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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Battista Casti, Gli animali parlanti, 1802

concordanze di «si»

nautoretestoannoconcordanza
1
1802
pregi ¶ Sì grandi e mirabili ne regi. ¶ Or
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1802
vecchi, ¶ Comunemente anche oggidì si pratica; ¶ Quando d'un
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1802
produr di ragion chiamar si suole ¶ Dissotterrar, cioè trar
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1802
ridico, ¶ Che il moderno si spiega coll'antico. ¶ Del
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1802
libri al bujo esser scaltro, ¶ Che giammai non
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1802
in capo un re si è fitto ¶ Di posseder
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1802
l'aria; ¶ Ovver provar si vuol che il re
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1802
nè alla giustizia estranei: ¶ gran progressi (e lo
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1802
valuta; ¶ E a gloria si recar le bestie inette
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1802
tal dalla Reggente. ¶ Ben si comprese allor che dichiarato
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1802
È dunque il comandar dolce cosa ¶ Che, per
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1802
che altro mai sperar si può qualora ¶ Sovran poter
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1802
monarchia, ¶ Qual maraviglia che si mostri inetto? ¶ Qual maraviglia
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1802
v'avea? ¶ Che creder si dovria di quel villano
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1802
dell'orcio in vece ¶ Si stupisse che un'anfora
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1802
gran zampier della regina ¶ Si dava d'importanza il
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1802
che far venir da lontano ¶ Quella dotta famelica
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1802
fatica, ¶ Fer rimostranze, e si lagnaron molto; ¶ Ma non
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1802
lagnaron molto; ¶ Ma non si diede alle lagnanze ascolto
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1802
ogni angolo un migliajo; ¶ comuni oggidì sono i
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1802
non stupirebbe!) ¶ A nomina strana; e anch'io
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1802
Di maggiordomo al grado si promosse, ¶ Parea che in
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1802
non per l'Asin si dovrebbe ¶ Supporre in lei
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1802
mai, quantunque attenta ognor si stette, ¶ Malignità trovò a
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1802
anch'io che non si de' ¶ Apertamente dir la
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1802
di giorno in giorno ¶ Si confermava, a mille segni
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1802
forse animai v'eran sciocchi ¶ Che di vil
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1802
persecuzioni e guai. ¶ E si ripete ognor che non
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1802
tempo celato un mal si tiene, ¶ Peggiorando, incurabile diviene
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1802
Secondo ¶ La prima testa si credea del mondo. ¶ Se
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1802
premio la crede) ¶ Internamente si compiace e gode, ¶ Quanto
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1802
di comparire autore, ¶ Nè si credea potesse un animale
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1802
Volpe. ¶ Ma come effettuar bell'idea, ¶ Se nè
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1802
maestro. ¶ Gran danno che bella ed util'opra
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1802
util'opra ¶ D'autor illustri e di sì
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1802
sì illustri e di gran cervelli ¶ L'oscurità
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1802
fama non andrian forse altieri. ¶ L'Ajo inoltre
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1802
Lioncino; ¶ Onde a far che il principin riesca
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1802
felici, ¶ Quel far tutto ben, sì ben comprendere
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1802
far tutto sì ben, ben comprendere, ¶ Già confermando
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1802
fedel suddito armento ¶ Poi si spargean per cento bocche
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1802
Dirsi potean cerimonieri nati. ¶ pieno effetto ebber le
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1802
i Paggi ammessi, ¶ E si nomaro i scimiottin di
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1802
regno eccellente ¶ Sotto prence buono e sì clemente
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1802
prence sì buono e clemente. ¶ Spesso così dell
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1802
età future! ¶ Onde di calamitosi esempi ¶ Non più
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1802
esempi son fra noi rari ¶ Di chi gli
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1802
educazion che al Lioncin si diè, ¶ Pertanto anch'essa
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1802
e abbeverata, ¶ Di mensa si levò la regia coppia
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1802
quelle grotte uscito fuori, ¶ Si sparse poi per la
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1802
un dì dai quadrupedi si dica: ¶ Quanto mai v
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1802
eccetti e il Cane) ¶ Si voller tutte all'accademia
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1802
il Canarino, ¶ L'Asino si chiamò la Rondinella, ¶ Ed
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1802
Lione, ¶ Socio egli ancor, si fe' chiamar Airone. ¶ Da
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1802
fondar volgi il pensiero; ¶ Si cangia il cortigian tosto
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1802
E lo strano fenomeno si vide ¶ Di Carlo trasformatosi
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1802
quando aver seggio ¶ Fra fatti accademici vi veggio
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1802
ignoranza, ¶ O cosa dir strampalata e sciocca ¶ Che
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1802
un insultante orgoglio ivan gonfi, ¶ Che l'indignazion
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1802
sommessi, ¶ Approvatori e incensator vili, ¶ Che di color
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1802
avean virtude in pregio ¶ Si meritar l'universal dispregio
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1802
credè virtù, ¶ Quel pria fiero, intollerante armento. ¶ Tanto
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1802
stesso Lion, che fu saggio ¶ Creduto un dì
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1802
di dignità reale ¶ Sovente si credea più che animale
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1802
re, per quanto ¶ Attender si potea da un re
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1802
avido e rapace, ¶ Nè si credè solo padron di
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1802
consola. ¶ E allor di adorabile sovrano ¶ I vizi
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1802
qual Traiano. ¶ Pur di trivial mercatanzia, ¶ Che nè
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1802
raro, ¶ Il negativo aver si dee più caro. ¶ Perciò
70
1802
Raro è ben che si elegga un re malvagio
71
1802
se nel posto sostener si volle, ¶ All'alterezza imperiosa
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1802
e sazia; ¶ E ben si prevedea che il Can
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1802
un successor dar loco. ¶ Si crede che pel Cane
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1802
però, se non perfetto, ¶ nullo almen non fu
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1802
non fu, non fu ignavo; ¶ E fuor di
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1802
La Lionessa a corteggiar si pose ¶ E i favoriti
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1802
Pubblicò allor, di cui si fe' gran caso ¶ E
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1802
E gran comenti vi si fecer sopra; ¶ Ma il
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1802
regno gode, ¶ E non si degnan tributargli lode. ¶ Intanto
80
1802
a ciò che non si tocca e non si
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1802
si tocca e non si vede ¶ Appien supplisce in
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1802
mortali errando vanno! ¶ Sempre si pascon di lusinghe strane
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1802
fatale un tanto re, ¶ potente e sì celebre
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1802
re, ¶ Sì potente e celebre ai suoi dì
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1802
inviolabil vita, ¶ Ed attentato esecrando e infame, ¶ E
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1802
lacrime a torrenti, ¶ E si strappavan pel dolore i
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1802
è il sovran dicean si vesta a lutto ¶ La
88
1802
pigolando, della rondin morta ¶ Si lagnan che più lor
89
1802
è che alcuno ¶ Buon si conservi ancora assiso in
90
1802
invisibil per tre dì si stette. ¶ Eppur chi il
91
1802
Ma quale è mai credulo animale ¶ Che possa
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1802
mal che il ben si crede: ¶ Onde allor come
93
1802
come vere, anzi avvenute, ¶ incredibili cose eran credute
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1802
nè querimonia, ¶ Nè tristezza si vide in alcun volto
95
1802
del defunto re non si parlò. ¶ E in ciò
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1802
virtù trasfonde e pregi ¶ grandi e sì mirabili
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1802
succinto al Lion dar si dovea ¶ Dei più famosi
98
1802
attive ¶ Sue facoltà quanto si muove e vive. ¶ L
99
1802
di propaganda ¶ Su fondamenti inconcussi e dotti, ¶ Che
100
1802
non è che non si adotti. ¶ Poichè il saper
101
1802
alcun dritto esiste e si valuta, ¶ Debbe suo proprio
102
1802
nuovo all'infanzia alfin si torni. ¶ E ridur la
103
1802
interno vizio abbatte. ¶ Incontrastabilmente si dimostra ¶ Con tai ragion
104
1802
la real maestà vostra ¶ Si dica il primo re
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1802
altri pria. ¶ E provar si potria, con tali esempi
106
1802
lungo volgere de' tempi ¶ spesse volte dalla cima
107
1802
Cane e il Bertuccion si rende ¶ Alla gran sala
108
1802
ministro Can che Mecenate ¶ Si vanti delle bestie letterate
109
1802
delle bestie letterate. ¶ Fenomeni fatti, a vero dire
110
1802
fatta avean la riverenza, ¶ Si confondean color nell'ampia
111
1802
di Miccia che Zebra si chiama, ¶ Pinta di belle
112
1802
Poco buona armonia vi si scorgea, ¶ Come in ogni
113
1802
in seguito fra lor si accese ed arse, ¶ Non
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1802
mostrò disprezzo; ¶ E spesso si crucciò colla Pantera, ¶ E
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1802
altre più che può si spinge ¶ E gli ornati
116
1802
dall'urto altrui spinta si finge ¶ E tutte in
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1802
incominciar baruffa, ¶ E titoli si dier... già mi capite
118
1802
s'avventan calci e si dan morsi; ¶ Nè alcun
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1802
quel gran punto; ¶ E si fa espor della questione
120
1802
una Vacca in paragon si ponga? ¶ E un vano
121
1802
Corte dal comun pensar si stacca; ¶ Ciò appunto che
122
1802
Entra, e al circol si pon della sovrana. ¶ Oh
123
1802
intero ¶ Avanti a te si prostra, a te s
124
1802
a dir, non vi si pensa più. ¶ Quando si
125
1802
si pensa più. ¶ Quando si divulgò la differenza ¶ Che
126
1802
sua presenza, ¶ Un fraterno si dier tenero amplesso; ¶ Se
127
1802
Decisiva sentenza, al re si reca ¶ La Scimia e
128
1802
del sovrano a fronte ¶ Si pianta il capitan Rinoceronte
129
1802
certi animai venia concesso ¶ luminoso e nobil privilegio
130
1802
Sol riserbata fu cosa bella ¶ Per li moderni
131
1802
ricovrarsi nella regia grotta. ¶ Si solleva un sussurro, un
132
1802
Finch'ei non vi si accomodi e gli adotti
133
1802
E disse: La finiamo, o no? ¶ In presenza
134
1802
te felicità deriva! ¶ Tu, tu sola preseder dovresti
135
1802
allor ciò che non si credea; ¶ Che sebben la
136
1802
Alla lunga conosce e si convince ¶ Che continua apparenza
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1802
apparenza ed artifizio ¶ Non si sostien e la natura
138
1802
e in pochi istanti ¶ Si divulgò fra tutti i
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1802
d'allora in poi ¶ Si fe' parola e rammentossi
140
1802
e tronfi Eroi ¶ Di fatte miscee non si
141
1802
sì fatte miscee non si dan pena, ¶ All'util
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1802
la congeda ed ella si ritira; ¶ Ed elevar vedendola
143
1802
sogghigno, ed il Caval si scosta. ¶ La Lionessa allor
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1802
una conca, ¶ In cui si poser quei sovrani a
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1802
in Corte, ¶ Sparse che si valesse ella di lui
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1802
Per riposarsi alquanto ivi si stese; ¶ Ma gl'interrompe
147
1802
che vive e che si muove ¶ In terra, in
148
1802
al solo aspetto ¶ Ciascun si getti a terra e
149
1802
getti a terra e si prosterni, ¶ Del suo padrone
150
1802
un detto ¶ L'universo si regga e si governi
151
1802
universo si regga e si governi: ¶ Che in faccia
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1802
E in faccia a crudel sistema atroce ¶ La
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1802
l'affar di cui si tratta, ¶ Ordin gli diè
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1802
tal nei tempi appresso ¶ Si propagò dei giuramenti il
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1802
Capitan della guardia altri si faccia. ¶ Fuor del Rinoceronte
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1802
quei di quell'affinità si scarica; ¶ Sicchè il Rinoceronte
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1802
maggior riguardo a lui si debbe, ¶ Fu la ragion
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1802
opre il sovvenir richiama. ¶ Si teme in Corte la
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1802
sovrano; ¶ Baciamano dall'uom si dice ancora, ¶ Allor ch
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1802
becca: ¶ E ogni omaggio si presta colla bocca; ¶ Nè
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1802
omaggio che a talun si presta, ¶ Figlio è di
162
1802
e nella regia tana ¶ Si fer preparativi e gran
163
1802
contro la natura invan si cozza. ¶ Quanti splendidi onor
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1802
tarderà a venire, ¶ Che si dovran di lor follia
165
1802
Porco-spino a udir giusta critica, ¶ Non sa
166
1802
da chi egli apprese ¶ fatte cose; e quegli
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1802
grandi e dei piccoli si tenne ¶ Amico sempre, e
168
1802
Libertà, di cui tanto si favella ¶ Oggi fra noi
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1802
giunse a tempo, ove si de' ¶ Incoronar degli animali
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1802
E al suo venir si nascondean le stelle ¶ Sdegnose
171
1802
in abito festivo: ¶ Dietro si trae la truppa sua
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1802
sopra tutti loro ¶ Primier si distinguea vo' dire il
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1802
spelonche, ¶ E condensato poi si fe' cristallo: ¶ Brillano in
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1802
etichetta, ¶ In ordinato circolo si forma. ¶ Ogni trasgression fora
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1802
che cadde dal cielo, ¶ portentosi, come la corona
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1802
la testa sopra cui si posa. ¶ Poichè la funzion
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1802
sudoretto il pelo stilla: ¶ Si ritirò perciò nella sua
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1802
il core e non si pascon d'aria. ¶ Ma
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1802
il buon ordine ¶ Sai ben mantenere; e lodo
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1802
Inconveniente alcun; e qui si tacque. ¶ E il Lione
181
1802
ad una cagna appresso, ¶ Si pose a vezzeggiar la
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1802
E il Gatto: Inver lievi affar non mertano
183
1802
quanto il regno ¶ (Poichè si fu del regio gusto
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1802
e il mondo inter si pregi ¶ Di secondar le
185
1802
lui bel bel familiar si rende. ¶ Del Gatto almen
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1802
tant'altre belle cose, ¶ Si saprebber dai critici e
187
1802
Per osservar quanto colà si è fatto, ¶ Ed i
188
1802
E che per bestie si potean dir molti: ¶ Poichè
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1802
re Lion con lui si reca ¶ A visitar la
190
1802
intorno intorno, ¶ E ovati si vedean più o meno
191
1802
d'un ben real si priva? ¶ I parlanti animali
192
1802
le volontà sovrane ¶ Lor si presenta il Sorcio; e
193
1802
Ch'ei molto ben si leveria d'impaccio. ¶ Gli
194
1802
dubito, ¶ Un vocabolo poi si forma subito. ¶ Dunque di
195
1802
i requisiti, ¶ Trovar non si potea sì facilmente ¶ Fra
196
1802
Trovar non si potea facilmente ¶ Fra gli animai
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1802
l'esame essendosene fatto ¶ Si conferì tal presidenza al
198
1802
Gatto. ¶ Ch'ei simula ben, che qualunque altro
199
1802
ascoso, ¶ Per tutto agil si trova in quattro salti
200
1802
starsi alla difesa ognor si veggia ¶ Della persona tua
201
1802
E commendabil per virtù si rende. ¶ Giusto è che
202
1802
impiego tal ti par adatto. ¶ E il Cane
203
1802
perchè, come fra noi si suole, ¶ L'estere lingue
204
1802
suon di menzognero ¶ Benigno nascondasi un no vero
205
1802
sommo onor carica tal si tenne, ¶ Ma in oggi
206
1802
che in tutto verità si scopre, ¶ Ed una tal
207
1802
la luce, e non tosto aggiorna ¶ Che a
208
1802
Che un sovran non si gratti ove gli prude
209
1802
necessario. ¶ E da ciò si deduce e si conclude
210
1802
ciò si deduce e si conclude, ¶ Che, in cotanta
211
1802
chi non lo sa? Si tratta ¶ Sol di saper
212
1802
se bene o mal si gratta. ¶ Se il re
213
1802
La Lionessa (almen così si dice) ¶ Perchè in lei
214
1802
vogliate regolar, vi prego, ¶ leggermente li giudizi vostri
215
1802
ancor fra gli animali ¶ Si soglion sodisfar pubblicamente ¶ I
216
1802
Come grattar, quando prudor si sente; ¶ E l'uomo
217
1802
deposito di codici, ¶ Che si dovean raccorre ad ogni
218
1802
sorci; ¶ E s'annidan ben nelle scanzie, ¶ E
219
1802
lavori corrosivi e spessi ¶ Si fan la nicchia entro
220
1802
Simbolo esser vi può letterario ¶ Quanto quel d
221
1802
Oh quante un tempo si doveano e quante ¶ Bestie
222
1802
E la ragion non si sapea vedere, ¶ Per cui
223
1802
di tempo in termine angusto, ¶ Potesser bestie sì
224
1802
sì angusto, ¶ Potesser bestie orgogliose e fiere ¶ Carattere
225
1802
effuvi flogistico-mefitici ¶ E attive particole e sì
226
1802
sì attive particole e forti, ¶ Che scompongon dei
227
1802
Maitresse oggi da noi si chiama. ¶ La Tigre per
228
1802
schiatta ella vantava, ¶ Che si perdea nel buio delle
229
1802
Ma se il Lion si riputò più degno, ¶ La
230
1802
poss'io: Tigre significa ¶ femmina che maschio in
231
1802
al balcone, ¶ Quand'ella si levava la mattina, ¶ E
232
1802
mattina, ¶ E ch'ei si fosse fin d'allor
233
1802
Ogni contrarietà cede e si spezza. ¶ Noi sempre più
234
1802
In quell'impiego, inver, grande onore ¶ L'Asin
235
1802
grande onore ¶ L'Asin si fe', che in qualche
236
1802
Asino mio, ¶ Siegui traccie belle e luminose, ¶ Siegui
237
1802
esotica virtù ¶ Premio godrai, , ciuccio mio, sì, tu
238
1802
godrai, sì, ciuccio mio, , tu. ¶ Dalla regina stessa
239
1802
ciascuna al posto suo si renda ¶ A debiti intervalli
240
1802
Che con avidità non si adottasse, ¶ Se anche il
241
1802
La voce universal non si pronunzia ¶ A favor di
242
1802
ancora? ¶ E il Can: Si cerchi egregio prence avere
243
1802
d'aquile altere ¶ Non si generan timide colombe: ¶ Ed
244
1802
che la scelta di gran soggetto ¶ A tutta
245
1802
infin allor avea, ¶ Poichè si vide assicurato il regno
246
1802
zanne, e per parlar si mosse. ¶ Non si tosto
247
1802
parlar si mosse. ¶ Non si tosto si vide e
248
1802
mosse. ¶ Non si tosto si vide e si comprese
249
1802
tosto si vide e si comprese ¶ Che il re
250
1802
ch'ei dir volea si spinge; ¶ Come creduli a
251
1802
quei sentissi il cor dilatato ¶ Da un'intestina
252
1802
tu insegnar puoi. ¶ Fenomeno si vide allor mirabile, ¶ Che
253
1802
la critica, ¶ Ma autentico si rende e incontrastabile ¶ Dalla
254
1802
ch'or dica. ¶ Non tosto il Lion fu
255
1802
istorica: ¶ D'intorno nitidissima, si sparse ¶ Alla criniera sua
256
1802
E in erba fresca si converte il fieno; ¶ Ogni
257
1802
preesiste, ¶ In un re si distrugge e si rinnova
258
1802
re si distrugge e si rinnova: ¶ Quindi, d'allor
259
1802
virtù infinita ¶ Che non si sa capir che diavol
260
1802
l'Asino re, ¶ Veduto si saria lo stesso effetto
261
1802
ne feo, ¶ Onde spirar si vide e senso e
262
1802
porge. ¶ Allor confuso susurrio si spande: ¶ La zampa il
263
1802
il re?... la zampa?... , la zampa; ¶ E ad
264
1802
zampa; ¶ E ad atto magnanimo e sì grande
265
1802
atto sì magnanimo e grande ¶ Ciascun per lui
266
1802
parlar teco. ¶ Tosto maggior si leva il susurrìo: ¶ Ha
267
1802
ho udito anch'io; ¶ , sì, gli ha detto
268
1802
udito anch'io; ¶ Sì, , gli ha detto amico
269
1802
tutto è portento; ¶ Nè si stancava mai di proferire
270
1802
di ciò che pria si fe', si disse; ¶ E
271
1802
che pria si fe', si disse; ¶ E che d
272
1802
sitibonde fiere. ¶ Da questa si diraman due ruscelli ¶ Che
273
1802
montagne asprissime la selva ¶ Si dilata d'intorno e
274
1802
dilata d'intorno e si distende ¶ Per lungo tratto
275
1802
reggia ove il Lion si tenne; ¶ L'antro maggior
276
1802
ogni dover disciolto ¶ Non si credette, ancora questo è
277
1802
Chi mai nel mondo si può dir perfetto?), ¶ Avea
278
1802
Avea però quanto bramar si de' ¶ Da un Can
279
1802
un Can ministro? or stiam freschi. ¶ Ma sopra
280
1802
dati perciò di fe degni ¶ Prese forse la
281
1802
Ciò non ostante convenir si dee, ¶ Che quando il
282
1802
ognor tranquilli e placidi si stanno. ¶ Tosto costor dagli
283
1802
Ed in sequela di bei sistemi ¶ Fra i
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regia stanza ¶ Un animal contegnoso e bello ¶ Con
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passeggiar di padronanza, ¶ Scelta degna d'un real
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un morir di risa. ¶ Si vuol che desse quello
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Scimia che or cinocefala si dice, ¶ Di Moco e
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mestiere ¶ Fra venerate liturgie si mostra ¶ Con qualche metamorfosi
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Un re buffon, che si diria di noi? ¶ Cui
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nessun corno, o due. ¶ Si vuol che in aria
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Asin (ch'il crederia?) si presentasse; ¶ E le sue
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Che intimamente, e ognor si vede in pratica, ¶ Opera
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in certi casi e si rivela) ¶ S'accinse allor
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candidato a sostenere. ¶ Poichè si sa, se non s
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aduli, ¶ Che il Mulo si piccò meritamente ¶ Della ripulsa
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qui rimase un perorar dotto, ¶ Per disgrazia dell
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e amicizia. ¶ Un tratto amichevole e obbligante ¶ Grato
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umili avanti a te si prostreranno ¶ I più eccelsi
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supposti, ¶ Che ballottar non si potean gli assenti; ¶ E
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Qualunque bestia anche oggidì si regge: ¶ Lor prima legge
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di passar per seccator si risica. ¶ CANTO SECONDO ¶ ELEZIONE
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alto grado son che si desira, ¶ E a cui
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animali, ¶ In chi non si trovaron requisiti, ¶ In chi
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requisiti, ¶ In chi difetti si trovar reali; ¶ E alfin
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Sol dall'esterno regolar si suole, ¶ Avvezzo s'era
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se un re far si dovesse a peso? ¶ In
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franca ¶ Proboscide, onde ciò ben compensa ¶ Che al
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Fer sugli astanti impression forte ¶ Che, se poneasi
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v'era altro animal degno ¶ Come il Lion
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pe' merti suoi ¶ Mosso si fosse il Can, come
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arti sue ¶ A far che il Lion re
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nell'assemblea, ¶ Della democrazia si fe' il campione: ¶ Della
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da zelo, ¶ Oh! come si vedria che l'interesse
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cielo ¶ Costoro per mestier si prendon gioco; ¶ Quindi è
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Quell'astuto animal tosto si avvede. ¶ Osservatrice tacita pertanto
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di cui fra noi si tratta, ¶ Stabilito che sia
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Stabilito che sia, non si ritratta. ¶ Tutti finor del
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non tema? ¶ Evvi animal ardito e sì gagliardo
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animal sì ardito e gagliardo, ¶ Che sostener ne
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ardita belva, ¶ E sbigottita si rannicchia e interna ¶ Entro
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gran core, ¶ Dai cor spesso dei potenti esclusa
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dei potenti esclusa, ¶ Fa che contro ogni animal
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molto accorto; ¶ E cose si raccontano di lui, ¶ Che
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anche trattar in pubblico si debbe, ¶ Può sempre esporsi
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ed altri arredi ¶ Non si accorresse per riporlo in
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scherza così quell'insolente, ¶ Si stanca l'Elefante ed
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ratto e spicca un gran salto, ¶ Che non
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Atto per cui con solenne offesa ¶ La maestà
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dal concorde universal suffragio ¶ Si fosse eletto pria re
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fosse eletto pria re malvagio! ¶ Un re vedendo
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malvagio! ¶ Un re vedendo balordo e zotico, ¶ Avremmo
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ancor che il Can si sia permessa ¶ Alcuna espression
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poco gentile, ¶ E' ben si sa ch'è libertà
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orrore ¶ Che impresso vi si scorge ancor sui musi
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quell'azione da birbante ¶ Si rese omai di tanto
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pretension rinunzia. ¶ Perchè dunque si tarda? e perchè tosto
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e il franco filosofo si sono assai sovente trovati
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orientali, sopra de' quali si è maggiormente in ogni
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Locman, fra gli Arabi rinomato, anche a giudizio
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malcontenta dei patrizi, ritirata si era sul Monte Sacro
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vizi di cui essi si sentono infetti, stimandosi presi
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censure che a lui si facevano, se false erano
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attori delle bestie parlanti, si esponesse un'intera storia
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e i difetti sociali si espongono sui teatri alla
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che un autore che si occupi di sì fatte
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che si occupi di fatte meschinità volontariamente rinunzi
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e pubbliche situazioni collocati si trovano, colorandolo con tinte
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quali in essa rivestite si suppongono le bestie, sono
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forti o straordinari che si distinguono dal comune, come
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corpi che sporgono e si elevano sopra una piana
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una piana superficie, questi si rendono a qualunque epoca
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aveva composti, e che si trovano alla fine di
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dell'Europa, mi offerirono gran copia d'idee
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umano ¶ Come mortal considerar si dee; ¶ E non è
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guerra perciò gli uomin si fero; ¶ Che fra gli
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sol quello ¶ Che dir si può governo buono e
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monarchia s'unisce e si concentra ¶ Quanto di buon
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il pesce. ¶ In monarchia si spira aura felice ¶ Che
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odio, livor, dissensioni. ¶ Assai si ciarla e si contrasta
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Assai si ciarla e si contrasta assai; ¶ Nulla di
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Nulla di buon non si conclude mai. ¶ Chi da
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sinonimo. ¶ Divisa autorità che si distende ¶ Su teste democratiche
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però quell'elettrico vapore ¶ Si condensa, s'agglomera, s
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Se in un sol si concentra e riunisce. ¶ Parla
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di governo stabilire, ¶ Posto si voglia a un animale
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difetti. ¶ Da una parte si rischia ad un tiranno
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regno, ¶ Dagli elettori non si fosse fatta ¶ Giustizia allo
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Che in tai casi si fa da chi ha
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regio posto, ¶ Capo popol si fece, e demagogo; ¶ Più
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forza di regnar spesso si secca; ¶ Se dalle cure
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Quando a parlar costui si fece avanti, ¶ Tutti applaudiro
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potenti bestie, un re si vuole; ¶ Ma un re
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modi oltraggianti; ¶ Giacchè servir si debbe, a un sol
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debbe, a un sol si serva, ¶ Nè il supremo
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per pigrizia, ¶ Al Can si riportaro interamente; ¶ Altri, per
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e non trascura ¶ Un importante e critico momento
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sorge, ed a parlar si accinge. ¶ Poi dice: O
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mena: ¶ Più poter che si ha in man, più
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la sacrosanta ¶ Autorità dispotica si renda? ¶ Non vedi come
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finisse, ¶ Che a lui si volse bruscamente e disse
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all'uom, su cui si sfoga ¶ Or l'antico
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l'orgogliosa voce ¶ Frenando, si guardavano nel muso; ¶ E
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non voller d'animal ardito ¶ Inimicarsi i partitanti
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ignoravan però, che se si tratta ¶ Di principe assoluto
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chi deciso e intrepido si mostra, ¶ E pronto a
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No, pace mai non si rigetta e schiva; ¶ Sempre
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Trattar con altre regole si dee. ¶ E' saria disonor
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l'inganno: ¶ A canaglia perfida e superba, ¶ Che
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non serbò, fe non si serba. ¶ Or battuto sentier
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dritti, ¶ E scrupolosamente non si tenga ¶ Dentro i precisi
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se nuova ragion sopravvenisse, ¶ Si disapprova al solito, e
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disapprova al solito, e si nega ¶ Quanto il negoziatore
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barbone, ella riprese, ¶ Che ben ci diverte e
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e ci fa ridere, ¶ buono, e che nessun
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con fredda indifferenza ¶ Farsi atroce insulto all'innocenza
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in così dire, ¶ Tosto si congedò dalla Reggente ¶ E
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di pace in quei si scorge, ¶ O se a
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Come un affar politico si tratta ¶ Non ignora il
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ignora il Barbon, nè si confonde: ¶ Quel disonor della
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schiatta, ¶ Dal cui caratter diverso è il mio
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Barbon sollecito in viaggio ¶ Si pose coi Levrier, che
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fallo, ¶ Vittima son di ostinata guerra. ¶ Ed il
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quel che da voi si mostra ¶ Alto dispregio della
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e strani ¶ L'abboccamento si chiamò de' Cani. ¶ Il
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suo cugin Barbone, ¶ Spassar si volle a porlo in
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Conciosiachè... s'io son presso al trono, ¶ Sol
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sagace ¶ La Volpe è che par mirabil cosa
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per ragioni, ¶ Ma un franco pronuncia, o un
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ai franchi detti ¶ Affatto si trovò fuor di sentiero
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Pur come più potè si ricompose, ¶ Ed affettando ingenuità
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de' dui ¶ Partitamente ivi si pasca e cubi, ¶ Dicendo
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a noi concedereste? ¶ Or si permetta ch'io ragioni
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riman del giorno: ¶ Far si potrebbe una passeggiatina, ¶ Pria
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Dietro quei svelti corridor si pose, ¶ Che pria di
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mille secoli abitasse; ¶ E si volea dal credulo bestiame
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non è che secondario. ¶ Si vuol ch'essendo un
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e a tempo suo si disse: ¶ Felice Europeo, che
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te avanti, e non si sa che sia. ¶ Quegli
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e semi-eterno ¶ Non si mostraro increduli o restii
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cima al sorbo allor si posa. ¶ Alto sui tesi
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surge, ¶ L'irte piume si drizzano sul dosso, ¶ Come
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quante le sette? ¶ Di fatte follie la stravaganza
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prestava a tai sciocchezze; ¶ Si mantenean così gli Allocchi
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foglia, erba dal prato ¶ Si saria mai permesso il
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chi vuol, ma non si tocchi ¶ La proprietà dei
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in coro ¶ Un dover si credea del culto loro
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D'astrusi dogmi avea del bisbetico, ¶ Ch'una
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E dagli Allocchi poi si propagò. ¶ Che se d
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anch'io che assurdità strane ¶ Non son conformi
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e grossi ¶ Gli Allocchi si credean i prediletti ¶ Figli
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altieri, e coi regnanti ¶ Si mostrar sempre ossequiosi e
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s'ignora; ¶ Degli amfibi si sa che cogli uccelli
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Dal suo Vice-Zampier si fe' servire ¶ Su cui
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fe' servire ¶ Su cui si sa che non v
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Onde di splendidezza a alto punto ¶ Il teatral
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in un cantone ¶ Diversi si vedean piccoli crocchi, ¶ Sparsi
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infin allor secreto, ¶ Poichè grave affar non era
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Per intender se motto si pronunzia ¶ Da farsene sollecita
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frequente, ¶ Separar quei politici si denno; ¶ E in separarsi
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E in separarsi vicendevolmente ¶ Si guatano sott'occhio, e
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guatano sott'occhio, e si fan cenno ¶ Di non
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al ministero ¶ Estemporanei brindisi si fero. ¶ Su tutto con
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e di sicuri ¶ Successi si traean felici auguri. ¶ Senza
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a lui: ¶ Onde vario si fea motteggiamento ¶ Su quel
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ingesto cibo a favellar si prova: ¶ A chi non
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vogl'io, ¶ Se mi si lascia almen libero il
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è ben natural che si parlasse ¶ E della guerra
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sanguinari, augei grifagni ¶ Che si pascon di sangue e
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starsi in pace. ¶ Con fatti argomenti ed altri
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moto a quel parlar si scorse ¶ Tra i commensali
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sui, ¶ Levossi, e tutti si levar con lui. ¶ Soffrir
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che nel real soggiorno ¶ Si permetta al Pavon sì
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Si permetta al Pavon fatto ardire, ¶ E a
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voi l'avete. ¶ Cagnazzo, , Cagnazzo ognun ripete. ¶ Convien
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che la Corte ¶ Non si contenti che sia stato
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Tuttor nel volgo sparger si facea; ¶ E l'imbecille
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venisse all'improvviso addosso. ¶ Si fer mille discorsi e
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Pavon fuga improvvisa, ¶ E si dissero tante scioccherie ¶ Che
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e regj onori; ¶ Che si diria da un pubblicista
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lo sfratto. ¶ Che indagar si dovrà come i stranieri
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pensieri ¶ Differenti da quei si troveranno ¶ Della Volpe, dell
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d'allora in poi, si scorse ¶ Una freddezza ed
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non è se somiglianti ¶ Si trovan spesso alle moderne
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di guerra a favellar si venne; ¶ Se ognor da
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a dire, ¶ L'onore si difese e si sostenne
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onore si difese e si sostenne ¶ Del soglio Lionin
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la totale ¶ Distruzion reciproca si cerchi; ¶ Ah ch'una
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sovrano, ¶ Che lo scettro si ficchi e la corona
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altrui. ¶ Opportun tentativo almen si faccia ¶ Di pace per
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faccia, ¶ Che piacer non si prende a inferocire; ¶ Forse
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vergognose ¶ Condizion pace propor si deggia: ¶ A decoroso ed
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ed onorevol patto ¶ Ci si proponga, e il grande
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sudditi suoi se non si stanca ¶ Valore e fedeltà
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di nostra esistenza omai si tratta. ¶ Calcoli far sull
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ogni mattina, ¶ De' discorsi si dolse amaramente, ¶ Che il
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veritate a chiaro lume ¶ Si mostra apertamente e si
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Si mostra apertamente e si presenta, ¶ Nè la censura
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impertinenza ¶ Il Caval, che mal sempre ragiona, ¶ Osò
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omai. ¶ E la Volpe: ben; ma regnerai. ¶ La
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i quadrupedi animali, ¶ Oggi si sieno sparse e propagate
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chi a rapir pronto si mostra ¶ La vita, i
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Popoli sempre troveran costoro ¶ ciechi nei lor dritti
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interessi, ¶ Che s'armeran, si scanneran fra loro ¶ Per
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agli urti d'Aquilon si curva e piega. ¶ S
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Ma tu, che di cieco orgoglio pieno ¶ Vanti
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stette imparzial, tranquillo, ¶ E si offrì mediator di lor
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Acquatici e terrestri ei si pascea, ¶ Che succhiavane il
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e ad arte ¶ Rimaner si volea per la malizia
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giustizia, ¶ E che ognor si dovean guardar da lui
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saprei) s'indebolia, ¶ E si rendea l'Antireal più
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sapean che se impacciar si vuole ¶ Debol con forte
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addosso, ¶ O sovra lor si frega, ovver si sdraia
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lor si frega, ovver si sdraia, ¶ Ne soffoca e
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e il vuol politica, si faccia; ¶ Quand'ella parla
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ella parla, la moral si taccia. ¶ Color ciò appreser
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sempre esser delitto, ¶ E si finia col non avere
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e pel Lione ¶ Dichiarar si dovean tutti gl'insetti
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il numero maggior sempre si oppone. ¶ La Volpe allor
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omai tener pronti ognor si denno ¶ A rendersi e
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E taluna, che più si stizza e annoja, ¶ L