Massimo Mongai, Fattaccio, 2012

Weg, du Traum! so Gold du bist ¶ Hier

di grave. ¶ «Nun lo so perché, capisce?» dice Luca

con una scusa. Non so quando sia cominciata questa

come a dire, “non so, non vorrei, cambiamo discorso

imbattuto vicino a non so dove, in un ingorgo

proprio del tutto. Lo so che non c’avrà

possibile». ¶ «Be’, insomma, non so cosa sia successo, ma

una premonizione, che ne so? Ero arrivato all’Eur

puttana? Io non lo so, non l’ho mai

perché per strada, non so, ma non mi piaceva

però…». ¶ «Eh, non lo so… oddio, uno che scopasse

sa che ce ne so’ proprio pochi… insomma c

bene e…” e non so cosa stavo per dirle

una sega, non lo so nemmeno io. Arrivo a

i dati, non lo so”. Lei è tornata, ma

chi sarebbe andato?». ¶ «Non so, forse… no, proprio non

forse… no, proprio non so…» risponde l’altro. ¶ «Be

fa scura, incazzata. Non so come ha fatto ma

dire la droga. Non so come possa aver mai

fisso, accigliato. ¶ «Sì, lo so cosa sta pensando, ma

guarda fisso, poi: ¶ «Non so, io non c’ero

espressione infastidita, non lo so. Fatto sta che ’sto

di calci. Poi non so chi m’ha preso

rabbia, dalle botte. Lo so, lo so, dovevo essere

botte. Lo so, lo so, dovevo essere patetico e

ravvicinata lo vedi che so’ froci, cazzo! No?». ¶ Di

pure lui ma soprattutto so’ arivati l’amici sua

sua, tacci loro. E so’ dovuto scappa’». ¶ Riparte. ¶ «’na

gnente ciò fatto! Insomma so’ scappato. Lei mi dirà

po’ schifo… non lo so, forse mi mettono ansia

perso il controllo, non so perché, capisce…?». ¶ «Sì, credo

espressione, come a dire, “so quello che faccio”. ¶ Luca

e concentrata, decisa. ¶ «Non so cosa m’ha preso

Ed a piangere. Non so nemmeno io perché o

su cosa o… non so, insomma». ¶ Guarda ancora il

un assassino vero, nun so’ un boiaccia, o un

o un infame. Io so’ uno normale, come tutti

serio. Sarà brutto lo so, ma almeno il processo

di cosa parla. Non so come sia la sua

era solo, che ne so, perché dopo una vita