Massimo Carlotto, Il maestro di nodi, 2002

di farlo. ¶ «Senta, non so nemmeno da che parte

del rapitore?». ¶ «Non lo so. Nella stanza non c

aiuti, la prego, non so cosa fare». ¶ «E la

Sono un vigliacco, lo so, ma non ho avuto

sua moglie?». ¶ «Non lo so. Spero solo che sia

il caso?». ¶ «Non lo so. Prima devo parlarne con

cacciarci nei guai». ¶ «Lo so, lo so, e ve

guai». ¶ «Lo so, lo so, e ve ne state

Perché?». ¶ «Tutto quello che so di sua moglie è

voce tremante. «Io non so nulla». ¶ La osservai. Era

la gola. «Non lo so. Sono talmente abituati a

proposito» intervenne Max. «Non so se è capitato anche

è stato». ¶ «Allora non so proprio come aiutarti». ¶ La

sempre più pressanti, non so più cosa inventare con

pancia prominente. «Non lo so. Dipende da cosa ci

poi così grave». ¶ «Lo so. Vorrei invitarla a cena

a cena, ma non so che menù inventarmi». ¶ «Fatti

Nodi?» domandai. ¶ «Non lo so. Doveva trattarsi sicuramente del

mio pacchetto. «Non lo so. Anche se a forza

mio analista naturalmente, perché so che non andrete in

già detto che non so nulla» gridò. ¶ Il vecchio

Vive a Roma. Non so altro». ¶ Rossini lasciò andare

conosciuto qualcuno, ma non so se possiamo fidarci». ¶ «Ci

il materiale». ¶ «Io non so nulla» si affrettò a

bambini» disse serio. ¶ «Lo so». ¶ «Volevo solo fargli paura

reggerti il gioco». ¶ «Lo so». ¶ «Però è stato un

un traditore». ¶ «Non lo so e non ho voglia

parlare la gente». ¶ «Lo so bene. Solo che non

Alzai le spalle. «Lo so. Ma è più forte

dispensa è vuota». ¶ «Lo so. È casa mia». ¶ «Forse

un’altra vita». ¶ «Non so cosa dirti. Io non

per il Giappone». ¶ «Lo so». ¶ «Allora parliamone». ¶ Gli feci

lungo in silenzio. «Non so cosa dire». ¶ «Allora non