Clarice Tartufari, Il miracolo, 1909

domine? ¶ Veni mecum ludere ¶ Si avviò così, intonando la

Ranieri. ¶ Vanna, rimasta indietro, si era fermata. ¶ Ella rideva

Speriamo che i cuochi si facciano onore. ¶ - Sono preparativi

domandò se quella scimmia si poteva portar via, e

che in quelle tombe si scorgeva l'influenza dell

Vanna e Fritz Langen si erano avviati, camminando adagio

ne difendevano l'accesso; si aveva l'illusione che

io vorrei che noi si restasse qui fino alla

tenendole stretto il braccio. ¶ - Si sta bene - ella mormorò

di fico, la giardiniera si fermò e Fritz Langen

terra di un balzo. ¶ Si tolse il cappello col

voce di Fritz Langen si smorzava oramai: ¶ Edite, bibite

gli avversi partiti militanti si era iniziato appunto con

socialisti dei più focosi, si erano trovati sulla strada

perturbatori, fra i quali si trovava un apprendista calzolaio

arrugginito. ¶ L'attentato politico si era svolto in piazza

e quantunque il ragazzo si fosse lasciato trascinare via

aveva dilagato nelle piazze, si era infiltrata nelle case

intera cittadinanza. ¶ Naturalmente, non si conoscevano i propositi con

del lavoro, paurosi avvenimenti si andavano preparando. ¶ Si vociferava

avvenimenti si andavano preparando. ¶ Si vociferava di una dimostrazione

percorrere le vie principali; si giurava che i socialisti

Cortona, perfino da Perugia; si bisbigliava che le vetrine

e i proprietari, insospettiti, si affacciavano a ogni poco

era silenzio e ciascuno si era appartato fra le

dell'indomani. ¶ Fritz Langen si divertiva inesauribilmente. ¶ Amico dei

incendi e gli uomini si azzannavano a guisa di

alle mani ancora non si vedeva il principio. ¶ In

in tanti affanni che si gustava un vero sollievo

Ranieri e il Paterino si erano conosciuti al fonte

al fonte battesimale e si stimavano di comune accordo

crudele nemico e che si sarebbe tagliato la gola

rideremo in ultimo - e si succhiava i baffi avidamente

corre nelle vostre vene. Si capisce, è naturale. I

di bestiame, le mogli si consolavano. Sicuramente, è naturale

momentino, scusi. Con chi si consolavano, se gli uomini

le brutte. ¶ Il Paterino si era gettato all'indietro

schienale della seggiola e si teneva sollevato sulla testa

storia va studiata, dopo si parla. L'Opera del

un piccione che tuba. ¶ - Sì, ti voglio chiamare San

vescovo. ¶ Fritz Langen, soddisfattissimo, si raschiò la gola e

grazioso! Maledettamente grazioso! - e si rimise in ascolto, con

Ranieri. ¶ - Bravo, don Alceste! Si è burlato di te

il pizzo del mento si alzava e si abbassava

mento si alzava e si abbassava con volubilità estrema

interdetto, e il Paterino si riaccostò, canzonatorio, tenendo le

bene. Ma i paterini si condussero da eretici sleali

che il palazzo dove si trova adesso l'albergo

con la scritta: «Qui si scioglie Fritz Langen discendente

ornato di pelo, gli si avvicinò e, tirandolo per

tre forme di cacio». ¶ - Sì, ti voglio - Serena disse

Patrizio, pochi giorni dopo, si udì chiamare da Ermanno

chiamare da Ermanno e si trovò di fronte a

Vanna Monaldeschi. ¶ Quantunque non si fossero parlati mai, tranne

di Bindo Ranieri, essi si conoscevano a vicenda, come

sposa felice, da quanto si struggeva nella sua vedovanza

E, senza rendersene conto, si attribuivano reciprocamente grande valore

ricerche. ¶ Fritz Langen poi si era abituato a sentir

passar la nobile signora, si era fermato, diventando pensieroso

quando l'angelo le si presenta e la Vergine

gesto di allontanarsi. ¶ - Non si sprofondi nelle viscere della

gennaio è benigno. ¶ - Già, si direbbe una primavera - Vanna

e di perdono. ¶ Ermanno si pose fra loro, tenuto

succosi di miele, che si spicchino a uno a

dove i campanili aguzzi si ripetono nelle onde azzurre

sua vasta erudizione. ¶ - Perchè si chiama Colonia la tua

faceta. - La mia città si chiama Colonia, perchè gli

lunghi becchi. ¶ Gl'incontri si rinnovarono frequenti; ma senza

dopo il pranzo e si recava con Ermanno a

rupe, sulla quale Orvieto si erge, precipita a picco

e i due bimbi si rincorrevano, mentre Vanna s

passo di carriera e si fermava nel mezzo della

rumoreggiando, la tramontana, che si abbatteva poi sopra di

cappuccetto rosso di Serena si agitava a guisa di

bruno di Ermanno gli si gonfiava attorno alla persona

di lei e contemplarla. Si fermava allora come ad

bronzini, striati d'oro, si confondevano col collare prezioso

il profilo di lei si delineava in una purezza

luminosità. Di nuovo le si poneva al fianco e

fretta: «Sissignora, sissignora», e si sentiva umiliato, irritato dentro

tornare a casa. ¶ Quando si rividero, Fritz Langen le

doverosa di omaggio, non si era più recato in

il fante di cuori, si trovava mischiato con l

a un certo punto, si alzava di scatto, indignata

al suo ridestarsi tutto si ridestò. ¶ I prati cominciarono

lucumoni e gli auguri si erano dati convegno, e

lieta occasione di svago, si recò per la seconda

giardiniera a due cavalli si fermava sulla piazzetta Gualterio

cui nessuno aveva pensato, si arrampicava sul predellino e

dell'aria mossa appena, si fossero ornati di verzura

pacatamente, mentre i bimbi si sporgevano a guardare sopra

gli spechi, diffondendo intorno sì acceso splendore di luce

suono delle sue risate. Si era messo il bastone

come quando, nel sogno, si attraversano luoghi di meraviglia

la prego, signor professore. ¶ Si trovavano in cima a

Signore. ¶ Fritz Langen non si saziava di contemplare e

ammonendolo che se non si presta fede ai miracoli

presta fede ai miracoli, si cade in peccato mortale

in peccato mortale e si va all'Inferno. ¶ Domitilla

la piccola farfallina, che si era addormentata in terra

Titta lo svestiva, Ermanno si domandava di nuovo, con

settimane passavano e Vanna si era ammalata di uno

strangolarla, lo stomaco le si torceva per crampi atrocissimi

in certi momenti, ella si copriva di sudore freddo

venivano meno, ond'ella si piegava, allargando le braccia

Gentile entrava nella stanza, si avvicinava al letto, dov

bocca: quando il bacio si prolungava nel sogno, a

lungo, a lungo, ella si destava rinfrescata, con un

le nuoce. Passeggi molto, si distragga, faccia frequenti spugnature

il letto appena svegliata. Si attenga alle mie norme

evitò di risponderle, e si licenziò in fretta, acciocchè

rumore nella via, Bindo si faceva a una finestrella

fotografia e, sentendo rumore, si volse per chiederne il

subito - e infatti egli si precipitò dentro il negozio

una seggiola, mentre Vanna si allontanava in fretta, secondando

di un bambino. ¶ Bindo si accinse per una dissertazione

studiosi di cose orvietane si rivolgessero a lui, prima

con tanta gravità. ¶ - Ma si vede che qualche ramo

notarile del 1765 in cui si parla di un Corrado

nel 1334 che Ermanno Monaldeschi si fece gridare gonfaloniere del

signoria, la sua casata si divise nei quattro rami

dell'alloggio. ¶ Bindo Ranieri si pose la lettera in

casa di brava gente? ¶ - Sì, vorrei questo. Mi hanno

il fatto suo. ¶ E si avviarono di perfetta intesa

del muro. ¶ La porta si aprì tirata da una

corda, senza che nessuno si vedesse, e Fritz Langen

vedesse, e Fritz Langen si fermò di botto, masticando

intercalare italiano, di cui si serviva allo scopo di

A sinistra uno stanzone si apriva a foggia di

intanto visitare le stanze? ¶ - Si figuri; favorisca - e salirono

Langen guardava infatti, e si mise a ridere forte

acciocchè il signor professore si convincesse subito che il

etrusco? Mi dica di sì, mi faccia questo piacere

questo piacere! ¶ La donna si preoccupò seriamente, nel timore

ha un architrave che si vuole disegnato dal San

settimane, Fritz Langen non si occupò di nulla, volendo

gli piaceva, di tutto si lodava con parole bizzarre

piaceva a tutti, tutti si lodavano di lui: i

bene l'ora non si sa più. ¶ Fritz Langen

se poi vanno bene si tolgono dalle torri e

tolgono dalle torri e si portano al Monte. ¶ La

piazza Vittorio Emanuele, come si parlava delle originalità di

ogniqualvolta una donna orvietana si accingeva alla fatica d

mattina alle dieci e si trovarono bene insieme, dopo

i veli dell'alcova si gonfiavano appena e ricadevano

silenzioso per la finestra, si divertiva a spingere piano

Non voleva destare Vanna, si chinava furtivo a guardarla

avuto ribrezzo e terrore. ¶ Si accusava di ciò come

ella aveva creduto morte, si snodavano, venivano a galla

celato dai tetti, non si vedeva; ma la piazzetta

Signorelli un passante invisibile si avvicinò, si allontanò cantando

passante invisibile si avvicinò, si allontanò cantando con voce

loro corso interminabilmente monotono. ¶ Si annoiava tanto che non

ogni ricerca, e Vanna si lasciava arretire, inerte, dallo

Sapeva che tali episodi si sarebbero ripetuti inevitabilmente, e

Le poche signore, che si recavano talvolta a farle

diceva: ¶ - Sai? La tale si è ordinato un abito

La figlia del sottoprefetto si è fidanzata; ma pare

al giardino pubblico, Vanna si lasciava cadere esausta in

volte, quando le nubi si ammassavano in cielo e

veduto tante altre volte. ¶ Si alzava dalla poltrona, correva

imposte, e l'uomo si arrestava, si volgeva al

l'uomo si arrestava, si volgeva al rumore, alzava

Vanna, la quale non si curava della sua presenza

entrare nell'argomento, Palmina si lamentava acerbamente di Titta

capo, ma poi, ripensandoci, si ricordava di una sua

è un superiore. Eccolo. Si convinca. Il re di

delle cinque, don Vitale si presentava e si profondeva

Vitale si presentava e si profondeva in riverenze davanti

i padri di lui si erano trovati in istato

non sanno quel che si fanno. ¶ A passo strisciato

strisciato e tardo, Ermanno si avvicinava, e porgeva la

svogliato del bambino già si sentiva ribollire il sangue

presenta così enormi difficoltà, si ritorni al principio. Sentiamo

trionfalmente, e Vanna, intenerita, si alzava per andarlo a

Ma don Vitale non si contentava di così poco

di così poco; egli si accaniva, a danno del

domenicano di altri tempi si sarebbe accanito contro un

contro il bambino, Ermanno si era imbizzito dardeggiando fierezza

San Filippo Neri; poscia si recò appositamente in casa

accuratezza i discorsi che si tenevano in presenza del

cervello del bambino frattanto si compiva un lavorìo intenso

Titta con mille riguardi, si presentavano all'ora del

metà del pasto e si era già seduta a

base nel convincimento, ovvero si appoggiasse sopra la disciplina

la disciplina. ¶ Bindo Ranieri si dilettava nell'ascoltare il

appena sorbito il caffè si mostrava irrequieto dimenandosi sopra

Leggenda valacca. ¶ Don Vitale si precipitava fuori della stanza

persona come scoiattoli, poi si davano a correre intorno

e allora Vanna, stordita, si prendeva Ermanno in grembo

fiamme. ¶ - I pescatori come si chiamavano? - domandava Ermanno; e

la mano: ¶ - Chissà come si chiamavano? Quei pescatori non

disperati di Sua Eminenza, si pose nel centro della

maniche della giacca. ¶ - Dove si corre? Dove si corre

Dove si corre? Dove si corre? - Bindo chiese, continuando

alla stretta, ma Serena si divincolava, menando calci all

la folla dei villani. Si resta qui, all'ombra

qui, all'ombra, e si aspetta che la processione

ali bianche del cuffiotto si gonfiavano e svolazzavano i

Ermanno, con uno strattone, si liberò anche lui, raggiunse

e a tutto sesto, si apriva magnifico di fregi

del palazzo dell'Opera, si snodava per via Soliana

la sera prima. Egli si domandava perchè tutt'i

e perchè, quando gli si narrava la storia di

Domitilla Rosa e gli si diceva ch'era sciocco

ammassata ondeggiò, le teste si scoprirono, i ginocchi si

si scoprirono, i ginocchi si piegarono: sorretto da quattro

orafo senese, e dove si offre, da secoli, al

ferrate dei villani. ¶ Ermanno si precipitò a sollevarla e

camerate dei seminaristi, non si fosse chinato a raccogliere

chiasso, tutto quel moto, si recarono con Titta presso

accese dei rossi baffi, si andava slacciando dalla vita

secoli la città non si dissangua forse per mettere

adesso ridi! ¶ Bindo Ranieri si buttò indietro il cappello

pizzo, già brizzolato, gli si ripiegava all'insù, dando

Paterino rimase interdetto e si riallacciò la cinta di

lascia il Duomo come si trova. ¶ Ermanno aveva ascoltato

tre ore la processione si aggirò così, lungo le

i portatori del tabernacolo si davano il cambio. ¶ La

e perfino i socialisti si fregavano le mani, giacchè

amor proprio e allorchè si tratta di amor proprio

che le signore conoscenti si limitavano a farle cenno

del tempo, le opinioni si erano divise. Talune signore

e nei loro convegni si domandavano, ridendo, perchè mai

bel rogo e non si fosse abbruciata viva con

varie opinioni delle signore si erano livellate e avevano

le signore presenti le si affollarono intorno con visi

note del concerto cittadino si confondevano con gli stridi

quelle genti adunate come si erano mostrate benigne, in

acciocchè i signori invitati si facessero buon sangue. ¶ Un

bassa, il calzolaio gobbo si precipitò per le scale

e il viso affilato, si asciugava il sudore della

era un sogno davvero! Si verificò che c'era

fischiata invece della somma. ¶ Si estrassero ancora due numeri

adoperare la lesina, e si ricordò ch'egli salutava

sorte. Ma il giuoco, si sa, è capriccioso. Eccoti

generoso di Vanna Monaldeschi si ebbe per la città

pastoso di molti fiaschetti, si mise alla ricerca del

del pazzo senza metafore, si fece allora invitare a

dell'esecrato capitale. ¶ Vanna si trovò sola, a mezzanotte

Allora i due bambini si precipitavano al pianterreno, dove

e i due bambini si urtavano, si tenevano per

due bambini si urtavano, si tenevano per le mani

tenevano per le mani, si facevano prendere dal mal

essi pestavano i piedi, si disperavano, simulavano con le

burrasca, mandavano grida scomposte, si pigliavano per i capelli

i capelli, e Serena si precipitava fuori della cassa

la piccolina, ed Ermanno si slanciava fuori del piroscafo

la vezzosa creaturina che si aggirava sola per le

a una vicina, che si allontanava dopo averle prestati

caraffa a fiorami, poi si addormentava ai piedi della

bontà del Signore - e si raccolse un istante. ¶ Ermanno

dentro il salone, e si avvicinarono cauti per ascoltare

implorava il sacerdote, e si recò in pellegrinaggio alla

Santa di Roma; quivi si prosternò sopra la tomba

degli apostoli e poi si mosse per tornarsene al

incoronata di spine, pronunciò: -Sì, Tommaso, bene dicesti! - Il

del Duomo. ¶ Ermanno non si mosse e non rispose

dorme il piccolo cherubino! Si è addormentato, ascoltando il

città; il viso le si rischiarò di tripudio. Per

oro del sole nascente si mesceva già con così

l'esposizione del reliquiario, si era immersa nella preghiera

prima dalla madre, e si ornò degli ori, che

le ire delle fazioni, si adunavano coi fratelli e

rami degli alberi, che si affacciavano in silenzio dai

e dei giardini, o si arrestava un attimo per

bottega di Bindo Ranieri, si rammentò che Serena non

labbra pallide. ¶ La bimba si volse, imbizzita, pronta alla

piccola ieri sera mi si è addormentata qui, in

per mano la nipotina, si avviò al Duomo, di

centrale, portante la croce, si dispiegò all'occhio a

vela aerea, e poi si videro le due guglie

innumerevoli dei colori, che si affratellavano e mescevano le

Pare che il cielo si apra e ci mostri

reliquiario del Corporale, e si recò poscia a destra

e la cute le si arricciava pel bruciore dell

dalla cappella del Corporale si diffondevano le nubi dell

un demonio lascivo, che si volge cupido a rimirar

bella creatura. ¶ Un pensiero si confisse come pugnale nel

battè precipitoso, perchè ella si ricordò che, a sedici

Rosa, a sedici anni, si figurava il traditore come

e, pensando a lui, si baciava le braccia, felice

diamante, ove sillaba non si cancella! La misera creatura

così gioconda e schietta, si ottenebrò di terrori, ond

suo inginocchiatoio gentilizio e si raccolse nella preghiera con

gonna di seta chiara si drappeggiava intorno all'inginocchiatoio

da molto tempo e si era messa alla ricerca

l'uscita della processione, si dettero a correre verso

tutte le donne e si vergognava della propria madre

vergognava della propria madre. ¶ - Sì, sì - rispose Vanna, abbracciandolo

della propria madre. ¶ - Sì, sì - rispose Vanna, abbracciandolo - ma

immagine del santo e si rifugiò nel grembo della

per la soavità che si trasfondevano a vicenda. ¶ Palmina

col Bambinello Gesù! e si avvicinò con la sua

impomatati. ¶ Da anni Palmina si trovava al servizio in

della Madonna. ¶ La signora si lasciava adorare placidamente e

riconoscenza ammirativa che ella si vedeva costretta a raddoppiare

sopra le tempie e si rovesciassero nel mezzo della

mostrarne il candore. ¶ Vanna si alzò e disse svogliata

maniche di merletto. ¶ Palmina si affrettò a trarre dall

signora, così lei oggi si deve vestire. Quell'anima

e in città già si mormora che lei porta

oro con le perle, sì, la catenella d'oro

guardandosi dentro lo specchio, si stupì nel vedersi a

Mamma, ecco monsignore! ¶ Vanna si avviò sollecita verso il

volesse rabbuiarsi; ma poi si è rimesso al buono

della Provvidenza, e Vanna si era sentita all'improvviso

frutti dell'eterna gioia si maturano spesso nel pianto

celeste convito, ov'ella si sarebbe assisa ai fianchi

loquace, e adesso egli si limitava a regolari visite

più che Gentile Monaldeschi si era fatto promettere da

e sull'orfanello. ¶ Ermanno si presentò, ancora col camice

il bimbo, mentre egli si allontanava, con occhio di

capo: ¶ - Don Vitale ieri si è lamentato. Ermanno non

non è soddisfatto. ¶ Vanna si dette a ridere con

che nelle conversazioni amichevoli si riandasse su quanto era

morale del suo bambino. Si guardi bene di sostituire

nel timore che vi si scorgesse l'ombra di

la bocca sdentata gli si apriva constantemente a un

volta che, per giuoco, si era adattato un cordone

Titta sentenziò arditamente; ma si arrestò e si confuse

ma si arrestò e si confuse, guardando timoroso la

bicchieri nel vassoio e si allontanò dal salone, mentre

fronte al suo deschetto, si serviva alacre di spago

sul limitare della piazzetta, si vide Bindo Ranieri, che

robusti del Duomo. ¶ Egli si sberrettò due volte, una

di Bindo Ranieri, che si ripose la berretta ivi

gesto dignitoso e cordiale si schermì dall'elogio. ¶ - È

l'orologio e poi si accomiatò. L'indomani i

tutte le cerimonie che si svolgono annualmente in Duomo

ancora impartire alcuni ordini. Si affrettò dunque a discendere

mentre le cose intorno si confondevano a poco a

violacee. ¶ Il calzolaio gobbo si tolse in ispalla il

poichè al teatro Comunale si rappresentava appunto l'opera

le salterellava intorno, le si buttava addosso, solleticandole il

era Serena? Perchè non si faceva vedere? Non sapeva

vortice dei nuovi tempi, si disvincoleranno dal passato, si

si disvincoleranno dal passato, si lanceranno alla conquista dell

della sua garrula ilarità, si buttò carponi sul pavimento

coll'agile dorso inarcato, si divertì a misurare replicatamente

letto, e, non riuscendovi, si rialzò di un balzo

un tempo, ond'egli si risollevò pian piano, stringendo

fruscìo e allora Vanna si mosse, tentando di aprire

pallore delle gote. ¶ Ermanno si fece serio per ammirare

pomeriggio. ¶ Vanna tra poco si sarebbe svegliata ed il

negl'istanti di corruccio, si limitava a crollare il

vedeva scontenta e sconfortata, si buttò di nuovo carponi

dello strazio recente. Quanto si erano amati con Gentile

amati con Gentile! Come si erano amati! Il rimorso

quando le creature troppo si adorano di affetto caduco

avesse amato, se meno si fosse lasciata amare. ¶ Sciolse

dal fondo del petto, si gettò sopra le spalle

di mussolina bianca e si avvicinò alla grande specchiera

vanità, giacchè ella non si curava di piacere. Per

riguardosa e tenera, che si ha verso un fiore

tra le dita socchiuse. Si vedeva diversa da tutte

piccolissime fiamme, che non si vedevano, ma che le

piena di tormenti. ¶ Mentre si guardava negli occhi, tentando

di porpora, ed ella si lasciava cadere in ginocchio

lasciava cadere in ginocchio, si abbandonava col seno presso

volto, sollevava le braccia, si ergeva, si offriva con

le braccia, si ergeva, si offriva con l'anima

non sono più. ¶ Vanna si accasciò in una poltrona

stato disubbidiente. ¶ Ermanno non si turbò; egli sapeva per

assai discreto, il quale si contentava di narrare ciò

molto tempo insolita. ¶ Ermanno si era infilata una blusa

Ermanno rideva, ed anzi si dette a correre, facendo

Vanna invece ridiventò seria, si avvolse nella mantiglia ed

alla stanza e Vanna si prostrò sull'inginocchiatoio, collocato

in orazione, forse perchè si distraeva facilmente e doveva

accanto a lei, Ermanno si rivolgeva al Signore Iddio

educato religiosamente, che, quando si prega, bisogna sempre domandare

legno ed il cavallo si era ostinato a rimanere

ne prese dispetto e si trastullò ad ammirare gli

patena a rilievi. ¶ Finalmente si avvicinò alla madre e

logico. ¶ Se il babbo si trovava in Purgatorio, allora

soccorrere e ad accarezzare; si ricordava perfettissimamente che, quando

immagine del Signore gli si presentò alla fantasia come

che alla sua volta si compiaceva di tormentare alquanto

darti. ¶ - Il regalo. - E si aggrappava a lei, si

si aggrappava a lei, si alzava sulla punta dei

magari un pulcinella, che si movesse da sè. ¶ Vanna

giglio in mano? ¶ Vanna si mise a ridere e

mai dici questo? Come si fa a camminare sempre

lunghi gesti interminabili; monsignore si trovava a due passi

cose ondeggiavano e che si avvicinavano a lui, quasi

aggrapparsi alla realtà e si sforzava di riflettere raccogliendo

tali ostacoli? Quantunque egli si trovasse al secondo anno

ostile? Perchè? Perchè? ¶ Ermanno si ripeteva la interrogazione, acciocché

affrettati e l'idea si dissolveva in lembi natanti

Non volle riflettere più, si lasciò annientare dal vuoto

ripetutamente la spalla perchè si rialzasse a cerimonia finita

grandi passò, il professore si tolse il cappello; Vanna

tolse il cappello; Vanna si girò e, scorgendo il

lontano, e sua madre si faceva riparare anche allora

un conato di nausea; si alzò in fretta per

prefetto. ¶ La malattia non si affacciava con troppa minaccia

a ogni minuto e si recava ella medesima in

tentando di rassicurarla, non si sentiva tranquillo, e presenziava

e al secondo settenario si videro cose brutte; si

si videro cose brutte; si vide che la febbre

veder nulla: la malattia si caratterizzava in tifo classico

una cosa stupida, agire si doveva, agire! E fissava

Corrado Gigli, il quale si presentava a portare una

attoniti sulla facciata e si domandava perchè le figure

figure dei santi non si muovessero a pietà della

in piccoli flutti uniformi, si frangevano per lui senza

senza rumore nè spuma, si ammassavano, si riassorbivano in

nè spuma, si ammassavano, si riassorbivano in sè, e

e l'infermo galleggiava, si abbandonava inerte, toccando i

abisso, ove il tempo si perde e l'infinito

terra la lampada, gli si accostava, gli premeva con

poi smise ogni baldanza, si affievolì e finalmente scomparve

il medico, ond'ella si custodiva in cuore le

io? E io? - ma si pentiva del grido, si

si pentiva del grido, si faceva umile, avrebbe voluto

il nobile Ermanno Monaldeschi si fosse trovato davvero in

con gaiezza infantile. ¶ - Io? Si figuri, può immaginare. Coi

prese il mazzetto e si mise a ridere. È

anche una signorina che si chiamava Serena! ¶ Egli lo

mai grano di pepe. Si arrabbiava con tutti. A

per ogni mattina quando si svegliava, avvertendo che le

simili a fili. Egli si inebriava in sè per

In quell'ultimo biennio si era accanito nello studio

i chierici più intelligenti si esaltavano nell'illusione di

benessere della convalescenza, egli si turbava adesso? Perchè di

medico impose che Ermanno si recasse in campagna con

ordini, quantunque il vescovo si mostrasse apertamente ostile all

in tale occasione che si accentuò il dissidio latente

Corrado Gigli, il quale si rendeva interprete della gratitudine

gli rispose: ¶ - Grazie, grazie, si diverta a Bologna, ci

platano, e Vanna gli si pose accanto, mentre al

colto giovane signor Pericle; si scandolezzò, perchè gli antichi

sufficientemente rilevante. ¶ Pericle Ardenzi si strinse nelle spalle, egli

e le pietre non si adornano di menzogna, non

adornano di menzogna, non si ammantano d'illusioni. ¶ Vanna

da umili creature; poi si comincia il cammino inverso

s'indovina, e allora si scava, finchè appaiono le

le colonne del tempio; si scava ancora e la

dove i riti pagani si erano svolti. Spesso il

sopra un altare, che si eleva dove in antico

le sue parole: ¶ - Ah! sì? Abbruciare i poemi di

Giorgio, e il Paradiso si spopolerebbe, perchè ogni Santo

venerabile Seminario di Orvieto si riscaldava le biscie in

entrati appena nel secolo, si facevano banditori di eresie

simile ai bimbi quando si bendano per giuocare a

prima anche i buoni si perdevano irrimediabilmente, dopo anche

Perchè ella non mi si rivelava? Perchè mi lasciava

Domirò, perfino don Vitale, si dettero di gusto a

fuggiva e l'ombra si avanzava. ¶ Serena, allora come

di Serena, ch'ella si era abituata a considerare

noia. - Questi miei ragazzi si divertono in chiacchiere; parli

sua tesi di laurea si era naturalmente aggirata su

desiderava che il giovane si addestrasse negli affari e

addestrasse negli affari e si rendesse conto esatto della

che l'allievo Monaldeschi si recasse in famiglia ogniqualvolta

ogniqualvolta i regolamenti non si opponevano, raccomandando a Vanna

imposto, che il giovane si recasse a Roma per

che lo adorava. ¶ Ella si copriva in volto di

profana dei supremi decreti, si ostinava a riguardare il

con Bindo, madamigella gli si parò contro e gli

nel vederla, giacchè ella si era già immerso il

tavola vestito da uomo? ¶ - Si dice vestito da secolare

coda mobile del cappellino. ¶ - Sì, c'è bisogno di

agitò il capo e si mise a ridere. ¶ Mio

poichè le cose intorno si mostravano tutte semplici e

chierico presero ardire, insorsero, si sparpagliarono e lo indussero

caro figliuolo, che le si abbattè sul cuore, e

e l'abbracciava e si lasciava baciare! ¶ Bindo Ranieri

parole di gelo: Vanna si rivolse per istinto al

che, a passi tardi, si recò a prendere zia

per conseguenza, il capitale si è impinguato. ¶ Dentro la

altre consimili circostanze - e si raschiò la voce e

sollievo; ma viceversa Ermanno si alzò, chiuse i registri

seminaristi. ¶ Una collera sorda si era ammassata improvvisamente nel

del seminario. ¶ Le camerate si trovavano ancora a passeggio

fu spalancata; e monsignore si presentò, aprendo le braccia

La torre di Maurizio si slanciava con vigore snello

religiosità e le campane si sciolsero, il buon Maurizio

dell'anello episcopale, che si era mossa con tardità

dove c'era pranzo. Si rimise frettolosa in via

crollando il capo, e si fece largo a gomitate

diventato immortale. ¶ La diligenza si era frattanto empita di

gli eroi di Omero si contentavano delle bighe; ma

andare a piedi. ¶ E si avviarono, camminando, verso l

Università di Roma. ¶ - Che si dice in paese dell

una tristezza inesplicabile gli si ammassava intorno al pensiero

pure così fulgente, gli si oscurasse. Quanta ampiezza nelle

gente che corre e si affanna, che s'incrocia

gesticolare di braccia che si tendono per allacciare o

per allacciare o che si agitano per respingere! Quanta

confusi dell'amico. ¶ Ermanno si arrestò con dolente stupore

buon Titta è morto? ¶ - Sì, quasi all'improvviso, per

La grande strada che si scopre dalle nostre alture

più, diventava serio e si tirava con nervosità la

alle tombe di Settecamini si domandava come mai, prima

la gente mangiasse e si scuoiassero buoi. Ermanno sapeva

coscienziose ricostruzioni. I fatti si aggruppavano per virtù propria

aggruppavano per virtù propria, si cementavano tra loro in

della loro logica e si foggiavano in piramide salda