Alessandro Manzoni, Adelchi, 1822

concesso, ¶ Alla faccia del sol, d'una diletta ¶ La

mio dolor; l'obblìo ¶ Sol bramo; e il mondo

nostra gente, a quelli sol da cui ¶ Leal consiglio

scorgeste mai che un sol desio ¶ A voi tutti

i Franchi ¶ Fosser uomini sol, questa parola ¶ Il re

ottenni ¶ Tutto finor, perché sol grandi io chiesi ¶ E

Pace al nemico offersi, ¶ Sol che le terre dei

Scorsi ville e città, sol di latini ¶ Abitatori popolate

insuperabili. - Cadeva ¶ Il terzo sol quando un gran monte

cui, di contro al sol cadente, il tuo ¶ Campo

e nell'ombra, il sol si leva, ¶ Squillan le

Degno de' Franchi. Al sol nascente, in via ¶ Una

rallegrata dai canti, al sol diletta, ¶ Che i signori

popol regna ¶ D'un sol voler, saldo, gittato in

il re. Vedete ¶ Quel sol? qualunque, in pria ch

come ¶ Tanto ricerchi il sol colui, che, d'anni

amor. ¶ Ma come il sol che, reduce, ¶ L'erta

nuvole ¶ Si svolge il sol cadente, ¶ E, dietro il

Franchi ¶ In alto sta, sol perché seppe accorto ¶ E

e dirsi vinto: Adelchi ¶ Sol li ritien; ma quando

sguernita, e vi porrò sol pochi ¶ Miei fidi: accesa

sotto il vessillo ¶ Stanno sol per costume: a lor

dai tristi ¶ A cui sol tarda d'esser vinti