Massimo Carlotto, Il corriere colombiano, 2000

la motocicletta. ¶ L’altro socio era Max la Memoria

artista preferito del mio socio. Per Natale gli avevo

pescatora, mentre il mio socio assaggiò diversi antipasti con

offrii una al mio socio. Mi guardai attorno. L

pensi?» domandai al mio socio appena fuori dalla pensione

Victoria» disse il mio socio controllando il campo del

al bar. Il mio socio fermò un cameriere di

nella merda». ¶ Il mio socio e io ci scambiammo

un’occhiataccia. «Lasciala stare, socio». ¶ «È la donna di

buttafuori fissò il mio socio. «Ve ne andate con

imitato subito dal mio socio. Aisa rimase nei pressi

delle parole del mio socio. «Quante storie. Mio nipote

Il tono del mio socio si fece improvvisamente duro

la lista?». ¶ Il mio socio l’aveva nascosta nel

io né il mio socio avevamo mai sentito parlare

del cocktail. Il mio socio ordinò un bicchiere di

cominciare con queste menate, socio. Guardo e basta. Sai

nei night». ¶ Il mio socio sospirò. «Sei un caso

fidare». ¶ Guardai il mio socio che fece un cenno

strada presi il mio socio per un braccio. «Era

per identificarci». ¶ «Hai ragione, socio. Abbiamo bisogno di un

una gomitata al mio socio. «Quello al club non

braccio. Era il mio socio, che mi fece cenno

Dobbiamo sapere chi è, socio, e cosa sta combinando

aveva ceduto. Il mio socio aprì lentamente la porta

a casa del mio socio in attesa di quella

con cappuccio. Il mio socio e io indossavamo tute

del ristorante. «Omicidio inutile, socio» ribattei laconico mentre guardavo

macchina chiesi al mio socio se era serio quando

lattice e il mio socio teneva tra le gambe

stesso tono del mio socio. ¶ Era da un po

occhiata con il mio socio. La Tía aveva paura

di minacciarmi». ¶ Il mio socio mosse appena la mano

polso sinistro del mio socio. Ne notai due nuovi

Quelli non sono contrabbandieri, socio, sono mafiosi della Sacra

notizie di Celegato». ¶ «Raccontaci, socio». ¶ «Pare che qualcuno abbia