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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Luigi Pulci, Morgante, 1483

concordanze di «son»

nautoretestoannoconcordanza
1
1483
con la lancia. ¶ Non son venuta qua, come Michele
2
1483
però le ragion tue son qui di vetro, ¶ sendo
3
1483
in terra; ¶ pertanto io son parato, e ti prometto
4
1483
e tutte le bandiere son per terra; ¶ caduto è
5
1483
so se queste lacrime son false. ¶ Carlo nel volto
6
1483
che queste cose ti son note, ¶ ch'acquistata l
7
1483
sì come tu ne son dolente; ¶ ma io ti
8
1483
e tutti i baron son dintorno ¶ a Falseron, ch
9
1483
cosa, s'io non son ben cieco, ¶ tu porti
10
1483
hanno detto: ¶ «Queste colonne son significate ¶ per le sei
11
1483
men si stima: ¶ quivi son le carattere segnate ¶ di
12
1483
uno specchio dove e' son costretti, ¶ e molte cose
13
1483
sua corona, ¶ poi che son terminate l'aspre risse
14
1483
a tempo, ¶ gli uomini son, sanz'arme, come nibbi
15
1483
portati i Vangeli, ¶ e son proprio di man de
16
1483
scritto, ¶ ma non ci son le lettere arrivate, ¶ che
17
1483
bisogna dire, ¶ ch'io son da un pensier tutto
18
1483
le strade del Ciel son per noi rotte: ¶ noi
19
1483
anche queste mai non son mentite: ¶ sì che a
20
1483
Or, s'io non son, com'io solea già
21
1483
tentati tanti ¶ che tutti son felicitati in Cielo, ¶ se
22
1483
Iddio ¶ degli angioli che son lassù restati, ¶ che cognobbon
23
1483
cui tutte le cose son create; ¶ e creando e
24
1483
cristiani, ¶ tanto che vecchio son fatto canuto ¶ e tanto
25
1483
vostro, ¶ ché sanza voi son nulla, e tutto è
26
1483
Disse Rinaldo: - Adunque io son nel gagno ¶ de' dïavoli
27
1483
avute ¶ queste vivande che son lor venute. ¶ Disse il
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1483
dico, ¶ presso allo stretto son di Giubilterra, ¶ dove pose
29
1483
stelle sublime, ¶ e laggiù son città, castella e imperio
30
1483
cosa ancora: ¶ se questi son della stirpe d'Adamo
31
1483
tutti i vostri dottor son giusti e piani ¶ e
32
1483
quel tempo in qua son tutti cheti ¶ che il
33
1483
che molte cose non son rivelate ¶ al Figliuol, quanto
34
1483
merzé ¶ di me che son da' nimici portato ¶ per
35
1483
questa volta io non son buon uccello, ¶ però che
36
1483
e' debbe morire. ¶ Quanti son già felici morti in
37
1483
pensi quel ch'io son fatto negli abbissi!, ¶ e
38
1483
amico, ¶ ed io ti son veramente tenuto, ¶ e tanto
39
1483
sono indïano, ¶ e non son più quel romito bugiardo
40
1483
folletto, ¶ da poi che son con Orlando alle mani
41
1483
uom, manticore appellati; ¶ poi son pegàsi cornuti ed alati
42
1483
di gran calci. ¶ Poi son bissonti, buoi silvestri ancora
43
1483
creò col sangue. ¶ Poi son celidri, serpenti famosi, ¶ e
44
1483
pasce quello. ¶ Meonide ancor son famosi uccelli ¶ che fanno
45
1483
qua l'armi. ¶ Or son le profezie di Malagigi
46
1483
Arme! Arme! I nimici son presso! - ¶ Già eran tutti
47
1483
scritto. - ¶ Rispose Bianciardin: - Qua son venuti ¶ due cavalier valenti
48
1483
abbiam combattuti, ¶ per forza son tra la schiera passati
49
1483
e quando insieme si son riscontrati ¶ ognun pareva un
50
1483
I terrazzan tra lor son consigliati, ¶ e poi facìen
51
1483
volta so ch'io son diserto: ¶ credo che 'l
52
1483
paladino adorno, ¶ tanto mi son sempre di lui piaciute
53
1483
un castello ¶ donne che son tutte use ire in
54
1483
quelle Amazzóne veston maglia; ¶ son per natura coperte di
55
1483
Disse il padron: - Cotesto son contento: ¶ e' ne verrà
56
1483
Dio, ci levavano! ¶ Elle son tutte ammaestrate al giuoco
57
1483
disse all'Arpalista: - Io son venuto ¶ per purgarti d
58
1483
te mi scolpo. ¶ Io son prigion tuo vero, anzi
59
1483
prigion tuo vero, anzi son morto: ¶ non mi toccar
60
1483
torto. - ¶ Disse Rinaldo: - Io son cugin del conte ¶ Orlando
61
1483
sentito hai ricordare: ¶ Rinaldo son chiamato di Chiarmonte. - ¶ L
62
1483
ispia; ¶ e perch'io son più di te disperato
63
1483
un disegno, ¶ chiamato traditor son tristo e matto, ¶ tanto
64
1483
fedeli, anzi crudeli; ¶ e son più di mille oche
65
1483
regno; ¶ e suo patrigno son, vo' che tu creda
66
1483
per la gola! ¶ Venuto son da Parigi volando ¶ con
67
1483
rinnegato ognun Macone. ¶ Poiché son battezati i saracini, ¶ e
68
1483
tornerò, s'io non son morto, ¶ ché d'ubbidire
69
1483
Rinaldo giudicassi questo ¶ contente son l'una e l
70
1483
io che innanzi fuggo, son cristiano, ¶ e son ferito
71
1483
fuggo, son cristiano, ¶ e son ferito a morte drento
72
1483
Disse Rinaldo: - No, non son quel desso: ¶ non vedi
73
1483
dell'abbisso uscito: ¶ io son per questo pugno smemorato
74
1483
del conte Orlando. ¶ Io son della tua fama innamorato
75
1483
se' pazzo, io non son Salamone. - ¶ Questo Spinardo il
76
1483
Macon, s'io non son vendicato, ¶ Lucifero il suo
77
1483
ha nome. ¶ Rispose: - Io son d'Ulivante Pilagi: ¶ a
78
1483
che morti o fuggiti son tutti. ¶ E poi che
79
1483
tante lunghe istorie ne son conte, ¶ ritorneremo alla reina
80
1483
fia addosso, ¶ ché molto son qua larghe le promesse
81
1483
sezzo. ¶ Intanto le novelle son venute ¶ come Marsilio raguna
82
1483
nave in mar già son vedute ¶ che s'apparecchion
83
1483
apparecchion continovamente; ¶ ma non son le malizie cognosciute ¶ di
84
1483
ben che le bugie son zoppe ¶ e però si
85
1483
quante guerre, quante risse ¶ son per te seguitate, orrendo
86
1483
al Danese rispose: ¶ - Io son sempre il berzaglio a
87
1483
un grue. ¶ Io mi son, Carlo, a sofferire avvezzo
88
1483
marina: ¶ verso Parigi si son dirizzati ¶ sotto l'insegne
89
1483
ma sopra gli stendardi son veduti ¶ e dalla lunga
90
1483
spacci, ¶ perché e' non son come gli altri a
91
1483
guerra de' Romani: ¶ qui son linguaggi di tutto Levante
92
1483
parea; ¶ e disse: - Io son co' giganti pur uso
93
1483
può far Natura: ¶ questi son mostri sì feroci e
94
1483
le imagin più oltre son di ghiaccio, ¶ perché e
95
1483
malvagi e rei ¶ privati son delle virtù divine; ¶ ma
96
1483
dal fummo era coperta. ¶ «Son così tosto due monti
97
1483
tanto che gli occhi son tutti gonfiati ¶ e par
98
1483
vero è che tutte son di terra e d
99
1483
terra. ¶ Gli altri gli son co' mazzafrusti addosso; ¶ Gan
100
1483
e tristo, ¶ diceva: - Io son suo capital nimico, ¶ ed
101
1483
sarò presto seco; ¶ e son colui che impiccai colui
102
1483
ha morto uno, ¶ che son pur tuoi nimici, e
103
1483
villania, ¶ dicendo: - Adunque questi son cristiani! ¶ Però non va
104
1483
volta si posòe. ¶ E son tutti condotti a salvamento
105
1483
ostiere, ¶ dove e' si son più giorni riposati, ¶ ch
106
1483
parola ¶ ch'io non son ladro, e menti per
107
1483
non mento, ¶ ed amostante son degno e giocondo ¶ e
108
1483
facea cose che non son credibile, ¶ dando al pagan
109
1483
è Rinaldo nostro, io son Orlando, ¶ e questo è
110
1483
fuggiranno tutti spaventati. ¶ Non son costor guerrier, ma son
111
1483
son costor guerrier, ma son ginìa: ¶ sempre al principio
112
1483
al principio assai si son vantati ¶ ed hannovi in
113
1483
tenerti a tedio, ¶ io son Rinaldo, quel di Chiaramonte
114
1483
nave, ¶ sentì come costor son coronati ¶ e che tenien
115
1483
ne vanno, ¶ tanto che son presso a Castelfalcone; ¶ e
116
1483
e' fu impiccato. - ¶ Quivi son tutti i cristiani smontati
117
1483
pel seno; ¶ e' destrier son come lor vezzeggiati: ¶ gran
118
1483
le man non mi son mozze, ¶ io ne farò
119
1483
come vi piace: ¶ disposta son non vi far villania
120
1483
costor, come e' si son trovati, ¶ guardava pur d
121
1483
men guadagno; ¶ costor non son per certo saracini: ¶ e
122
1483
l mal punito. ¶ Questi son rubator che sempre stanno
123
1483
per questi boschi, e son gente bestiale, ¶ ed altra
124
1483
cavallo, - ¶ diceva Astolfo - io son molto contento. - ¶ Rispose il
125
1483
ha tenuto molto. ¶ Andato son con la mia navicella
126
1483
da poi ch'io son della mia patria fuori
127
1483
minacciando, ¶ 'Astolfo come e' son diliberati ¶ di render questa
128
1483
rompiamo. - ¶ Orlando disse: - Io son sempre sellato. ¶ Parmi mill
129
1483
questa lor comandi, ¶ anticamente son qui di costui, ¶ ed
130
1483
far si disputava. ¶ Così son trapassate più giornate. ¶ Ecco
131
1483
tu, ¶ Rinaldo, ch'io son nuovo a questo fatto
132
1483
obrigato ti sono. ¶ Non son più Gan che pel
133
1483
volentieri: ¶ sappi ch'io son Rinaldo, e questo è
134
1483
è ito, ¶ com'io son certo ch'avete sentito
135
1483
fuggì, dond'io ne son disfatto, ¶ però che e
136
1483
mia gente manca, ¶ e son segnato ancor della sua
137
1483
vederlo è ridotto, ¶ e son di saracin pien gli
138
1483
sua corona, ¶ che si son ritornati per disdegno ¶ da
139
1483
si pagheranno, ¶ che centomila son, s'io ho bene
140
1483
sanno. ¶ Però troppo mi son maravigliato ¶ come voi siate
141
1483
cuor: «S'io non son matto, ¶ credo che sgocciolato
142
1483
è fuggito, ¶ quando e' son troppi egli sforzon la
143
1483
me si dirizza, io son colui ¶ ch'uccisi il
144
1483
addosso a Gan si son tutti voltati. ¶ Diceva Orlando
145
1483
con lui ristretti, e son di fuori usciti ¶ di
146
1483
tanto in sul crollo son della bilancia. - ¶ Era a
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1483
già fuor della città son capitati. ¶ Èvvi il Soldan
148
1483
vero alfin, ch'i' son tradito ¶ dal re Costanzo
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1483
disse al Veglio: - Io son suto ingannato: ¶ io veggo
150
1483
Rinaldo: - O saracino, ¶ io son Rinaldo, e son qui
151
1483
io son Rinaldo, e son qui capitato ¶ per ritrovare
152
1483
Rispose Orlando: - Questa brigatella ¶ son gli apostoli suoi glorificati
153
1483
al Signore? - ¶ Rispose Orlando: - Son le tre Marie ¶ ch
154
1483
Troni, ¶ Virtute e Potestà son con costoro, ¶ ma innanzi
155
1483
atterra. ¶ I saracin che son nella battaglia, ¶ chi qua
156
1483
e ch'io non son terren da porvi vigna
157
1483
la mia?, ¶ che nato son d'una monaca greca
158
1483
greco; ¶ anzi quanti ne son giù nello inferno: ¶ io
159
1483
e colle mani; ¶ io son prosuntüoso, impronto, ardito, ¶ non
160
1483
per isciagura, ¶ s'elle son cinque, io ne traggo
161
1483
né fante. ¶ Or queste son tre virtù cardinale, ¶ la
162
1483
una chiesa solo, ¶ io son più vago di spogliar
163
1483
più famoso, ¶ se santi son nel Ciel, per un
164
1483
voglio; ¶ com'una schianceria son netto e mondo; ¶ dovunque
165
1483
orciuolo; ¶ poi al partir son mutol, ma non zoppo
166
1483
molti a questa pania son rimasi. - ¶ Vannosi insieme ragionando
167
1483
non so s'io son più pratico o ignorante
168
1483
pagar con masserizia: ¶ io son lo spenditore, e degli
169
1483
ragionare e bere, ¶ e son le notte un gran
170
1483
saprai tosto come: ¶ io son il Dormi per tutto
171
1483
a ogni malizietta io son cattivo; ¶ del livido mi
172
1483
le parole; ¶ e se son mascalzon, tu riderai, ¶ ch
173
1483
a tue parole, ¶ tanto son vinta dalla passïone; ¶ ma
174
1483
come tu vedi, stata son sett'anni ¶ con pianti
175
1483
nsieme onesti; ¶ ed or son fatti, come vedi, scuri
176
1483
le damigelle mie? ¶ Ove son? dico. Omè, non son
177
1483
son? dico. Omè, non son già quie. ¶ Ove sono
178
1483
altri miei diletti? ¶ Ove son? L'aspre selve e
179
1483
e' draghi e' tigri son qui presso. ¶ Che si
180
1483
or, come tu vedi, son condotta ¶ sanza veder mai
181
1483
paradiso sono uscita, ¶ e son condotta in queste selve
182
1483
questi giganti; ¶ ma morti son rimasi tutti quanti. ¶ Se
183
1483
un fracasso, ¶ insin che son caduti in un burrone
184
1483
A questo modo andati son più giorni ¶ sanza trovare
185
1483
poi talacimanni; ¶ e così son passati già sette anni
186
1483
gran tenerezza, ¶ dicendo: - Or son tornata in paradiso, ¶ dove
187
1483
questo, ¶ e disse: - Io son sì contento stasera, ¶ che
188
1483
Era già vespro, e son presso a quel bosco
189
1483
or ecco ch'e' son drento; ¶ e 'l popol
190
1483
io ti rimeno, ¶ e son contento più ch'io
191
1483
io ti dicessi? ¶ Questi son peccatuzzi venïali: ¶ lascia ch
192
1483
gli ho piatti: ¶ e' son qui intorno poco di
193
1483
pesci e dell'acqua son vaghi; ¶ e 'l marin
194
1483
diverse peschiere, ¶ però che son più i pesci che
195
1483
crede il pegno? ¶ Non son costor de' paladin di
196
1483
posso, ¶ ch'io non son traditor come tu credi
197
1483
che' denti tuoi non son da starne.- ¶ Allor Copardo
198
1483
Copardo disse: - Da me son fuggito. - ¶ Rispose l'amostante
199
1483
che le picchiate sue son matte, ¶ e finalmente in
200
1483
a questo modo fatte son le stelle; ¶ e vadinsi
201
1483
Gabrïello; ¶ insino a qui son nostre storie pitte ¶ col
202
1483
il paese di Levante ¶ son sottoposte a nostra monarchia
203
1483
ch'io fui non son più desso? ¶ Ella se
204
1483
paura: ¶ dond'io ti son, ti prometto, obligato, ¶ però
205
1483
come tu sai, ¶ che son tuo servo pur, come
206
1483
queste al nostro Iddio son grave offese ¶ e molta
207
1483
o posso; ¶ io non son più il cugin tuo
208
1483
con questa provare. ¶ - Io son contento: - rispondeva Orlando ¶ - non
209
1483
cervello. ¶ Ma que' che son di sopra coronati ¶ ben
210
1483
anca; ¶ e disse: «Or son io ben male arrivato
211
1483
che tu vuoi: chiamato son Gualtieri. ¶ E se ti
212
1483
tu vai, ch'io son uom poveretto: ¶ non ho
213
1483
storia. ¶ Sappi ch'i' son colui per cui sospira
214
1483
Ciel farebbe segno. ¶ Io son venuta perché il padre
215
1483
ch'io posso mi son qui condotto: ¶ l'amor
216
1483
lo fa fare, ¶ e son venuto a piè più
217
1483
Ricciardetto ¶ de' miglior paladin son ch'abbi Carlo: ¶ Carlo
218
1483
rinuova. ¶ In pochi giorni son tutti assettati, ¶ e diè
219
1483
riderai, ¶ ché maggior bestia son di lui assai. - ¶ Poi
220
1483
gran Soldan nimico, ¶ e son venuto qui per vendicallo
221
1483
Rispose il Veglio: - Io son molto contento ¶ seguitar cavalier
222
1483
fé ch'io ne son mal contento; ¶ ed arei
223
1483
meco volete provarvi, ¶ contento son, ma facciàn questo patto
224
1483
vai tu? Perché non son teco io? ¶ Ove mi
225
1483
di grazia in te son degni. ¶ Per l'amor
226
1483
della rena; ¶ otto giganti son, tutti frategli: ¶ ognun molta
227
1483
il nome mio, chiamato son Don Bruno, ¶ e Salicorno
228
1483
le sue membra, che son sì leggiadre, ¶ volevi pel
229
1483
e di' ch'io son ruffian: néttati i piedi
230
1483
il gigante: - E' non son sempre equali, ¶ come tu
231
1483
due de' suoi fratei son morti. ¶ Traditor rinnegato, micidiale
232
1483
come umìle, ¶ rispose: - Io son nipote del re Carlo
233
1483
ne avviserai: ¶ ch'io son disposto rompergli la fronte
234
1483
ed io del sangue son di Salinferno, ¶ e non
235
1483
notte cavalcando, ¶ tanto che son condotti a Bambillona; ¶ quivi
236
1483
ed eron, perché e' son di luogo caldo, ¶ uomini
237
1483
domandava uno scudiere: ¶ - Chi son costoro? Ove siete avvïati
238
1483
a fare il dovere; ¶ son paladini, e l'un
239
1483
Se del veder non son ristucco, ¶ io veggo tanto
240
1483
so se amici si son del Soldano; ¶ ma 'l
241
1483
gli tu sotterrati? ¶ O son prigioni andati in Pagania
242
1483
sùbito ha risposto: ¶ - Tutti son vivi, e qui gli
243
1483
ch'a trenta miglia son presso a' confini. - ¶ Meredïana
244
1483
stran martoro. ¶ Se vivi son, qualche bel tratto fare
245
1483
dell'arcion non mi son mossa. - ¶ Ebbe vergogna Salincorno
246
1483
forza o arte: ¶ qua son venuti nuovi Ettorri al
247
1483
disse: - Paladin giocondo, ¶ or son puniti tutti i miei
248
1483
maraviglia s'io ne son diserto? ¶ Or si cognosce
249
1483
dicendo: «Come un putto son gabbato, ¶ e parmi un
250
1483
volta vedere ¶ s'io son Orlando, e vo' il
251
1483
Carlo diceva: - Io ne son mal contento. - ¶ Dicea di
252
1483
men prestezza: ¶ se questi son pel mondo ricordati ¶ è
253
1483
mia vita mai, ne son dolente, ¶ e in ogni
254
1483
ti mandai, ¶ poiché scoperte son queste magagne? ¶ Mentre tu
255
1483
colui che certo ne son nuovo: ¶ il tuo signor
256
1483
appiccon pèsche che non son mature. ¶ Non era tempo
257
1483
Sùbito fuor di Parigi son corsi, ¶ e giunti all
258
1483
Orlando: - Io per me son disposto ¶ insieme con Astolfo
259
1483
Dionigi; ¶ e certi vïandanti son passati: ¶ Orlando drieto mandò
260
1483
rïuscissi netto. ¶ I Maganzesi son ristretti insieme, ¶ perché de
261
1483
che gli occhi già son lacrimosi e rossi, ¶ e
262
1483
d'onorarlo, per Dio, son disposto ¶ siccome imperador magno
263
1483
che tutti i canterin son fatti rochi; ¶ sentiensi tamburelli
264
1483
tosto, conte! ¶ Le gentilezze son rimase in Francia. ¶ Ecco
265
1483
Ma sappi che' rimedi son sì scarsi ¶ di questa
266
1483
insin dove tu vedi son trascorso. ¶ Ma tu se
267
1483
mio servo. ¶ S'io son quel Marcovaldo ch'esser
268
1483
Dio, poi ch'io son morto ¶ per man del
269
1483
moro, ¶ ché alla città son certo ch'io n
270
1483
tutti i suoi segni son d'un gran barone
271
1483
che volentiere. ¶ Costor venuti son qua per mia offesa
272
1483
rispondea: - Gentil madama, ¶ io son colui ch'Orlando il
273
1483
il caso come io son tradito ¶ dall'amostante e
274
1483
tutto mi bagno: ¶ volato son non come fa chi
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sprona, ¶ tanto ch'i' son come tu vedi giunto
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sognasti, tò'gli, ché son tuoi; ¶ colui che gli
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non bisogna sognargli, ché son suoi. ¶ Così sta la
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sappi che 'l signor son da Monte Albano. - ¶ Ed
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stimo. ¶ Dimmi s'i' son, Rinaldo, stato il primo
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come saggio: ¶ - Io non son ragazzin d'andarti drieto
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pagani, ¶ che così morti son come tu vuoi. ¶ Sares
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cose passate: ¶ que' che son morti, Iddio gli facci
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al mio signor: però son qui salito. - ¶ Ricciardetto, veggendo
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prenze a tutti: - Io son Rinaldo ¶ da Montalban, che
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testa! ¶ Sappi ch'i' son di nobil parentado: ¶ ogni
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che cagion di Parigi son mosso, ¶ e perch'io
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farò sentir ch'io son gigante, ¶ e forse vendicato
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Rinaldo, ¶ ché di servirlo son più di te caldo
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quanto lungo errore ¶ istato son con tutta la mia
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ancora a lei chi son costoro ¶ che l'avean
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tre baron che vi son capitato; ¶ ma i nomi
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facessimi morire, ¶ poiché sprezzata son da quel villano; ¶ ché
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amor di te ne son contento; ¶ ed ho speranza
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Vedi que' due che son là di sua setta
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risposta; e così si son mossi ¶ e benedetti e
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Baiardo tuo, ch'io son fornito. - ¶ Rinaldo guarda quel
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del suo amante: ¶ queste son dame in altro modo
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troppo è possente; ¶ non son del petto fuor quelle
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gli fu come e' son capitati ¶ tre cavalier famosi
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disse a Manfredonio: - E' son contenti, ¶ e prezzan poco
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strana proposta. ¶ Io non son come tu, barone, armato
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dia gioconda vita. ¶ Io son messaggio di Gan di
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tua gente cura; ¶ e' son cristiani, e tu se
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Ben avete fatto: ¶ tutti son rubator; non me ne
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Orlando disse: - Io ne son ben contento, ¶ che' nomi
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Per tua gentilezza, ¶ chi son costor non mi voler
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in terra, ch'io son mezzo morto, ¶ per Dio
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la lor falsitade; ¶ or son tradito, or son giunto
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or son tradito, or son giunto al boccone, ¶ e
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vinto con assedio: ¶ questi son paladin di tanta fama
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Va', ch'io ne son ben contento -; ¶ e poi
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buon per que' che son prima fuggiti, ¶ tanto i
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bisogno qui inciampo: ¶ caduto son dirimpetto alla dama, ¶ donde
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contro a costui? Perché son sì spietata? ¶ Ciò che
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tórnati in Soria»: ¶ quanto son vinto da tal cortesia
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perché se' saracina, io son cristiano: ¶ dal nostro Iddio
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tutte le ragion gli son capace, ¶ benché cognosca Gan
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Le navi a salvamento son giostrate, ¶ e in pochi
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bandiere ¶ presso a Parigi son sopra le selle, ¶ e
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ora, ch'io ne son dolente ¶ aver condotta qua
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fama in Francia? ¶ Io son de' paladini il più
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Inghilterra alto signore. ¶ Io son chiamato per nome Danese
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dir parole assai non son disposto. - ¶ Il saracin, che
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gli rispose minacciando: ¶ - Non son Rinaldo, Orlando o Ulivieri
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baroni ¶ che que' che son caduti al primo intoppo
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passerà molto, ¶ com'io son ricondotto in Francia bella
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sì tapinella, ¶ ch'io son legato e mai non
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mezzo miglio già ci son discosto; ¶ e sanza lor
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furore e tuono: ¶ già son di gente calcate le
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Perché i nostri stuoli ¶ son sì turbati, e perché
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cagion che a te son qui venuto ¶ è che
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la dama: - Io ne son lieta assai. ¶ Parmi mill
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nol dissi, ed io son sempre seco. - ¶ In poco
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costor diè. ¶ Gran quantità son morti di pagani ¶ sanza
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vedere una volta, or son contento. ¶ Non dubitar, pon
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petto sente. ¶ Non si son questi pria di terra
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qual regno; ¶ ma molto son feroci tutti quanti. ¶ La
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più di noi gagliardi ¶ son, per ragion che sono
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ti guardi, ¶ ché questi son villan molto e robusti
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come a' tuoi fratelli; ¶ son de' peccati tuoi la
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libero e sano, ¶ e son disposto al tutto esser
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amore; ¶ gl'idoli vostri son bugiardi e vani, ¶ e
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Morgante gli rispose: - Io son contento. - ¶ E corse Orlando
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conclusïone, ¶ che que' che son nel Ciel glorificati, ¶ s
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miseri parenti che dannati ¶ son nello inferno in gran
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e certo ¶ come e' son morti, e non abbin
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e molti dì si son posati. ¶ Un giorno, come
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smonte, ¶ e disse: - Io son pur leggier come penna
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pene ¶ color che morti son là in quelle grotte
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del tempo preterito; ¶ e son più dì che licenzia
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dirò sempre, s'io son domandato, ¶ ch'un angel
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gente che di noi son nate? ¶ - Perché e' fu
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diversi ingegni, ¶ e però son diverse queste scale: ¶ basta
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l'abate: - Io ne son ben contento, ¶ e credo
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a voi piace: ¶ contento son, se tanto v'è
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certo: ¶ le mense riccamente son parate ¶ e tutte le
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mense sparite ¶ veggo che son; quivi era pur la
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pur la scala. ¶ Qui son gente stanotte comparite, ¶ che
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Orlando disse: - Di ciò son contento, ¶ benché tua villania
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e come micci si son bastonati. ¶ Orlando, come e
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un di loro: - Io son cristiano, ¶ e poco tempo
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quell'altro corriere: ¶ - Io son colui per chi tu
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cugino hai trovato: ¶ io son Orlando, e poi ch
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me sol lei, poi son giocondo. - ¶ Orlando disse: - Noi
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m'accese ¶ per lei son fatto e gentile e
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in Levante dimoro, ¶ e son chiamato da ciascun Brunoro
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E colle spade si son disfidati. ¶ E Lïonetto, ch
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costui dico, ¶ in dubbio son se mi conosce scorto
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con parlare accorto: ¶ - Io son colui che Lïonetto ho
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era la dama, ¶ partito son per salvar la sua
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fronte ¶ e disse: - Io son miglior in ogni lato
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con gran cortesia: ¶ - Io son desso io, e se
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un saracino; ¶ disse: - Costor son gente da godere, ¶ e
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con mano; ¶ dice che son cavalier del Soldano. ¶ Se
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sol bue io non son buon bifolco, ¶ ma s
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a cavallo, ¶ perch'io son troppo alla ragione amico
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Buovo, s'io non son bugiardo. ¶ E la cagion
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dolcezza supera la mente: ¶ son come Orlando anch'io
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io vostro parente: ¶ io son Rinaldo, e fui figliuol
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buon concetto sia. ¶ Io son contento poi ch'io
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vuoi ancor tutto, i' son contento, ¶ pur che mi
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gli diceva: - Io non son buona scorta. ¶ Io ti
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amante, ¶ ch'io non son di dïaspro o d
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ti sien palesati, ¶ io son Rinaldo, e fui figliuol
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Marsilio rispondeva allotta: ¶ - Questi son masnadier di Malagigi. ¶ Parmi
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or tra male branche son condotto, ¶ e Falserone è
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ch'e' comanda. ¶ Io son della mia patria sbandeggiato
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per questa cagion qua son venuto; ¶ e bench'i
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ti mosterrò che amico son perfetto ¶ come fu il
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lacrime versi, ¶ e già son le sue luce tenebrose
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traditore scorto. ¶ Io non son traditor, se Dio mi
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e Zambugeri, ¶ e tutti son dintorno a Ulivieri. ¶ Quando
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mani, ¶ ché i cristian son ventimilasecento ¶ contra secento migliaia
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ritto: ¶ grazie che date son prima che in culla
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e miseri color che son restati, ¶ come sono io
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terra armati, ¶ l'anime son dove Gesù s'onora
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è vantaggio; ¶ ma non son tutti i proverbi compresi
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venne, e' basta che son morti: ¶ colui che scrive
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come mia sposa: ¶ queste son verso Iddio le prime
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lunga guerra, ¶ ch'io son per gli anni pur
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m'accetti, ¶ ché molti son chiamati e pochi eletti
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mentre che al mondo son quaggiù vivuto: ¶ io non
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dunque proprio i cristian son le tue squadre. ¶ Io
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da Dio mandato, ¶ e son colui che venni in
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gran meriti, ¶ ché scritti son tutti i tempi preteriti
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si pente, ¶ que' che son morti non posson tornare
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posson tornare, ¶ ché tutti son mescolati al presente ¶ tra
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creder che color che son nel Cielo ¶ volessin ritornar
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e Ricciardetto, ¶ dicendo: - Io son dello Egitto venuto; ¶ dove
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E poi che e' son così soli rimasi ¶ Rinaldo
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danni cognosco. ¶ Io mi son risvegliato d'un gran
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Misero a me, che son tanto vivuto! ¶ O quanto
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meriti miei, che non son tali ¶ che come Iosüè
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perché al volo mio son corte l'ali, ¶ acciò
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degli scrittor, quando e' son pur bugiardi, ¶ e rimangonsi
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e tardi, ¶ e gente son prosuntüose quelle, ¶ tanto che
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nel sangue fitto, ¶ ché son tutte le rive sanguinose
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e Ricciardetto solo ¶ campati son di tutta la tua
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presente, ¶ però ch'io son venuto quasi a volo
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cavalli attraversati; ¶ e molti son caduti in qualche fossa
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se' vivo, ed io son più che morto. ¶ Ma
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di que' saracini ¶ dispersi son, co' volti a terra
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qualche lito, ¶ perché e' son peggio che porci o
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Carlo rispose: - Ed io son ben contento ¶ che sia
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si pente, ¶ tanti segni son qui, tanti prodigi! ¶ Tu
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e dove gente tedesche son sute ¶ a mensa, sempre
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Disse Marsilio: - Io mi son ricordato ¶ di quel che
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fiamme amorose ¶ resister, che son date dagli iddei»; ¶ e
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dito saldo, ¶ ché tutte son ricamate le cuoia: ¶ sì
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le fosse, ¶ perch'io son pien di molti pensier
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opra. ¶ Sempre i giusti son primi i lacerati: ¶ io
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quanto l'opere sue son più famose. ¶ Or pur
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nello essordio prima: ¶ - Io son fra molti dicitore eletto
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tutte queste cose vi son note, ¶ che non fu
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l'oscura vesta; ¶ quivi son l'alte cose replicate
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molti regni e paesi son rimasi ¶ per virtù del
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constretto ¶ dove i monti son freddi e le pendici
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a me tanto e son di ciò contento: ¶ altro
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Dameta; ¶ ch'io non son buon pastor, non che
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che poeta; ¶ anzi non son prosuntüoso tanto ¶ quanto quel
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al mondo sia ¶ come son varii volti e vario
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so s'e' si son corvi o cigni ¶ i