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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Guido Da Verona, Colei che non si deve amare, 1910

concordanze di «so»

nautoretestoannoconcordanza
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ma tiro avanti, non so neanch’io perchè... » ¶ La
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momento nel quale, che so io, un’ostrica ben
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primavera, mettono addosso, che so io, quasi la voglia
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tutto aveva un non so che per quel discolo
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uno sdegno taciturno. ¶ — Pifferi! So che c’è voluto
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aperse le braccia: ¶ — Non so... ¶ — Credo che lo sappiate
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delicatezza esprimere un non so che di rapace, l
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po’ confusa. ¶ — Allora ditemi so potrò sperare di vedervi
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di qualsiasi bella donna. ¶ — So di alcuni che per
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dedicate allo studio come so fossero una colpa, e
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veduta, — rispose Arrigo. — Non so nulla di nulla. ¶ — Se
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finiamola con gli scherzi! So che adesso appartenete al
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amanti, e che diavolo so io; ma per me
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quell’attitudine un non so che di frivolo, di
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aver lungamente riflettuto. — Anzi, so benissimo che lui conosce
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gli faccio patire, perchè so ne ammalerebbe, e che
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sempre, allora sì. Ma so io cos’accadrebbe dopo
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Cosa voglio dire non so... Rifletto. ¶ Successe una breve
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chi sei? ¶ — Certissima! E so inoltre una cosa: che
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amanti; imparo. Poi, non so... forse questa è la
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per sera. ¶ — Eh, lo so! ¶ — Falle fare. ¶ — Si. Mi
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zampillo d’acqua. ¶ — Non so che ora… Ma è
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che mi riesca facile. So io quel che debbo
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fondo, per quanto ne so io, devi press’a
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suo viso, un non so che di estremamente stanco
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Non sai altro? ¶ — Non so altro. ¶ — Allora perchè ti
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le dava quel non so che di voluttuoso e
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qualche volta irascibile come so la odiasse. Perchè? Sovente
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de’ suoi capelli. ¶ — Io so bene cos’hai... — disse
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avete concesso finora non so cosa potrebbe accadere. ¶ Quell
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conoscete; quello è capace... So io di cosa è
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o l’altro, che so? Trovandoci soli, per esempio
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li vuoi nemmeno udire. ¶ — So bene a che alludete
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Ora, sentite, Rafa. Non so quale opinione abbiate di
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Arrigo, preso da non so quale tenerezza improvvisa, gli
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E cosa faresti? ¶ — Non so cosa farei; credo non
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tormentata. ¶ — Perchè, Lora? ¶ — Non so... Non so; oppure non
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Lora? ¶ — Non so... Non so; oppure non te lo
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stessa. Guarda: ragiono freddamente, so quel che dico. Amo
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Stordita mi sento... Non so... ¶ — Vuoi fermarti? Che vuoi
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mio? ¶ — E quante ne so! Si metta bene in
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L’altra continuava: ¶ — Non so bene chi me lo
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levare gli occhi. ¶ — Non so nulla io; so che
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Non so nulla io; so che mi hai fatto
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perduta la testa. Non so... forse mi volevo stordire
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cos’è accaduto? Non so più nulla, non mi
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lo chiamerebbe, sentiamo? ¶ — Non so, non ci ho mai
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dono d’irritarla singolarmente. — So invece che a momenti
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della sua fronte. ¶ — Lo so, — egli rispose, — ma non
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biascicare della vecchia inginocchiata. ¶ — So una storia... — mormorò la
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un gesto vago: ¶ — Non so, non importa... Molto lontano
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del volto un non so che d’ambiguo, d
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la fanciulla. — Veli che so remare anch’io? ¶ — Piano
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e più disperatamente, perchè so, perchè so con profonda
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disperatamente, perchè so, perchè so con profonda paura, che
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l’estate? ¶ — Ancora non so nulla; non dipende da
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udendo quo’ discorsi. ¶ — Io so con chi, — fece. ¶ — Dillo
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era mesciuto un. non so che di guasto e
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di tacere. Tanto lo so che mi odii... Dunque
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il padre. ¶ — Io? Non so nulla! Oppure suppongo, suppongo
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gli era tuttavia familiare. ¶ — So tutto... Non parlare... Ho
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Ma quello che non so, — riprese, — è dove sei
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era uno spavento, che so? Un terrore, qualcosa fra
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la mia colpa, non so concepire altra passione al
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sentendosi pungere da non so quale molestia, ogni tanto
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notte cerulea. ¶ — Rispondi! ¶ — Non so. ¶ — Per amore? ¶ — No. ¶ — Per
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No. ¶ — E allora? ¶ — Non so, non so!... — ella fece
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allora? ¶ — Non so, non so!... — ella fece nervosamente. — Perchè
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feci questo, e non so dirti nemmeno la ragione
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salire una scala... Non so, non so! ¶ Ed ora
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scala... Non so, non so! ¶ Ed ora non aveva
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a me. Ti conoscevo: so come baci quando ami
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come baci quando ami, so il colore delle tue
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scompaion sotto le palpebre, so come le tue ginocchia