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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Marco Missiroli, Senza coda, 2005

concordanze di «si»

nautoretestoannoconcordanza
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piccole lacrime che Pietro si asciugò sulle dita. ¶ “Lo
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parlare, ma ogni parola si macchiava di singhiozzi violenti
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Dio mio…” ¶ La porta si richiuse. ¶ “Usciamo, usciamo…” sussurrò
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di non guardarla. ¶ Luigi si mosse, lasciandogli libere le
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richiuse gli occhi e si tirò su. Poi li
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madre sollevò la testa. Si pulì gli occhi gonfi
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fece lo stesso. ¶ Lui si mise una mano sulla
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sotto il letto e si stendeva bianca per la
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sotto, dove i singhiozzi si mischiavano alle parole. ¶ Non
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me. Lei dopo non si muove e non parla
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gioielli bellissimi che lei si guardava sempre allo specchio
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Nino tra sé. Poi si rialzò in piedi, lasciando
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Su, in alto. ¶ Lui si aggrappò a quel collo
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lo fece scendere e si sgranchì la schiena. ¶ “Ci
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a bassa voce. Poi si voltò verso di lui
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lui.” ¶ “Tutte le sere?” ¶ “.” ¶ “Ti piace guardarla?” ¶ Pietro
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lungo sacco di plastica. Si fermarono davanti alle siepi
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e quando il giardiniere si alzò in punta di
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le lame. ¶ “Il sangue?” ¶ “, il sangue cattivo.” ¶ “Quale
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buoni…” ¶ “Di uomini buoni?” ¶ “, di uomini buoni che
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legno per poco, poi si bloccarono. Pietro provò ad
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lo sforzo, le forbici si allargarono all’improvviso, gli
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giardiniere.” Pietro e Nino si voltarono di scatto. ¶ In
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altra stringeva una sigaretta. Si avvicinò. “Però è un
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le foglie, Nino che si rialzava goffamente in piedi
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Disse tutto lentamente. Poi si voltò, incamminandosi verso casa
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sacco di plastica vuoto si muoveva a terra, scosso
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con il cappello bianco. Si rifletteva fioca sulla macchina
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la scrivania. La crepa si vedeva appena. ¶ “Le tenaglie
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di suo padre, che si era portato le mani
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ho regalato funziona bene?” ¶ “! Luigi ha detto che
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suo padre che intanto si era alzato. Era andato
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sera!”. ¶ “È bella, vero?” ¶ “,” disse Pietro. “Mi piacciono
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fece scorrere uno. Poi si sedette di nuovo al
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di una ragazza che si erano innamorati un giorno
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innamorata. Pensò che se si amavano davvero, prima o
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davvero, prima o poi si incontravano di nuovo e
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sempre. Li vide che si sposavano, lei con un
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suo padre che sorrideva. Si sentì accarezzare sulle spalle
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fetore. ¶ Voltarono l’angolo, si schiacciarono alla parete per
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toccare l’alveare. ¶ Toni si infilò nell’ultima stanza
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entrò il bagliore. ¶ Pietro si tolse subito la luce
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d’ossa di Toni si appoggiò per un attimo
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di un morto. ¶ Toni si allontanò, loro lo sentirono
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salito a casa!” ¶ Pietro si voltò, spalancando la porta
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il primo gradino, poi si sentì strattonare. ¶ “Facciamolo qui
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Se papà lo scopre si arrabbia!” fece Pietro. ¶ “Non
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stecco da gelato. ¶ “Se si apre si rovina!” ¶ “Facciamolo
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Non è vero!” ¶ Pietro si allontanò riprendendosi il barattolo
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facciamo un altro.” ¶ “Eh , fra un po’ ce
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di terra. Poi gli si avvicinò e disse piano
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ha anche insegnato come si fa a tagliarli. Devi
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Avete parlato di ieri?” ¶ “.” ¶ “E che ti ha
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gli devo dire sempre anche se non ha
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bambini!” ¶ “Andarci un altro?” ¶ “. Ma io gli ho
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mani di Pietro. Insieme si allontanarono e quando arrivarono
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telo di plastica. Poi si sedettero su due vecchie
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volta la leggiamo?” Luigi si dondolava, tenendo la sedia
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gamba a un’altra. Si appoggiava sul polpaccio di
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al ginocchio e lì si strofinava le zampe per
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davanti ai loro nasi, si fermava e ricominciava. Pietro
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nostro e basta.” Luigi si diede uno schiaffo al
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contro il muro. ¶ Luigi si alzò di scatto, staccò
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fischiare due volte. Poi si piazzò di fronte a
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una promessa che non si rompe mai.” ¶ “Promesso,” rispose
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Pietro. ¶ Le loro mani si intrecciarono. Pietro guardò Luigi
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Oltrepassarono gli alberi e si appiattirono contro le siepi
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il cancello. Uscirono. ¶ Pietro si schiacciò a Luigi fin
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sperando che quella bugia si avverasse davvero. ¶ Nessuno li
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Per quella volta non si erano fermati a guardare
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e luccicavano quando lei si accendeva. ¶ I santi erano
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aveva fatto entrare lui si era riempito gli occhi
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quello che voleva. ¶ Luigi si accovacciò. Scostò la sedia
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le gambe a chiunque si sedesse. Guardò le due
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che sostenevano il piano. ¶ Si chinò anche Pietro. Luigi
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rulli, cigolando leggermente. ¶ Pietro si toccò il collo: la
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dietro la porta. ¶ Pietro si sentì trascinare per un
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mano avvicinò la sedia. Si ritrovarono appiccicati nel nascondiglio
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e muti. ¶ La porta si aprì, entrarono le voci
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una piccola crepa che si era creata tra due
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della scrivania e che si ingrandiva tutte le volte
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erano vicine e poi si allontanavano. Comparivano e scomparivano
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Comparivano e scomparivano. Pietro si fissò su quelle di
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più sottili e chiare, si muovevano veloci e lo
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nera. ¶ Pietro le seguì. Si fermavano alle mensole dei
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mensole dei libri e si chinavano sul divano. E
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sul divano. E quando si incrociavano con quelle di
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sbuffando per lo sforzo. ¶ “, è con Luigi.” ¶ “Ah
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iniziò a vibrare. ¶ Luigi si mosse piano, lasciando che
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ogni volta che qualcuno si avvicinava al nascondiglio. ¶ Pietro
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crepa nel pannello. Poi si sentì addosso il dito
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voci. Forse suo padre si era fatto lasciare al
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gambe di velluto bianco si mossero senza più grazia
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gambe di velluto bianco si piegarono. ¶ Poi più niente
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mano era ferma. Allora si mise la faccia tra
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quella penombra, le vide. Si mischiavano al sudore del
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Il sole usciva e si nascondeva e, quando c
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sporco di quella cucina si illuminava e si accendeva
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cucina si illuminava e si accendeva. Gli piacevano le
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dici ‘ho fame’ lei si mette in cucina e
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rimase in silenzio. ¶ “Capisci?” ¶ “.” ¶ “Ah, ma allora la
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avevano mangiato la lingua!” ¶ “.” ¶ “Sì, sì, sì… Sempre
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mangiato la lingua!” ¶ “Sì.” ¶ “, sì, sì… Sempre ‘sì
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la lingua!” ¶ “Sì.” ¶ “Sì, , sì… Sempre ‘sì’ dici
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lingua!” ¶ “Sì.” ¶ “Sì, sì, … Sempre ‘sì’ dici? Che
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Sì, sì, sì… Sempre ‘’ dici? Che c’hai
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davanti tu gli dici ‘’. Vero o no?” Carmine
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Guidare.” ¶ “Ah, vuoi guidare?” ¶ “.” ¶ “Cos’è che vuoi
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sicurezza. ¶ “Un’automobile bianca?” ¶ “, la Bianca di papà
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giardiniere? Quello vuoi? Quello?” ¶ “.” ¶ “Così piccolo e stai
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Sono quelli che non si fanno gli affari loro
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Pietro. La sua voce si alzò, il viso che
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da stiro sull’asse. Si tolse dalla luce della
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dalla camicia troppo corta. Si avvicinò a Pietro e
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fondo ai polmoni. Non si mosse, sgranò gli occhi
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dall’acne. Le labbra si muovevano in avanti e
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muovevano in avanti e si allargavano a mostrare i
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era una lingua che si contorceva e si allungava
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che si contorceva e si allungava per afferrarti. ¶ Le
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che non parla. Capisci?”. ¶ “,” disse Pietro. “Come mio
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non come il giardiniere.” Si rialzò in piedi farfugliando
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Perché la cosa dentro si era mossa e il
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Scosse la testa. ¶ Carmine si sedette al lato lungo
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senza che il coltello si staccasse mai. La pelle
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Affari tuoi,” disse. E si portò il primo spicchio
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pelose e rovinate che si meritava e gliene avesse
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afflosciata in un angolo. Si fermò sulla ciotola blu
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pienissima. Ma di cosa, si chiese. ¶ “A proposito, come
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sempre in casa, vero?” ¶ “.” ¶ “E si capisce. A
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casa, vero?” ¶ “Sì.” ¶ “E si capisce. A nessuno ci
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dall’altra stanza. ¶ Pietro si sentiva le mani bollenti
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lungo tutto il fianco. Si slacciò solo un po
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rientrò in cucina e si sedette sulla stessa sedia
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prima, accanto alla sua. Si accese un’altra sigaretta
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qualcosa per me?” ¶ Pietro si piegò di scatto, spostando
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volta era blu.” ¶ Pietro si alzò in piedi, scostando
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arrabbiare Carmine. ¶ L’uomo si alzò in piedi e
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andò alla finestra. Là, si fermò. Di schiena. ¶ Pietro
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ripassare tra le mani. ¶ Si voltò. Non sembrava arrabbiato
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mano, mentre la porta si richiudeva alle sue spalle
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Più di così non si può!” ¶ “Togli il dito
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mani. Senza nessun taglio. Si perse nell’erba. La
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dov’è adesso.” ¶ “Magari si è nascosta…” ¶ “Questa era
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Io lo so come si fa con il coltello
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cancello si fermarono. ¶ Pietro si avvicinò alle quattro colonne
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scarpe schizzato di fango. Si accovacciò e strisciò le
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mani sullo sporco. Poi si tirò su, e mentre
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non la smettevano più. Si mise una mano sugli
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tutte le cose e si attaccava addosso. Molto peggio
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terra a primavera. ¶ Pietro si tappò il naso e
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Non lo toccò neanche, si spalancò quando fu sul
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cadeva ogni volta che si piegava. Aveva sempre le
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troppo tempo. ¶ Il pasticcere si accovacciò e per due
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foga. “Avevo paura che si era bagnata!” disse sospirando
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Lo guardavano attenti. ¶ Toni si rialzò. Pietro sentì il
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Poi aggiunse: “Sei pronto?”. ¶ “,” disse Pietro sottovoce, senza
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la madre di Luigi. Si nascondeva dietro la schiena
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Giovanna! Sali!” ¶ La donna si rizzò in piedi e
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alto, fino a quando si udì una porta sbattere
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tutta rossa. L’uomo si schiacciò i capelli arruffati
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Toni era avanti, che si trascinava appoggiandosi al muro
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Pantaloni da pagliaccio che si fermavano alla caviglia e
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porticina di legno che si aprì subito. Il corridoio
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lo squittio dei topi. Si mise le mani sulle
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pungere dalla scossa. Pietro si tolse di dosso la
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in una mano e si attaccò con la schiena
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la schiena alla parete. Si alzò in punta di
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lasciò. Per un istante si fermarono proprio nel punto
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il groviglio di fili si faceva più pericoloso. ¶ “Muovetevi
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mani. Un tintinnio metallico si diffuse dappertutto, fin quando
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buco arrugginito. La porta si aprì appena e si
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si aprì appena e si accese tra loro una
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Luigi. ¶ Poco dopo Toni si presentò con una palla
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e riprendi le chiavi.” ¶ Si passò una mano prima
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il pasticcere parlare che si accompa­gnava con gli
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pantaloni da pagliaccio che si chinava e puntava l
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ogni raccomandazione il dito si abbassava e si rialzava
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dito si abbassava e si rialzava, si abbassava e
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abbassava e si rialzava, si abbassava e poi si
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si abbassava e poi si rialzava ancora davanti agli
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Poi all’improvviso Pietro si voltò verso i quattro
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giardino. ¶ “È tardi, non si può!” fece Pietro, allungando
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L’aria di polvere si attaccava alla gola e
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aspro e fresco che si appoggiava sugli occhi e
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Pietro era dietro e si aiutava col corrimano. Fissava
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volta. Le scarpe salivano, si fermavano e salivano. Le
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serratura cigolò. Gli ingranaggi si mossero e grattarono tra
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lance di cavalieri che si scontravano in battaglia. Tintinnavano
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loro sapevano a chi si riferiva. Si girò e
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a chi si riferiva. Si girò e rientrò in
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tubo più grosso che si infilava nel soffitto. ¶ Seguì
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rossa con i braccioli. Si levò la cartella e
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a Nino e Nino si mise il giubbotto, allacciandolo
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finestrino e la Bianca si spense. Non c’era
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Bianca era diventata fredda. Si era addormentata, come le
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altro, tra le gambe. ¶ Si lisciò la barba e
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voglio venire!” ¶ “A me . Mi ha detto che
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entri un po’.” ¶ Pietro si voltò verso Nino e
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vicino allo specchietto. Nino si attaccò con le mani
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parabrezza. ¶ Fuori, il sole si era abbassato mangiando a
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Bravo! Gran bel viaggio!” ¶ “, io guido bene.” ¶ Il
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guido bene.” ¶ Il vecchio si adagiò allo schienale. Se
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cruscotto di legno. Poi si voltò verso Pietro, lisciandosi
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a partire. ¶ La Bianca si svegliò. E ruggì di
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ruggì di nuovo. ¶ Nino si mise comodo per il
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dove la neve non si scioglie mai, neanche in
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del garage la macchia si fermò per respirare. Camminava
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e il barattolo. ¶ Poi si girò di nuovo. ¶ La
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dove fanno le leggi, si trova a Roma. Ripeti
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l’unico pilota. ¶ Pietro si accorse che stava scivolando
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in gola, nel naso. Si raddrizzò, senza mai smettere
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schermo. ¶ “Guarda! Quello che si agita sulla poltrona rossa
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È lui a decidere. Si vede, guarda che faccia
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con gli occhi che si vedevano a malapena. Si
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si vedevano a malapena. Si vestivano di scuro ed
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sigaretta nel portacenere. ¶ Pietro si voltò. L’orologio d
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vedeva sempre. Era bella, si vestiva molto elegante, e
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del normale. Più Pietro si sforzava di stare attento
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e più il collo si piegava dolce contro il
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inchiodavano. ¶ “È così che si impara. Più che a
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così tante volte che si accorse solo in quel
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colava lungo il mento. Si pulì, poi fece sparire
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anche la cosa dentro si era mossa impazzita. ¶ Pietro
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aria non gli bastava, si fermava in gola e
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lampada sul comodino. Poi si sedette sul pavimento. Il
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per tutta la schiena. ¶ Si mise a pancia in
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pancia in giù e si spinse sotto il letto
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illuminare ogni cosa. ¶ Poi si voltò, gli occhi fissi
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Poi i suoi occhi si chiusero. L’indiano era
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ghiaia sotto le ruote si mischiava allo scrosciare dell
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della strada. ¶ La macchina si fermò. Gli uomini del
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Gli uomini del cancello si avvicinarono e salutarono sua
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tra le mani. ¶ Pietro si attaccò al vetro. Con
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portiera, lui al volante. ¶ Si rannicchiò contro lo sportello
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il parabrezza la città si avvicinava. ¶ “È che davanti
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le ruote. ¶ Sua madre si voltò allungando le braccia
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Giovanna da parte nostra”. ¶ Si sistemò meglio la cartella
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non ti scalmanare.” ¶ Pietro si voltò di scatto. E
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pioggia li aveva cancellati. ¶ Si tolse il cappuccio lasciandolo
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l’uomo del cancello si fermarono. ¶ Pietro si avvicinò
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baffi neri appena accennati. Si fermò al naso schiacciato
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sollevandolo appena. Il taglio si era seccato. ¶ Suo padre
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cadere il braccio e si allontanò verso la piccola
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Pietro guardò Luigi. Poi si voltò indietro e lo
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Poi quando anche lei si è cambiata la maglia
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guardare e a volte si riposano e fumano dentro
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diventate scure e puzzavano. Si capisce, è carne viva
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così le piante non si prendono le malattie,” aggiunse
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il lavello della cucina. Si era inginocchiato e la
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armadietto dalle ante laccate. Si alzò che le mani
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il liquido nel vetro si fermò al punto segnato
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per le foglie.” ¶ Pietro si avvicinò. I tre bicchieri
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dita. Ritornò al vaso. Si alzò in punta di
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erano tutte di schiuma. Si muovevano maldestre. Erano mani
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le dita, i palmi si aprivano e chiudevano, segnati
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e imbiancava. Una mano si staccò dall’altra e
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buchi delle mattonelle. ¶ Pietro si guardò in giro. A
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secchio. Il suo braccio si agitava forte. Girava furioso
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l’acqua mossa che si attaccava alle pareti cercando
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che co­me onde si spostavano dal centro fino
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pareti del secchio. ¶ Nino si scrollò le mani e
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Parliamo fuori. In giardino si sta meglio.” ¶ Pietro s
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stanco, ancora più debole. Si muoveva piano, diventava pesante
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tutto, nel secchio, non si mosse più. ¶ Pietro lasciò
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accorge di meno.” ¶ Pietro si rizzò in piedi, gli
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gambe. Per non cadere si aggrappò al tavolo, un
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terra in mille pezzi. Si voltò e andò alla
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rientrò in casa e si chinò accanto al frigorifero
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mosso. Ondeggiava al vento, si rimpiccioliva e poi diventava
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diventava grande di nuovo. Si faceva stretto e poi
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leggero fece il resto, si infilò nei vestiti e
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infilò nei vestiti e si appoggiò sulla pelle bagnata
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bagnata per lo sforzo. ¶ Si avvicinò all’ombra con
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un lago bianco che si infrangeva sull’erba e
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sull’erba e poi si ritirava e tornava a
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al centro della stanza. ¶ Si avvicinò al telo. Ci
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tra le mani. Ci si aggrappò come per strapparlo
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che aveva. Il telo si mosse solo di poco
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ferro più bello che si potesse immaginare. Ferro bianco
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accarezzò tutta, girandole intorno. Si fermò sul cofano e
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fece scattare. La portiera si aprì. Pietro la spalancò
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e con un balzo si infilò dentro. ¶ Sprofondò nel
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il colore, bianco. ¶ Pietro si sistemò meglio. La schiena
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sedile a fianco e si arrotolò le maniche della
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plancia tutte le luci si accesero e finalmente la
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lui salì in macchina. Si sorrisero ma non si
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Si sorrisero ma non si dissero niente. ¶ Accelerò così
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sinistra e la Bianca si immise sgommando nella stradina
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vicino al petto e si accorse che una delle
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fragole rosse. Pietro non si mosse, gli occhi persi
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niente d’accordo. Però si accontentava, perché ognuno è
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voce alta il problema si capiva ancora di meno
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il sole che filtrava. Si infilò in bocca il
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Pietro Sezione A. ¶ Pietro si grattò le orecchie e
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chino sugli esercizi. ¶ Non si parlarono più, non ce
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porta a chiave e si erano fermati per un
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piccoli soli colorati che si posavano sulla scrivania e
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letto perfettamente piegato. E si fermavano sul baule sotto
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la grande caccia e si infilò la maglietta, poi
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foglie degli alberi e si schiacciava al terreno e
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terreno e lo spaccava. Si appoggiava sull’erba un
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primo a vederne una. Si avvicinò al muro, con
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fargli vedere la lucertola. Si dimenava frenetica, raschiò la
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lo rincorse e insieme si accovacciarono davanti all’asse
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Prendila, è anche tua…” si sentì dire. ¶ La prese
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dire. ¶ La prese e si accorse davvero di quanto
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il bastoncino da terra, si alzò in punta di
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tutto il giardino. ¶ Pietro si portò via un po
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dove cominciavano le foglie, si chiedeva e si richiedeva
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foglie, si chiedeva e si richiedeva: e se Luigi
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davvero un bambino-lucertola? ¶ Si portò la mano alla
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braccia, tutto il corpo si accorciavano e si allungavano
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corpo si accorciavano e si allungavano come una molla
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sarebbe toccato a lui. ¶ Si chinò, tastò la scarpa
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bianca. In quell’istante si sentì chiamare dall’alto
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Pietro deglutì ancora, poi si alzò in piedi e
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alzò in piedi e si infilò la maglietta delle
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Olimpiadi dentro i pantaloni. ¶ Si avvicinò all’albero. Era
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piccoli rami dove ci si poteva aggrappare. ¶ Riuscì a
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E cominciò a salire. ¶ Si fermò subito, ondeggiando con
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gambe tagliarono l’aria: si ritrovò per terra. Rimase
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E anche la schiena. ¶ Si tirò su, pulendosi col
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mano la guancia sporca. Si guardò la terra secca
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smetti di piangere.” ¶ Pietro si asciugò gli occhi e
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gli indiani nei film. ¶ Si asciugò per l’ultima
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chiese: “Tra due giorni?”. ¶ “.” ¶ Questa volta fu Luigi
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Luigi a non parlare. Si mise una mano sulla
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Il sangue della ferita si era raggrumato. ¶ Luigi si
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si era raggrumato. ¶ Luigi si bagnò le dita e
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sole era più debole. Si era abbassata un po
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il palmo della mano. ¶ Si guardarono negli occhi e
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fontana. E stavolta lui si accorse di loro. ¶ Dalla
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e piene di stemmi. Si voltò verso suo padre
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tra le sue torte?” ¶ “.” Aspettò qualche secondo. E
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mocassini che, all’improvviso, si mossero come serpenti pericolosi
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stava andando. I serpenti si fermarono, di nuovo. Ora
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quando lo vorrò. ¶ 2. ¶ Pietro si accorse di Nino che
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qualunque della parete e si abbassarono sopra la sua
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schiena e sullo stomaco. Si fermavano e poi tornavano
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che aveva di fronte si alzarono appena. ¶ Se avesse
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dal mezzo, dove non si rischiava nulla. Così batté
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prima. La sua forchetta si invischiò: quando cercò di
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le sue bianche interiora. ¶ Si fermò. Poi, rassegnato, inforcò
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chiuso. Il molliccio gli si appoggiò sulla lingua, scivolava
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in ogni angolo possibile. Si mischiava alla saliva pesante
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acida. ¶ Il suo ventre si chiuse, mentre il mostro
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a fissare il piatto. ¶ Si sentiva spossato. Il bagnato
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spasmo. Intanto suo padre si era già voltato, aveva
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rovesciato la sedia e si era diretto fuori dalla
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e quando le cameriere si affrettarono al tavolo, sussurrò
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La tovaglia della domenica si è sporcata tutta per
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Io non volevo che si sporcava ma c’era
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era il granchio che si muoveva e che non
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me no, sembra che si muovono nel piatto e
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La porta dello studio si richiuse alle sue spalle
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Carmine, a papà?” Pietro si ripeté nel corridoio. Quando
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quello dove non ci si sedeva mai nessuno. Poi
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e quando li riaprì si ritrovò davanti al pendolo
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cartella sul letto e si cambiò subito la maglia
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abbagliava fino a stordire. Si affacciò sul corridoio vuoto
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nuovo nel sole. Più si avvicinava e più dentro
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petto aumentavano i morsi. ¶ Si fermò davanti al muro
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piccola casa del giardiniere. Si guardò attorno e di
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attorno e di scatto si accovacciò e cominciò a
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attimo il suo viso si coprì di pieghe e
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corto e ripetuto. Pietro si alzò in piedi, catturato
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chiusa, ma quella non si mosse. Un sudore caldo
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finché, all’improvviso, non si accorse che una macchia
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verde camminava nell’orto. Si muoveva lenta tra le
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dito sotto il naso si avvicinò a Nino, il
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sono più!” ¶ Il vecchio si spostò di qualche passo
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di qualche passo e si chinò sopra un grande
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via. ¶ “Vieni qui!” ¶ Pietro si voltò appena e continuò
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agitando la mano libera. ¶ Si fermò di scatto e
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Nessuno ha rubato niente.” ¶ “! Hanno preso le cose
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Ascolta a me, nessuno si è preso nulla. A
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con il sole che si spegne, e tu devi
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poco e ogni stranezza si ammorbidì. Gli piacevano tanto
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nello stomaco rattrappito. ¶ Nino si fermò in fondo alla
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quella nera a capotavola, si sedette e aspettò con
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Raddrizzò la schiena, poi si portò le mani alla
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accanto. Sputò nel fazzoletto, si tirò su le maniche
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della tuta verde e si strofinò le mani sotto
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pane sul tavolo. ¶ Pietro si incantò davanti a quei
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gelato. ¶ “Se si apre si rovina!” ¶ “Facciamolo con il
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tuo coltello, così non si rovina.” ¶ “Ce l’ho
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l’hai sempre.” ¶ Pietro si fermò. Poi avanzò di
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solo quando la porta si chiuse. E il buio
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il buio li divorò. ¶ Si sfilò i lacci della
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mangiata dai tarli. ¶ Luigi si avvicinò al mobile e
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scorrere le pagine. ¶ Luigi si spostò per vedere meglio
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spessa. Alla luce non si vede,” disse. ¶ “Alla luce
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Alla luce?” chiese Pietro. ¶ “, alla luce. Quando si
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Sì, alla luce. Quando si mette una busta contro
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carta diventa trasparente e si vede cosa c’è
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sottile se no non si vede niente. Questa carta
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Pietro voltandosi verso Luigi. ¶ “, mettila dove c’è
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lama in mano, Luigi si scostò i capelli dalla
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coltello toccò il risvolto. Si infilò ferma tra i
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Non la rompere!” ¶ Luigi si avventò sulla busta, la
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millimetri senza colla. ¶ Luigi si piegò di poco sulle
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mentre i suoi occhi si facevano grandi e voraci
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con la barba. ¶ Luigi si abbassò immediatamente e la
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disse: “Conosci qualcuno che si chiama Augusto Mitiello?”. ¶ Pietro
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macchina bellissima.” ¶ “Una macchina?” ¶ “, come quella di tuo
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papà lo aiuta.” ¶ “Forse .” ¶ “Forse Augusto Mitiello è
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stecco di legno. ¶ Pietro si scansò a lato del
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colla, sennò la carta si appiccica tutta e non
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colla ancora fresca. ¶ “No! Si è macchiata!” fece Pietro
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pavimento del vecchio garage. Si era fatto dare da
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al vecchio garage. Poi si era accovacciato, col sedere
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una sola e quando si era allontanato per vederla
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Ne mancano ancora tre!” si era sentito dire all
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era suo padre. Subito si era avvicinato e gli
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fissare suo padre che si sfilava il panciotto e
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sfilava il panciotto e si arrotolava le maniche della
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dalla terza ruota, Pietro si era sentito dire che
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vuoi tu una fidanzata?” ¶ “, la voglio io.” ¶ “E
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e con il secchio si era spostato davanti all
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Però lei aveva paura… si teneva stretta alla mia
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un po’. Asciuga!” ¶ Lui si era messo a strofinare
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Tu vai veloce papà?” ¶ “, mi piaceva andare molto
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perché ero troppo veloce.” Si era alzato in piedi
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alzato in piedi e si stava strofinando le mani
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annuito mentre suo padre si era appoggiato il panciotto
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e il suo viso si vedeva solo a tratti
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solo a tratti. ¶ Pietro si voltò, e cercò riparo
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per pochi secondi poi si mosse un po’, perché
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Fa’ silenzio…” ¶ Suo padre si alzò in piedi e
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Abbassare, non alzare!” ¶ Lui si corresse subito: la signorina
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in questa zona omicidi, si è… ¶ …regolamento di conti
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nome e cognome gli si appoggiarono addosso occupando ogni
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guidando in direzione… ¶ Lentamente, si voltò verso suo padre
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un po’ le mani. Si era fermata solo quando
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siepi. Correva, e mentre si avvicinava alla piccola casa
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intorno al pozzo. Poi si era bloccato all’improvviso
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non c’era più. Si era trasformata in un
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solamente il buio. “Nino!” Si piegò, con il respiro
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plastica per la grandine, si accorse che il rastrello
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entrata, lo accarezzò e si chinò su di lui
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so, amore. Torna quando si è riposato perché è
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ultima rampa di gradini si dovettero fermare, per far
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Toni li lasciò, Luigi si assicurò che suo padre
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il braccio. ¶ Poi Luigi si voltò: “Il coltello l
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Con il mio non si rompe!” ¶ “L’altra volta
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L’altra volta non si è rotta per poco
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bianco, di quelli che si usano a tavola. ¶ Pietro
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Augusto Mitiello alla televisione?”. ¶ “, era morto. Ma non
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Il mio… il mio si è messo a ridere
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Le sue piccole dita si scagliarono sul lucchetto. ¶ Per
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coltello sul mobile e si asciugò la fronte sulla
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centomila…” ¶ I loro visi si schiacciarono al foglietto: non
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Le gambe di Luigi si mossero così veloci che
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di quel nuovo nome. ¶ Si bloccò alla fine del
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loro. ¶ Nessuno dei due si fece aiutare. Pietro scavalcò
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Luigi. ¶ “Non urlare, non si urla in città…” disse
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tutto chiuso e non si può entrare!” ¶ “Il barattolo
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tuo palazzo.” ¶ Nino avanzò, si chinò davanti a Pietro
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non piangono per niente”. ¶ “.” ¶ “E vai veloce?” ¶ “Sì
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Sì.” ¶ “E vai veloce?” ¶ “, vado molto, molto veloce
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sopra gli occhi, non si azzardarono a cadere e
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pieno?” ¶ “No, tra poco però.” ¶ “Mi sa proprio
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perché con te non si riempie!” ¶ Pietro rise. “No
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solo il giardiniere. Non si voltò mai. Restò incantato
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Sentì che la cosa si era fermata. Rimase fermo
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le vacanze finiscono.” ¶ Pietro si strofinò l’indice sotto
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ha detto niente e si è acceso una sigaretta
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quando lo vorrò. ¶ 18. ¶ Toni si raschiava la gola a
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la mano solo quando si fermò. Poi si voltò
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quando si fermò. Poi si voltò verso Pietro e
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acceso e improvviso. ¶ Pietro si sentì premere alle spalle
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ginocchio contro il mobile. Si voltò, con il viso
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disse niente, lasciando che si avvicinasse alla carta rigida
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alla carta rigida. ¶ Luigi si piegò per aprirla. Spinse
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quando la lama piatta si bloccò di scatto: “C
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è troppa colla qui… Si strappa la carta se
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la frase che già si sentì portar via la
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strinse tra le dita. Si arrotolò le maniche della
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cedette e la busta si aprì. Solo in un
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un punto la carta si rovinò un po’. ¶ Pietro
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rovinò un po’. ¶ Pietro si mise la mano sugli
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di ogni parola che si confondevano impazzite. ¶ Con un
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senza fine. ¶ Pietro non si mosse. Continuava a tenere
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lo attraversavano e non si fermavano mai. Si sentì
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non si fermavano mai. Si sentì gelare le mani
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gelare le mani. ¶ Pietro si voltò verso Luigi: “Perché
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voce che quasi non si sentiva. ¶ “Da Carmine…” ripeté
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mani. Lo raccolse e si appoggiò con la schiena
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rosso fuoco. ¶ Pietro non si mosse ancora, la fronte
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ancora, la fronte increspata. Si era incantato a guardare
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Tutti e due ora si fissavano. E non sentirono
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stava accadendo. Poi, appena si voltò, guardò Toni scagliarsi
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per sbaglio l’uomo si era portato via. Le
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indietreggiò di mezzo passo. Si mise le mani in
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e lucida, la bocca si allargò fino agli occhi
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Toni prese fiato, poi si avvicinò ancora al figlio
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urlò: “Gesù Bambino!”. ¶ Toni si voltò. E sconvolto da
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Toni tossì ancora, poi si avvicinò deciso. Pietro lo
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le dita dei piedi. Si aspettava addosso le stesse
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tutti e tre insieme si fece il segno della