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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Guido Da Verona, Colei che non si deve amare, 1910

concordanze di «si»

nautoretestoannoconcordanza
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1910
dalla voce d’oro. ¶ Si stava preparando una gran
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1910
certi derelitti… Questa recita si faceva tutti gli anni
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1910
donna Francesca Monteguti... Poi si dava pure una commediola
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1910
Arrigo. Il barone gli si presentò. Uomo affabile, cavaliere
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1910
aperta; ora bisognava ¶ che si ripreparasse. ¶ — Insomma ho promesso
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1910
trovaron simpatica, spiritosa, fina; si divertirono a stare con
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1910
tè; infine, se non si fosse intromesso qualche burbero
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1910
festosa accoglienze che dappertutto si facevano alla Ruskaia. Da
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1910
alla Ruskaia. Da lei si teneva più lontano che
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1910
i crocchi di signore si discuteva intorno alla sua
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1910
quando il suo nome si era diffuso per le
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1910
era di quelle che si combattono con taciturna pazienza
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1910
suoi folli capricci. Giovine, si era data a chi
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1910
a chi le piaceva; si era data nei modi
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1910
recita, ed or amabilmente si compiaceva nel punzecchiarlo con
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1910
molte conoscenze, ma poiché si trovava in condizione assai
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1910
ma il giorno dopo si era da capo. Diveniva
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1910
fine. Quelle dispettose nobildonne si mettevan allegramente di puntiglio
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1910
sera. Le aperte magnolie si sfasciarono, caddero dai rami
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1910
Le rose delle spalliere si sfogliarono fiore per fiore
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1910
la bianca ondata, e si dispersero via, per il
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1910
lunga più lussuoso e si fece servire da un
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1910
delle prime volte. Ora si rabbuiava, piangeva discretamente miseria
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1910
qua i suoi guadagni si erano ridotti quasi a
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1910
pure avanti! ¶ Con urbanità si scusarono a vicenda, il
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1910
duo motivi: uno... ¶ — Ma si segga! ¶ — Dimmi siediti; è
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1910
per le spicce. E si mise a contemplare la
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1910
avesse già intascate. Poi si credette in obbligo di
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1910
di palle bianche gli si apersero le porte di
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1910
sopra il suo nome si era combattuta una di
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1910
volta a sé medesimo: ¶ — Si arriverà! ¶ XIV. ¶ Donna Claudia
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1910
tutti gli amori galanti. Si era detta: « Mi piace
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1910
nessuna rinunzia, nessun rammarico; si era dispensata, goduta e
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1910
brioso con il quale si preparava a difendere la
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1910
nascere un erede. ¶ Arrigo si appropriava con rapidità le
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1910
per un veloce cammino, si era tolta di dosso
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1910
ascensione, il suo sangue si risovvenne che non era
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1910
giornate una infaticabile attività. Si volle raffinare con ogni
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1910
naturale arroganza, che mal si fletteva nello sforzo dell
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1910
il suo essere chi si torceva sotto la fatica
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1910
specie d’annientamento. ¶ Poi si vinceva e rideva. Tornava
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1910
Arrigo e la Ruskaia si erano abbandonati, senz’essere
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1910
non amarsi più. Ella si era lasciata sfruttare senza
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1910
gli occhi, e finalmente si trovò ridicola. Da ultimo
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1910
che raccoglierne la prova. Si mise al classico agguato
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1910
cose umane, e partendo si ringrazi a fior di
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1910
Allora il barone Silvestro si fece animo, ed ebbe
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1910
loro. ¶ Su questo avvenimento si fecero grandi ciarle nei
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1910
angoscia che tante volte si sprigionava da’ suoi baci
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1910
Ma poi, una volta, si lasciò sfuggire qualche mezza
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1910
offerse, egli rifiutò. Poi si miser di mezzo una
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1910
viene dal tavoliere, che si vince con un punto
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1910
un punto alto, che si spende con disinvoltura. E
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1910
aveva denaro spendeva largamente. Si risovvenne de’ suoi, fece
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1910
Riotti a suo malgrado si lasciò sfuggire una esclamazione
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1910
falsa? ¶ — Allora quello spiantato si è messo a fare
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1910
diamine! — certi regali non si fanno a casaccio. ¶ Intanto
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1910
sorella maggiore d’Arrigo si fidanzò, e le nozze
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1910
a sarte, modiste, profumieri; si vestiva bene, si pettinava
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1910
profumieri; si vestiva bene, si pettinava con ricercatezza, leggeva
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1910
non dava alcun fremito; si contentava di andare la
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1910
intanto finì; il teatro si chiuse, la Ruskaia, per
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1910
le scritture che le si offrivano altrove, e rimase
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1910
una causa migliore, poiché si sentiva nello spirito nascer
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1910
alle feste mascherate che si davan più volte nell
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1910
certe speculazioni del marito, si fosse abilmente commerciata ad
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1910
Miretta Sansalvato, la quale si doleva sopra tutto di
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1910
quel tempo, e visibilmente si struggeva d’un mal
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1910
elegante, la vendetta iraconda si copre le mani di
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1910
società inverniciata, splendente, ove si canta, si balla, si
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1910
splendente, ove si canta, si balla, si ride, si
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1910
si canta, si balla, si ride, si ama, si
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1910
si balla, si ride, si ama, si odia, ci
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1910
si ride, si ama, si odia, ci si vendica
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1910
ama, si odia, ci si vendica e si tradisce
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1910
ci si vendica e si tradisce anche, ma tutto
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1910
per i suoi amori si diede convegno nei talami
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1910
la corona del sogno, si concesse la mano d
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1910
di non fallire. ¶ Perchè si era scelto questo sogno
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1910
sapeva, né di saperlo si curava. Quest’ambizione era
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1910
fiducia in sé, Arrigo si accinse con ogni suo
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1910
un treno. La vita si fece più familiare fra
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1910
mal della calura, e si udì giurare in buona
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1910
cittadinanza. ¶ Più a lungo si vegliò la notte, si
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1910
si vegliò la notte, si fecero lunghe sieste nei
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1910
poiché la signoria villeggiante si onorava di visite scambievoli
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1910
sontuosi, talvolta ballava, recitava, si mascherava, correva regate a
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1910
da tennis ed inoltre si dava cura dell’ umanità
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1910
quando al sole morente si riaprono le finestre della
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1910
sole. ¶ Poi l’invidia si fa curiosa; va, spia
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1910
di due giovinezze che si amano. ¶ Nelle sale affollate
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1910
amano. ¶ Nelle sale affollate si parlò di quella casa
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1910
E tutto questo fece si che per la riva
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1910
cerchio nuovo di persone, si propagasse quell’indiscreto cicaleccio
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1910
nel giardino in vestaglia... , quel barone mi fa
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1910
Per prima cosa dunque si mise a ridere apertamente
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1910
giocare o nello spendere; si radunavano in casa di
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1910
casa di lui, dove si giocava, più per spasso
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1910
spasso che per vizio, si facevano merende, cene, e
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1910
più laide sconcezze che si fosser udite mai da
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1910
cantava, in quei palchi si discorreva di Arrigo. ¶ — Eè
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1910
del Bassano, che oltremodo si vanagloriava della sua bellezza
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1910
ove sedeva Arrigo, poi si lasciò cadere dalle labbra
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1910
numerose, perchè tutto gli si poteva negare, tranne che
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1910
Sant’Urbino che pur si coltivava con molte leggiadre
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1910
una tempra di ferro; si chiamavano lèuno Gian Giacomo
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1910
medesimo tormento: per questo si cominciò nel palco a
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1910
Malatesta al Giuliani, che si era seduto in un
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1910
cavalcava per gli ippodromi, si cimentava ne’ circuiti, gareggiava
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1910
soltanto in quella brigata si discorreva di Arrigo e
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1910
insieme con altre frivolezze si parlava. E poiché gli
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1910
rigore nella buona società. Si videro molte belle bocche
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1910
certa onda di curiosità si sollevava intorno alla persona
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1910
Arrigo e insistenti canocchiali si piegavano, tutta sera, dai
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1910
una sera, nel ridotto, si fece vedere in pubblico
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1910
ma che in passato si ricordava d’aver avuto
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1910
beffa, sin dal principio si era schierato per il
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1910
stato troppo superbo. Gli si aprivano le porte vietate
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1910
neIIe cricche oziose che si formano su gli angoli
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1910
bottiglierie, ove di donne si parla, di cavalli, di
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1910
domenicale; dove il commediografo si bisticciava col suo critico
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1910
l’uomo d’ingegno si lasciava beffare dai buoni
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1910
Bellimbusti e belli spiriti si facevan critici o banditori
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1910
specie di familiarità, quasiché si trattasse d’un circolo
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1910
pochi. Varie cricche vi si formavano, vivendo a lato
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1910
e con meno denaro si facea più vita, più
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1910
la piccola curiosità provinciale si sbizzarriva in commenti svariati
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1910
d’ uomini rampicanti, che si erano degnamente o vanamente
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1910
faccia di efebo, che si lisciava i lucenti capelli
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1910
fiaccola vacillante, e però si dilettavano d’accanirsi con
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1910
capo di qualche tempo si trovò ad essere un
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1910
di quell’adulazione che si lascia credere, che accarezza
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1910
piccoli risparmi delle sorelle, si fece prestare persino l
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1910
vicine promesse di matrimonio, si turbò al racconto immaginoso
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1910
assoluta, irreparabile, che gli si mise alle calcagna. Ma
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1910
franchi in tasca, lo si vedeva, elegantissimo nell’abito
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1910
contare il denaro che si sperpera intorno a lei
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1910
domani, stanca o abbandonata, si ricorda, nella invincibile avarizia
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1910
avventate perde un uomo. Si sa: da un amante
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1910
secreti. ¶ D’altra parte si mormorava già che la
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1910
cosìcché il mormorare che si faceva di lui rimaneva
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1910
poiché un grande amore si ferma talvolta davanti ad
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1910
spesa, ed egli non si faceva illusioni. Inoltre c
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1910
quelle grandi ombre che si addensavano talvolta negli occhi
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1910
all’occhiello E poi? Si era strutta nella fantasia
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1910
penetrata nell’intimo, gli si aggirava nell’eco dell
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1910
e quasi guardingo, gli si avvincevano alla memoria dei
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1910
i sensi talvolta gli si accendevano d’improvvise demenze
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1910
un gran buio gli si addensava nel cervello, pieno
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1910
tutta la sua gioventù si stancava d’una stanchezza
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1910
d’una stanchezza enorme, si perdeva in un vuoto
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1910
rombando, con una piena forte, che gli pareva
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1910
anguste pareti. Poi tutto si placava; la sua fredda
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1910
amore puro e nascosto si accresceva continuamente in lui
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1910
bella come un sogno si accendevano quadri di vita
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1910
un istante nel compierla. ¶ Si mise lungamente a ragionare
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1910
guerniva il cappello, e si scioglieva nell’ampiezza d
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1910
di lontano, irresoluto. Ella si fermava ogni tanto alle
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1910
da un fiorista; egli si fermò davanti al negozio
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1910
le sue viole e si mise a guardare. ¶ — Per
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1910
visita tra i fiori, si volse a pagare con
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1910
un certo punto egli si accorse che domandava di
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1910
a scuola, poi vi si era meglio addestrato da
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1910
nella sua mano, vi si appoggiò, sorrise, gli disse
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1910
fischiettando piano piano; poi si rimise il cappello in
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1910
la chiudevano per intorno, si andava lentamente animando della
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1910
s’incontran, s’intreccian, si fermano a ciarlare dei
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1910
entrò. Per un momento si trovaron nell’impaccio entrambi
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1910
scortese... — disse il giovine. ¶ — , un poco... — ella rispose
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1910
iscusarsi. — Molte volte non si può scegliere la strada
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1910
di quel sorriso, non si erano mai dipartiti dalla
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1910
via con occhi distratti; si era sentita trepidare, nellèavvicinarsi
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1910
importuno: le aveva parlato, , ma di lontano, con
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1910
ansietà, e fors’anco si sarebbe sentita piena di
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1910
parlato da sole, tanto si era turbata nel vederlo
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1910
a lei, le parlava. ¶ Si era sentita quel giorno
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1910
andava ripetendo ogni tratto: « , una vera leggerezza, una
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1910
forse, guardandolo meglio, ella si sarebbe accorta che in
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1910
lucentezza quasi violacea, gli si spartivan disugualmente da un
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1910
ho avuta alcuna, finora. , una soltanto: la musica
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1910
leggermente il capo e si prese una mano nell
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1910
parlare con voi... ¶ — Ebbene... ! — ella fece dopo una
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1910
un naturale orgoglio e si sentiva pronto a ben
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1910
maggiori destini. Ma ella si era invaghita e persa
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1910
con un ardente amore; si sentì quasi divenire una
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1910
vita che tutta le si radiava dal grembo desideroso
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1910
parte era sbucato? Come si chiamava? Che faceva? In
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1910
a quanto pareva! Taluno si ricordò d’essere stato
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1910
già udito. Uno finalmente si risovvenne: — Ma sì! è
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1910
finalmente si risovvenne: — Ma ! è proprio quello che
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1910
un po’ dappertutto. Poi si aggiunsero altri particolari. Taluno
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1910
aggiunsero altri particolari. Taluno si rammentava d’averlo veduto
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1910
sembrandogli questa volta che si parlasse sul serio. Con
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1910
mezze maniche d’alpagà, si mise a frequentar ogni
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1910
una grande ambizione gli si era da qualche tempo
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1910
un po’ di fortuna si poteva in ogni caso
197
1910
denaro. E di questo si sarebbe impossessato con tutte
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1910
bruna. Il Riotti non si era degnato ancora, o
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1910
occhialaio, dal canto suo, si sentiva rimordere il cuore
200
1910
occhialaio v’andò, e si buttarono le braccia al
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1910
Invecchiando, il suo carattere si inaspriva. Ma dovette arrendersi
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1910
e di tutt’altro si curava che d’essere
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1910
l’Eugenia, la quale si faceva rossa come fuoco
204
1910
spavalderia, — credete forse che si prenda moglie come si
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1910
si prenda moglie come si beve un bicchier d
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1910
ed ora che lèoccasione si presenta, ve ne chiedo
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1910
sorpreso tuttavia. ¶ — Ma, quando si è fatto il male
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1910
oggi al domani non si conclude nulla di buono
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1910
fece come lui. ¶ Arrigo si diresse verso la solita
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1910
distogliere da alcuna pietà. Si era persuaso che al
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1910
d’elegante suburbano e si fece rinnovare le squamme
212
1910
vive d’apparenza e si pasce d’esteriorità, il
213
1910
che il ricco fratello si comandava per i suoi
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1910
ammoniva il padre: — oggi si vince, domani... ¶ — Domani si
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1910
si vince, domani... ¶ — Domani si può vincere ancora. ¶ E
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1910
i suoi continui malanni, si era sempre nutrita per
217
1910
ristoranti più cari e si metteva lèabito nero per
218
1910
in pochi mesi. Ognuno si sentiva quasi lusingato d
219
1910
le donne venali quando si danno per amore, aveva
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1910
per amore, aveva tollerato, , che Arrigo rendesse incinta
221
1910
mai, tollerare che le si facesse un torto con
222
1910
esibire certe figurazioni estetiche, si mostrava in scena sconciamente
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1910
noleggiatori di donne, che si recano a trovarle prima
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1910
premuroso informatore. ¶ Ella non si morse le dita né
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1910
morse le dita né si strappò i capelli, ma
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1910
manrovesci, e mamma Gilda si mise a ridere di
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1910
buone scritture: lè occasione si presentava propizia, e da
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1910
da quel giorno non si videro più. ¶ Ma lo
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1910
un appetito invidiabile. Colui si chiamava Cesare Farra; era
230
1910
cerchio d’oro. Non si scompose, non si meravigliò
231
1910
Non si scompose, non si meravigliò; chiese venia del
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1910
la lampadina e beati si riaddormentarono. ¶ Ma da questo
233
1910
commisto alle risate che si fecero in danno del
234
1910
beffato. Poiché Cesare Farra si compiaceva di frequentare la
235
1910
spalle ben tornite, che si aprivano con la mollezza
236
1910
come un dolore inebbriante. ¶ Si chiamava Tatiana Ruskaia; aveva
237
1910
eran messi coloro che si reputavan adorni d’una
238
1910
durante le visite che si facevano alle belle signore
239
1910
ingenui, e furon pochi, si persuasero della sua naturale
240
1910
ancor mai. ¶ Del resto si sarebbe anche abbandonata, se
241
1910
giardino, sola. Ed ella si faceva rossa, cercava di
242
1910
nel silenzio, facendola sussultare... si volse, si rivolse nel
243
1910
facendola sussultare... si volse, si rivolse nel Ietto, volle
244
1910
di cocomero, la sera. ¶ Si ballava, sotto i padiglioni
245
1910
ballava, sotto i padiglioni, si ballava, con l’organo
246
1910
quando la luna finì. ¶ Si ballava, sotto i padiglioni
247
1910
ballava, sotto i padiglioni, si ballava... ¶ VI. ¶ Ritornarono tutti
248
1910
viscida, oscura, funesta, le si divincolava intorno come un
249
1910
ora — erano le tre — si stava mettendo il busto
250
1910
con quella praticaccia che si prende nel mestiere, aveva
251
1910
gli corse addosso e si mise a baciarlo, mentre
252
1910
sogghigno, — capisco!... Ma, se si tratta di quattrini, è
253
1910
altro, mo’!... ¶ Arrigo tuttavia si mise a ridere: ¶ — Che
254
1910
in busto e mutande, si mise a sedere, con
255
1910
sninfia, di quelle che si danno sullèerba, come le
256
1910
un farabutto! ¶ Mamma Gilda si mise ad aizzarla: ¶ — Vedi
257
1910
che lei vuole. ¶ — Ah, ? È quello che lei
258
1910
Quanti anni ha? Come si chiama? Cosa fa? Dove
259
1910
sta? Era vergine poi? ¶ — , vergine, vergine. ¶ —Peuh!... — grugni
260
1910
cinquecento, e la cosa si accomoderà, forse... ¶ — Come? — domandò
261
1910
Non appena l’altra si fosse liberata, farebbero conti
262
1910
fiducia, che dèun tratto si mise a piangere contro
263
1910
seguente. ¶ Egli tuttavia non si fidava, e l’accompagnò
264
1910
contratta, non rispose. ¶ Involontariamente si teneva le mani sul
265
1910
mani sul ventre e si mordeva il labbro smorto
266
1910
a un certo punto si appoggiò ¶ con tutto il
267
1910
scosse il capo. ¶ — Soffri? ¶ — , molto. — disse fievolmente. ¶ —Ma
268
1910
presso la casa comune, si divisero; ella trascinandosi a
269
1910
più reggere ai dolori si mise in letto. Egli
270
1910
di sopra, gli altri si adunaron nella bottega del
271
1910
pavido come la morte. ¶ Si trovò che lèEugenia era
272
1910
per un medico, Stefano si mise ad empire catinelle
273
1910
tempie, senza che nemmeno si movesse. Il Riotti si
274
1910
si movesse. Il Riotti si dimenava disperato, voleva far
275
1910
Allontanò tutti dal letto, si chinò su la svenuta
276
1910
estranei. I del Ferrante si ritrassero e chiusero l
277
1910
altrui, comunque sia generato, si mise a prodigarle i
278
1910
senno quella sera; poi si diede a girare per
279
1910
porta e scivolò dentro; si mise ad aiutare il
280
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di giorni egli non si fece più vedere; visse
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fece nulla ed infine si convinse che il meglio
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avanzò di qualche passo; si sentiva tuttavia così colpevole
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almeno decorosamente, e che si sposino al più presto
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Però, intendiamoci — lèaltro soggiunse. — Si sposino e facciano quel
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pandemonio! ¶ Donna Grazia, sventatamente, si lasciò sfuggire: ¶ — Forse è
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e scene, poiché nessuno si sentiva il coraggio di
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Un impiego? — mormorò Arrigo. ¶ — , ed al più presto
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fra me e te si viene ai ferri corti
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AI Riotti? Un bravèuomo, , non lo nego, ma
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principii. ¶ E Arrigo: — Non si sa mai. Tentare non
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mai. Tentare non nuoce. Si tratta d’un prestito
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un buon interesse lo si potrebbe forse persuadere. Già
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per orgoglio. Ma quando si tratti di salvare il
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figlio, l’orgoglio lo si mette via! ¶ Donna Grazia
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In tutt’ altra occasione si sentiva uomo capace di
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per il suo denaro? Si fa presto a dire
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Eh, capperi! Gli affari si trattano in ben altro
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decrepiti cani infermi che si tengono in casa per
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casa d’un tratto si affacciavano alle finestre non
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non ascoltava nessuno, e si vedrebbe infine cosa volesse
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galantuomo; per di più si creava intorno una specie
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giorno in poi. ¶ Arrigo si sottomise a tutte le
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persona. ¶ Arrigo disse di , risoluto a mantenere almeno
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vin spumante ch’egli si centellinava piano piano, discorrendo
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in campagna, mentre qui si scoppia dal caldo, ve
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fece il Riotti, — dove si sta in cinque si
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si sta in cinque si sta pure in sei
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grassa, inerte, insipida, che si girava sette volte la
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bene! — mugghiò. — Agli amici si ricorre quando se ne
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ne ha bisogno, dopo si mandano al diavolo. Così
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incaponiscono. ¶ Arrigo invece non si curava di lei. Aveva
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braccia bianche, volto che si fu, poiché non v
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Io facevano trasalire. Facilmente si trema talvolta per un
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poco, in quell’ombra si accesero nudità, fiammarono, si
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si accesero nudità, fiammarono, si contorsero, giacquero supine. I
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vive, le braccia stanche si allentaron nell’erba rinfrescata
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adolescenza, e il giardino si converse in un letto
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ignude alla fontana, e si chinarono per specchiarsi, ridendo
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davanti allo specchio e si pettinava. L’altra, un
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po’ curva sul catino, si lavava le mani. Erano
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camicia tesa. ¶ Non molto si lisciarono. Una, la prima
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del suo corpo e si strofinò con le palme
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la pelle solleticosa. Poi si fece passare sopra il
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frettolosa nel suo timore, si cacciò sotto il lenzuolo
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trasse gocciolante, rise, parlò. Si mise a camminare per
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manica troppo larga le si era in quel movimento
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risero. ¶ — Tu, meno assai… ¶ — ... — Ma per pudore si
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Sì... — Ma per pudore si rannicchiò nel lenzuolo. Tuttavia
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Mi hanno detto che si può dimagrirli, e indurirli
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un po’ molli... ¶ — Ah, ?... ¶ — Tocca... ¶ — Ma no — fece
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da notte, e vi si cacciò dentro come in
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facendo scricchiolare le molle, si distese a giacere. ¶ Si
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si distese a giacere. ¶ Si volsero l’una verso
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avere un marito... ¶ — Oh... ... ¶ Poco dopo spensero il
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di cui la fanciulla si sentì turbata. Egli la
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avido, che non gli si staccava dal cervello. Cominciò
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ad essere uno spostato; si mise a speculare e
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caparbi e malinconici che si accendono talvolta nelle anime
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Aprile, quando i tigli si mettono in fiore. ¶ Ma
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Era una siciliana e si chiamava Grazia; il colore
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le avventure d’amore. Si diede a Stefano una
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il coraggio della ribellione; si rassegnò a questa come
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scese un altro gradino, si ritrasse a vivere nel
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disagi anche la moglie si emendò; piano piano, a
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economia, la piccola bottega si mise a prosperare. I
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in quella velata miseria si sentì qualche volta felice
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delle prime donne «quelle ! Che ti cavavan fuori
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fanciullo veramente a modo: si teneva molto pulito, studiava
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molto pulito, studiava benino, si mostrava rispettoso con tutti
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puerile vanità, la quale si tradiva in tutte le
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l’amico. Così pure si vergognava non poco nel
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e del vestire; già si azzimava come un piccolo
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figlio prete od ufficiale. Si fanno perciò dalle famiglie
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tempo e di danaro, si crea nella nostra società
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maestosità; le sue maniere si facevan untuose con chiunque
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e di tutto vi si parla in bello stile
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fu. Queste tragiche amanti si esageravano, si esaltavano nella
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tragiche amanti si esageravano, si esaltavano nella sua calda
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fondo... ma se una si fosse mai avvelenata per
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tollerò che un estraneo si frammettesse nella sua casa
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una parola, lui!... Allora si prendeva una rispostaccia da
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in quella corte infatti si faceva gran rumore. Una
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perchè il carattere lo si vede fin dalla prima
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Ad un certo Natale si fece regalare un violino
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lo mandarono al ginnasio; si fece grande e forte
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fece grande e forte, si svestì quasi di quell
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inutili, perchè, se Rigoletto si credeva un Paganini, a
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il primogenito a cui si trasmette il focolare, con
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una sgualdrinella che gli si diede per amore, qualche
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vizio dalla quale non si ritorna più. ¶ Tutto congiurava
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per un mese, poi si dava d’attorno a
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lo scoversero in fallo, si mise a fare un
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il rimanente? La vita si faceva terribilmente cara. Per
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tasca era vuota?... Ecco, si tenta la fortuna. Ve
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Perchè in fondo non si potrebbe anche vincere?... ¶ Vincere
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un quattrino. Ma, già... si faceva mantenere dalle donne
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andare da lei... Ma, si sa bene: le donne
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fanno bene alla salute; si vede il mondo, si
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si vede il mondo, si torna rigenerati. Ma tu
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il suo posto, che si chiamava più sonoramente Mercedes
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un paio di « caramba! » si camuffan da pure Sivigliane
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amante di Giannotto, e si era fatta un buon
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mezzo la madre, che si teneva sempre in tasca
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sempre fra i piedi; si renda utile almeno, quando
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ed ella furtivamente gli si annidava tra le braccia
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notte bianca. Dietro loro si addensava la città, sovrastata
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disse ancora, supplichevole. ¶ — Non si può. ¶ Incontrarono in quel
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Vedi: è là che si pranza, — disse Arrigo segnando
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in estate perchè vi si mangia bene. ¶ Giunsero. Un
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cameriere di onesti modi si avanzò dalla soglia incontro
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soave del padiglione fiorito si respirava con l’aria
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con l’aria, lo si assorbiva come una bevanda
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a tutti i tronchi, si addentrava nel folto dei
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correva per i pergolati, si lanciava da un albero
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aperte verso il terrazzo, si danzava gaiamente al suono
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il dolore dell’amore. Si erano sentiti per un
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pavidi sensi; — ed ecco si trovavano in un giardino
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le coppie danzanti che si vedevan passare dietro le
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ad una ad una, si guardò la mano, sopra
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Mentre il cameriere imbandiva, si misero a guardare i
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tanto popolo che non si ha tempo di servire
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tempo di servire come si deve. Ma nei giorni
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se volesse telefonar prima, si potrebbe prepararle qualche piatto
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annodato intorno alla gola, si mise a correre fra
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alto, i suoi lineamenti si avvolgevano d’un contorno
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gente, da quel frastuono, si ritrassero in un mondo
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per una onestà inconsapevole, si ribellavano contro la forza
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zanzare, contorte dall’agonia, si dibattevano fra le briciole
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faccio ridere? ¶ Il fratello si mise a guardarla, flssamente
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Poi, quand’ella non si aspettava più nessuna risposta
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mia sorella, — disse. ¶ Ella si strinse nelle spalle, meditò
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le sue piccole mani si allacciarono strettamente alle mani
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un male così grande? ¶ — , un orribile male. Anche
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alla tua età non si può saper ancora cosa
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una tavola vicina e si misero manifestamente a parlar
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per la prima volta si doleva che lo avessero
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nel calor del vino, si tenevan propositi gai. Ai
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vicina. ¶ Su in alto si danzava. Quel flutto di
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tanto una ragazza vi si affacciava, tutta accaldata, i
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nelle pause del pianoforte si misero a cantar serenate
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paurosamente, in quell’ombra si baciarono. Bocca su bocca
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dei loro sensi, follemente si baciarono. Quel bacio li
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tormentata felicità… Quel bacio si moltiplicò su la bocca
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con lentezza e maestria... Si lasciava cadere a poco
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il senso della tragedia si disperdeva in un sottile
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Poiché vicino a lui si sentiva protetta, invaghita, sottomessa
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tepor vellutato delle ascelle, si raccolse nelle strette braccia
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con cui la vergine si dà... ¶ Ma d’improvviso
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Ma d’improvviso ella si era sentita male. Veramente
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fasciò la fronte. ¶ — Soffri? ¶ — , un poco. ¶ Egli le
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senti ancor ma!e? ¶ — , un male dolce… ¶ Di
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figlia nè i domestici si meravigliavan ormai della sua
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ride? Naturalmente si ride, si ride... Fin che si
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si ride... Fin che si può... ¶ — Ma io sono
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questi due casi, ebbene , io sarei forse tipo
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è parlato una volta si può anche riparlarne. Ed
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fratello. ¶ In tutto questo si sentiva la zampa d
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per la prima volta si trovi davanti all’aspetto
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esser io. ¶ La ragazza si passò l’ombrellino dietro
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rugginosa i quattro fagiani si spulciavano le penne antiche
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l’ombra, nelle boscaglie, si coloriva del color del
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pericolo meraviglioso nel quale si sentivano avvolti. ¶ Quando il
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giorno fissato venne, Arrigo, si recò a prenderla, mentre
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la madre perchè questa si era permessa di osservarle
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ella non toccava cibo, si era messo a borbottar
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altro, più scherzevole, ripeteva: — , ha i vapori! Ha
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il suo turbamento, poiché si era sentita il sangue
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consueta, non era franco, si moveva e parlava con
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aspettava. Padre e madre si tenevano in piedi, un
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che la « tua » Lorena si dà certe arie addirittura
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casa è un inferno. Si sente sempre strillare. Che
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E la sua mansuetudine si accontentò di questo calmo
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tutte le famiglie; quando si vive insieme c’è
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nel quale il padre si riconosce, in cui la
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affetti; ed ora manifestamente si allontanava l’ultima, quella
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tratto una vocina limpida si levava dalla nidiata per
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Quando Arrigo e Loretta si trovaron nella strada, soli
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nella strada, soli, e si guardarono, la colpa ch
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sua vita; ogni cuore si sentiva spinto a desiderare
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gli traboccava dall’anima. ¶ — , mi piace; con te
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minuti ch’eran vicini si sentivano già presi, avvinti
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passo franco. Molta gente si voltava a guardarli. ¶ Giunsero
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comprare fiori; poi, camminando, si fermavano a guardare i
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lunga biografia. ¶ Un tale: — si fa chiamare avvocato, ha
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di forte profumo. Loretta si rivolse a guardarle; domandò
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guardarle; domandò: ¶ — Le conosci? ¶ — . ¶ — Chi sono? ¶ — Quella di
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cambiare tante donne? Arrigo si mise a ridere. ¶ — Lo
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sarei molto gelosa. ¶ — Ah, si? — esclamò Arrigo, guardandola. — E
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eran gelose di te? ¶ — , tutte! — egli fece con
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dire niente. ¶ Ella improvvisamente si senti piena di tristezza
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sono in giardino. Vuoi? ¶ — , Rigo. ¶ Salirono nella prima
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tigli che fiorivano. ¶ Loretta si era tolto un guanto
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pensare ad altro. ¶ Ella si tese a lui come
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È vero che non si può? ¶ Egli le rispose
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prima non lo sapevo. ¶ Si protese a lui, così
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città crepuscolare che or si costellava di lumi, come
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più forte. Il vetturino si cacciò un mozzicone di
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al fratello. E gli si accostò, con una piccola
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a sua volta risponderle: « , ti amo! Sei la
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inebbria... » Ma di questo si vergognava, e le parole
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davanti a lui, non si sarebbe mai più tenuta
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dalle sartine, dietro cui ¶ Si sguinzagliano a frotte, in
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di chicchessia. ¶ Poi, oscuramente, si sentiva desiderata da lui
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l’Arrigo di cui si ricordava bambina; ma un
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erano andate, ella pure si sentiva invadere dal lor
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che, invece di Arrigo, si chiamasse con un altro
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tutte le notti, quando si coricava. Egli era qualche
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e riso e bevuto, si sovvennero di guardar l
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spettacolo è finito tardi, ¶ Si levaron frettolosi, poiché bisognava
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poiché bisognava ch’ella si mutasse ancora d’abiti
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di chiarore che, andando, si vedeva qua e là
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palpitare contro di sé. ¶ Si sapevano soli, sapevano che
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più. Egli la trattenne, si appoggiò con tutta la
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pieno di brividi, gli si avvolgeva intorno come per
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una coltre voluttuosa. ¶ Ella si sentiva stanca, deliziosamente stanca
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paure, certi fremiti, come si hanno talvolta, quando balena
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giù dalla spalla, vi si fasciò dentro come se
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Quando fu sul limitare, si volse, gli sorrise. Rideva
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un gesto nervoso Arrigo si contorse le mani e
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mordere la sua canzone. Si guardava la punta delle