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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vittorio Alfieri, Saul, 1784

concordanze di «son»

nautoretestoannoconcordanza
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1784
qui starò. — Di Gelboè son questi ¶ i monti, or
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di guerra, ¶ viva Israèl, son io. Me ben conosce
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saio, ed affilato brando, ¶ son la pompa migliore. Oggi
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non fossi, come il son, pur troppo! ¶ Di cari
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vivo. ¶ Quanti anni or son, che sul mio labro
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Abner, tu forse? Questi ¶ son sangue mio; nol sai
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guerriero, o duce, se son io da tanto, ¶ abbimi
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perché legger non puoi? son sempre io teco. ¶ Saul
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appoggio?... I figli tuoi, son muti; ¶ duri son, crudi
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tuoi, son muti; ¶ duri son, crudi... Del vecchio cadente
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per cui tratto io son dal nulla, e penso
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non dovrei? non ti son figlio io primo? ¶ Ove
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a te la niega. ¶ Son io, sì, son, quei
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niega. ¶ Son io, sì, son, quei che benigna mano
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inerme ei gl´immergea. — Son queste, ¶ queste son, vili
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immergea. — Son queste, ¶ queste son, vili, le battaglie vostre
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Io, per me nulla son; ma fulmin sono, ¶ turbo
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sono, ¶ turbo, tempesta io son, se in me Dio
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ogni guerrier mio spirto; ¶ son io ´l duce domane
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a ogni uom sottrarmi ¶ son certo. — Or, deh! l
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Achimelèch siam figli. ¶ Achimelèch son io. Muori, Saulle, ¶ muori
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ma i figli... — Ove son io? — ¶ Tutte spariro ad
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ombre. ¶ Che dissi? Ove son io? Che fo? Chi
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e ancora il re son io. ¶ Ma già si