Alessandro Baricco, Castelli di rabbia, 1991

restavano nel buio, in silenzio, uno accanto all’altra

di persone concesse al silenzio. Perché poi, subito, filtrò

prima di cedere, in silenzio, proprio mentre il signor

muovesse, e assolutamente in silenzio, iniziò a piangere, in

Come un nòcciolo di silenzio nel cuore di un

va benissimo, ma adesso silenzio... ¶ – Scusa, Pekisch... ¶ – Cosa c

di incominciare... per favore, silenzio. ¶ Trentasei paia di occhi

di incominciare... per favore, silenzio. ¶ Trentasei paia di occhi

hai una nota, vero? ¶ Silenzio. ¶ – Che nota è, Pekisch

Che nota è, Pekisch? ¶ Silenzio. ¶ – Pekisch... ¶ Silenzio. ¶ Perché, a

è, Pekisch? ¶ Silenzio. ¶ – Pekisch... ¶ Silenzio. ¶ Perché, a dire tutto

con lo sguardo. Intorno, silenzio totale. Passò forse un

in cui tornò il silenzio capì di averne la

una rotonda bolla di silenzio. Sfiorandolo si ruppe, macchiando

si ruppe, macchiando di silenzio il gran frastuono dell

mia stanza e in silenzio entro in quella del

tutto il resto... in silenzio... vede, in tanti anni

una chiatta, risaliva in silenzio il fiume. ¶ Muta: questo

casa, si disperdevano nel silenzio della vita qualunque lasciandosi

accendesse la caldaia. Nel silenzio più totale i due

qualcuno che respira?, il silenzio, infine, il silenzio assoluto

il silenzio, infine, il silenzio assoluto e dentro il

prato puro e semplice. ¶ Silenzio. ¶ Poi tutte le grida

tuo treno, signor Rail? ¶ Silenzio. ¶ – In che città? ¶ – È

città? ¶ – In una città. ¶ Silenzio. ¶ Silenzio. ¶ Silenzio. ¶ – In che

In una città. ¶ Silenzio. ¶ Silenzio. ¶ Silenzio. ¶ – In che città

una città. ¶ Silenzio. ¶ Silenzio. ¶ Silenzio. ¶ – In che città? ¶ – A

carico di grida, nel silenzio totale tutt’intorno, un

e l’altro, il silenzio. Un narratore sconfitto da

cos’è un elefante... ¶ – Silenzio, per favore... ¶ – È un

non mi fate fesso... ¶ – Silenzio, si riparte dalla battuta

aveva intitolato tutto questo Silenzio. Segretamente, l’aveva dedicato

lì, a parlarsi in silenzio, per un tempo infinito

trasparenti. La sera, nel silenzio del suo studiolo, sentiva

una bolla di acre silenzio, in compagnia della sua

signor Rail. Scivolava il silenzio sul disegno del Crystal

ancora, intorno, un piccolo silenzio che galleggiava nell’aria

tutto – a mollo nel silenzio. ¶ Se si è capaci

bisogna immaginarlo così. ¶ Un silenzio infinito. ¶ Non per altro

sempre un qualche meraviglioso silenzio che porge alla vita

violino, e morirà in silenzio, senza sapere perché, e

vera di Quinnipak – nel silenzio, è evidente, senti l

dell’istante lungo di silenzio, anche prima di tutto

l’altro – fucilare il silenzio con armi fatte di

a guardare lontano, in silenzio – dentro di loro il

ridere, di parlare, un silenzio orrendo, non sapevamo cosa

casa, vi trovò un silenzio orrendo e un ospite

di vimini. Respirano il silenzio, senza cercare parole. Essere

adesso s’è svegliato. ¶ Silenzio. ¶ Il signor Rail ha

l’amore con Jun. ¶ Silenzio. ¶ – Lei stava sopra di

lentamente ed era bellissima. ¶ Silenzio. ¶ Il giorno dopo Hector

farsi. Poi mormorò, nel silenzio generale ¶ – Assegnato. ¶ La signora

sottile e inattaccabile: il silenzio. Morì, una notte d

Mangiò veloce e in silenzio. Quando, inopinatamente, e in

era un gran bel silenzio, tutt’intorno. Per tutti

dannati singhiozzi, naufragato nel silenzio di quelle stupide lacrime

nota. In un meraviglioso silenzio, la cassa di legno

ultima parola era: America. ¶ Silenzio. ¶ – Continua, Jun. Hai voglia