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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vittorio Alfieri, Don Garzia, 1789

concordanze di «son»

nautoretestoannoconcordanza
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figlio. Or, certo ¶ io son, che figlio di sprezzato
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imperar sappia... ¶ Cosimo ¶ E son quell'io, finora: e
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pensieri, io solo omai son norma. ¶ SCENA II ¶ DIEGO
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opre, ¶ tardo al temer son io. ¶ Diego ¶ Chi 'l
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cangiar; non simular, cangiarla. ¶ Son di mia stirpe, e
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capo; ¶ io l'alma son, donde s'informi ogni
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possa? ¶ Cosimo ¶ È ver, son padre, ¶ ma prence a
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gradito testimon, per certo, ¶ son dell'arti sue note
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I vaticini in parte ¶ son della madre veri. Infra
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e ascosi ¶ non mi son, no, quant'ei, stolto
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E il padre ¶ non son io di voi tutti
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tu... ¶ Piero ¶ Certo ne son, di Diego; ¶ di me
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perch'io lordo non son di sangue ancora; ¶ perch
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te fors'io ¶ invido son del ben altrui? ma
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Sì, di discordia esca son io: securo ¶ in tuo
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miei passi qui?... Dove son io?... Di morte ¶ ben
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sì;... che un traditor son io. ¶ Piero ¶ Ucciso l
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innocente ¶ sangue, ond'io son contaminato e intriso, ¶ chi
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a tal segno? Il son ben io; ¶ ma tanto
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insuperbir non deggio? ¶ Non son io de' tuoi figli
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sangue, ond'io macchiato ¶ son dal capo alle piante
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Io sciolto, ¶ ecco, men son. Che vuoi da me