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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Arpino, L'ombra delle colline, 1964

concordanze di «sono»

nautoretestoannoconcordanza
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castagne a Millemosche non sono mai riuscito a scoprire
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colpendomi di fronte… ¶ Mi sono svegliato sentendo il sudore
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resto, nelle ultime settimane sono sempre riuscito a recuperare
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un colpo, ce ne sono solo cinque!” gli ricordai
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fu d’accordo Francesco. ¶ “Sono già tre settimane che
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replicò furioso: “… Io non sono il figlio di un
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ripreso le scuole. ¶ Non sono più di dieci o
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coi partigiani…”. ¶ “I partigiani sono solo banditi. Sparano nella
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Si è visto cosa sono generali e colonnelli…”. ¶ “Non
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stridii da lontane rotaie. Sono le quattro. ¶ Devo chiudere
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e le viti, io sono qui, in questi cinquanta
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giro degli anni, non sono mutate, hanno solo subito
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alla catena? E poi sono anni che viene qui
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tavolo. Anche i muri sono nudi, tranne una parete
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attacco e così si sono presi il lusso di
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al gruppo Krauss. Ma sono problemi che coinvolgono tutto
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sotto i tavolini vi sono piccoli mucchi di segatura
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nuovo senza guardarla. ¶ E sono sicuro che ha le
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Accenno di sì e sono pentito, con molta confusione
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romperò le scatole. Vedrai. Sono stata bravissima in tutto
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improvviso alito d’aria. Sono stanco, le ore di
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così siamo, e questi sono i nostri calchi dopo
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un anno i nostri sono soltanto rapporti d’amicizia
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sorride. ¶ Anche a lei sono debitore di questo anno
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fino a che punto sono sfibrato perché deluso, e
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più breve, poi io sono sempre contenta. Mangeremo sul
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che non pioverà, ne sono sicura… Ho già fame
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il rifiuto cui non sono riuscito a sottrarmi in
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come le donne. Si sono sempre salvate, pensando al
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cagnara?» mormora rilassandosi. ¶ Ci sono file di tavolini deserti
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di strame da cui sono balzato via, e differente
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via, e differente ormai. ¶ Sono stato bene, normale e
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conquistare e investire. ¶ Sì, sono stato bene, in ufficio
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un tenace abbraccio protettivo, sono stanchi gesti di una
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minuto fa, quando mi sono provato a rovesciare la
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più che domandare. ¶ “Ci sono tutti i miei parenti
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grondaie, e i parenti sono venuti a mangiare il
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può dirlo? Certe volte sono stati a tavola fino
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madre. ¶ “Valgano o no, sono i nostri!” s’era
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al giardino, nelle tende… Sono militari o no? Gli
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che è una vergogna: sono tutti contenti, parrucchieri pasticceri
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cancrena… I signori si sono sempre divertiti, va bene
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madre, spaurita: “O come sono stupida, che buona a
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così pesante, stupida che sono io… E quello chissà
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questo piangevo. ¶ “Adesso basta, sono tre sere che hai
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dice che i meridionali sono uomini dolci e teneri
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di Padova… anche se sono solo un junior… Verrà
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Li dicono dispersi ma sono morti. Da più di
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ai tedeschi non pensi? Sono loro che fanno e
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contro l’America. Quelli sono ricchi, bruciano il caffè
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mette alla porta! Non sono gesti da uomini, figuriamoci
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da uomini, figuriamoci se sono gesti da re…”. ¶ Li
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i tedeschi sparano, che sono già ad Asti, a
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acqua e menta: “… Io sono di Aprigliano, proprio quasi
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ci facevo a scappare? Sono rimasto. Prima in sette
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di sotto la finestra, sono Deddeo, signor colonnello, io
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la stufa, quelli lì sono ancora buoni…” commentò Caterina
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che quella volta mi sono impuntata… A lui che
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interesse… Non fosse che sono in questa casa da
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noi ci alziamo, ci sono mille cose da fare
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Iddio vuole non mi sono mai voluta sposare, bei
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voluta sposare, bei pasti sono i matrimoni… Ma è
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in caserma quando ci sono gli scontri?” riflettevo. ¶ “Combattono
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ascoltare in gran silenzio. ¶ “Sono partigiani!” sospirò mia madre
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così li guardo meglio… Sono partigiani, lo vogliono con
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così parliamo un poco… Sono un ex sergente d
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Via, via! Questi ragazzi sono tutti belli e sani
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Non è un fascista, sono giorni che te lo
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settimana, ma non ci sono gli ufficiali, non c
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e il mare. ¶ “Ci sono pietre lì?” si gridava
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quel parapetto. ¶ “Non ci sono pietre, non vedete che
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vedete che non ci sono pietre?” cominciò a urlare
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partigiani…”. ¶ “Non sai cosa sono i partigiani, fesso? I
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gli ufficiali chissà dove sono…”. ¶ “Allora, torniamo indietro?” sussurravano
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Guarda che le pietre sono false, e non è
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portacipria…» comincia: «Ma perché sono così stupida? Sarà per
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io non ho problemi, sono solo una ricca bizzarra
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tormentoso e lontano, non sono divorata dagli scrupoli, non
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rinfrescando, e le colline sono ormai nere oltre la
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da ogni parte… ¶ «… Non sono una sterile, un’isterica
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un’isterica… Non lo sono!» tossisce un poco: «C
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il suo tempo! Non sono sterile… Ora sarebbe qui
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io contro, i cani sono pieni di malattie… Vero
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dal parapetto, le nuvole sono cresciute fino a confondersi
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la cenere. ¶ «… Se non sono diventata pazza è solo
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solo perché me la sono cresciuta in un cantuccio
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dolorosamente svuotata: «Me la sono sempre tenuta qui nascosta
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di viuzze solitarie. ¶ «Mi sono comportata ignobilmente, lo so
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Lu…». ¶ «Hai ragione» ribatte: «Sono la solita piaga, non
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pena, non preoccuparti: dopotutto sono nella mia stanza, sei
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cosa t’importa? Se sono stupida, che può importarti
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per tutte, che ci sono discorsi che fanno male
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so che non ti sono utile in niente…, lasciami
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ora sta’ calma… Dormi…». ¶ «Sono calmissima e dormirò come
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logoro ai bordi, dove sono raccolti, ricopiati dalla sua
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paura che ho avuto? Sono adulta…, sì, come si
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devo sognare e io sono sistemata!». ¶ «Elefanti, sogna elefanti
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appena arrivati a Piacenza, sono entrato con Lu e
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sua stessa disordinata materia. ¶ Sono fatto di una brutta
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brutta terra di cui sono composto non può più
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del suo sconcio premio… ¶ Sono cresciuto coi morti, Lu
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nella nebbia degli orti… Sono di questa razza, Lu
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del comandante. ¶ “… Perché si sono buttati allo scoperto… Li
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quei porci dalle case… Sono più pratici… Noi abbiamo
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Va bene. Ma questi sono gestacci da carabinieri, lascia
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da giorni, ormai si sono montati a vicenda. Se
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che non se lo sono portati dietro, quei bastardi
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e appendere trofei non sono che un momento, oggi
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in agguato: «Io chi sono? Sono mai stata? Io
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agguato: «Io chi sono? Sono mai stata? Io non
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adesso non so chi sono, cosa farne di me
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tranquillità: «A me come sono dentro e fuori, appena
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Forse gioia e dolore sono solo minime schegge di
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In che stato mi sono ridotta… E tu non
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potermi poi dire che sono una baraccona?, che mi
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dormire». ¶ Le parole le sono venute via come una
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spremuta. E poi ci sono i giornali, da leggere
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piccoli industrialotti al paese: sono di nuovo tranquilli, Francesco
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di quegli anni che sono marciti nella nostra storia
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Cristo, la cretina che sono a darti retta…” lamentava
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quelle nuvole lassù non sono vere nuvole di pioggia
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Non ci dà dentro… Sono le prime volte che
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con dita che tremano… Sono sicuro…». ¶ Lui sorride, annuisce
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di me, di’ che sono appena uscito…”. Insomma: questa
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dall’auto?». ¶ «Sai come sono fatte… Avrà voluto lasciarci
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neanche noi!… Sennò cosa sono tornato a fare… Domani
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Credimi: se non altro sono stato assessore persino io
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come argomento. ¶ «Io non sono un buon esempio…» risponde
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s’acquieta poi: «Io sono niente, ma più si
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io che è sbagliato. Sono il primo a ripetermelo
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volte… Sarà perché non sono mai stato abituato a
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in fin dei conti sono sempre poco più di
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sguardo o un gesto sono tornati a bastare e
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ogni concetto e ricordo sono tornati ad aderire entro
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modo… E io chi sono, che ci faccio, qui
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Son tempi per donne! Sono loro che capendo niente
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rassegna infine a rispondere: «Sono un impiastro… Lasciami stare
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dappertutto… E non lo sono, non lo sono!». ¶ Cerco
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lo sono, non lo sono!». ¶ Cerco di ridere, e
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i loro passi si sono allontanati, le voci sono
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sono allontanati, le voci sono andate oscurandosi oltre un
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Ma perché… Ma no… Sono io, piuttosto… Stefano è
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che gli anni si sono accaniti a strizzare con
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vicina, da catturare, ma sono atti meccanici, d’una
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il terreno, i cespugli sono così alti e in
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villetta, gli amici si sono nuovamente raccolti attorno al
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i bambini». ¶ «Andiamo via… Sono ciucco. Sono stanco morto
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Andiamo via… Sono ciucco. Sono stanco morto…» cerco d
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faremo? Oh, perché non sono rimasta! M’avesse detto
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una pasta? Alla crema… Sono buone, qui» propongo. Ma
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succede. E poi mi sono anche divertito». ¶ «Due caffè