Francesco Abate, Getsemani, 2006

piano, dove la galleria si apre dopo il tappeto

alla stanza. Elena Velena si prepara. Una gonna lunga

più alta ma non si vedono, un maglione nero

nero a collo alto. Si siede su una sedia

filo di trucco, poi si infilerà il suo giubbotto

Domani è giovedì... ¶ - Giovedì sì, giovedì... ¶ Il campanello trilla

correre al citofono e si dimentica dei suoi trucchi

la plastica finta tartaruga si disintegra, al quinto lo

cornetta mentre la disperazione si impossessa del suo viso

sono tutto bagnato... ¶ Mara si alza e va alla

Sposta una sedia e si piazza davanti a lei

che lo segue ma si ferma davanti allo stipite

deciso che un'eccezione si poteva fare con mio

Elena che avanza e si piazza dietro Mara. ¶ - Allora

mica lo sapeva che si potesse andare sul colle

nella settimana non ci si può andare ma la

paga doppia e non si poteva permettere tanto spreco

Elena guarda Efrem e si chiede come nello stesso

catorcio pedante che poi si rivelò. Ansimare ansimava, ma

Primo, perché uno non si fa beccare, calzoni calati

collega. ¶ Quarto, se uno si ritrova davanti improvvisamente tutto

urla tutto quello che si è tenuto per anni

E le sue convinzioni si frantumano. ¶ - Ecco sì, è

convinzioni si frantumano. ¶ - Ecco sì, è un dispetto... Quindi

è uno svantaggio?... ecco sì un dispetto e uno

messaggio in senso contrario. Si rende conto spero, no

spero, no? ¶ - Certo ecco sì, mi vuole dividere gli

anche le sue zampette si muovono nell'aria come

plasmare un liquido che si sta spandendo per la

glieli vuole disintegrare. ¶ - Ecco sì, appunto, disintegrare... sì quindi

Ecco sì, appunto, disintegrare... sì quindi non ho speranze

la ama più? ¶ - Ecco, sì, avvocato Moro non sapevo

Pellecchia, ma che problema si pone? Lei ha una

allora forza, avanti insieme, si faccia fare coraggio, si

si faccia fare coraggio, si confronti, trovi ristoro in

cose con quella. ¶ - Ah sì, ecco certo, ma sa

Mi scusi avvocato Moro, sì mi scusi, ha ragione

che la primavera prossima si sposano. ¶ È stato lì

stato lì che Renzo si è convinto che tutto

una pioggia del Sahara si era dissolto quasi tutto

E un nuovo patto si era cristallizzato come la

del capo giardiniere che si porta sempre appresso. Quello

salito sul tender, che si chiama così ma è

altri chiamano "barca," e si è fatto portare sui

quali belve pinnate. ¶ Non si sente sicuro. Teme di

lo sa, e allora si guarda la punta dei

di capelli bianchi che si dividono la fronte del

mio amico giudice? ¶ Non si aspetta risposte suo suocero

ultimo degli appuntati che si chiede come si può

che si chiede come si può essere gelosi di

morte e il caso si chiude lì. Perché nessuno

vigneto del padrone, che si occupava di innaffiargli il

e prima o poi si spezzerà ancora. Magari in

gli stridori. I guai si amplificheranno alla prossima e

dove uno entra e si mette in fila... ma

e Pellecchia che non si convince, non vuole capire

assistono. ¶ La osserva e si ricorda che scesa dalla

Abbronzatura forte e compatta. ¶ Si sfila dalla tasca posteriore

e legge i precedenti. ¶ - Si accomodi Sainas. ¶ Si fa

precedenti. ¶ - Si accomodi Sainas. ¶ Si fa in avanti e

E i due assistenti si voltano di scatto e

piume. I loro occhi si fanno fessure. Sembra che

che le loro facce si stiano tramutando in un

di noci fresche. ¶ Efrem si sistema meglio sulla sedia

meglio sulla sedia. E si tiene a distanza dai

sue sentinelle che ora si stendono lungo il suo

meta con lode. E si preoccupa. ¶ - Antonio, hai mangiato

hanno dato. ¶ Efrem quasi si vergogna che a lui

non lo segue neppure. ¶ - Sì certo... come ti è

andato l'esame? ¶ Efrem si gratta la fronte e

verso Getsemani, le nuvole si sono prese una pausa

tipo. ¶ - Il mio tipo. ¶ - Si chiama? ¶ - Se scendi giù

questa qua. ¶ - Questa qua si chiama Barbara. ¶ - E di

se i segni che si lascia dietro sono favorevoli

l'odore della pioggia si mischia con quello delle

di giorni che non si sente in forma, si

si sente in forma, si trascina fiacca, e forse

tasti del telefono. ¶ - Efrem? ¶ - Sì, tesoro... ¶ E lui per

dopo mezzanotte. ¶ Lui non si avvilisce, perché anche questo

volta che il pavimento si macchia e posizionano cartelletti

neppure i colleghi che si odiano e si disprezzano

che si odiano e si disprezzano da scrivania a

a stare soli. Posso? si dicono. Ma certo, accomodati

E li disprezza. Se si sta spaccando la schiena

invidiato dalle donne che si chiedono quale forza, quale

racconti quello che non si sta neppure a sentire

sembra ti parli e si prenda cura di te

Nessuna cura, né comprensione. Si cresce meglio così. Spalle

Efrem termina di mangiare, si guarda intorno e fa

ammirando e quante ora si bisbigliano alle orecchie. Commentano

nerissimi, la bocca carnosa. ¶ Si gode la notorietà. Che

via da seguire. Efrem si alza con lentezza, che

carotide. Sarebbe successo che si sarebbe solo ingozzato, ma

questi negozi. Che non si serve dalle parrucchiere che

di una che ora si gira anche lei. ¶ - Che

e la guarda mentre si illumina e con una

come va? ¶ Le dita si uniscono e si stringono

dita si uniscono e si stringono forte. ¶ - Come vedi

come vedi... ¶ La pioggia si fa più pesante ma

spogliatoio non basta perché si possano fissare negli occhi

bene. ¶ - Non avevi smesso? ¶ - Sì, ma ogni tanto, così

non osa. ¶ - Anche tu... sì insomma... problemi con tua

pensieri e qualche imbarazzo. Si guardano e sanno che

da dirsi. ¶ - Allora ci si vede, Tonio. ¶ - Ci si

si vede, Tonio. ¶ - Ci si vede, Renzo. ¶ Uno imbocca

per trattare la resa. ¶ Si alza svogliata. ¶ Arriccia il

sulla nuca. La coda si scioglie e, con due

di precisione - tic toc -, si trasforma in criniera. ¶ Il

davanti al computer e si fa le sue ricerche

spiriti celesti. ¶ Cerca e si innervosisce e se va

solo da uomini malvagi... ¶ Sì, proprio da parrocchietta. ¶ ... scorsero

e dal mare smeraldo. Si avvicinarono e notarono che

baia dove la roccia si incontrava con le acque

E che palle. Poi si fa rapida quattro volte

della croce perché non si sa mai che quello

ride di nuovo. E si rifà il segno della

ferma lo stagno e si anima di radioline e

degli abbronzanti al cocco si espande, la pelle suda

la pelle suda e si arrossa. La vacanza incomincia

a ricordare che tutto si dissolverà e la resurrezione

a luglio. Poi tutto si è sfaldato sotto un

allicchirito in italiano non si dice, ma si dice

non si dice, ma si dice ben vestito, curato

vestito, curato e non si dice neppure lo gridavano

come Tonio prima che si rincoglionisse con quella zoccola

questo per poco non si erano presi a colpi

frocio. E poi non si pensano neppure queste cose

guarda l'orologio e si innervosisce. Come al solito

gira in tondo. ¶ - Ma sì portali, fai come vuoi

per poco Cinzano non si spezza lì, smette di

mani con i piatti. ¶ - Sì tutti i giorni, tanto

piscina. ¶ - Ah, Cinzà, scusa... ¶ - Sì Renzì... comanda Renzì. ¶ - Solo

con un sorriso e si chiede che fine ha

vorrebbe esplodere, ma lui si porta una mano al

abituali, il rene quasi si rilassa. ¶ - Ah, la festa

festa di maggio... ¶ E si sistema sul sedile per

a tuonare, le nuvole si abbassano e una tempesta

acqua e sabbia gialla si abbatte senza pietà sulla

e la sua voce si fa più tremante. Mentre

controllarti, il passato non si può gettare via così

un fratello. ¶ Le nuvole si sono aperte, svanite, trascinate

prepotente. La strada dritta si fa curva e dal

programmato. ¶ - Ha detto di sì? ¶ - Certo amore, ha detto

amore, ha detto di sì. ¶ E Mario tentenna, come

più dura e non si finisce mai prima delle

quella di Mara. Che si innervosisce. ¶ - Bene, allora visto

è rimasta piccoletta, che si è dovuta comprare una

vediamo chi ha ragione. ¶ - Sì, tu sei una pazza

madri poi vedono giusto, si ferma e si pente

giusto, si ferma e si pente. Respira profondo e

un secondo ancora e si sarebbe beccata una padellata

padellata in faccia. ¶ Mara si alza e si riappiccica

Mara si alza e si riappiccica alla finestra. ¶ Le

cielo, ormai zuppo. Sembra si sia rimpicciolito, infeltrito dalla

un momento all'altro si sfalderà. ¶ - Che ha il

pelle lucida. Gli odori si mischiano. ¶ Besame ¶ - Renzo non

tremano mentre gli occhi si perdono fra le luci

La musica va e si diffonde nel salone. Rotola

bianco. ¶ Le membrane nere si gonfiano e trasmettono onde

trasmettono onde sonore che si rifrangono sui loro corpi

più bella festa che si potessero regalare. ¶ Tumb Tumb

un martello pneumatico che si è nascosto nel suo

un'altra... ¶ E lui si slaccia dal suo corpo

slaccia dal suo corpo, si alza, mentre lei a

di ogni cosa. ¶ Sueño... ¶ Si guarda. E non aveva

pelle tanto perfetta. E si piace, come non mai

piace, come non mai. ¶ Si china sul tavolino, riempie

Lei butta giù. E si impossessa nuovamente di lui

nuovamente di lui che si alza, porta le mani

mani ai fianchi e si crede principe dominatore. ¶ - Sì

si crede principe dominatore. ¶ - Sì, ti prego, Celina, non

Va così e nulla si può fare. ¶ Antonio è

porta di casa che si apre con difficoltà. Due

ansimano. Benito che abbaia. Si voltano e lo guardano

budella. ¶ Le visioni non si fermano e vanno oltre

Va così e nulla si può fare. Il tormento

poterle gestire, almeno quelle. ¶ Si spoglia, si leva il

almeno quelle. ¶ Si spoglia, si leva il pigiama pesante

e li guarda e si chiede dove, dove cavolo

piscettato... Mai. ¶ Il respiro si fa nuovamente veloce. Le

scaraventa contro gli armadietti. Si avventa sulle portine e

di profumo vola e si frantuma sulle mattonelle. Grida

Grida mentre il profumo si spande sul pavimento. Ha

profumo. Sta lì e si muove a scatti, seguendo

la lancetta più lunga si posiziona sul primo minuto

e disperazione. Corre e si mette in contatto con

manca solo capire perché si è dovuto accucciare fra

è valso ricordarle che si erano sposati in municipio

a La Palma. Antonio si ferma, Pea con lui

una macchina grossa. Poi si spengono, si apre uno

grossa. Poi si spengono, si apre uno sportello, un

tende la mano e si fa avanti. ¶ - Ciao Tonio

accorrono, prima piangono, poi si insultano e alla fine

preliminari, con l'altro sì. ¶ Lei che resta incinta

resta incinta, lui che si assume la paternità, i

spine della schiena. Così si finisce all'ospedale, chirurgia

di Getsemani. Vetrata che si affaccia sullo stagno e

nelle nuove contrade dove si vorrebbe inaugurare la vita

seguito dello sviluppo urbanistico si sono portati dietro usi

dove tutti ormai già si conoscono, dove per iniziare

fazioni - che alla fine si disgregheranno anche quelle -, in

sbruffone... lo sbruffone... come si chiama... lo sbruffone... il

suona e la platea si muove con garbo, lieve

puntuale perché non ci si può sempre e solo

gente, che oggi Renzo si rifiuta persino di salutare

sangue del suo sangue, si capiscono con poco, capiscono

certi abiti che se si presentassero vestite in questa

gli imputati confesserebbero e si dichiarerebbero pentiti e colpevoli

è andato e non si può né si deve

non si può né si deve far tornare ¶ - Champagne

che fra la folla si perdono istruzioni e coordinate

fuori dai clan e si sposeranno. ¶ Si soffiano bisbigli

clan e si sposeranno. ¶ Si soffiano bisbigli e parole

bisbigli e parole e si tengono per mano. Fanno

ora è come se si spandesse per tutta la

i ragazzi del cantiere si fumano sigarette appoggiati ai

solo momento anche loro si fanno trascinare lontano, in

che a volte Margherita si ritira, per pace e

ma una piccola ansia si fa largo nello stomaco

acqua che cade e si frantuma in gocce fra

suo profumo. E le si avvicina lento. Intuisce l

diversa dal solito, che si trasmette alla bocca che

un cinguettio e lei si volta. ¶ Lei si volta

lei si volta. ¶ Lei si volta e questa notte

nel primo pomeriggio e si trattiene. Sennò arriva poco

Io capisco una che si fa i colpi di

zia Luigina. ¶ - Ah, Elbert si chiama, - dice Mara, in

di stare in compagnia. ¶ - Sì signora, Erbert, Ermer o

andarsene in Olanda... ¶ Velena si mette di traverso anche

scusi. ¶ - Ma no signora, si figuri, torni quando vuole

torni quando vuole... ¶ Mara si alza e le stringe

testa al fresco. ¶ - Non si mangiano i cavalli. ¶ Mara

nella piazzetta, se non si ricorda male uno dei

lo sguardo alto che si perde fra le nuvole

fra le nuvole che si stanno radunando sopra la

altri posti dove nulla si ferma, neppure per il

ancora Africa, le saracinesche si abbassano mentre nelle case

magari è iniziata storta, si può far finta che

per queste parti. E si vede dalle casse che

Alla fine il resto si accumula, gli ordini, le

del parlatoio le altezze si perdono. Alla fine, neppure

che nella piazzetta dove si affaccia la sua finestra

unghie laccate a morto. ¶ Si era immaginata che quella

e infine la ricongiunzione. Si era pensato pure questo

sai delle nuvole che si stanno ammucchiando dietro la

condizioni pietose. ¶ E Mara si era presa l'ombrello

l'altra esce. E si sfiorano con gli sguardi

con gli sguardi. ¶ Mara si piazza davanti allo specchio

i peggiori. E neppure si accorge che resta lì

che soffre l'umidità. Si osserva impietosa mentre i

gonfia, la rabbia che si trasforma in aria e

in aria e fluidi. Si punta il dito indice

tutto finisse lì. ¶ Velena si piazza all'ingresso del

prendere la serata: - Tu sì, tu sì, tu no

serata: - Tu sì, tu sì, tu no... ¶ Decide chi

sera mentre Dj Revenant si tocca con la lingua

la gente urla e si dimena a torso nudo

dondola la testa e si scola il suo drink

che lo ringraziava ma si poteva fare di meno

contava per lei che si poteva accontentare di meno

questo latte che non si scalda mai mentre il

il cambio Scimmietta, che si fa l'ultimo turno

in cui il giovedì si incontrano. Da due anni

la casa. Le parole si materializzano e volteggiano, poi

caldo. Le pagine patinate si appiccicano sui loro corpi

loro corpi. I muscoli si tendono, i liquidi scorrono

mai e poi mai si sarebbe aspettata questo da

ricompone la coda e si prepara per il lavoro

vengono per fare coraggio. ¶ - Sì che lo sono. ¶ Enterogermina

se n'è andato. Si cammina a piccoli passi

azienda. ¶ Per un secondo si era sentito anche orgoglioso

Una rogna, perché non si ha la possibilità di

fatale. ¶ - E... Edicole. ¶ E si sentì precipitare, mentre il

toccato agli altri e si era reso conto che

se grande, enorme. ¶ - Ci si può prefiggere persino di

e dispense gratis. ¶ Tutti si erano messi a ridacchiare

coro... ¶ E il coro si levò, prima timido: - Io

ora è lui che si sente un erbivoro in

sempre in tasca. E si sente sicuro. Non dagli

dagli sguardi di Getsemani, si sa che le cattive

prima restò immobile, poi si rizzò sulle due zampe

trasmette cose senza senso. ¶ Si strofina gli occhi e

tracimata nel suo salotto. ¶ Si strofina gli occhi perché

davanti all'altro e si tengono per le mani

Peardo abbaia e quelli si girano. Benito, che ora

abbaia rabbioso. E quelli si voltano. Benito ringhia e

Che per un attimo si chiede perché casa sua

alcolica. ¶ Il testimone che si incolla con la sposa

piccola foresta pluviale che si incontra a metà del

due singole sezioni che si incontrano e si fondono

che si incontrano e si fondono nella perfezione cosmica

che l'architetto quasi si era commosso. E per

non lui - e Renzo si è sposato la figlia

guardarle queste figlie sue si perderebbe anche lui. Viene

Margherita che appunto Renzo si è sposato e Celina

boschettino animistico norvegese, tutto si è fatto più grande

con: - Basta che non si trasformi in un campo

cognati, soci colleghi, ci si capisce con poco. ¶ Basta

poco. ¶ Basta che non si trasformi in un campo

parte. - Mario e Renzo si sono guardati e hanno

Anche se il sole si sforza, oggi c'è

Quale opportunità? ¶ Mentre lui si ferma a guardarsi allo

mutui, che non ci si può lamentare, ma se

una vita normale ci si può permettere. ¶ - Allora? Guarda

la camera da letto, si veste prima di affrontare

le sussurra qualcosa e si pente, si pente che

qualcosa e si pente, si pente che, anche e

sono cose che non si fanno e mettono una

gli regge il turno. Si porta i libri e

la porto a casa... ¶ Si blocca e si vergogna

casa... ¶ Si blocca e si vergogna. La seconda volta

aiuto e alla fine si incarta soltanto e niente

brutto dolore che non si può nascondere. ¶ - Uè socio

dicevo per dire... ¶ Efrem si preoccupa che così - occhi

ti prende... ¶ E Antonio si dondola e si lamenta

Antonio si dondola e si lamenta tenendosi forte la

corrono lungo la schiena, si perdono sulla pancia e

e spinge. ¶ Il sudore si fa sempre più gelido

Calmo Tonio, - pensa e si concentra Antonio. ¶ Calmo, anche

le portine d'acciaio si chiudono sul suo muso

bianchi, scoda e quasi si schianta sulla porta del

piano terra. Ma non si perde, ritrova le coordinate

e grinta. ¶ Il pistone si comprime, la cabina parte

sarà Tre. ¶ La luce si spegne, l'ascensore si

si spegne, l'ascensore si blocca. E Tonio si

si blocca. E Tonio si pente di aver saltellato

avrebbe mai voluto che si aprissero. Solo Benito gli

fatto un passo indietro, si sono portati la mano

giù la porta non si è meravigliata. Si è

non si è meravigliata. Si è infilata la vestaglia

casa sottosopra, come sempre si fa. E portato via

Pisu Mara, coniuge, anni 33, si avvale della facoltà di

è uscita di scena. ¶ Si è fatta assumere dalla

Mara, se non ci si aiuta fra parenti... ¶ Ha

ha voluti dare. E si è sistemata così, in

zona. Anche se lei si sente una trasfertista, perché

parlottano rapidi negli auricolari. ¶ Si muovono svelti da una

nero, rivestito d'argento, si sfalda e si appende

argento, si sfalda e si appende alle suole degli

nome inciso che non si legge perché i solchi

checché ne dicano e si vantino - a tutto questo

frinire di cavallette che si sente l'eco sino

volta... ¶ E gli ostaggi si sono guardati più con

a una donna non si addice, non li ha

lungo prima che lei si decidesse a rispondere. Mentre

altri - in quel momento sì - avevano la paura pelosa

l'ha guardata. Poi si è fatto scappare un

anche senza il sonoro. ¶ Si è avvicinata alla vetrata

le mani sulla bocca. ¶ Si è voltata, si è

bocca. ¶ Si è voltata, si è diretta verso la

scarpe... ¶ Perché, Antonio, non si può dire che non

water. Al buio, così si evita avanti indietro anche

coraggio di chiedere nulla. ¶ - Sì, che non ti metti

a letto e qualcosa si perde sempre... Andò, lascialo

ascensore a quest'ora si sente, con questi muri

Cotone felpato. ¶ La camminata si è trasformata in corsa

va bene così. Bene si fa per dire. Ma

bastano ancora, specie se si finisce all'altare dopo

un metro e ottantotto si notano e non si

si notano e non si notano. Fanno parte del

quest'ora. ¶ I lampioni si spengono ma il sole

Signora Lucia... a messa? ¶ - Sì a messa, mi raccomando

edicola, tira un sospiro, si ferma, poi riparte e

ferma, poi riparte e si meraviglia che almeno su

le macchinette elettriche... ¶ Benito si è infilato in un

poi da retrovia e si sente anche lui padrone

mollette ai ferri e si potrà far finta che

che per amore ci si può anche far cambiare

all'altro. Il respiro si fa più pesante. La

sopportare la differenza. ¶ Benito si accosta alla sua gamba

sino allo stagno. Dove si specchia la concorrenza. ¶ La

la concorrenza. ¶ La concorrenza si batte con l'offerta

mercanzia. E la banca. ¶ Si fermano lui e Benito

la giornata. ¶ La concorrenza si batte con la tempistica

per qualche evoluzione. Non si sa a quale figura

a quale figura geometrica si sia ispirato l'architetto

o una serpe che si insinua fra le due

secondo una logica mediterranea... ¶ Si era fatto cupo, l

E qui le mogli si erano strette ai mariti

avevano brillato, le mani si erano unite. ¶ - Ecco vedete

nostri sogni, verranno, e sì che verranno, ma per

di una gatta, e si era massaggiata con delicatezza

altro colpo di spalla si era spostato i capelli

dei sentimenti comuni che si riversano nel medesimo specchio

cretina? Cornuta e tradita sì, ma cretina no. Come

mentre Cinzano ed Efrem si guardano come per dire

Da Efrem non ci si poteva aspettare che questo

ma fra poco, se si decide, servirà per segnare

questa pioggia qui che si permette giochi petulanti anche

volte. Di sicuro Efrem si perde quando è Pellecchia

Renzo lo incalza, Cinzano si perde quando è il

quella strana litania che si irradia dal minareto e

forse sul mare. E si dondola cercando di capire

è da sognare che si sogni alla grande. Una

una cosa così. E si pentirà, e sì che

E si pentirà, e sì che si pentirà Leida

pentirà, e sì che si pentirà Leida. E se

ripartire. Boston Usa. Allora sì deciso, Boston Usa. E

che in italiano non si dice, ma rende meglio

nelle loro teste e si fanno certe seghe e

fanno certe seghe e si vede che non sono

sulle dita: incungiare non si dice! ¶ Non ha sogni

stupidi il vecchio Cinzano. Si rifà i denti mangiati

uno dei figli che si caga o si piscia

che si caga o si piscia o piange e

pulita e profumata. E si toglierà lo sfizio. E

i ladri di bancomat si filano perché sarebbe difficile

esempio, pensa Pellecchia, che si vede già alla dirigenza

l'ha piazzata mentre si prendeva la pausa di

cazzo per giusta causa, si pente anche di non

qualcosa non funziona. E si è messa di traverso

i piani. Che quando si divideranno, scatterà la soffiata

Se succede il peggio sì, è la regola. Loro

oggi ha cenato e si arrangia così. Preme il

il pulsante turchino che si illumina e dice: niente

mura di cemento dannato. ¶ Si fa un giro, Efrem

il reparto bambini, ma si è infilato per inseguire

vetrata dove l'infermiera si è fermata. ¶ Zaffiro è

alla bocca per sentirla. ¶ - Sì, ho badato ai segni

E sono cose che si dicono quando non si

si dicono quando non si sa cosa dire e

sa cosa dire e si è spiazzati, sbalestrati. ¶ - L

parlare, altre volte magari si sarebbe opposto, avrebbe detto

un frantoio per forza si chiamano in questa maniera

contraddirla. ¶ - Allora Efrem, come si chiama il golfo dove

no. ¶ - Allora, Efrem, come si chiama questo golfo qua

golfo dove gli angeli si sono scontrati con i

cielo dove gli angeli si sono scontrati con i

assecondarla che almeno non si affatica. ¶ - E no, Efrem

perché allora la scogliera si chiama la Sella del

quelle rocce. ¶ - A cavalcioni? ¶ - Sì, certo, a cavalcioni, la

sanno tutti. E poi si vede che quella roccia

con la gente che si girava e guardava tutti

vacanza ai loro paesi. Si è mossa con il

piovuto e pioverà. Perché si sentono già i nuovi

sembrato pesasse un'infinità. Si è avvicinato all'autista

uno solo, che quello si è preso in silenzio

metro più indietro. Antonio si è accosciato, ha afferrato

andare al lavoro... ¶ Antonio si alza. ¶ - Stai pure, finisci

porta alle spalle. ¶ Antonio si risiede e fa un

se a mala pena si conoscono, ognuno sa tutto

piazzetta, la vede che si apre l'ombrello nero

Botteghe di Getsemani chiudono. Si spengono le luci e

ogni due. E non si meraviglia di vederlo lì

l'altro braccio e si lascia condurre mentre l

naso. E la pioggia si arresta. ¶ Sulla stradina che

torcia, che comunque Antonio si è portato appresso. Parlano

appresso. Parlano fitto e si toccano solo con le

l'ha trovata. E si dicono cose che due

Che soli sempre non si può stare. ¶ La spiaggia

pochi giorni le acque si ritireranno. Questo vento che

vento che, quando ci si mette dura tre giorni

infame e forse magari si potrà andare una volta

sarà finito e ci si potrà rifare una vita

ma magari in due sì, magari in due. ¶ Antonio

magari in due. ¶ Antonio si china e poggia la

alla porta che ci si è sbattuti alle spalle

credo che se ci si affida a un legale

che guarda Margherita, gli si materializza Celina, la bufala

di più quelli che si celebrano in chiesa. Quelli

quando gli sposi dicono sì. Allora si scorticano le

sposi dicono sì. Allora si scorticano le mani per

ventotto anni, in realtà si chiama Susanna, ma visto

ribattezzata così. ¶ Sue Ellen si scioglie per Al, fede

dito a parte, e si vede dagli occhi. ¶ La

attirare molte attenzioni. ¶ Non si è neppure innervosito quando

spazio, - ha detto. E si è esaltato spiegandole che

pensato che la tipa si chiamasse Ella, poi si

si chiamasse Ella, poi si è ricordato che il

i ricevimenti. ¶ Tantomeno nessuno si è divertito in composizioni

che su questo fronte si sono trattenuti per rispetto

Grazia e Giustizia e si metterà in proprio. ¶ In

un certo effetto. Lui sì che era raggiante. Non

Alessandro, due anni fa si è schiantato con il

banca, un noto... ¶ Leida si è fermata di colpo

fatto cerchio. E lei si è alzata dolorante. ¶ - Vi

la folla che mai si sarebbero aspettati sarebbe arrivata

numerosa e compatta. ¶ Leida si è fatta sorreggere dal

Perché un marito lo si può tradire, ma vederlo

a voce alta, altissima. Si battono le mani sul

la tiritera. ¶ - Tuo cugino si chiama Carrus, giusto? ¶ La

ai segni, uno che si chiama Corna, non se

Mara perché l'Onnipotente si è comportato in modo

Hai visto? ¶ Efrem fa sì sì con la testa

visto? ¶ Efrem fa sì sì con la testa. ¶ Sta

buon profumo che rasserena. ¶ Si guardano e si scambiano

rasserena. ¶ Si guardano e si scambiano un sorriso. Finisce

sintonia. ¶ - Con gli anni si cambia. ¶ - Tu non cambierai

guai. ¶ - Dici? ¶ - Dico di sì. Ti sei fregato quando

o diciannove... ¶ Improvvisamente Renzo si blocca e mi lascia

corrono sul bagnasciuga e si rincorrono. Si volta, fa

bagnasciuga e si rincorrono. Si volta, fa un cenno

Mara diventano nebbia, che si unisce alla foschia in

compagni di giochi... ¶ - Questo sì... ¶ Oggi il colore di

rigato. ¶ - Compagni di scuola... ¶ - Sì è vero, persino di

guarda Renzo. E puntualizza: - Sì, soci leali sì, ma

puntualizza: - Sì, soci leali sì, ma non dirmi amici

traffico collassa, i clacson si sovrappongono in un intreccio

sui marciapiedi la gente si spinge e si urta

gente si spinge e si urta carica di buste