parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Bernari, Speranzella, 1949

concordanze di «si»

nautoretestoannoconcordanza
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1949
un poco parve che si riavesse, aprì gli occhi
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1949
Elví… Vi sentite meglio? Si può sapere che è
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manda milioni, la Pizzicatella si trovava sempre in mezzo
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cosa di passaggio» e si portò le mani agli
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Quella sant’Anna bella, si vede proprio che vi
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e chissà che paura si mette.» ¶ «Perché noi – donn
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Io vi ringrazio…» E si lasciò cadere le mani
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fece due volte di col capo sul petto
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lunghe sorsate e inghiottendo si riportò dentro lo sguardo
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che le stavano intorno si accorsero in un baleno
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veduti da lei e si toccarono di gomito come
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Ma Elvira faceva di con la testa pesante
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pesante sul petto, un grosso e affannoso, una
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la Pizzicatella. «E questa si piglia un accidente… Neh
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In questi casi, come si dice, non si fanno
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come si dice, non si fanno complimenti.» ¶ La Pizzicatella
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fanno complimenti.» ¶ La Pizzicatella si diresse al comò, si
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si diresse al comò, si baciò prima la punta
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svenuta» disse poi. ¶ Elvira si scosse: ¶ «Si, bell’a
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poi. ¶ Elvira si scosse: ¶ «Si, bell’a mamma… si
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Si, bell’a mamma… si. Sta bene» aggiunse poi
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scontento, ma di che; si domandava Nannina. ¶ «I’m
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troppo consumato. E Nannina si senti squallida, anche lei
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suo gergo dei vicoli) si allontanava da lei la
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non riusciva a riconoscere. Si toccò il collo ove
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Ciccillo entrando affannato: «Ma si può sapere che è
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marina è questo! Non si può stare un poco
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Embè, so’ parole che si dicono, queste? Sangue di
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sta nervoso, lasciatelo sta’, si capisce, torna e trova
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la Pizzicatella; «se non si sente, che andate cercando
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poi «la vedete come si ripiglia? Andatele vicino, che
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e che ho visto…!» Si strinse la fronte nel
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se volesse piangere, invece si sollevò la fronte greve
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riconoscere la Pizzicatella, e si allontanarono uno dietro l
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cauto: ¶ «E allora» disse «si può sapere che diavolo
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t’è successo?» ¶ «Ciccì» si lamentò Elvira «sapessi che
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che impressione…! Vieni qua.» Si asciugò il sudore con
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Ma che è stato, si può sapere?» ¶ «Ciccì, è
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professione; per questo Ciccillo si odorò le dita e
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furie. Donn’Elvira intanto si slacciava il busto e
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slacciava il busto e si alzava dalla sedia coi
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ci vive dentro, come si chiama, la pellicola. Insomma
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Hai capito?… Un americano!» ¶ «Si ho capito; ma Nannina
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don Vincenzo alla Torretta: « sì mi fa piacere
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Vincenzo alla Torretta: «Sì mi fa piacere… Entra
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del venditore di ghiaccio, si trovò di fronte ad
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bianco e verde. “ ¶ «Ah, , be’…» fece stupidamente Nannina
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sulla faccenda dell’Idea si arrabbiò: ¶ «E che sangue
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signorina da quel lato si; ma non signorina come
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Parco delle Rimembranze. ¶ Nannina si ricordò del mare e
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ricordò del mare e si voltò indietro a guardarlo
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il suo mare. E si sentì consolata, quasi quel
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Ma l’americano non si volse al richiamo, mugolò
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aveva mai percorsa. Gesù, si disse, ma qui è
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dalle logge a giardini si sporgevano infatti pergolati stanchi
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di terracotta, sui muretti si affacciavano i lunghi musi
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questo, signore dev’essere. Si vede dal disprezzo. Troppo
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Sapere qualche parola! Poi si dice a che serve
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Sentite…» cominciò Nannina, ma si arrestò sgomenta. “Vediamo a
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che va a finire”, si disse poi, rassegnata. ¶ Il
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è vero, donn’Elví” si chiese Nannina, e avuta
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occhio della sua maestra si quietò. Perché l’occhio
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l’occhio che ora si rifletteva nel parabrezza faceva
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rifletteva nel parabrezza faceva , sì, sì, ad ogni
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nel parabrezza faceva sì, , sì, ad ogni sobbalzo
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parabrezza faceva sì, sì, , ad ogni sobbalzo. Solo
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le nuvole l’occhio si chiudeva offeso dalla luce
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in prossimità dei cancelli, si leggeva D.D.T
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velo di polvere che si sollevava al loro passaggio
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in quella sacca che si formava oltre la strada
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appena oltre il cofano si apriva un burrone, che
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Tossi bambinescamente perché non si sentisse il rumore del
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uno dei quali già si scaldava su di un
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il fatto che non si limitassero a comprare quelle
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che non so come si possa bere. Come si
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si possa bere. Come si dice, tentava di ricordarsi
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accorta che il sergente si divertiva un mondo a
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aveva applicato la mattina. Si sentiva pallida, doveva essere
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quella luce grigia che si disfaceva tra il fogliame
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da quella distanza. Nannina si avvicinò a lui cauta
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cauta, in ginocchio, e si affacciò per contemplarlo con
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con una lieve curva si pronunciava levigato e gentile
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e gentile; i capelli si aprivano in una macchia
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Le labbra appena segnate si aprivano in uno spiraglio
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s’era spenta. Nannina si piegò ancora un poco
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strada, non vi pare? Si fece piccina, appoggiò la
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testa sul bolerino e si distese accanto allo straniero
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carne presa dal freddo. Si toccò le cosce, erano
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dalle spalle alla gola; si fermarono, cominciarono a stringersi
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Là, là, là, non si stancava di indicare il
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e non scorgendo nulla si guardavano in faccia come
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dei due avventori, che si erano trovati alla scena
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e non capiva niente. Si girava e si voltava
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niente. Si girava e si voltava come una che
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sopra Cariati, che però si trovava sempre in mezzo
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di virtù eccezionali. Appena si riprendeva dal suo deliquio
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lire anche a lei. Si fa un vestito. Dov
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a quella cosa, Elví!» ¶ «Si dice, signor Me’, ma
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cosa che un re si deva assoggettare a quello
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dettar legge? E come si permettono? Chi li conosce
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traditori…! E ora non si sente che Sforza e
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con loro?» ¶ «Sai come si dice: chi mi dà
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lasciavano le cose come si ritrovavano. Il re, e
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è la ragazza?» ¶ «Ora si che ve lo dico
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A seconda della forza si capisce.» ¶ «E che, il
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Signor Me’, quando poi si dice che la telepatia
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mani e tanti sguardi si erano posati, scendeva verso
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trovare. ¶ Perché correva. “Già,” si disse Nannina, “e allora
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ricordati». ¶ E lei veramente si sentiva vista dalla Cafettèra
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da pungolo – che stupidaggini! – si disse Nannina; e dette
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delle spalle da cui si diffondeva la parola consolatrice
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con questa gonna che si vedono le cosce e
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che Dio sa che si vede, e menomale che
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bolerino. ¶ Ce l’aveva, che ce l’aveva
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aveva il petto. Qualcuno si volta a guardarla, e
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bona!». Un altro, sfiorandola si scansa di lato ed
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e salirle alle gote. Si ferma nelle ginocchia e
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primo gradino. Come volentieri si lascerebbe andare Nannina se
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sgomento l’americano, appena si fu seduto nella Jeep
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Yes!» ripete Nannina e si mise a ridere nel
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le sue gengive. ¶ «Uèh» si udì a questo punto
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ingiurioso della canzonetta; poi si voltò brusco dalla parte
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piccola sul sedile e si teneva gli occhi fissi
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lo faccio tanto così” si gettò giù dalla macchina
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l’italiano. ¶ Nannina atterrita si riversò su di un
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il panciotto rappezzato. Poi si fermò e disse: ¶ «Chi
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alla gola. L’uomo si afferrò i lembi del
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sergente con due calci si liberò il cammino rovesciando
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qualcosa verso Nannina perché si sollevasse dal volante e
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Un gioco… Per fortuna, si disse Nannina, non m
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i napoletani che non si scansavano in tempo o
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città fosse casa sua, si sentiva responsabile di tutto
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Appena da piazza Municipio si furono avviati verso il
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verso il mare essa si scopri più volte col
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elogio; così più volte si scoprì con una mano
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un’aureola di polvere si levava dagli alberi sferzati
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l’incantamento dell’uomo si disperò: mannaggia, si disse
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uomo si disperò: mannaggia, si disse, pure il sole
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non ti capisco!» ¶ Nannina si senti stringere fortemente la
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alfine una parola. Allora si fece coraggio, s’infilò
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l’occhio fece di si. ¶ «O.K.» disse il
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era mai stata; mai si disse mortificata. E guarda
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disse mortificata. E guarda, si disse pure, potevo anche
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nell’accompagnare la curva si cavò dal taschino la
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chimono. «Chi è primo?» ¶ Si alzò il vecchietto. ¶ Una
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Una bavetta di luce si affacciò nel vetro della
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alle scale in cui si perdeva il passo dell
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ne sbaglia uno.» ¶ «Ah, ?» disse Nannina pensando a
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qualche cosa, e ora si vuol salvare, ma se
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farfalla di luce che si spegneva esausta sul tavolo
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per il ricovero!” e si vide nei cenci di
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con Apollo è buono, si presenta benissimo». Ma Nannina
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sulla fronte del principe si leggevano il tormento e
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ora è Luogotenente poi si vedrà. E da Luogotenente
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senza compromettersi né col né col no. ¶ «Che
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nel ballo, perché Apollo si pronuncia bene e, all
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occhi, ecco, sempre chiusi…» si alzò, e andò a
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ipnosi: allora il mago si sporse un poco verso
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chiromante allora sorrise soddisfatto. Si tolse gli occhiali se
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tante ragioni in essa si dibattono per quante mani
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più.» ¶ Ma non chiudeva; si limitava bensì ad accostare
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dallo spiraglio ogni tanto si metteva a guardare la
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guardare la strada ove si sentivano dileguare gli ultimi
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Nannina; mentre nel basso si alternavano voci capricciose: mi
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la sera, scontento non si capiva di che e
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capiva di che e si era gettato sul suo
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di sotto le coltri si arricciavano di continuo indicando
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La raga gaga zza si presta.» Appena sì discostava
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zza si presta.» Appena discostava dal suo linguaggio
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linguaggio professionale tornava balbuziente. ¶ «Si presta?» ¶ «E non ve
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le sentite le forze?» ¶ «Si e no, professò.» ¶ «E
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presuntuoso, comincerà a sfidarvi. Si mette le mani nella
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Nannina su cui presto si fece l’alba. E
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Michele a quel rumore si riprese le membra abbandonate
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le mille una volta e una volta no
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con furia: soldi maledetti, si maledetti, perché appena arrivavano
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il cervello l’indomani. ¶ Si sarebbe voluto scusare di
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di Michele che fuggiva si sostituì l’immagine di
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mattina donna Filomena e si lasciò cadere sulla prima
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richiamo l’intera notte si rattrappì nella spalla indolenzita
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un moto di fastidio si notava nelle mani, esso
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un po’ di schermaglia si faceva vincere e accettava
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disse donn’Elvira mentre si dava una sciacquata al
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ci pensa, se uno si va a iscrivere…» Lasciò
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alla vecchia. ¶ Pascalotto che si era quasi alzato, appena
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letto del fratello vuoto si lasciò cadere nuovamente giù
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E dove è andato ?» si risollevò appena appena per
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più dell’ombra, che si limita a seguire o
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a caffè a caffè si fecero le undici. Vennero
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don Giosuè Mele, che si fermò più a lungo
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vuoi essere pagata?» ¶ «Pagata si sempre, e magari ne
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mostrò ad Elvira, che si portò le mani al
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voce di Elvira e si riprese lo sguardo che
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la voce dal petto. Si torse le mani, ne
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altra cosa: che mi si è messo un americano
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l’importante è che si tratti di un soldato
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chiamate?» chiese Nannina. ¶ «Così si chiama» fece Elvira. «I
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Un poco scorbutica, forse.» ¶ «, forse avete ragione» ammise
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forse al paese loro si usa cosi. Sarà questione
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nella ragazza. ¶ «Certo quando si ubriacano…» disse Nannina per
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guardati con spregiudicatezza. ¶ «Quando si ubriacano poi non ne
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che fare.» ¶ «E perché si ubriacano tanto?» domandò Nannina
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mi sbrana.» ¶ «Carmilina non si muove. La creatura l
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donn’Elvira.» Così dicendo si riportò dentro tutto lo
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che neppure la notte si riconosce più» fece un
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neppure il cognato mio si è mai lamentato.» ¶ «Da
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lo mandiamo da Mastrovincenzo.» ¶ Si fermò di scatto, e
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in un solenne grazie, si contenne e abbassò il
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all’arcangelo Gabriele che si toglieva le ali per
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entrare. ¶ Don Giosuè Mele si tolse dalle spalle l
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bagna il pavimento» disse. «Si può avere una tazza
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caffè come dico io?» Si sedette e battendo la
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ne accorgete… Ma io si perché segno. Qui c
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Ma Quella cosa lì – si consolò subito – non conosce
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in faccia. ¶ La porta si aprirà, ma il più
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che lei le trasmetterà, si fiderà di dire, pensava
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E di fare ora si trattava; per attrarre l
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tutti asinelli uguali, che si fermavano ogni giorno a
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anni di Elvira come si può guardare un calmo
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tornano. Non voglio che si mettono brutti pensieri per
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carne di fuori.» ¶ Nannina si abbracciò e trasalì in
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petto. Il suo passo si ripeteva sicuro tra una
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le mani in cui si leggevano due strane parole
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sera alla stessa ora si vedeva seduto alla misera
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lume aspro del petromax; si faceva servire quel che
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o addirittura gli spaghetti, si scolava un barattolo di
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giù all’ultima discesa, si accendeva una sigaretta che
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piedi sul tavolo, poi si toccava di nuovo la
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italo-americano. Parenti non si pronunciava, né in bene
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come un barile che si voglia scolare fino in
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imparasse. Ti sta bene, si diceva Parenti nei suoi
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dire che aspetterò» e si tirò via la spalla
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di Nannina, che gli si era rifugiata contro il
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tavola rotonda, e infine si sedette anche lei fra
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angusta e i visitatori si tenevano stretti l’uno
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respiro che d’improvviso si snodò in una parola
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in una parola: ¶ «Nanninè!» ¶ Si voltò di scatto a
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perché poi a voi si deve capire?» ¶ «Perché ho
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il professore, che non si sbaglia mai. Voi dite
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panni neri che indossava. ¶ Si udirono voci nel corridoio
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puliti e satolli. Perciò si servivano dei Gennarini e
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lei desiderava ciò che si cavava dal seno, dalle
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verità.» ¶ La verità? Ebbene, si, l’aveva schifata. L
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tutta quella roba, Nannina si stringeva nelle spalle del
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di mano in mano. Si confidò con la sorella
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faceva di tutto perché si dimenticasse il suo passato
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al collo. ¶ Il postino si fece più piccolo, e
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che per sfida disse: ¶ «Si.» ¶ «Finalmente uno» esclamò il
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parole inglesi, che cosa si volesse da lui. Ecco
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volesse da lui. Ecco, si voleva che egli portasse
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ora di riposo egli si rifugiò in cucina, indossò
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dargliene una in compenso; si ritrovò alla fine quasi
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ero io?» ¶ Così dicendo si tolse la giacca del
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letto: con due calci si liberò delle scarpe che
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un dito sporco. ¶ Nannina si fermò per starnutire e
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umido e lei vi si sentì precipitare perché nessuno
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suo petto che vi si perdeva impaurito. Non se
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M.P. Istintivamente Nannina si portò le mani al
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i suoi commilitoni che si volsero di scatto a
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difficile» disse Nannina che si sentiva come inchiodata a
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cadevano nella rete. Nannina si divertiva ora ad osservare
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osservare i mutamenti che si susseguivano sui volti dei
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disarmare la Police, infine si abbandonavano vinti alla malasorte
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strana adunata gli amici si davano la voce, in
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complimento, neppure la vostra si nota che era una
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dite.» ¶ L’M.P. si avvicinava inesorabile. Munito di
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contatto con il reagente si scoloriva, senza troppi complimenti
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calzettini. ¶ Appena i cellulari si furono allontanati, l’M
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nel pronunciare il suo l’americano le poggiò
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a chiedere protezione. ¶ Così si risolse e con la
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nuovo il suo sguardo si ravvivava solo a tratti
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significare questa storia, ora?” si chiedeva l’Elvira, mentre
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mentre con la mente si spingeva fino alla parrocchia
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della sua mente: “O si tratta di danaro” “O
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tratta di danaro” “O si tratta di Michele” “O
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tratta di Michele” “O si tratta di qualche cosa
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Non me ne cacciate» si riudì la voce di
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contami tutto. Di che si tratta? Lo vuoi un
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e la credenza, non si capiva se a cercarvi
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ragione» disse Elvira e si fermò per un poco
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accasciarsi le sue gambe si irrigidirono, la si vide
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gambe si irrigidirono, la si vide in bilico sulla
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dire qualche cosa, no?» ¶ «Si, dovevo dire… che…» ¶ «Che
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t’è successo?» ¶ «Niente» si precipitò a rispondere Nannina
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Pure col cervello una si rimbambisce» disse Nannina, e
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ne so’ scappata.» ¶ «Ah si!» fu tutta la meraviglia
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pigliati il caffè che si raffredda.» ¶ «Mi dovete salvare
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mi avete visto nascete!» ¶ «Si, lo so…» accennò appena
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mai il palazzo deciso; si sofferma all’angolo, pare
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di sigarette subito dissipate. Si vedeva che era un
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ancora le vesticciole che si era fatte a quindici
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l’Arcangelo Gabriele. ¶ Ora si è tolto i chiodi
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verdi delle lampade fluorescenti si sbianca, il suo bel
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che appena nello stomaco si separano dall’aroma compagno
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e felice. La specchiera si fa complice mentre lui
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anni bruni della ragazza. “Si vede che è un
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e questa frase egli si è scritta sulla fronte
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con un sorriso che si fotografa quattro volte nelle
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specchiere prima di uscire. Si riprende la sua immagine
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giornata.» ¶ Ciccillo e Nannina si scambiano una lunga occhiata
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giorni, forse, ma tornerà. Si tratta di sapere solamente
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E stata una combinazione. Si parlava di quella povera
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tremore la conversazione e si riprende: ¶ «Vieni qua» gli
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fin sulla strada, poi si rivolge di nuovo a
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Campana di S. Francesca si è collocato il primo
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giovani perduti del Quartiere. Si fermano sulla soglia, curvano
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profumo di cosa che si poteva fare e non
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poteva fare e non si è fatta, un miscuglio
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del complimento; perciò Nannina si dondola nella sedia sperduta
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Tutto sta che lei si decida ed è cosa
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ogni voglia di replicare. Si ravvia i capelli, si
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Si ravvia i capelli, si ritocca le labbra, preleva
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che, partendo dal polso, si aprono a raggiera verso
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sapere di che cosa si tratta. Sul margine alto
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Ciccillo lo tolse quando si accorse che la ragazza
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quel cartoncino che Nannina si esercitò a leggere; e
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compare d’anello. Non si sarebbe mai detto un
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un operaio maturo che si avvia con un grave
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diabolico” in lui se si esclude la mano destra
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I generaloni del seguito si voltarono con cipiglio di
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Maestà il Re Soldato si volse, lo fissò, e
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lucerna alle sue labbra si allungò ad orciolo, si
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si allungò ad orciolo, si udì un tinnio di
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convalescenza in modo che si eserciti meglio per la
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che in minor numero si affollavano nel suo studio
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sedute. ¶ «Quello, via; poi si vedrà.» ¶ Sul “poi si
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si vedrà.» ¶ Sul “poi si vedrà” si accordavano gli
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Sul “poi si vedrà” si accordavano gli italiani delle
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Baldoria. ¶ V ¶ Quando Nannina si recò la prima volta
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venissero»; o addirittura: «E si sbrigassero a venire» ma
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baratro anche gli ubriachi si fermavano e tornavano indietro
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e a manca; e si formava il vuoto intorno
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M.P. il vuoto si ripopolava e l’ombra
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i piedi dello straniero si facevano restii, ma il
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concedeva scelte, il “domani si può morire” era sulla
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il distacco. I signori si tenevano schivi e se
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Sergente Maggiore e vi si legge ancora Out of
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a quell’ombra che si agita in lontananza, quando
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ancora capito di che si tratti e volge gli
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dolce e adirato che si fa indolente scontrandosi poi
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a far capire che si lascia comandare solo per
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di un Tercio. ¶ Non si chiede don Luigi, comune
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proibito ai nostri figli; si sceglie invece con cautela
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fra poco, la notte si schiude, là sulle più
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voi don Lui.» ¶ «Che si dice? Avete dormito stanotte
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accoglie» dice Mastrovincenzo e si accarezza il troncone di
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sembra una mortadella. Mastrovincenzo si accarezza la mortadella. «Mi
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porta sempre con sé: si sfila la borraccia e
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Qua! Pensate un po’…» Si palpa l’aria, laddove
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se la sua gamba si prolungasse ancora fin li
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elencare altre spese ma si arrestò come assalito da
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congelamento che saliva saliva…» Si fermò affaticato; aveva parlato
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sotto il giornale.» ¶ Ciccillo si servi dei soldi, li
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anni… L’avete come si dice trascurata. È logico
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la gamba senza esercizio si doveva ritirare… restringere…» ¶ «E
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dire: «Un funerale come si conviene, e poi v
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mano l’inserviente che si allontanava con sotto il
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angolo di Sergente Maggiore si sporge a prendere un
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e speriamo che non si mettono a cantare o
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voi… Cammina!» Il cane si muove strofinandosi coi fianchi
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alle gambe del padrone. ¶ Si ode un tinnio in
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il polmone e non si scansano neppure all’avanzare
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luce verdognola. Qui intorno si dice che Ciccillo abbia
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camion. Prima di salire si accende una sigaretta, lascia
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puzza addosso che non si resiste.» ¶ «Gliel’ho fatto
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della sua fiammante espressi. ¶ «Si sa…» commenta uno e
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anni addietro e diceva a tutti i fedeli
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lunghi e soffici che si disfanno nel velo di
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velo di vapore che si solleva dalla espressi sbuffante
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un tempo, egli stesso si china sotto il bancone
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ormai immobile e che si scomoda solo per raggiungere
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aiuto. Solo di Michele si fida. ¶ Michele, l’altro
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il tempo in cui si montavano radio riceventi su
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stalla del fesso.» ¶ Ora si vende. Il vecchio e
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e il nuovo. Tutto si vende e non c
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l’infuriato mercante che si sentiva tradito dalla vita
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al domani e non si vedranno più per i
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sulle spalle. ¶ Il ragazzo si allontana battendosi il culo
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delle mani nere. Pascalotto si ferma. ¶ «Michè, non mi
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detto niente.» ¶ Il ragazzo si avvia nella sua casacca
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addomesticato a razioni settimanali, si rinvengono maliziosamente o fortunosamente
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di nuoto sott’acqua, si tira un respiro, i
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loro mostre appetitose o si mettono addirittura sulla porta
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Ad ogni crocicchio, dove si solleva nel sole un
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di nuovo, le fila si aprirono, fecero corridoio tra
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attorniavano Michele, e già si misuravano le forze con
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allorché uno di essi si parò davanti al gruppo
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pareva inverosimile tanto vi si sentiva dentro la malvagità
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parte: ¶ «Lei è stata, , ma c’ero anch
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ero anch’io!» E si batteva il petto magro
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vengono per le perquisizioni; si sono piazzati davanti alla
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assolutamente» – qui la ragazza si batteva il dorso della
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sicché gli occhiali le si misero di sghimbescio. ¶ «Uh
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la Cafettèra. ¶ «E ci si è trovata pure la
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lato della Pizzicatella, essa si rivestiva, ma di serpi
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Elvira come la Pizzicatella si fosse disposta invece alla
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del suo trionfo» Facesse! – si disse. – E il momento
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mi spiego». Riprese coraggio, si fece animo: «E sfondatela
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e addio Cafettèra; e si accostò: ¶ «Belli gio’, ma
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altre comari guardavano sospettose. ¶ Si fece avanti un poliziotto
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interruppe brusca la Pizzicatela «Si può sapere perché dovete
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foglio doveva dire Speransella si, ma vigoletto. La Nannina
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Speransella, che ora non si chiama più Speransella, come
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quella rimbambita, adesso, quando si vede avanzare questi cinque
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e tacque. Di nuovo si grattò sulla pancia per
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scongiuro di rito, e si chiese se era poi
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indifferenza del poliziotto che si asciugava il sudore sogguardandola
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a me di che si tratta. Io posso sempre
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Quest’affare di Nanninella, si trattasse di refurtiva alliata
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pancia tutti quanti…». ¶ «Non si tratta di questo…» disse
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E roba di, come si può dire, scusate l
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avete detto» ¶ La Pizzicatella si asciugò il sudore sul
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capire a me, non si guarisce?» chiese la ragazza
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Non mi fate parlare. Si sa dove si comincia
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parlare. Si sa dove si comincia e non si
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si comincia e non si sa mai dove si
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si sa mai dove si finisce. L’avrà presa
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scattò la Pizzicatella, qui si deve vedere l’abilità
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non ci credo. Oggi si guarisce qualunque sia malattia
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poteva fare qualche cosa si teneva il figlio a
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aveva sentito e contemporaneamente si riscosse. ¶ «E allora se
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può, mi capite bene? si levasse da mezzo e
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Mai sia, e chi si permetterebbe di sfidare quella
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Ma se lei non si muove, per forza allora
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colline dell’affanno e si gettò nella bile. Ecco
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il ragazzo e non si decideva a staccarsi dal
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era inghiottita. Allora Ciccillo si ricordò della bandierina che
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per questa smania tua.» ¶ «Si tratta di Nannina, bestio
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non aver paura.» ¶ «Ma si sa,» cominciò Ciccillo incuriosito
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udì il suo nome, si fece avanti: ¶ «Che c
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Ciccillo e donn’Elvira si ricordarono dell’angelo che
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ricordarono dell’angelo che si trascinavano dietro da un
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di cuoio. ¶ Scarpe nuove si notavano dappertutto, sulle sedie
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terrazzo del Barone Pananca, si affacciarono uno alla volta
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il deserto intorno intorno, si asciugò il sudore sul
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sul labbro superiore e si chiese: “E questo che
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e so’ pochi.» Poi si guardò intorno, si asciugò
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Poi si guardò intorno, si asciugò di nuovo il
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Che qua una volta si campa!» ¶ Non prendendo gusto
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col dito ad uncino si tergeva il labbro sudato
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dovere di andare là; , qualcosa cambiava, se poteva
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comunisti – così allora sbrigativamente si definivano tutti i repubblicani
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una burrasca poliziesca; e si consolò nel vedere drappelli
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cambiata anche lei, che si mostrava quale veramente era
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faceva dire a tutti: «Si sa, è forastiera, non
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non la vedete, Gesù, si vede subito!». Al balcone
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scudo in campo bianco, si avvicendavano le teste degli
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oratori. Le loro voci si spandevano a tappeto a
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un manifesto in cui si vedeva una borghese fotografia
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Sono cose che non si dicono ad un popolo
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nello stato in cui si trova; sicché vi fu
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dette sul balcone; infine si udì: “stacca il microfono
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nero di Parenti che si sporgeva alla ricerca dei
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La Cafettèra, la Cafettèra!» si gridò da basso. ¶ Allora
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basso. ¶ Allora la Cafettèra si affacciò, si fece solecchio
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la Cafettèra si affacciò, si fece solecchio con una
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Giù continuava l’applauso, si voleva qualcosa da lei
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rispettosamente la salutava subito si traeva indietro, come inorridito
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dal vaiolo. ¶ «Corteo, corteo» si cominciò a udire tra
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Toledo. Anche le autoblindo si erano piazzate di traverso
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evitare che i dimostranti si organizzassero in un corteo
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monarchici finché la piazza si fece deserta. ¶ Durò poco
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silenzio, e in breve si riudí un clamore di
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frantumatasi per i vicoli si ricomponeva in corteo. A
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quello spettacolo la Pizzicatella si riscosse, fece a passo
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in vico Tre Re, si segnò della croce frettolosamente
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ha a casa? Quando si muovono gli spiriti, che
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spiriti, che vuoi dippiú? si chiedeva smarrita la Pizzicatella
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davanti. ¶ «Pizzicatè! ‘Onna Ro’!» si sentiva ogni tanto chiamare
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deserti, come se vi si arrampicasse, grigia contro il
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e morivano vari canti, si sovrapponevano patriottismi diversi, entravano
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questo muro di silenzio si riudí il frusciare delle
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mille piedi disordinati; e si vide sollevarsi un velo
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da due invisibili altoparlanti si udirono le suggestive note
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una canzone popolare che si distese subito sulle onde
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ferro e cantare delicatamente: ¶ Si’ stata tropp’all’ester
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in faccia!» ¶ Qualche bastone si infilò minaccioso tra i
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cordoni della forza pubblica, si udì uno sparo, ci
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un calma-calma; e si ristabilì l’ordine. Ma
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a cantare dall’inizio: ¶ Si’ stata tropp’all’estero
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vergogna di nessuno.» ¶ «Eh, , sì, ti vengo appresso
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di nessuno.» ¶ «Eh, sì, , ti vengo appresso, e
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pronto un radio che si deve sentire fino a
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l’arco d’ingresso. Si fece passare Nannina sotto
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sai o no?» ¶ «Ah, , me lo fate questo
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una cosa, voi?… Come si vede che ci avete
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gridò: ¶ «Uh, mamma mia, si sta stracciando tutto…» ¶ Il
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scudo sabaudo in cui si raccoglieva in tondo tutto
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di un magliaro che si godeva il danaro male
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già sottoterra, il magliaro si credè in diritto di
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è della stessa idea si trova sempre d’accordo
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dentro?» E così dicendo si tolse il Borsalino in
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una mano che Nannina si teneva nei fianchi. ¶ Anche
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non ne parlare proprio. Si vede allora che non
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le manda donn’Elvira», si limitò a dire Nannina
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d’olio minerale. Michele si turbò nel vedersi sorpreso
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povera mensa domenicale; e si sentì un nodo alla
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la mano che Nannina si affrettò ad accogliere. Ci
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però, anche quella prova si era conclusa positivamente: la
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l’emozione di cui si sentiva invadere. Che ci