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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Pietro Metastasio, Giustino, 1713

concordanze di «si»

nautoretestoannoconcordanza
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1713
ottenne da Giustiniano che si desse Sofia in isposa
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1713
Giustino, e che questi si richiamasse senza dimora alle
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veleno, in felice nodo si uniscono; e Cleone in
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Sottrarla al giogo di rei tiranni. ¶ Ite sicuro
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discende, ¶ Ond'è che si discioglie in mille pezzi
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quegli, poi che vincitor si vide, ¶ Tosto si fe
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vincitor si vide, ¶ Tosto si fe' di lei rege
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su le nostre antenne ¶ Si poserà la tua felice
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tua mente, ¶ Di cui bel disegno è degno
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mano, ¶ Debil ministra di gran pensiero. ¶ IMP. Con
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anni ¶ Dimostri a noi generoso core, ¶ Va pure
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stato ¶ Par che non si convenga il trar la
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1713
Onde perché degg'io bella sorte, ¶ Qual è
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allor che torni ¶ In giovine età con tanto
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sprezzi ¶ Tal ch'or si prende il mio dolore
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molto mi doglia, ¶ A giusto desio non deggio
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il porto; ¶ E vanno veloci ¶ Che ingannano lo
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Era ben giusto che eletta gente, ¶ Ch'era
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poppa spira; ¶ Talché a begli auspici ¶ Temer non
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legge d'amor, come tosto ¶ Cangi le voglie
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Per la mia crudeltà, che il ridussi ¶ A
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Quanto era meglio di fido amante ¶ Udire i
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1713
era fin allor stata dura, ¶ Sì forte me
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allor stata sì dura, ¶ forte me n'accesi
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E se via non si trova ¶ Ch'egli ritorni
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contrario il fato, ¶ Far che in dolce nodo
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una regal donzella ¶ Mostrar mesto volto; ¶ Perché creder
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Teodora, ¶ Che mi ama come verace figlia, ¶ E
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Forse le fiamme ascose ¶ Si destan or del mal
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nel mare il sol si ascose; ¶ Anzi più dell
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infermità l'opprime? ¶ AST. , ma non già del
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cagione ¶ Nel corpo suo si asconde; ¶ Entro l'animo
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Volle piagar Sofia, ¶ Acciò si penta della sua durezza
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se mai stringerassi un bel nodo, ¶ Ambedue m
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rispose ¶ Alla proposta di nuovo amore. ¶ Mostrò sdegno
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Ove dell'ozio vil si fa mestiero. ¶ SOF. Andianne
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imperatrice a tuo favor si adopra. ¶ SCENA TERZA ¶ Giardino
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schiere. ¶ Farem però che si raccolga insieme ¶ Molto frumento
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premii aspira, e poi si lagna ¶ Se non gli
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ai degni porga, ¶ Né si lasci ingannare ¶ Da quella
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a cui ¶ Possa fidar necessaria impresa. ¶ Al callido
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Giustino e Sofia di bel nodo, ¶ Ma sarà
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Non so se giungerà tosto al fine. ¶ TEOD
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tanta impazienza in me si muove, ¶ Quanta ne avrà
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speranze e quanto tempo ¶ Si dee passar pria che
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che a un piacer si giunga! ¶ Il qual, poiché
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giunga! ¶ Il qual, poiché si ottenne, ¶ In un momento
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sé la rimembranza, ¶ Che si fa dolorosa ¶ Se in
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di mestizia in noi si desta. ¶ Quanto pianse Sofia
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diletto: ¶ Ché trovar non si può piacer sì lungo
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1713
non si può piacer lungo ¶ Che brevissimo affanno
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la tua mestizia; ¶ Perciò tosto a me chiamar
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Impaccio alcun non ti si opponga a sorte. ¶ SOF
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temo; e poi non si potranno ¶ Pria celebrar le
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verranne, e, giunto appena, ¶ Si porranno in effetto i
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1713
quel che per voi si faccia. ¶ SOF. Oh contento
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avvezza all'affanno, ¶ Non si spoglia la doglia del
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attendo ¶ Che a noi si renda con Giustino insieme
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io veggia, o regina, ¶ ben disposto ogni futuro
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noia; ¶ Perché di questo si conosce il danno, ¶ Dell
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Perché dal Ciel mente chiara ottenne ¶ Che le
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corrisponde? ¶ SOF. In amicizia , non in amore. ¶ TEOD
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volto d'amicizia amor si avanza. ¶ SOF. La virtù
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1713
scendendo il primo moto ¶ Si comunica all'altre e
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comunica all'altre e si dirama. ¶ Come liquido umor
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1713
che fosse unito pria, ¶ Si discioglie cadendo in varie
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1713
stille, ¶ E sempre più si rompe e si divide
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più si rompe e si divide; ¶ Tal è quel
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1713
cari frutti d'un puro amore! ¶ Ma, per
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Ma, per venire a felice stato, ¶ Passar dovran
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1713
la bella luce ¶ Che chiari rendeva i sensi
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felice, a cui nulla si cela! ¶ Oh quanto invidio
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Oh quanto invidio una bella sorte! ¶ CLE. Solo
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Che possano agguagliare opra grande. ¶ CLE. L'opra
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1713
mio potere. ¶ SOF. Con felici segni ¶ Io mi
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che al vostro onor si faccia oltraggio, ¶ Potreste, o
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1713
memoria grave ¶ Dalla mente si sgombri, ¶ Dovreste a nuovo
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1713
quando è felice. ¶ AST. , se felice amor durar
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un petto real sempre si trova. ¶ AST. Eh non
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più tosto questa età bella... ¶ AST. Vedova trapassar
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1713
proprio errore? ¶ Ah no; si rompa il laccio, ¶ Quel
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pensier trattiene il volo. ¶ Si faccia omai ritorno al
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IMP. E qual pensiero ¶ vi turba, o Cleon
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Ma nel vostro apparir si dileguaro, ¶ Siccome nebbia all
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del tutto il vel si scopre, ¶ Potrete in qualche
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Al suo liberator grato si mostra ¶ Con trasferir dal
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1713
lume, ¶ Ch'egli pigro si rende, e più non
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nulla al suo veder si oppone. ¶ Ma vieni meco
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parlar Giustinian ravvisa; ¶ Né si avveggono ancora ¶ Che chi
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posso. Ottengo poi ¶ Che si richiami, e pur mel
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che Cleon predisse? ¶ SOF. , mi sovviene: e questa
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piacere ¶ Che da lei si ritrae pesare insieme. ¶ E
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avanza. ¶ Una morte veloce ¶ Si dée preporre a dolorosa
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1713
moto toglie ¶ Che rimirar si possa a parte a
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d'Africo e Noto ¶ Si scaglian con tal forza
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esce di speranza, or si lusinga, ¶ Or vuol morire
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1713
Misero chi ad amor si pone in braccio! ¶ SOF
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così molle ¶ Che distinguer si puote a gran fatica
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immersa. ¶ Ma parmi che si muova. Odi, Sofia: ¶ Su
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chiama? ¶ AST. Sorgi, ¶ Sorgi; poco core hai tu
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ch'io possa ¶ Con funesto nodo esserti unita
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Restò nel flutto e si sommerse al fine. ¶ Ah
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tormento? ¶ Perché stolta sprezzai degno amore ¶ Quando l
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aria e tanto mare? ¶ , la cagione io fui
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Di me disporre. ¶ AST. ; ma prima io voglio
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1713
la sua lontananza era grave ¶ Al misero mio
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1713
spoglia mortal, che qui si giace, ¶ Lasciare or voglio
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1713
dolor tanto nel sen si avanza ¶ Che in vano
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1713
qui mi trattiene. ¶ SOF. , resta pur, che'l
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1713
l'oggetto; ¶ Perché, quando si crede essere in porto
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1713
giammai. Sempre d'affanni ¶ Si pasce l'uomo, e
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uomo, e, se talor si crede ¶ Essere in pace
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certo ha vita; ¶ Ma debole è il filo
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occhio sincero in lui si specchia. ¶ AST. Pietosissimo Cielo
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AST. Pietosissimo Cielo, or che puoi ¶ In un
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Più mesta donna ritrovar si possa, ¶ Né di me
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al crine! ¶ V'intendo, , v'intendo, irate stelle
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e gli anni, ¶ Che si dovriano alla mia verde
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fin che il sol si estingua, ¶ Andranne errando sconsolata
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l'ombra dolente. ¶ Orsù, si muoia... Oh Dio! Chi
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Sarà Sofia di cor vile ¶ Che di morir
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ciò non fia mai. Si beva, e questo ¶ Mortifero
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ingresso: ¶ Talché, spogliati da grave peso, ¶ Tornar gli
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tormento ¶ Non sia minor. ¶ Si scorge appena ¶ Felice speme
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dopo aver comprato ¶ Con dura mercé sì bel
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Con sì dura mercé bel piacere, ¶ Per qualche
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nostro avviso ¶ Con cui si chiama a rivedervi sano
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al danno altrui ferma si rende, ¶ Nel più bel
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attendevam che liberasse ¶ Da duro soggiorno i nostri
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quanto per voi mi si fa noto. ¶ TEOD. Credo
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Qui restate, o Giustin, lieto in viso? ¶ Quale
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stanze, e per dolor si bevve ¶ Di mortifero umore
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Ma la vicenda di fieri affanni ¶ Non toglie
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E qual follia ¶ A strano pensier donò l
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mente e combattuta ¶ Da crudeli eventi, a me
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una cosa a me cara. ¶ FOS. Sofia nulla
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i miei pensieri! ¶ Or dolce si rende alla
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pensieri! ¶ Or sì dolce si rende alla mia mente
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di tanto bene ¶ Non si può far con minor
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la vita, ¶ Tanto merto si fe', che certo credo
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simil giorno ¶ Nulla negar si debbe al buon Cleone
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il mio, perch'ei si trova ¶ Da lungo tempo
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cori opprime ¶ Delle cose si fa giusta misura; ¶ E
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È prezzo vil di felice ardore. ¶ Scherza lieto
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E nel fin di torbido giorno ¶ In diletto
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torbido giorno ¶ In diletto si cangia il timor.