¶ “E

ha i superpoteri, quelli si trovano solo nei fumetti

È dall’Ottocento che si studia la capacità dell

di queste cose?”, e si voltò di botto. ¶ “Studio

memoria?” ¶ “Certo, perché?” ¶ Giancarlo si produsse in un’espressione

ti vieta di provare”. ¶ “Sì, già, solo che mi

del mio sedile e si voltò per fare una

scienza a unirci!”. ¶ “Già, sì, e prenderesti due piccioni

con una fava, come si suol dire...” ¶ “Non capisco

Dove?” ¶ “Qui, all’interno”, si riprese la cassetta e

di clacson affinché Bagheera si lanciasse finalmente giù dall

Subito dopo la Mehari si mosse con un leggero

scompigliava i capelli e si accompagnava a una sensazione

adulto, la città che si risvegliava lentamente dopo il

fantomatico Mauro, il quale si rivelò un ragazzo molto

presentarlo, ero sicuro che si sarebbe innamorato di lui

intervenne Bea, sostenendo che si stava facendo tardi e

mi strizzò l’occhio. ¶ “Sì, sì, ok, io allora

strizzò l’occhio. ¶ “Sì, sì, ok, io allora vado

quartiere del centro dove si teneva ogni giorno un

un mercato nel quale si poteva trovare un po

spiegato il nonno, che si era anche affrettato a

appena entrai, “non ti si vede più come prima

la mia confusione e si affrettò ad aggiungere: “Il

ad aggiungere: “Il cane si chiama Beethoven perché amo

sai chi era?”. ¶ “Beethoven? Sì, certo,” risposi con una

funzionasse e il brano si interrompesse. Ogni tanto qualcuno

interrompesse. Ogni tanto qualcuno si fermava e lanciava una

chiesi quando la musica si arrestò. ¶ “Lo farei molto

Mimì,” mi esortò, “tu sì tropp’ buono, questa è

più notizie di lei. Si sarà sposata, rifatta una

suo cane.” ¶ “Mamma, non si dice barbone. In ogni

a ripeterti che non si apostrofa un uomo con

dispregiativo, tutt’al più si dice senzatetto,” risposi indispettito

colpita dalla mia spiegazione. “Sì, sì, come vuoi tu

dalla mia spiegazione. “Sì, sì, come vuoi tu,” ribatté

di stucco: il morto si chiamava Patrizio Dobberman, con

impresa perché il manifesto si era strappato a metà

lire? Con il petrolio si fanne ’e sord’, sient

mia! Con i soldi si può fare tutto”. ¶ Non

la salumeria?”. ¶ Lui stavolta si bloccò e mi guardò

storia dello spazio. Ormai sì gruoss’, ancora perdi tempo

gli occhi piccoli, eppure si credeva bellissimo. Anche quella

po’ sotto il palazzo, si era vestito di tutto

sarebbe stato mai. ¶ Fabio si mise a giocare con

con noi, anche se si vedeva lontano un miglio

resto. Mi piace come si esprimono, il suono musicale

anche perché la discussione si spostò ben presto sulle

di un pazzo che si gasava a ogni mossa

di infilarsi nella Mehari, si era girato e aveva

audiocassetta di Madonna. Mamma si era dovuta annotare il

metà la strada, mentre si abbracciavano guardandosi con occhi

una gonna larga che si apriva sulle ballerine chiare

aria del macho che si sente fiero per la

anche lui, all’epoca, si fosse accorto che sul

loro ogni tanto non si fossero lasciati rapire dal

la figlia primogenita che si era trasferita a Palermo

della casa di Viola si aprisse, ma io continuai

estate, perché quella casa si rivelò un grande tesoro

aveva esordito papà. ¶ “Come si chiama?” ¶ “Chi? Scognamiglio? Edoardo

la tartaruga, intendo”, e si era messo a ridere

Ende, La storia infinita, si chiama così. Non ricordi

famiglia al cinema, sebbene si fosse innervosito con Bea

La mamma era felicissima, si era truccata e aveva

non piaceva molto perché “si vede tutt’ cose”. ¶ “Ué

eppure su quel terrazzo si trasformava, afferrava la pompa

per qualche secondo, poi si affacciava e finiva di

invita a entrare, poi si chiude la porta alle

il profumo dell’abbandono. Sì, sono la muffa e

dopo i più attenti si accorgeranno anche di quella

di terreno bagnato che si espandeva per casa dopo

anima. ¶ Il giovane agente si affretta a correre verso

vanno in letargo, e si muovono e mangiano pochissimo

mangiano pochissimo; Sasà, però, si mise a ridere e

seguo, chissà che idea si è fatto di me

La cosa, però, non si era rivelata semplicissima e

la casa a disposizione, si era dato alla pazza

alzando le spalle, e si era allontanato. ¶ “E ora

Secondo me Sasà non si stava annoiando, stava urlando

alla prima scena già si conoscesse il volto dell

solo poiché la nonna si alzava contrariata dopo cinque

e il nonno puntualmente si addormentava. ¶ In ogni caso

se cercavo di parlarne si irritava. “Mimì, lo vuoi

ripeteva sempre, e poi si lasciava andare a uno

faceva l’operaio e si era battuto contro l

ragazzo con la moto?” ¶ “Sì, ma c’ha anche

non vedeva nulla e si stava annoiando. Capii di

ciocca di capelli e si era ripresa il diario

sorella, ma Bea non si era mossa. Era stata

fate pace!” ¶ Beatrice stavolta si era fatta baciare, ma

Il gatto, Bagheera...” ¶ “Ah, si chiama così quel furfante

Lui sembrava divertito. “Comunque sì, lo conosco fin troppo

potresti srotolare il tettuccio...” ¶ “Sì, già, solo che andiamo

Dieci ore?” ripetei incredulo. ¶ “Sì,” ribatté lui e poggiò

siamo amici veri...” ¶ “Ah, sì?” fece lui divertito. “Ora

per Viola, questo lo si fa solo con gli

nemmeno gli eroi”, e si allontanò senza salutare. ¶ “Scommetto

guardarla allontanarsi, poi Sasà si girò e disse: “E

attimo, infine rispose: “Ah, sì? E allora da oggi

qualche giorno prima non si era fatto più vedere

specie di Batmobile che si allontanava chiedendomi quando sarei

che Giancarlo parcheggiasse. ¶ Lui si voltò di scatto e

che avevo da dirgli si riducesse a cavolate da

inaspettato in salumeria, tutto si era arenato. Avevo passato

scoppiò a ridere e si chinò verso di me

certo Vasco Rossi.” ¶ Giancarlo si voltò d’istinto verso

questa sirena...” ¶ Feci di sì con la testa e

bel gesto, molto romantico...” ¶ “Sì, già,” commentai fiero. ¶ “Però

supereroi, Mimì,” rispose e si infilò lo stereo portatile

dritto negli occhi. ¶ “Ah, sì?” ¶ “Sì, e tu ne

negli occhi. ¶ “Ah, sì?” ¶ “Sì, e tu ne sei

Fece due passi, poi si girò e, nel vedere

mio dovere,” ribadì e si diresse verso l’ascensore

il quale l’ascensore si era fermato. ¶ “Che esperimento

anche il mio eroe si lasciò scappare un risolino

era molto più profonda: si trattava di donne, per

l’avevo vista mi si era arrampicata una vampata

apposta, due giorni dopo si era presentato da me

sorella. ¶ “E allora ti sì perso ’o mmeglio! Devi

di nonno Gennaro, mentre si chiudeva la porta alle

ogni santo giorno festivo si piantava sotto la nostra

principalmente durante l’estate, si affacciava dalla finestra della

in giro, e lei si voltava sempre con la

perché sempre di furto si trattava, però non riuscivo

avevo accettato. ¶ Il lavoro si era rivelato mediocre, soprattutto

che nella sua testa si era vestito da calciatore

a quel paese, Sasà si faceva una risata. La

con gli occhiali non si era mai visto. ¶ Lei

parli nun te capisco, sì tropp’ difficile per una

che annuiva serio e si portava l’indice al

erano un evento che si ripeteva sempre allo stesso

in campo. Nonno Gennaro si accomodava come sempre nella

frangenti) e papà, invece, si appoggiava alla tavola con

visto alla televisione e si sarebbe ricordata di quel

e al posacenere, che si fece in mille pezzi

Un anno prima, quando si era iniziata a spargere

raccontato che la gente si guardava incredula, senza capire

in attesa che qualcuno si prendesse la briga di

dopo l’iniziale malcontento si era fatta prendere dal

lucidi e ogni tanto si girava verso di me

gente che saltava, cantava, si abbracciava. Giunti in piazza

dove e il nonno si era lanciato con il

sorrideva alla gente che si faceva il bagno nella

andato molto vicino. ¶ Morla ¶ Si fece marzo e la

al viso rubicondo. ¶ “Già, sì,” intervenne Sasà, “Giancarlo Siani

scrive cose che non si dovrebbero scrivere...” ¶ Ascoltavo a

indietro e a breve si sarebbe fermato. Davanti agli

di due corpi che si accoppiavano fra gemiti e

Reeve e Margot Kidder si abbracciavano. Rivolsi a Sasà

ma per fortuna papà si intromise: “Loredà, lascia stare

scoppiò a ridere. “Comm’ sì pesante! Mimì, int’ ’a

Levi’s nel quale si sfilava i jeans in

in una lavanderia e si sedeva tranquillo a leggere

donne al suo fianco). Si erano fermati sotto il

secondaria del locale. Sasà si guardò attorno come un

di stupore perché Sasà si avvicinò senza che me

Sasà, tendendo l’orecchio. Si portò l’indice al

parlare che una spranga si infilò sotto la saracinesca

sudore. Sasà disse che si sarebbe liberato delle chiavi

da solo, ragionava e si comportava come un adulto

infine ciò che desideravo. Sì, era solo un fumetto

ma felice, quando papà si girò infine su un

madre, che la sera si preparava una tisana e

le coperte. Papà, invece, si attardava davanti alla tv

che il nonno spesso si infastidiva e se ne

Quando, per esempio, papà si beccò la varicella a

Beatrice, fu un calvario: si lamentava tutto il giorno

paio di sere mamma si ribellò. ¶ “Ma tu come

al ruolo di assistente: si sarebbe occupato lui di

piovana sul fondo, Sasà si era messo a ridere

la tensione del momento. Si trattava di raschiare il

in realtà, i frammenti si sarebbero visti solo grazie

sfaccimm’ d’esperimenti!” ¶ Quindi si era alzato ed era

avevo chiesto innocente. ¶ Lui si era spazientito di nuovo

pensiero. È che lui sì, mi ascoltava, ma non

tanto che D’Alessandro si era affacciato e donna

affacciato e donna Concetta si era messa a imprecare

tipo era tornato e si era allontanato con un

restava poco: i ladri si erano sgraffignati quasi tutto

Angelo, soprattutto dopo pranzo, si sedeva su una cassetta

a calcio finché non si appisolava. Angelo era un

che mamma e papà si intrufolassero di soppiatto nel

la notizia, capii che si trattava di qualcosa di

nostro momento, mammà non si sente bene neanche oggi

vampata di calore mi si arrampicò sul viso mentre

un breve inchino e si infilò in silenzio dietro

Angelo era quando Sasà si metteva a giocherellare con

bocca aperta, mentre Sasà si affaccendava con il tagliere

la caviglia quando Sasà si intromise nella discussione con

se è per questo,” si affrettò a rispondere Sasà

luna. Un eroe.” ¶ Lei si zittì. ¶ “Un eroe ce

sei amico di quello?” si intromise Sasà. ¶ Iniziai a

ho visto una che si chiamava ’a chiatta!”. ¶ Mamma

carattere esuberante e prepotente si conciliava bene con la

come difendersi e non si faceva mettere i piedi

e vestiva alla moda, si considerava un paninaro doc

sua testa. Ogni tanto si intratteneva con noi giù

di Fabio, invece, che si portava appresso il nome

preteso essere tonde perché si adattavano bene al mio

amico di papà che si trovava a piazza Medaglie

pupillo di Sasà, qualcuno si era permesso di soprannominarmi

zitt’”. ¶ Da allora nessuno si era più permesso di

fiera di quel figlio sì strano, ma acculturato e

l’incidente con Sasà si tenevano in piedi grazie

se la tirava. “Chi si pensa di essere con

È stata Bea?” ¶ Lei si mise a ridere e

davanti a entrambe spesso si mettono a fare gli

sua. Il Super Santos si alzò di mezzo metro

nuovo la Mehari (così si chiamava la Batmobile di

di Giancarlo, scoprii). ¶ “Mannaccia...” si lasciò scappare il mio

quella è di plastica, si scassa!” esclamò con un

dell’auto verde e si infranse con un tonfo

occhio a entrambi e si tuffò in auto. ¶ “Uagliò

denti in bocca. ¶ “Già, sì, è proprio ’na schifezza

di uno sguardo e si avviò verso la salumeria

vita familiare dei Russo si svolgeva in cucina, l

erano letti; perciò nessuno si era mai permesso di

è Phodopus sungorus.” ¶ Mamma si era girata. “E ti

non sbaglio da poco si era messo in testa

Concetta, nonostante la mole, si alzò a fatica dalla

agli scippatori, Sasà, invece, si unì al coro e

disastro: il piede sinistro si aggrovigliò agli anelli e

e andavano incontro, loro sì, a Viola. Non dissi

nulla nemmeno quando papà si riunì a noi dopo

il tentativo di inseguimento si era rivelato inutile o

avvenente e gli uomini si voltavano a guardarla, anche

quando dopo cena lei si accovacciò ai piedi del

lei per tutta risposta si mise a sedere sul

il capo. Lei mi si abbarbicò addosso e mi

mattina in bagno, mentre si preparava nemmeno dovesse andare

nulla, o forse nemmeno si accorse del calco lindo

aveva chiesto, e lei si era limitata a rispondere

la persona educata e si presentasse...” ¶ “Papà, ma dove

lei, e se non si era presa un rimbrotto

Quando fu in casa, si sedette con un sorrisetto

svegliato il nonno, che si sedette a tavola con

alzarsi, ma lui, che si divertiva sempre a mettermi

chello che vulite...”. ¶ Sasà si alzò e infilò la

rumore del nastro che si riavvolgeva. ¶ “Quale guaglione?” chiese

domandò la nonna e si portò le mani al

agenda e una biro. Si chiamava Giancarlo e, nonostante

O forse no, forse si sbagliava e avevo ragione

verde fosforescente che gli si staglia al centro della

neve a Napoli non si vede da una vita

e nell’angolo dove si sistemava sempre donna Concetta

se così la strada si restringeva ancora di più

per spostare l’auto; si lanciava imprecando nella Fiat

nella Fiat Centoventotto e si faceva tutta la strada

in retromarcia, come se si trovasse in un circuito

lo spavento, lui, invece, si girò tranquillo verso di

di me (che avevo sì e no dieci anni

bagliore oleoso del pomeriggio si riflette sulla sua fronte

tempo. È che non si dovrebbe tornare a guardare

guardare le cose che si sono amate, una volta

binari dove il legno si è retto per decenni

velocemente perché la cabina si è fermata con un

fermata con un clang. Sì, proprio trenta. E in

un Doemi che mi si sbriciolava sul maglione e

sbriciolava sul maglione e si mischiava ai nippoli. ¶ Papà

di là della quale si scorgeva la neve che

da là ’ncopp e si scassa la videocamera...”. ¶ Quindi

scassa la videocamera...”. ¶ Quindi si staccò dalla finestra della

miriade di fiocchi che si rincorrevano silenziosi sotto la

grande di me), che si era diplomata con scarso

una brandina che papà si era fatto regalare da

tempo i nostri movimenti si erano sincronizzati e perfino

mamma, il fruttivendolo che si fermava ogni mattina alle

poter chiedere un favore; si rompeva la lavatrice? Un

Una sera d’estate si era presentata con un

giorno il figlio (che, si diceva, era stato a

è sulo fummo...” e si era allontanato senza aggiungere

spazio. I russi, quelli sì che so’ gente seria

una volta e lei si era compiaciuta della cosa

del sorriso che mi si era aperto sul viso

questa intimità; gli amici si danno il cinque e

lo sportello dell’auto. ¶ “Sì, sono Mimì. Ma non

di quelli ai quali si dà il cinque, per

strizzò l’occhio. ¶ “Già, sì, hai ragione.” ¶ Stava per

amico di un eroe si stava rivelando vincente. ¶ In

attesa che il progetto si realizzasse (Giancarlo faceva orari

agli annunci funebri. Già, sì, fra le tante stranezze

all’inizio i miei si preoccuparono parecchio. Fu la

Uh, Gesù mio, tu sì pazz’, ma come, collezioni

all’intera famiglia schierata. ¶ “Si può sapere che vai

nostro passato.” ¶ I miei si guardarono straniti e papà

guardarono straniti e papà si portò una mano al

casa, ché il Signore si stizza”, e tirò fuori

apripista perché anche papà si sentì in diritto di

l’altra. Il cielo si lasciò andare a un

subito dopo la pioggia si fece fitta, come da

dell’asfalto bagnato. Morla si era ritirata all’interno

il parco del Vomero si era svuotato. Mi addentrai

e attesi. ¶ Lei non si mosse, la testa e

cosa giusta”. ¶ Morla non si muoveva, perciò chiusi gli

ripensando a Viola che si allontanava sorridente con un

pioggia sul mio viso si mescolava alle lacrime e

e gli arti e si approssimava a compiere un

anche me. ¶ La tartaruga si diresse decisa verso un

Non ci vediamo più...” ¶ Si girò a cercare il

cose, chiarire. Altrimenti ci si perde senza sapere neanche

Però scrivi di loro...” ¶ “Sì, già, scrivo. E scrivere

mi invecchiano”, e sorrise. ¶ “Sì, potrebbe essere una spiegazione

vediamo presto allora”, e si allontanò con un saltello

metro di distanza quando si voltò. “Mimì...” ¶ “Eh...” ¶ “Il

era uscita con Pino (sì, i due resistevano, purtroppo

dal petto. La nonna si sbagliava: a toglierti qualcosa

di un luogo che si era fatto nido e

aveva albergato in me si liquefece all’istante. ¶ “È

speranza che Viola non si accorgesse del pianto. ¶ Indossava

immaginavo i commenti che si stavano scambiando in soggiorno

boccia di Red, mamma si voltò e disse: “Sicuro

Il mio ultimo ragazzo si chiamava Gabriele...”, e rimase

finita da un pezzo, si è comportato molto male

forza di interromperla. ¶ Lei si bloccò e mi guardò

là balzò su un Sì della Piaggio e accese

smise di parlare e si concentrò su Red che

concentrò su Red che si agitava nel vaso. Il

risalita verso la piazza, si rivolse a noi: “Ragazzì

e degli altri che si atteggiano a fare gli

da noi e Bagheera si lasciò andare a un

in men che non si dica quel bacio diventò

che la scritta ama si illuminasse e iniziasse a

muoversi, e le bocche si divisero, e i corpi

balzo, e le mani si cercarono mentre gli occhi

cercarono mentre gli occhi si spalancavano esterrefatti verso l

Iacobelli, al settimo piano, si affacciò. Un altro colpo

se lo rubò, e si prese anche tutto il

più al mio fianco. Si prese il mio bacio

chiacchierate estive con Giancarlo. Si prese la mia storia

degli Scognamiglio, che pure si affacciarono, proprio nel punto

incise le nostre iniziali. Si prese il mio sguardo

i libri per ragazzi, si prese Sasà e Fabio

e quella di Viola. Si prese gli strambi progetti

cinema e i superpoteri. Si prese il vestito di

molto bella, ma qualcosa si può fare...”, e resta

di fronte a noi si apre e compare una

nascosto al nonno che si faceva sempre più scavato

tapparella che ogni tanto si alzava spezzando il silenzio

silenzio, una tenda che si scostava al passare di

macchiate di vecchiaia che si coprivano con una canotta

mio fianco. Mia sorella si accompagnava con il nuovo

Anche il nonno, che si comportava come aveva sempre

la malattia non gli si fosse abbarbicata sulla faccia

papà, che quella sera si lasciò andare un po

quale non tollerava che si piangesse alle feste. “Bea

di scaldamuscoli (che non si sa Bea quando avrebbe

un tipo strano: finché si trattava di acquistare un

andavi a chiedere spiccioli, si turbava e iniziava a

ascoltato il mio intento, si commosse e mi diede

il collo. Mia sorella si aprì in un gran

anno, la famiglia Russo si alzò presto; era il

san Gennaro. Il sangue si scioglie tre volte l

del sangue. La nonna si fece subito il segno

sempre serio. Siccome non si faceva vedere in giro

mese il nostro rapporto si era del tutto sfilacciato

volta nella sua vita, si era trovato in una

semplicemente, la nostra amicizia si stava esaurendo, come si

si stava esaurendo, come si esauriscono tutti i rapporti

aspetto fisico, ma perché si portava appresso una sicurezza

poiché pensavo che nemmeno si ricordasse della mia storia

esterno, “lì dentro non si respira.” ¶ “Non ti interessa

Spero che il sangue si sciolga, questo sì,” aggiunse

sangue si sciolga, questo sì,” aggiunse, con la sigaretta

film Top Gun) e si guardava intorno con aria

di tutto punto che si riversavano fuori all’improvviso

che il sangue non si sia sciolto?” chiesi e

infilato nell’insenatura dove si incontravano i suoi grossi

le volte che non si è sciolto sono sempre

tragedie,” fece lui, e si toccò il piccolo corno

tiro dalla sigaretta e si allisciò i baffi. ¶ “Papà

che nell’ottanta non si sia sciolto...”, e mi

ascella del marito e si era zittita. ¶ Per fortuna

passano; quando la terra si era fermata, ci eravamo

In men che non si dica eravamo all’esterno

in pigiama, che singhiozzava, si guardava attorno smarrita. L

smarrita. L’intero quartiere si era riversato per strada

sangue del santo martire si sciolga presto,” risposi allora

Viola dopo pranzo non si presentò. ¶ Rimasi ad attenderla

nomi: Viola per esempio si era tramutata in Alice

Mattia, dopo varie vicissitudini, si fidanzavano, e quel pomeriggio

che una volta Sasà si era divertito a far

i nuvoloni neri che si stavano addensando sulla piazza

due tizi fermi che si guardavano in giro. Stavolta

i due tangheri ancora si guardavano in giro fumando

Nonostante l’età, penso si sentisse in soggezione davanti

la gente e non si trova più un pesce

posto Mimì, uno spettacolo!” ¶ “Sì, già,” ammisi, anche se

O il matematico. Vediamo.” ¶ Si girò a fissarmi e

ad avere dei sogni?” ¶ Si voltò di nuovo. “Nella

allo stesso posto.” ¶ Lui si accigliò e rispose: “Mimì

importante, avere successo, non si deve per forza scoprire

a godersi quello che si ha.” ¶ Non lo avevo

il bidello, basta ca sì felice!”. ¶ Non avevo più

mentre le lacrime ormai si rincorrevano una dopo l

chiamerei ciclo, ma scherzo. Sì, un grande scherzo che

un grande scherzo che si ripete da sempre.” ¶ Anche

da sempre.” ¶ Anche papà si alzò, e agguantò la

Lui che da sempre si ritirava davanti alle emozioni

davanti alle emozioni, ora si trovava spalle al muro

brezza solleticava i capelli. Si erano fatte le otto

pochi metri da noi si mosse; papà sgranò gli

e, al secondo strappo, si liberò dalla mia stretta

Hai visto?” disse mentre si dava da fare con

di andartene?” ¶ Il pesce si stava battendo con tutte