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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo de' Medici, Simposio, 1469

concordanze di «si»

nautoretestoannoconcordanza
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rive, & in ogni via ¶ Si vede à torno andar
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havuto ¶ Per alcun dì (si come avvien) diporto, ¶ Et
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Quand'io vidi calcate le strade ¶ Di gente
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versi, ¶ Sendo in cammino si volge à quell'effetto
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Quel ci fa sol si presti in su la
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chi è? ch'ha si rosse le gote? ¶ Et
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tu visto... ¶ Ch'ognun' si fermi fa comandamento, ¶ E
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dubbio in questo dir si posa: ¶ Se'l ber
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sete, ch'è tenuta ¶ dolce cosa? Dunque il
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è risoluta. ¶ Mai non si satia sete naturale, ¶ Come
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la mia, anzi più si raccende ¶ Quanto più beo
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Cadendo in terra, come si favella, ¶ La sete mia
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Parola; ch'esser solea feroce, ¶ E Bartolin seguì
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tanto mi nuoce. ¶ Chi si potria tener, che non
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che l'andar sia molesto? ¶ Et egli à
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con tal furore? ¶ Che ratto se ne và
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una vendemmia, ¶ Sta che si vuol; che nulla non
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ch'à ber farà si gran procaccio, ¶ Che convien
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tempo passa, & non aspetta ¶ Si volse à me, dicendo
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m'innamora ¶ Tanto, e si bene al suon del
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un, quando lui vi si pone. ¶ Ei non s
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il ber' a costui si buon' & bello, ¶ Che tutto
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l giorno l'unghia si morsicchia ¶ Per haver sete
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sottil cervello; ¶ Non trae si volentier al fior la
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magno, & sereno, ¶ Che non si lascia tor mai la
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che tu vedi, che si sta indisparte, ¶ Perch'è
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pel romor ch'ei si risenta, ¶ Et sempre suda
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pesce. ¶ Non altrimenti se si scuopre il Sole ¶ Nell
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a un tagliere, ¶ Non si fa alcun pregar, tanto
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par ch'a fatica si conduca ¶ E più destro
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fusse ognun di lor sitibondo ¶ D'acqua, com
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troppo scorta. ¶ Quel butterato si chiama Oliviere, ¶ Et l
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mi godo, ¶ Quel primo si spurgò sì forte un
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Quel primo si spurgò forte un tratto, ¶ Et
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un salto. ¶ Com'Ulivier si pose addosso l'occhio
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è restata di sonar, si sente ¶ Un pezzo il
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tutta la sua etate. ¶ volentier il Can lepre
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Nell'arte nostra niun sottil punto ¶ E che
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servito ¶ Mocceca non parrè si ben s'affetta. ¶ Costui
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della vergogna ¶ Et sol si duol, che troppo corto
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E' non è mai si pinzo, ò sì satollo
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mai si pinzo, ò satollo, ¶ Che e' non
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piue ¶ Una galea, che si stivi in Ponente: ¶ Non
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à suo modo non si premia. ¶ Non veggion prima
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l'altra coppia? ¶ Che si son posti quì presso
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abbraccia de'compagni suoi; ¶ Si com'un can che
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man' lor'venia, ¶ Che si partiva scarico & leggiere. ¶ Ma
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leggiere. ¶ Ma restaron poi con villanìa, ¶ Che fu
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di tua beo; ¶ Mai si fa buona pace senza
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fra lor col vin si feo; ¶ Stu no'l
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accigliato sparviere ¶ Pare; ei si da certi pulzoni à
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a Dio siate, ¶ Ei si partiron senza piè dimoro
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Triema tutto nel vaso, & si dibatte. ¶ Cosi i culi
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Piovan vegnenti, & grassi, ¶ Diguazzando si van pel mal cammino
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vino, ¶ Che lo dibatte che l'unghia tigne
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Cosi il Piovan'onde si sfibbia, & scigne ¶ Ambo le
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una stringa, ¶ Et tutte si cocevan nel sudore; ¶ Io
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con qualche coreggia, ¶ Sonando , che si sentia l
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coreggia, ¶ Sonando sì, che si sentia l'odore, ¶ Un
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fu posto à vento: ¶ Si come succhia molle; ma
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in brocca. ¶ Costui non si inginocchia . . . . . . . . . . . . . . ¶ Se può supporre
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giorno, ¶ Che cosi ben si potevon morire. ¶ E così
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mentre che questi ¶ Ragionamenti si facean tra noi; ¶ Allhor
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non e'l herba si spessa in un prato