Teofilo Folengo, Orlandino, 1526

giande sian de' pari soi; ¶ ch'assai manco son

lor primiero, ¶ poscia duo soi fratelli, Amon, Ottone; ¶ Danese

corte e ne' stipendi soi; ¶ non però tutti eguali

e doma ¶ sol de' soi fatti egregi al gran

et al pigior de' soi pensier si spone, ¶ ecco

ma per servar tra soi baroni pace, ¶ anco per

eredi ¶ del premio i soi Spagnoli senza fallo. ¶ - Io

tal Marte ¶ che de' soi fatti s'empino le

dal bel sole ¶ de' soi pensieri e lascia ogni

caccia. ¶ 28. ¶ Ma duo de' soi scuderi crudelmente ¶ già son

quell'instante ¶ a vinti soi compagni dà combiato, ¶ fra

foco e forca per soi merti digni. ¶ Narrazione ¶ 59. ¶ - Aspettami

tange, ¶ com'uomo che soi peccati al fumo piange

con trenta ben armati soi famigli; ¶ brama di Berta

a la violenza de soi carmi. ¶ 16. ¶ Ma 'l nigromante

preda, e con e' soi fardelli ¶ li mercadanti al

di mattezza, ¶ che fa soi voti ad un Gotardo

soggiugar tutta a' Longobardi soi. ¶ 53. ¶ E come qui Milone

loro combattendo gli ossi soi: ¶ chi un braccio, chi

ritroso; ¶ cacciasi avanti a' soi compagni scorta, ¶ e quanto

e Tomaso ¶ scendesser con soi libbri dal Ciel giuso

dieder cotali avisi ai soi soggetti? ¶ Mangiavan cardi, fabe

quando uscir volean de' soi pareti ¶ per gir altrove

magiore ¶ che tòr a' soi la facultà per darla

era d'i santi soi lo principale. ¶ 49. ¶ Né altra

tutti quanti li simili soi, non avendovi un minimo