Giovanni Carmignani, Polissena, 1789

qualificare una buona Tragedia. Si deve commuovere, si deve

Tragedia. Si deve commuovere, si deve atterrire in ogni

minima situazione, e allora si è tragici. Un tratto

munificenza di Leone X si vide porgere la mano

e l'applauso, che si sono attirato sulle nostre

Seguaci dell'Italiana Melpomene si vedono signoreggiare i Genj

con cui mi presento si può dedurre quale possa

di merito, che le si attribuì, e di cui

un'impresa, che mal si conviene alla di lui

le cabale, le calunnie si son sostituite a quella

e giudizioso. Pur troppo si sentono ronzare la per

insufficienti calabroni, che pascer si vorrebbero impunemente delle più

api attente, e industriose. Si dà comunemente il nome

Bosco. In mezzo vi si scorge la tomba dell

Greca. Intorno a queste si vedranno debolmente risplendere alcuni

il giorno. Dalla destra si scuoprono le mura di

bella Aurora. ¶ Mira. ¶ quì si vedono quasi del tutto

protegge … Ei seco forse ¶ Sì reo pretesto onde ingannarmi

qual ti punge ¶ Cura sì grave? … ¶ PIRRO ¶ Ah! Polissena

schiava rispetta. A lei si debbe ¶ Qualunque omaggio, e

mio … tant'ira, ¶ Un sì acerbo parlar … di Polissena

Vinto da lei … ¶ PIRRO ¶ Sì: mio fedele, io l

il seno; ¶ A vista sì feral tutto commosso ¶ S

e l'amor mio, ¶ Sì quest'amor … mia speme

Da quella tomba ¶ Udir si fa! … ¶ trema il Teatro

da me, barbari Dei? ¶ si getta a sedere ¶ SCENA

il malcauto ardor. Spesso si rende ¶ Del favore de

valor, non forza ¶ A sì valido Eroe tolse la

m'induce! ¶ a par. ¶ Si giuri. ¶ alto ¶ CALCANTE ¶ Ecco

placar, della sua vita. ¶ Si minaccia Calcante, e te

arte, e che tuttor si vuole ¶ Far di sangue

giorno. ¶ CALCANTE ¶ Al riparo si corra - Empj! a quel

vengon quà due Schiave. ¶ (si ferma) ¶ Il cuore ¶ Agitato

loro aspetto. ¶ Di quì si fugga, e chi mai

mai son m'ascolti. ¶ si ritira fra gl'alberi

ci resta. ¶ Sento, Amica, sì sento (e di te

De' pianti tuoi non si ritrovi offesa. ¶ POLISSENA ¶ Ah

d'intorno, ed agitar si vide ¶ La terribil Megera

cenere freddo … a me si lancia irato ¶ Tutto asperso

tutto in duolo ¶ A sì truce veduta il cuor

truce veduta il cuor si strugge. ¶ POLISSENA ¶ Stranier, tu

ancor? ¶ con impazien. ¶ POLIDORO ¶ Sì, vive. ¶ Ma, oh Dei

ei vive ancora! ¶ POLIDORO ¶ Sì - Ma sol per finir

Stranier ti svela … ¶ POLIDORO ¶ [si getta fra le di

volle ¶ Me con pegno sì opimo al Greco avaro

alquanto turbato, ma rassicurandosi si calma, ed inoltrato dice

mio cenno. ¶ le Guardie si dispongono nel fondo del

Conosco omai ¶ Quanto mal si conviene alla sua destra

fai? … ¶ sollevandola ¶ Compagni, olà, si tolga ¶ Questo barbaro impaccio

le catene ¶ Che ciascun si ritiri. ¶ le Guardie partono

la mia sventura ¶ Con sì nobile pensier, credimi, è

color la mia fierezza ¶ Si sia dipinta, creder puoi

dì così superba ¶ Mesta si vede in servitù ridotta

cupo orror notturno ¶ Tutto - sì tutto agl'occhi miei

racconto ¶ D'un amor sì selvaggio ha in te

Rossor destar d'una sì rozza preda, ¶ E di

rozza preda, ¶ E di sì inculto amor forse t

questa schiava tua, Signor, si teme, ¶ d'un tuono

destin bersaglio, ¶ Che sol si pasce d'amarezza, e

mio malgrado ¶ Da te si vuol, che a questi

amante, ¶ Che nell'amor si perde, e che egli

dovere astretto ognora ¶ Imminente si vede a perder tutto

d'inganno incapace un sì bel labbro. ¶ via ¶ SCENA

veleno crudel, che amor si chiama ¶ Invan si cela

amor si chiama ¶ Invan si cela: Egli ogni via

Ecuba, e Lei sparger si vede ¶ Trojano il fanno

Polissena al fianco ¶ Pianger si vede - Egli a temer

favellar t'induce. ¶ ARSINDO ¶ Sì - ¶ (amaramente) ¶ Se, Prence, però

almeno ¶ Da una destra sì cara avrò la morte

se il vuoi … ¶ PIRRO ¶ Sì; feriscimi il cuor … ¶ (smaniando

Sacrifica gl'audaci - Eccoli, ¶ si vedon comparir nel fondo

ripone mano alla spada: si ritiene, indi sortendo ¶ Comanda

stesso uccidi. ¶ POLIDORO ¶ Ebben; si ceda … Io però in

trasportar ti vedo, ¶ Da sì torbide smanie, e il

tuoi macchiati giorni. ¶ Ma si sospenda il colpo - Io

ascolta. ¶ POLIDORO ¶ Come! e sì presto … ¶ minacciando ¶ POLISSENA ¶ Io

un colpo solo. ¶ parte ¶ Si osservi che egli esce

Entro quel petto un sì fatal sdegno; ¶ Essere ei

VI ¶ Arsindo. ¶ ARSINDO ¶ Di sì provida impresa il fin

dell'armi cresce; egli si volta verso la Scena

m'opprime e che si porti ¶ Agl'occhi miei

voler lungi di quì si tragga ¶ Quest'oggetto fatal

dal sen discaccia ¶ Idee sì meste, e l'infedele

perfidi lumi in pria sì cari ¶ A questo seno

un tanto sdegno ¶ Poté sì presto meritar! … ¶ PIRRO ¶ bruscamente

tua morte è certa. ¶ Sì traditrice … ¶ POLISSENA ¶ con trasporto

a parte ¶ Che? di sì puro amor può assicurarmi

sarai … ¶ (con furore) ¶ Guardie, si tragga ¶ Lungi costei … ¶ Polis

amore, a gelosìa vendetta. ¶ si cala il Sipario Fine

Tomba d'Ettore. Questa si vede in fondo, e

di dolore ¶ Io manco. ¶ si getta sul sedile, ma

petto … ¶ vacilla, e brancolante si ritrova presso alla tavola

a Donna infedel morte sì atroce! ¶ Barbaro! - e quel

morte. ¶ pausa, indi risoluta ¶ Sì, si mora, e si

pausa, indi risoluta ¶ Sì, si mora, e si tolga

Sì, si mora, e si tolga a tanti affanni

bene … Il seguirà frappoco. ¶ si ferma ad udirla ¶ POLISSENA

vuol ferirsi nuovamente,poi si ferma ¶ Ma perché mai

spada ¶ Almeno ¶ Men terribil si cerchi … ¶ accennando la tazza

sortir da tanto duol - Si vuoti ¶ Questa tazza omicida

omicida, e in lei si beva ¶ L'ultimo mio

avviva; ¶ Polissena, coraggio - Alfin si mora. ¶ prende la tazza

offese, il cuor straziar si sente ¶ Dalla voce feral

passi indietro spaventata, e si getta sul sedile ¶ tu

Guardie ¶ altrove ¶ Quel cadavere si tragga, ed a quei

quei lumi ¶ Un spettacolo sì fier pronti togliete. ¶ POLISSENA

Pirro la ritiene ¶ ove si trae quel sacro ¶ Monumento

il cadavere ¶ POLISSENA ¶ No … ¶ si stacca dalle mani di

Pirro. ¶ PIRRO ¶ Torbida gelosìa! … ¶ si getta a sedere ¶ perché

senza indugio a riparar si voli ¶ La colpa mia

vuoi? … perché quel volto ¶ Sì pien d'orrore … onde

l'urna ascosa ¶ Fremé, si scosse, e l'Orizzonte

sovente ¶ Spettro feral mi si fe avanti, e a

l'inclito Spettro, e sì mi disse. ¶ "Andate, inerti

senza voce. ¶ PIRRO ¶ Cielo! … ¶ si getta sul sedile ¶ ARSINDO

Guardie) ¶ al fianco mio si tragga ¶ La mia Schiava

Da questi labbri un sì fatal annunzio. ¶ POLISSENA ¶ Tu

sepolcro asperga. ¶ POLISSENA ¶ Numi! … ¶ si getta sul sedile ¶ PIRRO

parte furibondo ¶ La morte. ¶ si cala il Sipario Fine

ancora ¶ L'esito non si sa? ¶ ARSINDO ¶ Come! ed

sia dal cacciator ferito ¶ Sì terribil non fora allor

truce ¶ Fra la turma si scaglia, e al sacro

mi tolse, almeno ¶ Polissena si cerchi, e in braccio

è seco. ¶ A Calcante si corra, e a lui

al braccio suo pegno sì sacro. ¶ via ¶ SCENA III

sull'Ara. ¶ Come! e si vuol, che all'empietade

D'un Eroe qual si vuol tigre io divenga

colei. ¶ Da bracci suoi si svelga a forza, e

al seguito ¶ All'armi. ¶ Si punisca il fellone … ¶ le

il fellone … ¶ le truppe si muovono, e sono per

che corre alla pugna, si scaglia in mezzo alle

che per me sol si sparga ¶ Tanto sangue innocente

leva un pugnale e si ferisce ¶ Io muojo. ¶ cade

guarda teneramente, indi disperato si getta sul cadavere dicendo

e voi non curi. ¶ si cala il Sipario Fine