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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giuseppe Marotta, L'oro di Napoli, 1947

concordanze di «si»

nautoretestoannoconcordanza
1
1947
Luigi fosse morto e si raccontasse a Dio, la
2
1947
Ma se qualcuno vi si affida ciecamente, se non
3
1947
albino e miope, non si scompose. Disse che si
4
1947
si scompose. Disse che si indennizzava parzialmente di certo
5
1947
S’incantò, l’animale. Si arrese melodrammaticamente, ossia rialzò
6
1947
voci inferme a cui si vedono le costole: uno
7
1947
atrio della stazione, tutti si sono fulmineamente accorti di
8
1947
scheletri delle sirene che si rivoltano nelle loro tombe
9
1947
lo picchio finché non si dimette». ¶ Se ne andò
10
1947
e la forza che si incarica di farlo rispettare
11
1947
e il mio Giraci si diverte nella sua bella
12
1947
che gerenti e commessi si tengano puntigliosamente lontani dall
13
1947
il giorno in cui si spezza un finimento del
14
1947
compiva sedici anni quando si invaghì di don Nicola
15
1947
il sangue di Lucia si inquinò. Gli sorse davanti
16
1947
lettiera e dalla mangiatoia si diffondeva un remoto odore
17
1947
supplicò Lucia Cammarano; e si sentiva in ginocchio su
18
1947
Alle sette di mattina si proclamò innocente. Decise anche
19
1947
modo irritante e buffo. Si poteva anche pensare che
20
1947
una bianca pigolante voce, si mise a gridare: ¶ «Sì
21
1947
si mise a gridare: ¶ « me l’immaginavo, qui
22
1947
suo processo. ¶ Il dibattito si protraeva in forme strane
23
1947
Piazza dei Martiri, Giraci si adagiò in una carrozzella
24
1947
ecco che il processo si mette male per don
25
1947
di sposare una prostituta. Si trattava, salvando una sciagurata
26
1947
no: quell’elementare compromesso si insinuò nel suo discernimento
27
1947
le consegnò la nuora, si limitò a passarle un
28
1947
le parlò di matrimonio, si mise a ridere. ¶ Ma
29
1947
evidente che don Nicola si sentiva meglio. ¶ Ritrovò gli
30
1947
Giraci poco o niente si sapeva; quando non badava
31
1947
a costituirti» osservò Teresa. ¶ «» rispose don Nicola. «Fu
32
1947
bracciuolo di una poltrona; si abbandonò a una stridula
33
1947
terzo processo, che inconcepibilmente si concluse con l’assoluzione
34
1947
don Nicola, sconta» egli si disse. ¶ Subiva così disciplinatamente
35
1947
in quelle tristi giornate si spense, con una specie
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1947
verso quali amare bottiglie si dirigono, e che finirà
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1947
era abbastanza robusta, vi si addossarono con le mani
38
1947
qui giocano a carte, si chiamano il conte Prospero
39
1947
nel 1920 a Napoli; siccome si usa accennare ai precedenti
40
1947
Criscuolo, il piccolo Antonio si divertiva probabilmente col padrone
41
1947
nella sua fronte convessa si annidavano insopprimibili pazzie, la
42
1947
faccende, il vecchio conte si accinse a morire tranquillo
43
1947
al senso del dovere, si svolgevano attraverso una solida
44
1947
rifletté come seppe, e si persuase che il matrimonio
45
1947
dovuto corrispondere alla sposa, si rotolò su di esse
46
1947
quanto accadeva, coronò, come si dice, il suo sogno
47
1947
i fatti che essa si proponeva di riferirgli, al
48
1947
punto che la visitatrice si domandò arrossendo se il
49
1947
D’improvviso don Saverio si fermò e disse: ¶ «Carmine
50
1947
stava per rispondere, quando si aprì dietro di loro
51
1947
senza affrettarsi. Don Saverio si era addossato al muro
52
1947
notte, quando il marito si svegliava di soprassalto, singhiozzando
53
1947
con lui; donna Carolina si teneva pronta a servire
54
1947
nella stanza attigua, ferocemente si schiaffeggiò? ¶ Così venne quella
55
1947
Di colpo l’uscio si spalancò, apparve don Carmine
56
1947
Era pallidissimo e vacillava; si abbandonò su una sedia
57
1947
che per caso vi si trovava si era offerto
58
1947
caso vi si trovava si era offerto di visitarlo
59
1947
Saverio mio, è possibile? Si tratta di una gravissima
60
1947
Saverio era andato arretrando, si era appoggiato al tavolo
61
1947
Guardava l’amico come si guarda un palazzo demolito
62
1947
il momento. Don Saverio si sporge pericolosamente dal davanzale
63
1947
come egli stesso dichiara, si è ormai ricongiunto alla
64
1947
vino nella bottiglia, impercettibilmente si avanza sulla mensa un
65
1947
pane: tutto acquista, mentre si aspetta la furia di
66
1947
uomo simile, il quale si solleva sui guanciali, sputa
67
1947
meno a precipizio vi si getta in certe ore
68
1947
il Mazzullo pigli e si decida a sgombrare; vorrei
69
1947
di gomma che poi si biforca per versare le
70
1947
ritorna quando la visitatrice si distrae, egli se ne
71
1947
era signore e sfortunato. Si regolò in tal modo
72
1947
che la visitatrice non si stanca di osservare. Egli
73
1947
praticamente inesauribile, più lo si strangola e più esiste
74
1947
al viso, guarda e si vede sulla fronte un
75
1947
che in questo momento si contraggono sulle coltri perché
76
1947
cruna dell’ago. Egli si rianima e press’a
77
1947
tre monache questuanti che si posano qua e là
78
1947
inesplicabilmente quanto fiato desidera. Si addossa alle parole che
79
1947
sotto quel fumo che si arriccia e va. Ho
80
1947
miracolo e una grazia si divertono a gettare sui
81
1947
scaletta del devoto che si arrampica per spolverare gli
82
1947
a mezzogiorno, quando vi si moltiplicano gli spigolatori di
83
1947
cavaliere disteso affinché vi si inoltri Sua Maestà; ma
84
1947
ombra di ogni albero si stacca dal ramo più
85
1947
è vivo e non si muove, o è morto
86
1947
Salvatore, spuntando il giorno, si rimetteva al lavoro; quelle
87
1947
avevano da poco salutata, si osservarono. Cuore mio, esclamò
88
1947
la sua squillante immagine si era subito imposta al
89
1947
e limpidi in cui si ripete il giuoco di
90
1947
Fontanelle: il vento vi si lacera le dita e
91
1947
qualche “pianino” che vi si avventura s’incrostano di
92
1947
Ma don Salvatore Guarracino si era difeso senza rendersene
93
1947
vi assicuro, che gli si addice! Ma per Luigi
94
1947
Ma per Luigi non si trattò di vero e
95
1947
passava e più egli si sentiva estraneo al vecchio
96
1947
due anni don Salvatore si ridusse agli ultimi spiccioli
97
1947
la sorella di lei si affacciava per dirgli macché
98
1947
come Tarzan, mi rassicura: , le canzonette benediranno sempre
99
1947
baci e di schiaffi, si consumano mentre le evocatissime
100
1947
Gli occhi di lei si riempiono di lacrime sotto
101
1947
rado Carmela piglia e si sposa anche prima che
102
1947
che canzonette e disgrazie si occupino di lei. Le
103
1947
sono comunissime a Napoli: si tratta di uno straordinario
104
1947
rispondere, esita e infine si allontana dalla casa in
105
1947
fidatevi di me, tutto si aggiusterà... domani. Questa speciale
106
1947
vivrete eternamente». Sol la si do, do re fa
107
1947
bambini neri e adesivi si agglomerano sulle soglie con
108
1947
il sole, tra il e il no del
109
1947
c’era nella “pizza”? Si tratta proprio di questo
110
1947
averne tentato la punta, si metteva sull’orecchio, completavano
111
1947
Vico Lungo Sant’Agostino si sveglia, vagamente eccitato dall
112
1947
di olio fritto che si diffonde dalla teglia; fra
113
1947
suo ingegnoso commercio, che si impernia su una strana
114
1947
di banca. ¶ Intuite che si tratta di «pizze a
115
1947
freschissimo e sorridente, egli si immerge con delizia nel
116
1947
spugnosa, e addentandone una si allontana. ¶ Don Rosario inumidisce
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1947
qualche truciolo di prosciutto, si pagano soltanto fra otto
118
1947
osteria di Resina, dove si svolse il loro festino
119
1947
e degli anni trascorsi. ¶ Si erano sposati quattro anni
120
1947
e alla pace. Lei si affezionò inspiegabilmente a quel
121
1947
a quell’inerme desiderio; , anche nelle più intime
122
1947
commensali; e fra costoro si fece notare un giovane
123
1947
sensazione che a nessuno si dovesse permettere di guardare
124
1947
quell’uomo la guardava, si alzò malinconicamente ed uscì
125
1947
sul seno della moglie, si mise improvvisamente a piangere
126
1947
ho accennato in principio. Si era conclusa una eccezionale
127
1947
il quadernetto aziendale e si avviò. ¶ Una volta tanto
128
1947
tanto, eccezionalmente, donna Sofia si sentì vicina ad un
129
1947
accusa. ¶ L’indignato fruttivendolo si scagliò innanzi senza ricordarsi
130
1947
seguiva. Pietosamente assecondato, egli si aggirò fino al tramonto
131
1947
cautamente l’uscio esterno, si consulta con la tenera
132
1947
scena che li costernò. ¶ Si aprì di colpo il
133
1947
curiosi che andavano raccogliendosi, si avviò verso un punto
134
1947
Saverio? Tutto quello che si può dire di lui
135
1947
derviscio. Saltava. Mugolava. Divampava. Si era accesa una torcia
136
1947
in don Saverio; egli si sollevò sulla punta dei
137
1947
direzione dell’uomo che si allontanava, strillò: ¶ «Ai vostri
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1947
uno contro l’altro; si gremì di gente il
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1947
signora Petrillo, per quanto si sapeva, era andata a
140
1947
Saverio viveva in soggezione. Si erano conosciuti alle elementari
141
1947
una primordiale paura che si sforzava di dirgli: sei
142
1947
una ragazza di cui si era stancato: strizzò l
143
1947
solenne riconoscimento; ma poi si limitò a pagargli il
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1947
chiusero la bottega e si avviarono, fra gli insulsi
145
1947
della frusta che schiocca si ovalizzano un banco di
146
1947
tutti gli oggetti che si trovano sul mio tavolo
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1947
a quest’ora vi si raggomitola e ronfa. ¶ Sciocchezze
148
1947
ronfa. ¶ Sciocchezze; l’individuo si è già seduto, profondamente
149
1947
siamo; il visitatore sorride, si impettisce alquanto, e dice
150
1947
un ventaglio che dolcemente si spieghi; il nome Ember
151
1947
di sparuti giovinetti che si riunivano tutte le sere
152
1947
primo giro di piattello si dileguavano disgustati. ¶ C’era
153
1947
agile; nella strada ciascuno si liberò del gomito dell
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1947
parte del nostro cenacolo. ¶ Si chiamava Ubaldo G. M
155
1947
medesima via Duomo, dove si vendevano abiti confezionati. “Barraccari
156
1947
improvvisato, di incerto che si riceveva dalle meste e
157
1947
piedi; sorrideva, ammiccava, salutava, si trasformava in un rostro
158
1947
aveva lasciato nella bottega, si buttava a sedere dietro
159
1947
un distico, ma mi si concesse un sonetto. ¶ Una
160
1947
affannato, recando fauste notizie. Si erano vendute tre copie
161
1947
San Ferdinando, una copia si era venduta a Porta
162
1947
tutti gli altri scritti si intuiva che egli avesse
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1947
rime insolite, Il Roseto si sarebbe clamorosamente affermato. ¶ Avevo
164
1947
a un certo punto si alzava gemendo, soffiava come
165
1947
giovane età, motivi salgariani si sovrapponessero a quelli estetici
166
1947
quelli estetici e giornalistici. ¶ Si determinarono scontri fra i
167
1947
perché Il Roseto dolcemente si spegne a breve distanza
168
1947
fazioso abito giallo; e si capisce che io gli
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1947
era questo Ember che si fa vivo dopo vent
170
1947
un ventaglio che dolcemente si chiuda. ¶ Ember sta dicendo
171
1947
e per il resto si rimette a ciò che
172
1947
in cui il mare si rifugia e dorme. Riconosco
173
1947
colonnello; il vecchio soldato si vergognò a tal punto
174
1947
dannata notte di Piedigrotta si compone, appunto, di percosse
175
1947
il palcoscenico su cui si svolge l’ultimo atto
176
1947
alle angustie che gli si restituiscono intatte, gloriose. Della
177
1947
cambio della sua storia, si nutriva di pesciolini o
178
1947
delle disgrazie non ci si possa disfare: chi le
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1947
una gamba di Giovannino si incanta, i dottori di
180
1947
Giovannino e il padre si addormentano, finché un secondo
181
1947
i mozzi delle ruote si urtano, un tronco precipita
182
1947
e calda, da otre, si trova soltanto nei cammelli
183
1947
nei cammelli. Ancora vi si dondolano i canotti in
184
1947
equipaggi; spesso qualche ragazzo si lasciava sfuggire la barca
185
1947
rimaneva sospeso alle sbarre, si udivano le sue urla
186
1947
le sue urla e si vedevano brulicare le sue
187
1947
Ischia e Capri che si allontanano salutando. Nisidia sembra
188
1947
aggirano con estremo riguardo, si foderano di raso per
189
1947
tutti i miracoli che si potevano fare col giallo
190
1947
futile sgarbo di cui si offese il mio amico
191
1947
cappello galleggiò disabitato, poi si innalzò grondante: io credo
192
1947
se i versi che si confusero coi suoi vagiti
193
1947
ho dimenticato, quando Maria si sposò e partì. ¶ Da
194
1947
olio ma non mi si deve domandare perché, non
195
1947
con sale e olio si determina, in una casa
196
1947
con sale e olio si è inserito fra un
197
1947
tanto vero che lo si può desiderare freddo d
198
1947
del fiasco che non si pronunzia. ¶ Sono capace anch
199
1947
di averlo fatto; ci si siede, infine, e si
200
1947
si siede, infine, e si mangia. In casa mia
201
1947
il pianto facile ma si rovinava la minestra, così
202
1947
don Antonio, mia nonna si fece adottare dai santi
203
1947
della macchina per cucire si spegneva perché non trovava
204
1947
nelle chiese. Se non si arriva al cielo sovrapponendo
205
1947
che il cielo non si può raggiungere da nessun
206
1947
ben presto don Ferdinando si dileguò col suo pianino
207
1947
piatto, in modo che si fermassero nel boccone e
208
1947
santi, perché mia nonna si affrettasse, piangendo, a estrarre
209
1947
La mia prima famiglia si è dissolta, i vecchi
210
1947
capiscono (come non dubito), si può sempre provare. Maria
211
1947
il pane raffermo che si lagna frantumandosi. ¶ Lo mette
212
1947
che passi leggeri ci si avvicinino e care mani
213
1947
di alito di bambino si diffonde nella stanza. ¶ Ci
214
1947
grande di Sant’Agostino si apre, per non so
215
1947
primi, poi tutti insieme si dirigono verso l’altare
216
1947
luce contentissima, ogni cristiano si sente una mano d
217
1947
coperte di ex voto si guardavano, erano Sant’Anna
218
1947
Non appena le porte si chiudevano, oppure molto prima
219
1947
oppure molto prima che si aprissero, assenti o in
220
1947
bambina in braccio non si sentiva di farlo, e
221
1947
e i dipinti non si indispettirono mai di ciò
222
1947
ne derivarono, mi vergogno, si capisce, e mi pento
223
1947
allegre tra le fiamme, si divertivano come bambini nel
224
1947
la tovaglia dell’altare. Si chiamava Padre Raffaele, un
225
1947
falli un po’ giocare». ¶ , conobbi la chiesa di
226
1947
su cui il vento si è rifugiato per morire
227
1947
la nostra guerra, se si arrendeva alla fine e
228
1947
gobbi o zoppi e si sdraiano o balzano senza
229
1947
scaletta. Dal secondo pianerottolo si staccava una passerella che
230
1947
cominciava all’alba ma si esauriva assai prima che
231
1947
di un ringhiera le si posava in grembo, ferro
232
1947
cadendo dalle sue ginocchia, si spezzò sulla sedia vuota
233
1947
scaletta, le nostre labbra si urtarono e, quando entrammo
234
1947
qual punto gli innamorati si astennero dal peggio o
235
1947
dicemmo una parola; questo , mette conto che io
236
1947
e dei veicoli che si avvicendavano nella strada. Una
237
1947
lo sentimmo arrivare; egli si fermò per accendere la
238
1947
sua sorella e me. Si degnò di non dubitare
239
1947
desiderava rivolgergli la parola, si toccava con due dita
240
1947
carrozza nella quale Carmela si allontanò sta ancora incitando
241
1947
adolescenza; per poco non si assunse le spese dei
242
1947
cui lo vedevamo avvolto si aprì: ne uscirono le
243
1947
lire settimanali; subito dopo si dileguò per sempre. ¶ La
244
1947
sollevava dalle stoffe umide si dissolvevano ed io rivedevo
245
1947
del resto il conte si limitò, una volta che
246
1947
so come ad afferrarlo, si gettò su un divano
247
1947
camicia sbottonata. La pelle si rigò di sangue: «Caro
248
1947
il conte di colpo si indeboliva diventando un macigno
249
1947
del conte, la scena si ricomponeva nelle sue linee
250
1947
linee naturali: il padrone si riadagiava nella poltrona dorata
251
1947
sussultare pareti e mobili. Si era messo un fascio
252
1947
quei ceri suor Elena si era chinata su mia
253
1947
vero uomo, Concetta... ma , sono assolutamente tranquilla per
254
1947
sul letto e fumava. Si era tolta, per il
255
1947
occhi febbrili e mesti, si poteva pensare che fossi
256
1947
conte di M. non si assunse le spese dei
257
1947
lavoro come operaio. “Gas” si leggeva sul mio berretto
258
1947
di riscaldamento col gas» si intitolavano i volumi che
259
1947
da via dei Mille si era trasferito al Monte
260
1947
spazzava, diceva al telefono «, eccellenza, il signor conte
261
1947
prima fa e poi si pente, o c’è
262
1947
l’aria di Pizzofalcone si riempiva di signori distintissimi
263
1947
signori distintissimi che le si inchinavano togliendosi il cappello
264
1947
mesi a Montecarlo (dove si proponeva di svezzare al
265
1947
più miseri fruttivendoli che si possano supporre, la loro
266
1947
supporre, la loro mostra si componeva di due sedie
267
1947
attimo quel nerissimo popolino si arroventava imbastendo una lite
268
1947
uomini che alla svelta si frantumavano le ossa oppure
269
1947
ossa oppure donne che si insolentivano per lunghe ore
270
1947
Gesù, salvateci» e che si confondevano, verso sera, con
271
1947
quasi avvertendomi che non si sarebbero mai consolati se
272
1947
i giganteschi “provoloni” che si dondolano come odalische, i
273
1947
quell’odore che non si ferma alle narici, che
274
1947
il suo sguardo e si vergogna. ¶ Questo le dicevo
275
1947
che sarà di te? , stai tranquilla: mi nutro
276
1947
cinta, oltre il quale si vedono correre i treni
277
1947
congiunti arrivino; per risparmiarli si lascia solo un velo
278
1947
poter soffrire insieme. ¶ Ma si amano veramente, i fratelli
279
1947
fetta, a tavola, dico, si amano i fratelli a
280
1947
loro dentini aguzzi non si sono mossi, l’alito
281
1947
migliore pezzetto di carne si è dissolto... ecco dove
282
1947
gomiti accostati sulla tovaglia si urtano e dolgono, il
283
1947
ti voglio tanto bene! ¶ Si cresce in un momento
284
1947
uno scialle che subito si apriva restando attaccato agli
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di me. Cara Maria. Si fece sul serio una
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per una donna, diceva ed era no, una
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busto, solo; o anche si lavava per tre o
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un minuto, ma tanto si ostinò a non interrompere
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a ridere come quando si avvide che gli ufficiali
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nei festini nuziali, vi si distingue per la sua
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irriferibili insulti che prodigiosamente si diffondono in tutta Napoli
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sul conto dei quali si pronunzia spesso la parola
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strade divergono nel passato, si dirigono verso morti diversi
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di pavimento, l’avvocato si era accorto che la
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strenue cariatidi della preghiera, si stimolavano con improvvise recrudescenze
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nonna e mio padre si erano da poco riconciliati
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tanto valeva che egli si fosse rifiutato di credere
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male. Una mattina, comunque, si agitò eccezionalmente nel suo
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raccoglierci, l’avvocato Marotta si rifiutava di morire. ¶ Ci
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il caso di parlarne; si tratta o non si
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si tratta o non si tratta di gente del
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e nessun parente ricco si faceva vivo. Le condizioni
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per ora: ma egli si era impuntato, Dio sa
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state già tentate, quindi si chiuse con mia madre
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morente avvocato. Ma non si sentivano in grado di
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a ciò che egli si aspettava da loro. Nessuno
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dita. Osservò che non si trattava di mantenere, ma
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misteriosamente afferma che non si arriverà a questo. Dopo
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vi preoccupiate per noi. Si tratta soltanto del vostro
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tutto.» ¶ Il cugino Aurelio si rassettava macchinalmente la tonaca
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disse stancamente. ¶ Mia madre si alzò. Indicando l’attigua
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grossa busta dell’onorario si allontanano silenziosamente sui tappeti
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sui tappeti. L’avvocato si era ormai ridotto a
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che neppure una volta si domandò perché quando essi
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in cui mio padre si assopì finalmente in pace
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e di astuzia, e si capisce che se ero
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pranzo. ¶ Così mio padre si allogò nella fossi comune
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occhi attoniti, essa non si avvide del mio disagio
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pioggia l’eventuale sposo. Si sedette e si mise
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sposo. Si sedette e si mise il cappello sulle
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diventati finestre, le pareti si allontanavano e noi eravamo
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Silenzio. Mia madre non si era seduta. Ritta sotto
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madre. «Domandategli perché non si è sposato prima!» ¶ Non
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parole pareva che le si tarlassero in bocca. Se
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e le parole ti si tarlavano in bocca. ¶ «I
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di parole come se si vuotasse di un convulso
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Salvatore! Perché don Salvatore si sfoghi! E come no
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ossa!». ¶ Il cameriere grasso si alzò. Rivoletti di sudore
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no. I bambini non si toccano. Don Salvatore, non
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grasso. ¶ Ma mia madre si era chinata su di
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parlava come se gli si fosse inginocchiata davanti: ¶ «Un
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figli grandi, robusti, che si possono difendere... Don Salvatore
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e il cameriere grasso si alzarono insieme. ¶ «È pazza
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uscì frusciando. ¶ Le nuvole si erano diradate; il sole
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tonaca nera. ¶ Mia madre si sedette in mezzo a
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dal fatto che, lo si sappia, oltre a essere
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gente ecco quanto, forse, si troverà in questo libro
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abitarono o che vi si affacciarono appena, si sono
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vi si affacciarono appena, si sono messi a chiamarmi
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la spiaggia abbuia e si rischiara, per questo alterno
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bisogna inzuppare i “taralli”. Si tratta di ciambellette con
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della barca. I “taralli” si mangiano appunto in canotto
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Ora un mare che si è mangiato tante volte
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mentre le dita istintivamente si incurvano come sulla impugnatura
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il vaporino di Capri si srotolava e ferveva come
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paroletta di cui forse si abusa in queste pagine
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esplodono sotto le scarpe, si pensa di averne i
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poi il ramo smosso si ricompone in fretta, più
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e malconci, strepitano e si divincolano sulle rotaie, scrollando
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da fotografie. Sul piazzale si acquistano crisantemi e lumini
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crisantemi e lumini; poi si varca il cancello e
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varca il cancello e si noleggia un secchio per
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acqua nei portafiori; ci si avvia infine verso i
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e ad amarci; altrimenti si ignorano e non sono
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può accendere la sigaretta. Si pensa: non guarderò le
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allontanarsi dai clienti. Perciò si è allogato nella buca
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posto nella sua buca. Si crede che non gli
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don Ignazio Ziviello, e si capisce che io me
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stesso fazzoletto col quale si fece vento mentre attraversava
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era stato un signore. Si diceva che avesse percosso
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venne da ridere quando si accorse che tra gli
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fresco sedile di pietra si misero a giocare a
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gonfio di ambiziosi progetti, si allontanò lasciandogli il catino
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suoi guai; ma quando si svegliò era un altro
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e lentiggini, che gli si avvinghiò al collo strillando
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predellino dell’armonico carretto, si udì sbattere la gonna
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sul marciapiede; il bambino si svegliò in cielo. ¶ «Non
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di qui.» ¶ I vicini si limitarono a sorvegliarlo notte
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pareti e i mobili si scostavano da lui. Ma
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stesso, del resto, Ziviello si accasciò esausto, e le
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anno, infatti, don Ignazio si distinse come fabbricante di
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fila di petardi, che si dondola come una vite
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intervenire qualora la miccia si spezzi. ¶ Il rasserenato don
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scomparendo diabolicamente nel fumo. Si fletteva, prillava, balzava, leccato
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divelto dalle esplosioni, gli si infisse nel ventre. ¶ Tre
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il muro a cui si appoggiava era morbido di
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morbido di fiori gialli; «, sì» dicevano i ciuffi
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di fiori gialli; «sì, » dicevano i ciuffi di
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salita non di rado si imbattevano in un loquace
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sfortuna del nostro Ziviello si fosse assopita al suono
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Napoli. ¶ Scirocco e tramontana si alternavano a intervalli di
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buio fitto, da caverna, si sentivano certi angosciosi e
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schiaffi, finché le nuvole si spaccarono. Vi furono centinaia
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mangia, denti e capelli si congedano per sempre da
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le apparenze, o perché si sapesse dove trovarlo) visse
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talvolta anche rinomatissimi “guappi” si affacciavano nella bottega per
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da ogni scossa, come si porta uno Stradivario nella
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il suo dissenso), gli si inginocchiò davanti e gli
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a proposito del quale si potrebbe scrivere, come per
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aveva lo sberleffo come si ha il genio, senza
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compenso in busta, come si fa coi medici e
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i suoi magistrali sberleffi? Si voleva bene o si
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Si voleva bene o si aveva in uggia don
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dalla Superiora dell’Annunziata, si rivolse perfino a un
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sempre il dolore; molti si domandarono che cosa fervesse
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grasso gli arrivò, come si dice, al cuore. Fu
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allora parve che Dio si ricordasse di lui. Giunse
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Pasquale. Ma qualsiasi risposta si rese superflua: in quel
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della morte, don Pasquale si fosse avvalso dell’ultimo
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gradoni i fondaci che si delineano minuziosamente, spigolo per
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di intagli appena smerigliato. ¶ Si ha, davanti a tutto
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la sua altissima fronte si approfondiva, scacciandone i grigi
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e della morte, vi si era seduto e vi
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giovane Concetta Abbate; insieme si recarono dal celebre tisiologo
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Natale; d’altro non si compose quest’uomo se
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mese delle albicocche e si vuole ammettere che la
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nella bottega; poi vi si rinchiudeva per lavorare al
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le cui estreme propaggini si sarebbero infine diramate oltre
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dubbio su ciò. Non si può reggere al remoto
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di una bara, non si può reggere) senza volergli
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il solito carro bianco si portò via il loro
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tempo sotto il cuscino, si levò l’anello nuziale
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è un lavoro che si possa disfare la sera
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fra le stelle che si allargano per accogliere le
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e che sua moglie si era forse scoperta nel
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coperte? Non decise niente, si riconsegnò anzi ad un
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padre e figli vi si sfiorino bisbigliando. “Quanti anni
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senza rimettersi le scarpe, si alzò. Nel vicolo c
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che donna Concetta non si fosse scoperta. I suoi
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L’altro, chiunque fosse, si salvò riguadagnando dalla finestrella
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Aniello, del resto, non si trattenne a lungo. Seduto
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frammento di polmone non si può chiedere più di
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i piedi sul braciere. Si assopisce, o quel che
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Napoli da qualche settimana si è fatta di smalto
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conferiscono una limpida superbia, si è allontanato dalla città
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Toledo: a Natale, Dio si fa uomo proprio perché
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uomini, nobili o straccioni, si impadroniscano di Napoli eliminandone
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confuso altalenare di figure, no sì no, che
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di figure, sì no no, che accentua i
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i Chierchia di Nola si ricorderanno certamente di me
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che il nolano non si decide a porgere, ostentano
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pieno di quante uova si potranno avere a credito
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accanto donna Assunta. Quando si affacciò sul pianerottolo vide
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e non disse, né né no; aspettava tranquillamente
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bellezza. ¶ Infine don Raffaele si alzò e si vestì
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Raffaele si alzò e si vestì. Riempiva una valigia
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Poi divenne lezioso. Le si inchinava, faceva gesti da
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e mestiere, signora mia». ¶ Si assestò la valigia sulle
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quando donna Assunta vi si fu allogata col suo
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sue sofferenze, don Raffaele si inginocchiò ai piedi del
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lumino. Invecchiando, sempre più si intontiva. Rammento di averlo
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pizzeria di Port’Alba. Si sedeva al tavolo più
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detta «Mamma schiavona» perché si tratta di un’immagine
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un suo irreducibile sostenitore si misurò con un animoso
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fra i due uomini si acuiva da anni: «Per
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meraviglioso ritratto a cui si manteneva fedele su tutto
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carrube, fruste, morsi, paraocchi si vedevano sulle soglie, vigilati
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cavalli agghindati come spose si voltavano a sbirciare il
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da visita quando egli si era impiccato nel retrobottega
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l’ultimo dei Gargiulo si faceva largo tra la
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grande giornata. I veicoli si adunavano per la partenza
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come mazzi di anguille si formava istantaneamente nei punti
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di colombi viaggiatori, che si precipitavano verso il rione
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dei ristoranti in cui si degnava di assaggiare un
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orfano come fece nel 1919. ¶ Si iniziava l’ascensione nella
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come il guantaio Gargiulo si confondevano con la povera
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furibonde preghiere. I cavalli si impennavano fiutando quei cenci
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sulle ginocchia; la ghiaia si arrossava di sangue e
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dalle stecche di torrone si impigliavano nei capelli delle
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getti di una fontana si spezzavano e si riannodavano
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fontana si spezzavano e si riannodavano continuamente, don Luigino
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una sbarra dell’inferriata, si erano fatte bianche come
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semplice panino imbottito. Possibile? , confermò don Luigino, voglio
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Con duemila lire allora si comprava un palazzo. Don
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il suo mistero; lo si ammira, non lo si
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si ammira, non lo si interpreta. Senza volerlo, soggiogato
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al trionfante antagonista. Ma si riprese nella “arretenata” al
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alla carrozza più veloce. Si sa come vanno a
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feroci. Non occorrono particolari; si aspetta un’autoambulanza che
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cielo, che i piaceri si scontino duramente; ormai anche
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suoi “pernacchi”, a raffigurarlo: si può dire che egli
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egli lo rappresentò graficamente, si può senz’altro dire
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qualcuno disse di lui: «Si circonda da ogni lato
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faccia, e con sberleffi, si poteva dir tutto. Io
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della sua nascita non si sapeva nulla: aveva pochi
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figlio illegittimo dal quale si era divisa proprio nel
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stabilirono che la donna si era sbagliata di bambino
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quale, come gestore, ci si può sempre rifare, donne
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mano pesante; come vetturino si affezionò al cavallo e
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sommerso dall’adipe benché si nutrisse quasi esclusivamente di
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dopo, che la folla si schiuse come un sipario
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che il certificato non si tocca!». ¶ I singhiozzi scrollavano
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il “paglietta” e non si poteva sfuggire alla buffa
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prese per mano e si avviarono. Dalle nuvole larghe
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non lontano dal mare, si consumava la chiesetta di
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che ne dessero notizia; si componeva di un nudo
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L’unico rito che si svolgesse nella singolare chiesetta
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avesse moglie e figli; si possono facilmente ricostruire l
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angolosa paziente femmina, che si è affrettata a mettere
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in cui don Bernardo si affatica al deschetto o
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parla con Sant’Anna, si prendono inevitabilmente una scarpa
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all’apatica effigie, e si capisce che parlava da
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di panche in cui si sentivano rodere i tarli
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quella Sant’Anna e si affannava ad esaltarla fra
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anche questi annuali fasti si resero impossibili, e don
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una specie di gemito si diffuse dal piedistallo e
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a poco il prodigio si ripeté e centinaia di
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possibile: che la santa si risentisse dell’abbandono in
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luogo sacro. Lo stanzone si illuminò di drappi, di
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lo impedì del tutto. Si prevedeva un sopraluogo del