Umberto Fracchia, Il perduto amore, 1921

sai assolutamente nulla! ¶ Silvina si strinse nelle spalle e

il suo viso non si scompose, non ebbe il

hai nulla da dire? ¶ — Sì, rispose, ora ho qualche

ben fatto, ed ella si alzò, e andò dinnanzi

era già abbastanza perfetta. Si specchiò di fronte, di

Pronunciate queste parole Silvina si staccò dallo specchio, e

dalla mia camera e si rinchiuse nella sua con

e i capelli sciolti si agitarono e si sparpagliarono

sciolti si agitarono e si sparpagliarono sulle sue spalle

in un bicchiere. ¶ — Non si agiti così, diceva, le

a mia madre, e si mostrò per un attimo

sguardo, e, tremando, le si avvicina e l'abbraccia

una dolce catena; egli si abbandona felice. Poi Beatrice

dinnanzi alla nostra casa, si seppe di uno che

di un altro che si era imbattuto, sulla via

spianare il mondo. Ma si ridusse a piangere come

Affacciandosi a quell'abbaino, si poteva dire di avere

Libertà, libertà, che è sì cara! ¶ Silvina che dormiva

Silvina che dormiva ancora, si destava a quel grido

che caro ragazzo! Silvio si sedeva sul bordo d

di paura? Ed egli si decideva finalmente al gran

quell'abbaino dal quale si domina tutta quanta la

ogni modo felice! ¶ Silvina si alzava senza parlare, posava

fazzoletti sul cassettone, e si buttava supina sul letto

al soffitto. ¶ Allora Silvio si distendeva accanto a lei

dolore straziante mai non si plachi un momento? Io

questa mia crudeltà se si rivolge contro me stesso

ed è triste se si rivolge contro coloro di

che lo amasse. Ella si lasciava accarezzare da lui

sè stesso, che non si stancava mai di umiliare

del suo fascino, ella si pettinava con cura; si

si pettinava con cura; si incipriava bene bene, si

si incipriava bene bene, si cambiava sempre quei due

portati con sè e si metteva al collo la

cercato di lavorare, poi si sarebbe stancato. Si sarebbe

poi si sarebbe stancato. Si sarebbe stancato di quella

avrebbe chiesto perdono e si sarebbe esteso assai nel

fatti alcuni amici, non si sa dove pescati, poichè

un soldo in prestito, si comportava con educazione e

in collera con voi. Sì, molto molto in collera

passa inosservato finchè non si colga. Ma quando si

si colga. Ma quando si è colto e si

si è colto e si porta all'occhiello? ¶ — Voi

uno smeraldo al collo? ¶ — Sì, sì, confessò Silvio sorridendo

smeraldo al collo? ¶ — Sì, sì, confessò Silvio sorridendo, ero

è un segreto... ¶ Silvio si fece coraggio e disse

inchinò e rimase muto. Si sentiva intimamente orgoglioso di

Rientrando in casa, Silvio si sentiva ebbro di gioia

suo capo e vi si indugiava un poco, come

indugiava un poco, come si posa la mano sul

bimbo sperduto e gli si dice: — Ti protegga Iddio

era appena fanciulla; aveva sì e no sedici anni

bene. Nella nostra casa si avevano abitudini signorili, ma

Mia madre vestiva e si pettinava all'antica. Era

intimità. Quanto a me, si degnava appena, e raramente

chiusa nella sua camera. Si cambiava più volte d

a danno di chiunque si fosse incontrato con uno

riposante clausura in cui si vive qui forzatamente, fra

quali ancora per dispetto si pavoneggiano. Ma la nostra

e bassa terrazza che si affaccia sul via vai

mani, dinnanzi alla quale si passa impolverati, stanchi dopo

idee romantiche nel mondo. Si subisce la seduzione delle

del decimonono secolo che si vedono nei dagherrotipi. Ma

Al ritorno, verso sera, si metteva di passo lungo

nostra casa al paese, si riempie di popolo; non

tutta la provincia vi si fermano con i loro

d'ogni colore, e si mettono a vendere come

i contadini suonano e si chiamano «organini»; sotto ripari

poi ingialliscono al sole, si aprono spacci di vino

e in un campo si pianta un ballo pubblico

giorno, e, all'imbrunire, si stava tutti dinnanzi alla

gridò mia madre. Poi si ritrasse dalla finestra, poi

ritrasse dalla finestra, poi si riaffacciò, e mi disse

capelli, nella corsa, le si erano sciolti, e le

qua della siepe. Egli si fermò accanto a Silvina

da mio padre. Nemmeno si voltò. ¶ Appena adagiato sul

Poi, richiuse le palpebre, si assopì. Mia madre annodò

Silvina rimase vuoto. Ella si era chiusa nella sua

il sentiero, la travolgesse, si era messa a fuggire

la voce. La strada si mise così in gara

da quel momento non si placarono se non a

suo bell'abito scuro si agitava leggiero intorno alle

felicità, come se mi si fossero aperte improvvisamente le

piccola creatura capricciosa che si crede tanto forte! Uno

nemmeno suo padre che si farebbe uccidere per lei

spera costui da Silvina? Si offre come un salvatore

potere, di lei quando si degnerà di sorridere. Stupido

della giornata, e ora si preparava a coricarsi. Marta

nella penombra pallidissima che si diffuse intorno a quella

tratto senza muoversi. Poi si staccò un poco dall

un poco dall'uscio, si piegò sulle ginocchia e

la mia ombra e si alzò in piedi di

Perchè mi spii? ¶ Non si muoveva Silvina. Non cercava

vuoi che sappia che si chiama Silvio? E che

Il viso di Silvina si dipinse di meraviglia. Ella

guardò con ironia e si mise a ridere, e

medesimo? Sterpoli certo non si curvò a raccoglierlo, mezzo

vita e morte finalmente si placò, l'immagine di

e neri, che poi si distaccavano dai rami e

fluido, abbagliante, che dove si posava divampavano altissimi incendi

un buco. Quel ragazzo si chiamava Bombita, e suo

Quel ragazzo era rachitico, si può dire che fosse

così. ¶ A mezzodì Bombita si slacciò il grembiule e

da granatiere, e non si degnava di guardare in

pane, quando Bombita le si parò dinnanzi con quell

quell'aria fiera che si conviene ad un vero

un vero conquistatore. Egli si lasciò andare di peso

di sputi, questa volta si contentò di darle tre

verso le barche che si dondolavano sull'acqua. ¶ — Sei

non cercò che Egle si voltasse a guardarlo e

di Rosina. Aveva appetito. Si alzò, e se ne

al collo, e come si sarebbero consumate di rabbia

da quella brutta civetta, si sarebbe deciso a fare

acqua. Ma quando alfine si riscosse, come se improvvisamente

levigate dal mare, che si raccolgono lungo le spiagge

fatti due passi, Porfirio si voltò. Egli non sapeva

e avrebbe pagato non si sa quanto per sapere

di dietro la barca, si fermò dinnanzi a lei

gliela porse tranquillamente, e si mise a grattar la

palmo della mano e si mise a ridere. — Scommetto

come la fortuna gli si mostrava fino all'ultimo

salta fuori e ti si mangia tutta in un

orologio nel sacco, stanco, si era già riaddormentato. Ma

da letto. Quando Porfirio si fu chiuso nella sua

tutte coperte di ragnatele, si illuminassero di una luce

adorava unicamente Iddio. Poi si levò, e volle che

quella collana tanto amata, si coricò, per dormire, nel

Alfine, senza accorgersene, egli si addormentò, e sognò tutta

riaperti gli occhi, egli si sentì felice. Ma prima

di un premio. Porfirio si sentiva sicuramente superiore a

prima porta che gli si parava dinnanzi o voltava

Con un gesto naturalissimo si calava ancora più sul

il vecchio Porfirio non si svegliò. Un rigattiere suo

che pur senza svegliarsi si erano aperti. Ed è

quello che, per ironia, si chiama il banchetto della

illuminava quel paesaggio invernale, si accendeva qua e là

disgraziato, mi visitavano, e si sedevano al mio fianco

Una di quelle sere si festeggiava il compleanno di

baciò tutti noi, e si fermò dietro a Silvina

fermò dietro a Silvina. Si frugò in tasca, e

l'ha avuto mai! ¶ Si sedette soddisfatto e spezzò

specie dove a ondate si riempiono di bagliori. Si

si riempiono di bagliori. Si ricorderà mai, la piccola

La mano di mamma si posava ogni tanto sul

Nuovamente il mio cervello si riempiva di confuse e

tutta la casa? ¶ Soave si lasciò cadere sopra un

gradino, e come svenuta si abbandonò contro il muro

spiccicare una nota. Improvvisamente si ode un tonfo alla

Sterpoli, lui, proprio lui, si sente correre per le

fredda come il marmo. Si direbbe che tutti siano

scanno quell'altra! — e si butta giù per le

scale. I suoi passi si allontanano per la strada

Madonna mia perdonatemi... E si mette in ginocchio e

il troppo gridare! E si mette a piangere e

muro. Sterpoli cammina adagio, si ferma a ogni passo

come, a un tratto si volta, e allora i

allora i suoi occhi si fissano dalla mia parte

non ha scannato nessuno. ¶ — Sì, ma allora, dimmi, dove

insieme i baci che si danno, e gli abbracci

tu... ¶ Abbassò il capo, si passò un fazzoletto sulla

per sempre. Ah! non si può tornare indietro: non

può tornare indietro: non si può ricominciare da capo

un prigioniero al quale si dice: — Sta lieto! Domani

orrenda, m'apparve e si mise al mio fianco

un rifugio, uno scampo. Si può morire. E mi

ad un tratto tutti si traevano da un lato

un lato e Daria si avanzava lentamente, tenendo una

suo bimbo morto. Poi si curvava per posare un

parlare. Allora un uomo si faceva largo fra gli

la porta. Un passo, sì, un passo si avvicina

passo, sì, un passo si avvicina. La mia anima

avvicina. La mia anima si sprofonda in un imbuto

trasparente, invisibile. La porta si apre e un'ombra

appare illuminata da tergo, si muove, si avvicina. Ora

da tergo, si muove, si avvicina. Ora è a

un soffio. L'ombra si arresta. — Chi è? ripete

poi più nulla... ¶ Sterpoli si alzò. Un'ombra spaventosa

nei suoi occhi. Egli si curvò per baciarmi; ma

su sè stesso e si abbattè ai piedi del

come morto. — ¶ La candela si spense. Allora un gran

strane luci bianche. Qualcuno si muoveva, si avanzava strisciando

bianche. Qualcuno si muoveva, si avanzava strisciando. Sentivo il

da cui uscivano, non si sa come, due, due

come, due, due mani... Sì... Vedevo che erano due

vicino a quelle mani, si scorgeva anche una macchia

nuovo i miei occhi si posavano su quel mucchio

volevi morire. Ed io: — Sì, è vero, volevo morire

mio cervello, che non si voleva sciogliere; c'era

fiore chiuso che non si voleva aprire; intorno al

a lungo, nere farfalle si aggirarono intorno a quel

più di un lettore si sarebbe domandato dove mai

breve storia. ¶ Quando Daria si strappò dal collo quella

parlava poco e non si volgeva quasi mai a

mai? — pensavo. — Finge? O si è dimenticata? Spesso la

Spesso la sua mano si posava sulla mano di

esclamò Daria, guardandomi finalmente. — Si burla sempre di me

non ti pare che si finga molto? Dico, che

finga molto? Dico, che si portino molte maschere? ¶ — A

Dico che nella vita si è costretti a fingere

a meno, e allora si porta una maschera. ¶ — È

È purtroppo vero, — rispose, — si portano molte maschere. ¶ Ed

pensavo: — Che bestia! Non si accorge che mi burlo

ridere e che Clauss si avvedesse dello scherzo. Daria

Clauss parlava con intenzione. Sì: vidi subito che quel

Mi sembrava che Clauss si fosse avvicinato a Daria

che i loro gomiti si toccassero continuamente. Le mie

importa? — sussurrò Clauss, e si accostò ancora più a

che i loro capelli si toccavano. Allora, improvvisamente, una

improvvisamente, una gran luce si fece in me e

mie ginocchia la tavola si rovesciò con fracasso immenso

come le loro mani si cercassero sotto gli abiti

gli occhi ed essa si rifugiava tra le pupille

e la mia mano si sporcò di sangue; sentii

era guercio) e non si mosse. Io mi sedetti

portasse da bere. Egli si alzò, mi portò il

come un ombelico, gli si aprisse in mezzo alla

la mia vita intera si arrestasse, e l'anima

abbandonarmi. ¶ Infine l'oste si mosse e mi battè

Ora basta, — disse. — Ora si chiude e andiamo via

grida confuse, lugubri, beffarde, si propagavano con lunghi echi

scosse il capo, sospirò, si volse sopra un fianco

finalmente gli occhi e si guardò intorno stupidamente. Si

si guardò intorno stupidamente. Si toccò la fronte e

ah! sei tu? — disse. — Sì, sì, mi ricordo. Ma

sei tu? — disse. — Sì, sì, mi ricordo. Ma lei

sta ferma un minuto. — ¶ Si mise a sedere sulla

tu hai bevuto. Ti si vede il vino rosso

E che vuol dire? Si beve. Ma perchè si

Si beve. Ma perchè si beve? È chiaro. Si

si beve? È chiaro. Si beve perchè si ha

chiaro. Si beve perchè si ha sete, molta sete

sporcare. Allora è quando si cerca la bottiglia e

cerca la bottiglia e si beve. Sì, fratello mio

bottiglia e si beve. Sì, fratello mio: questo ci

amiamo? E che cosa si aspetta da queste femminucce

riduco in frantumi. ¶ Sterpoli si arrestò ansante. ¶ — Comprendi? — mi

È vero. Erano insieme. Si sono baciati. Li ho

io... ¶ X. ¶ L'uscio si mosse come se un

Poi l'uscio non si mosse più, e quelle

fondo del corridoio e si fermò soltanto sulle scale

vicina tacque, la porta si aprì e Daria entrò

voi siete del numero? ¶ Si volse, sporse il capo

cera e orribilmente liscio si torceva nello sforzo di

Poi come un turbine si precipitò sulla porta, la

Vuole che io cada si suoi piedi, trafitta? Perchè

se non l'amo si uccide? ¶ — No, no! — gridai

ve lo ha detto? ¶ — Sì, — risposi, — lui stesso... ¶ — Ed

Poi i miei occhi si smarrivano sul tappeto, disegnato

molto molto rossa, sorridendo si curvava ad arco. Sembrava

lui questa sera. Egli si pente di avervi offesa

Bisogna conoscerlo, e amarlo (sì, amarlo, anche, un poco

per comprendere ciò che si cela sotto l'impassibilità

del suo volto... Non si giudicano gli uomini dalla

uomini dalla faccia, non si possono giudicare. Quell'impassibilità

volte, la sua faccia si illuminò di beatitudine, e

morte storica, un esempio! Sì, signora, si legge in

un esempio! Sì, signora, si legge in un'antologia

voglio ricordarmi. ¶ — Mi perdonate? ¶ — Sì, — disse, — ti perdono. E

essi ridevano forte, parlavano, si salutavano, si chiamavano da

forte, parlavano, si salutavano, si chiamavano da lontano, si

si chiamavano da lontano, si rincorrevano), da quel frastuono

lo sbatacchiar degli usci), si comunicò a me un

a quella vita che si manifestava tutta alla superficie

perchè gli angioli che si vedono negli antichi pittori

pittori e quelli che si librano sulle loro grandi

giovine e bello che si curva sopra di noi

s'adombra, sembra che si nasconda sotto i riccioli

E poi un ventaglio si abbassò e apparve un

un gonnellino rosso che si gonfiò in un salto

in un salto e si posò accanto a me

quando è nata... Ma si ostinano tutti a tirarmi

Con un gesto sgraziato si strappò di testa il

il naso. Poi mi si buttò con tutto il

A un tratto mi si buttò sulla bocca, mi

Le mani di Daria si posavano come farfalle, come

della natura. Daria spesso si curvava per odorarli. ¶ — Ecco

e cercavo di dimenticarla. ¶ — Sì, cara, — continuava Clauss con

raramente. I nostri ginocchi si sfioravano sotto la tavola

sorriso, volevo che ella si volgesse verso di me

dita bianche, e non si mosse. ¶ — È frutto dell

sei mai domandato, tu (si rivolse a me, con

come mai Platone non si sia curato di tramandarci

che, per onorare Socrate, si tagliò. Quella chioma era

senza esitare un istante si pelò, come un altro

pelò, come un altro si sarebbe ucciso. Ma egli

Io dico che non si sacrificano tanto leggermente riccioli

così belli, quando non si ha con che cosa

più ricresciuti i capelli? ¶ Si aspettava un dolce, un

i dolori dell'anima si deve dunque consolare il

un colpo, la porta si spalancò e tutti ammutolirono

gli astanti sguardi obliqui, si avanzò di due passi

di due passi e si fermò in mezzo alla

tolto ogni forza, ella si appoggiò con una mano

Clauss pareva calmo. Egli si era alzato e si

si era alzato e si era fermato di fronte

insultata? ¶ I suoi occhi si volsero un poco verso

verso Sterpoli, che lentamente si era avvicinato a lui

venuta? Perchè? ¶ Clauss non si mosse. Nemmeno Daria si

si mosse. Nemmeno Daria si mosse, ma un sorriso

tesa di Sterpoli e si abbattè piangendo sopra una

parole. Dico che non si deve piangere... Come potete

io ti odio! Poi si volse e fuggì. ¶ Sterpoli

Daria! ¶ Il suo richiamo si ripetè due volte e

due volte e poi si spense. La porta sbatacchiò

che sopra di noi si fosse dissipato un temporale

Io l'ho umiliata? ¶ — Sì. Se tu le avessi

della sua casa. Egli si fermò e mi disse

un'altra sua immagine si delineava dinnanzi ai miei

mani il mantello che si apriva scoprendo il suo

essi, come uccelli prigionieri, si lanciavano a volo per

sua straordinaria bellezza. Ora, sì. — È bella! ripetevo fra

la sua gola candida, si delineavano nella ombra delle

un nome. L'uscio si spalancava. Una donna velata

mi stavano intorno e si beffavano di me con

cosa vuole da me? Sì, certo, io ero ridicolo

sono io? — pensavo. — Tutti si befferanno di me. ¶ Questo

disordine, la camicia lacera. Si sedette sul mio letto

letto, mi guardò e si mise a ridere. ¶ — Hai

testimoniare. Mi ha schiaffeggiato! Sì! Mi ha colpito sul

sul viso... ¶ Il riso si spense sulla sua bocca

spense sulla sua bocca. Si strofinò la faccia con

faccia con un fazzoletto, si versò un po' d

e cado. Un tale si avvicina e mi rialza

sono di quelli che si scacciano con la punta

di quelli ai quali si dice: — Come un cane

il cordone. La vecchia si affaccia al mezzanino e

Rotolò giù dal letto. Si reggeva male in gambe

suo alito di ubriaco. Si avvicinò ancora più a

eppure è più bella. Sì. Perchè nasconderlo? Perchè mentire

gran segreto! ¶ Tacque e si avvicinò allo specchio. ¶ — Non

che io sia bellissimo? ¶ Si inchinò e mi disse

tre lati. Ad essa si saliva per un viottolo

poco a sè stesso. ¶ — Sì, — disse, — eravamo tutti pazzi

Chi può dire perchè si desidera e si cerca

perchè si desidera e si cerca, alla mia età

pietoso con lei, quando si è messa a piangere

stesso in cui essa si è fermata per sempre

di un'anima perduta. Si sa che cosa intendono

la sua mano invariabilmente si fermava sopra il ritratto

sera in cui non si fece che rievocare avvenimenti

piante frastagliate e grasse, si delineava sul francobollo della

è uguale per me... ¶ Si volgeva poi a mio

cambiato. ¶ E mio padre si palpava il mento e

Raramente i suoi occhi si posavano anche su mia

guardar fuori. Anche Clauss si alzò e si avvicinò

Clauss si alzò e si avvicinò alla finestra. ¶ — Se

girò intorno gli occhi, si soffermò un istante a

di cascatelle candide; poi si volse a me e

volta i suoi occhi si posarono attentamente sulla mia

ragazzo? Veramente un ragazzo? — Sì, un ragazzo... Aveva appena

cercai di sorridere. ¶ Clauss si volse dove il sole

angolo del cortile mentre si flagellava con un grosso

lungi e da presso, si flagellava, parendogli di non

più tardi. Alfine essi si sposarono. — Sei felice? — chiesi

lungo tutto il sentiero. Si nascose poi tra le

lo sposo nascosto. Ella si arrestò. — Questa è la

capo. Il suo volto si animò: balenò nei suoi

delle innumerevoli storie che si possono raccontare. È necessario

mie brame fossero innumerevoli, si potevano tutte riassumere in

non gli somigliavo affatto, si decise a mandarmi in

la casa. ¶ — Ma non si vive di solo pane

lardo dentro e fuori, si dimenava sul sedile brontolando

che le sue mura si gonfiassero a tratti per

troppa gente che vi si stipava dentro. ¶ Io mi

fiera in quel paese si svolgeva nel massimo ordine

e odorosa. Ogni tanto si intravvedeva, in fondo ad

a poco a poco si spegneva. Come viveva quell

gli orti erano finiti. Si vedeva il porto; s

le osterie erano piene; si cantava, si ballava sotto

erano piene; si cantava, si ballava sotto i pergolati

pareti. L'unica finestra si apriva sopra un cortile

interminabile fila di tetti, si scorgeva un filo di

portato sulle mie braccia. Si può dire che ti

ne stavo seduto. Finalmente si fermò a due passi

Innamorato di una donna (si sa), di una donna

di una donna che si chiama Daria. ¶ La sua

des étincelles... Non importa. Sì, è molto bella. ¶ — E

vestito di nero diceva: ¶ — Sì, signori: le gambe di

una polka, il velario si schiuse e comparvero tra

umanità imberbe o canuta si agitava in quello spazio

di continenza gli uomini si accontentassero di guardarle senza

dunque così brutto come si dipinge? ¶ Io m'ero

che pareva davvero impazzito. Si era arruffati i capelli

sepolto suo padre, e si regala una eccezionale pietanza

resistette un poco, poi si lasciò trascinare. Sbucò prima

porta. Ma Armida non si mosse e ruppe in

a tutti e due! ¶ Si raddrizzò e mi venne

colpa le nozze non si sono fatte e non

sono fatte e non si faranno mai più... Infine

e la porta. ¶ — Ebbene, sì, gli risposi con ira

la sollevai. Ed ella si lasciò sollevare, e si

si lasciò sollevare, e si lasciò stringere fra le

fra le mie braccia, si lasciò baciare sulle gote

angolo di strada che si sarebbe lasciata prendere e

i cui sogni non si realizzano mai. Avevo una

sera entrava silenzioso e si sedeva da padrone a

fronte, io, io, mi si chiama così, come un

affatto piccolo. Povero: povero sì. Ma povero diavolo, povero

piedi e scalza, quantunque si fosse d'inverno, per

la sua mano mi si posava sul capo e

ripulito tutta la casa, si metteva in capo il

sue piccole vanità. Quando si vestiva per uscire, il

sulla fronte, e non si staccava dallo specchio senza

a letto, e Luisa si vestiva per uscire. Quando

fu vestita, come sempre si sedette dinnanzi allo specchio

un tratto, e confusa si volse verso di me

sono mali peggiori... Se si deve piangere, piangiamo per

Dopo un poco Luisa si alzò, si avvolse la

poco Luisa si alzò, si avvolse la sciarpa di

intorno al collo e si incamminò verso l'uscio

mi mossi. Allora ella si avvicinò a me e

umilmente: ¶ — Paris... Mi perdoni? ¶ — Sì, sì, risposi, ti perdono

Paris... Mi perdoni? ¶ — Sì, sì, risposi, ti perdono. Di

Ma tu devi compatirmi. ¶ — Sì, cara, sì, sì, risposi

devi compatirmi. ¶ — Sì, cara, sì, sì, risposi questa volta

compatirmi. ¶ — Sì, cara, sì, sì, risposi questa volta con

un tempo, per far sì ch'ella non si

sì ch'ella non si sentisse più in obbligo

di viole mammole, che si affrettò a mettere in

la faccia ancora sorridere. ¶ Si voltò e si avvicinò

sorridere. ¶ Si voltò e si avvicinò alla poltrona dove

conquistato, goduto e difeso. Si sarebbero uccisi per lei

come un merlo. Egli si mise subito a chiacchierare

che sarà? E Isacco si credette in obbligo di

Isacco domandò: ¶ — Domani mattina si potrà attraversare il ponte

gonfio. Sempre così silenzioso, si levava allora dalla corrente

radunata una folla che si guardava silenziosa, con buffa

fino alla sera prima si erano trovati a camminare

fitta, quando qualcuno mi si mise al fianco e

mai veduto. Ma subito si fece conoscere. ¶ — Sono il

con quelle parole mi si accompagnò, salì con me

camera. E poi che si fu sgrullata la neve

a me, e che si spogli in mia presenza

al letto) capisco che si sta sfilando le calzette

notte, lo sento che si rivolta nel letto, e

pesante e calmo, quando si è addormentato. Spesso sogna

i miei occhi non si erano posati neppure una

parti. Sotto la finestra si trova il lavabo pure

e mia sorella Adalgisa si sposò con un giovane

Savina. Ti dico che si metterà a urlare, se

sente piangere. Vuoi che si desti tutta la casa

Luisa). ¶ Allora il maschio si raddolcì. ¶ — Sciocca! E non

sarai vecchia... E allora?... ¶ Si interruppe. ¶ — Ma cosa vuoi

per le scale e si spensero. ¶ Rimasta sola, la

Rimasta sola, la donna si alzò dal letto, corse

Poi mi parve che si gettasse nuovamente distesa contro

sua vita che non si consuma mai! Ma, allora

non aver udito mai, si mise a bisbigliare. Non

sembrato che ella non si movesse più, o che

del nostro lavoro. Egli si alzava dal suo banco

passi l'ampia stanza, si veniva a mettere pian

a piccoli passi silenziosi si allontanava. ¶ Che cosa gli

resto rivolgiti a Pròchipo... ¶ Si staccò da me ed

vuoto, e non vi si vedeva che un mucchietto

la tentazione d'Eva si presenta a volte sotto

chiuso. In certi casi si chiama «sete della conoscenza

qualche modo, sia che si tratti di aspettare la

d'ufficio, sia che si tratti addirittura di aspettare

uno spillo. Altre, non si sa per quale legge

vicine o distanti. Queste si ha voglia di schiaffeggiarle

a quei ritratti che si vedono stampati sui giornali

cassetto, sulle cui buste si leggeva il nome di

malinconia, dolcezza e rassegnazione! Si erano incontrati alcune settimane

ai giardini pubblici. Esposito si era impadronito dell'anima

meno alla sua vita, si trasfonde nella mia. Il

fu questo: che Esposito si fosse preoccupato, in simili

nulla nel quale egli si era inabissato. Ma non

Luisa... Capisci? Scomparsa!... Non si trova più! ¶ — Tua sorella

da un profondo sconforto, si appoggiò alla ringhiera, abbandonò

con i suoi amici, si degna di salire tutte

i vicini... Luisa non si trova. È scomparsa! Quando

l'ho trovata... ¶ Esposito si raddrizzò, alzò gli occhi

gli occhi al cielo, si torse le mani disperatamente

furioso. Dove sarà? E si precipitò giù per le

di quell'uomo, ah! sì, ora la riconoscevo, quella

vedevo tutto chiaro. Luisa si rifiutava di sposare quel

case, se gli uomini si scannano sotto le mie

a poco a poco si scaldano e fra poco

poco le palpebre mi si chiusero sul fioco e

soffice nube che dolcemente si cullava al soffio di

ondate tutte bavose che si rompevano mugghiando sui suoi

l'alta scogliera. Non si distingueva ancora la luce

poterlo attraversare. Se mai si sarebbe messo a gareggiare

andato così liscio come si poteva sperare. Sotto un

più breve, due ombre si eran staccate da un

io lo frugo. ¶ Perdifiato si sentì veramente mancare tutto

e due mani gli si infilarono sotto il corpetto

scalpiccio di gente che si avvicinava correndo, e allora

altra aggrappandosi al muro, si alzò in piedi, ritrovò

un po' di chiarore si fece nell'aria, e

gli strappò un lamento. Si rovesciò allora il corpetto

allora il corpetto, e si vide tutto sporco di

Sotto le costole gli si apriva un taglio di

essere profondo assai. Perdifiato si arruffò disperato i capelli

colpo poteva morire. Infatti si sentiva a poco a

già gli occhi gli si annebbiavano. Chiamò con tutta

posata su quel braccio. Si agitava tutta nel sogno

come se realmente ella si trovasse alle prese con

subito con la mano si nascose i piccoli seni

rosei nella camicia, e si guardò intorno con occhi