Melissa Panarello, La bugiarda, 2013

Lei ansimava forte. ¶ In silenzio e con lo sguardo

Quando rimasi sola, il silenzio in casa fu come

e tutti rimanemmo in silenzio. ¶ “Disgraziate ladre. Vi siete

scrivere.” ¶ Lui rimase in silenzio, gli occhi piccoli ancora

comprendere. ¶ Era insopportabile quel silenzio violentissimo fra di noi

musical.” ¶ Lui rimase in silenzio. Erano gravi, i suoi

umiliato, rifiutato. ¶ Coltivavamo in silenzio i nostri desideri e

lui sarebbe rimasto in silenzio. ¶ “E poi, dopo, siamo

rovi, il cielo in silenzio e sotto i nostri

editore”, dissi interrompendo il silenzio. ¶ Avanzò verso di me

bene lui conosceva, dal silenzio che segue al dolore

Caltabellota?” ¶ Dall’altra parte silenzio. ¶ “Pronto?” ¶ “Sì, ci sono

ne stavamo seduti in silenzio, su quel divanetto rosa

che amavo frequentare nel silenzio della mia mente e

nascondesse dietro il suo silenzio, e la sua distanza

puntellate di alberi nel silenzio antico del borgo. ¶ Mio

me ne stavo in silenzio. Avrei potuto mettere giù

mi bastava. ¶ Restammo in silenzio davanti alla TV sintonizzata

L’autista guidava in silenzio. ¶ Dal Salone Margherita in

mi piace.” ¶ Restammo in silenzio, ma non gli avrei

Continuava a piangere, in silenzio. ¶ Nella hall incontrammo mio

Sì, qualcuna.” ¶ Restammo in silenzio, guardando il soffitto e

sua spalla. ¶ Cuore, ghiaccio, silenzio, pioggia. ¶ Pulsare fortissimo, silenzio

silenzio, pioggia. ¶ Pulsare fortissimo, silenzio fortissimo. ¶ Tutta quella violenza

ancora, eravamo sopraffatte dal silenzio. ¶ Le diedi un fazzoletto