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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Italo Calvino, Fiabe italiane, 1956

concordanze di «sono»

nautoretestoannoconcordanza
1
1956
Mamma, non piangete, ci sono ancora io! – Era uno
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1956
paniere e mi vedrai. Sono tuo figlio Cecino, nato
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1956
matto. ¶ – Come matto? Io sono più savio di voi
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1956
stalla. – Cecino, dove sei? ¶ – Sono qui, – rispose una vocina
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1956
qui, – rispose una vocina, – sono in pancia a un
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1956
tre quattro cinque… ¶ – Non sono io che parlo, – disse
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1956
ladro, – ti giuro, non sono io… ¶ – Credi di far
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1956
E l’ammazzò. – Ora sono solo, – si disse, – potrò
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1956
l’aria. ¶ – Ma dove sono? – domandò. ¶ – Al Perù, – risposero
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1956
Di niente! ¶ «Questi alberi sono molto garbati, – pensò il
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1956
ascolto, – disse. ¶ – Sire, io sono il Re di Portogallo
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1956
e disse: – Oh! Dove sono? ¶ – In casa di poveri
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1956
ragazza del ritratto. – Io sono la figlia del Re
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1956
e disse: – Non piangete; sono vecchia e più che
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1956
di canapa filata che sono nell’armadio, – e detto
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1956
Apri quei tre cassoni: sono pieni di vestiti da
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1956
alla porta. ¶ – Chi è? ¶ – Sono io, la volpe. ¶ – Non
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1956
sente bussare. ¶ – Chi è? ¶ – Sono io, la volpe. ¶ – Cosa
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1956
la volpe. ¶ – Cosa vuoi? ¶ – Sono venuta a dirti che
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1956
e bussò. ¶ – Chi è? ¶ – Sono io, la volpe. Perché
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1956
sentì bussare. ¶ – Chi è? ¶ – Sono io, la volpe, apri
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1956
volpe, apri. ¶ – Non posso, sono occupata. ¶ – Volevo dirti che
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1956
E la ragazza: – Io sono povera, sa, mi dia
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1956
tuoi tredici fratelli che sono nel campo a zappare
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1956
macigni e dice che sono calcinacci. Questo è meglio
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1956
presto a correre mi sono tolto le budella, e
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1956
dice: – Io, Sacra Corona, sono stato buono a fabbricare
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1956
Tanto non avevo sonno, sono rimasto di guardia io
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1956
si faccia pettinare. ¶ – Dove sono i miei compagni? Dove
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1956
pare un uccelletto cacanido! Sono stato un bel bue
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1956
come mai sei qui? ¶ – Sono qui per tradimento della
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1956
suo padre: – Papà, mi sono innamorata del figlio del
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1956
figliola? ¶ – Niente, padre, mi sono un po’ graffiata. ¶ Ma
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1956
chiesero. ¶ E Maria rispose: ¶ Sono Maria di Legno, ¶ Fatta
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1956
si chiamava. Maria disse: – Sono la Contessa di Battistivale
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1956
chi siete, questa volta. ¶ – Sono la Marchesa di Battipaletta
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1956
quei gobbetti, di’, dove sono andati a finire? ¶ La
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1956
se ne ricordava più! Sono ancora là nel credenzone
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1956
a pensare: «Oggi mi sono accasata, di qui a
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1956
pensando che oggi mi sono maritata, tra nove mesi
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1956
cucchiaio. ¶ – Ma che fate? ¶ – Sono qui da tre ore
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1956
tre ore e non sono buono a cavar la
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1956
E dovrò io, che sono tanto bella, ¶ Andar per
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1956
immagine nell’acqua. «Ah! sono proprio bella!», si disse
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1956
E dovrò io, che sono tanto bella, ¶ Andar per
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1956
giusto. Sappi che io sono quel morto che tu
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1956
peccatore! ¶ A me che sono peccatoraccio, ¶ Una gallina e
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1956
tignoso e il cavaliere sono la stessa persona». ¶ L
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1956
glielo raccontò. ¶ – Eppure, mamma, sono persuaso più di prima
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1956
non mi riconosci; io sono la cavallina; per un
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1956
campo di battaglia e sono corsa da te. Ho
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1956
le loro storie. ¶ – Io sono figlio del Re di
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1956
mi prendi volentieri, io sono disposta a tornare a
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1956
pensò: «Se io mi sono preso le legnate, se
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1956
liberatore delle sue figlie. ¶ – Sono il fornaio che lei
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1956
Caro padre, – disse Fioravante, – sono innamorato d’una fanciulla
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1956
al giovane. E Fioravante: – Sono il figlio del Re
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1956
Re del mondo. Ma sono cavalli selvatici, e pascolano
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1956
dice: – Non aver paura, sono io! Se vuoi portar
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1956
salvarti la vita mi sono fatta fare un incantesimo
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1956
casa. E lui: – Che sono questi ladri? Che cos
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1956
ero qui sulla porta. Sono venuti i ladri. Hanno
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1956
E il nipote: – Cosa sono questi lumi? che cos
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1956
morto dice: – Ehi, tu! sono vivo ancora! ¶ Il ragazzo
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1956
Sarà, ma questi non sono lavori che possano essere
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1956
di primavera, le erbe sono belle, e anche le
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1956
giorno, Vento. ¶ – Chi sei? ¶ – Sono Geppone. ¶ – Cosa cerchi? ¶ – Tutti
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1956
desinari già cucinati che sono una meraviglia. Ma questa
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1956
mangia anche voi! Io sono qui che l’aspetto
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1956
alla Maga? Io ci sono andato e gliel’ho
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1956
non sapete che io sono la madre di quella
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1956
Ho diciotto anni e sono uscita dall’incantesimo. Se
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1956
Prezzemolina scese, e sentì: – Sono qua io, Prezzemolina –. C
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1956
erano tanti lumi. – Queste sono le anime delle Fate
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1956
fratello. ¶ – Ma che storie sono queste? – dice il barcaiolo
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1956
le zie. – Le creature sono vive e il Re
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1956
Davanti al portone ci sono quattro giganti con le
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1956
forbici; se le forbici sono chiuse non passare; se
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1956
chiuse non passare; se sono aperte, passa. Troverai un
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1956
l’eremita. – Tanti ci sono andati e tutti ci
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1956
andati e tutti ci sono rimasti. Andare alla montagna
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1956
di statue di marmo. Sono nobili cavalieri che come
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1956
prendere me? Ti sbagli. Sono le tue zie che
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1956
e disse: – Re, questi sono i tuoi figli –. I
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1956
finestra e disse: – Ferme! Sono il Re! Sapendovi sole
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1956
poteva mangiare nulla. Si sono buttati tutti ai miei
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1956
ai miei piedi, si sono detti innocenti, e gli
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1956
agli invitati, i servi sono andati in cantina e
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1956
ci dice! ¶ – Care ragazze, sono tempi brutti, ci dev
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1956
Sapeste, ragazze mie! – disse, – sono giunti fino a tentare
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1956
sulla spada. ¶ – No, che sono viva! Sono viva! – gridò
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1956
No, che sono viva! Sono viva! – gridò Leonetta saltando
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1956
che mi piace. ¶ – Io sono contenta, – disse lei, – ma
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1956
albero. ¶ – Allora, chiedi! ¶ – Io sono un pover’uomo; cosa
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1956
suo fratello. ¶ – Sì che sono io! Lo vedi come
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1956
io! Lo vedi come sono diventato bello? ¶ – E come
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1956
e affranto come io sono, devo restare senza figli
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1956
tutto. – Povero me! – gridò. – Sono cieco! E come farò
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1956
casa i fratelli smarriti; sono arrivato fino alla città
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1956
senza di me, così sono qua, e non so
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1956
fatto bene, perché io sono una Fata e sapevo
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1956
accorto e rispettoso. ¶ – Certo sono giovane, – disse Menichino, – non
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1956
per nulla di male. Sono un povero ragazzo in
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1956
disse Menichino, – ma non sono cavaliere di nascita, bensì
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1956
lui: – Sicuro che lo sono! ¶ E la voce: – Bene
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1956
ma lei disse: – Sì, sono proprio io la vostra
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1956
a me dice che sono nera come un tizzo
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1956
Nasci da me che sono un po’ scura di
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1956
devi andare, se no sono legnate! ¶ Così la Rosina
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1956
diventa serpe. ¶ – Questi non sono affari vostri, – disse il
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1956
togliermela. Le vostre ragioni sono nulla in confronto del
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1956
scarponi? ¶ Rispose il giovane: – Sono il cacciatore del Re
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1956
E sappi che io sono la Regina del Portogallo
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1956
l’oste: – Non ci sono novità da queste parti
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1956
che non ce ne sono. Che novità vuoi che
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1956
E Fiordinando: – Le novità sono di tante specie. Guerre
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1956
a tenermi sveglio, queste sono per te. Te le
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1956
ogni cosa che succede. Sono tre giorni che di
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1956
disse sua madre. – Ci sono a Corte due belle
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1956
vostra bontà, e ora sono la più sfortunata di
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1956
c’è uno sbaglio. Sono entrato qui per questo
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1956
i padroni non ci sono. Tienimi tu quest’anello
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1956
Ma io, malaticcio qual sono, non so come fare
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1956
sia capace? ¶ – Macché! Non sono affari da donne! – disse
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1956
troppo bambina! Non ci sono riuscite le tue sorelle
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1956
a far lo stesso. ¶ – Sono sudato, – disse Fanta-Ghirò
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1956
rincresce, Maestà, ma ci sono delle cattive nuove. Lo
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1956
E i vostri genitori? ¶ – Sono il mio babbo e
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1956
Aprono. Era l’Ebreo. – Sono venuto a ripigliare la
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1956
garbava, perché restava nostra. Sono passati diciott’anni; che
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1956
l’Ebreo, – se non sono venuto prima è perché
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1956
da sposare ce ne sono tante; prendi servitori, cavalli
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1956
faccio? Non vedete che sono senza mani? ¶ – Tuffa i
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1956
per mia consolazione! Ma sono morti con la loro
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1956
loro mamma, e io sono qui solo e disgraziato
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1956
prima volta che mi sono sentito consolato dopo la
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1956
l’Uliva? ¶ – Che domande sono? C’era tutto il
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1956
villanaccio» perché i Re sono persone educate. Il contadino
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1956
che nel lino ci sono sempre delle lische, anche
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1956
stanze reali. ¶ – Maestà, io sono qui secondo il suo
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1956
i panni di lendinella. Sono sempre qui, appesi al
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1956
disse: – No che non sono ancora morto, né lo
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1956
suo sposo) disse: – Oh, sono cose che facevo sempre
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1956
i confetti. ¶ – Uh, uh, sono qui! – disse la figlia
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1956
Uff, questi fichi! Ne sono proprio stufa! ¶ E il
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1956
In questo sacco ci sono tre lepri per il
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1956
banchetto di nozze, ma sono troppo magre. Portale a
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1956
vita da signore e sono venuto a prenderti con
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1956
Bum, bum». ¶ – Chi è? ¶ – Sono io! ¶ – Tanti anni, tanti
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1956
fuori: – Adesso ti mangio! Sono vicino a casa! – Poi
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1956
tegole: – Adesso ti mangio! Sono sul tetto! ¶ Poi si
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1956
camino: – Adesso ti mangio! Sono nel camino! ¶ – Mamma mamma
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1956
coperte! ¶ – Adesso ti mangio! Sono nel focolare! ¶ La bambina
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1956
foglia. ¶ – Adesso ti mangio! Sono nella stanza! ¶ La bambina
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1956
respiro. ¶ – Adesso ti mangio! Sono ai piedi del letto
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1956
punto disse: – Basta, io sono pieno e non ne
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1956
mangio più. Questi che sono avanzati, se c’è
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1956
E quel comò? ¶ – Ci sono dentro due sacchi di
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1956
belle cose! ¶ – Eh, non sono mica tutte qui! Nella
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1956
sacchi di quattrini che sono nel comò. ¶ – Come faccio
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1956
il cappello. ¶ – Cosa cercate? ¶ – Sono il fabbricante di casse
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1956
disse: – Voglio sapere dove sono. ¶ La colonna con su
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1956
disse a Stellina. – Io sono il figlio del Re
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1956
Re d’India, e sono giunto qua girando il
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1956
l’ho vista mi sono innamorato, e la porterò
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1956
la porta a chiave. Sono appena usciti, che s
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1956
giovane. Sappiate che io sono la Regina delle Tre
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1956
fatto un incantesimo, e sono condannata qua nell’acqua
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1956
deve sapere che io sono quello che comanda a
170
1956
chiedete cosa c’è? Sono ordini da dare, quelli
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1956
Arciprete? ¶ – Sì, sì, che sono arrabbiato! ¶ – Bene, allora datemi
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1956
a un monte, ci sono sette buche: in una
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1956
è tanti anni che sono qui, e non riesco
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1956
hanno detto che ci sono sette buche. In fondo
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1956
se li mangia. ¶ – Io sono venuto per prendergli delle
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1956
penne. Visto che ci sono, tento. Se poi mi
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1956
dieci anni i frati sono così cattivi, che non
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1956
l’Orco. – Quei frati sono così cattivi perché da
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1956
l’uomo gridò: – Locandiere, sono qui con penna e
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1956
po’: in una notte sono nate nove persone! – I
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1956
Giustappunto, – rispose il giovane, – sono qui per liberarvi e
182
1956
del Drago: e queste sono le sue sette teste
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1956
figlia dal Drago? ¶ – Sì, sono io, Maestà, e l
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1956
facendo anche lui domandava: – Sono mai passati di qui
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1956
io non posso perché sono ancora troppo ragazza. Quando
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1956
il proverbio: finché ci sono denti in bocca, non
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1956
chiese: – È vero che sono così brutto? ¶ E Bellinda
188
1956
patita. Disse: – Sai che sono stato male e se
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1956
languente e le disse: – Sono stato lì lì per
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1956
avanti: – Sappia, Maestà, che sono io che do da
191
1956
spiritoso? – cominciò a dire. ¶ – Sono io, Maestà, – si fece
192
1956
mettersi in viaggio, questo sono io. È giusto che
193
1956
me. ¶ La Principessa disse: – Sono io quella ragazza! ¶ Intanto
194
1956
Ora non aver paura: sono sotto di te e
195
1956
va a vedere donde sono usciti, e trova una
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1956
il popolo disse: – Io sono la sposa del Re
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1956
cartoccio di quattrini. ¶ – Padroncina, sono pochi… – disse la vecchia
198
1956
roba. – Visto che ci sono, ci resto, – disse la
199
1956
dormire un momento, perché sono tanto stanca che non
200
1956
le domando per chi sono queste cose. ¶ – Le devo
201
1956
ed era il Re. – Sono qua per darti i
202
1956
ricordo. ¶ – Ti ricordi quando sono andata per il mondo
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1956
le disse: – Ora che sono tornato dal mio viaggio
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1956
il suo sposo dormivano, sono entrate tre Fate e
205
1956
mela d’argento. ¶ – Che sono tuo nonno lo so
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1956
mia mezza berretta ché sono invitato dal Re. ¶ Tutto
207
1956
Caro signore, io mi sono ritrovata in questo palazzo
208
1956
camino e dice: – Nonno, sono otto giorni che facciamo
209
1956
Nonno? ¶ – Chi c’è? ¶ – Sono io, nonno! ¶ – Cosa vuoi
210
1956
barbuta? ¶ – Nonno benedetto, senta, sono condannata a morte per
211
1956
il viso di quando sono arrivata. Dunque, nonno, mi
212
1956
i due giovani si sono sposati e hanno fatto
213
1956
Ora manderò gli ambasciatori. Sono più potente io del
214
1956
aveva mandato gli ambasciatori. ¶ – Sono stato ingannato! – disse lui
215
1956
Bistrega lo rassicurò: ¶ Non sono chi credi, son sincera
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1956
di buonora, mentre io sono via, fallo in spezzatino
217
1956
sopra l’altra e sono salito. ¶ Allora la Strega
218
1956
contadina! ¶ – No, padre, non sono innamorato. ¶ E il Re
219
1956
Ma no, vi dico. Sono contento così e basta
220
1956
già qualche ora che sono quassù. Bisogna che torni
221
1956
automobili, aeroplani. «Dove diavolo sono? Ho sbagliato strada? Ma
222
1956
Ma no, lo sposo sono io! ¶ – Senti, l’unica
223
1956
il pievano. ¶ – Che pievano? Sono tanti di quegli anni
224
1956
non ci credi! ¶ – Ma sono io! ¶ – E sei stato
225
1956
gli aveva preparato cena. – Sono andata in giro tutto
226
1956
quel campo, dove ci sono dei bei torsi di
227
1956
Che facciamo di bello? ¶ – Sono qui per insegnare agli
228
1956
mio braccio destro: io sono il Signore. ¶ II. La
229
1956
poi direte che non sono buono a nulla! ¶ – Dammi
230
1956
Signore, – dice svelto Pietro, – sono stato io a mangiarla
231
1956
dire il vero, stasera sono un po’ imbrogliata a
232
1956
che ti seguano dappertutto. Sono bestie in gamba e
233
1956
ve lo porta lui, sono io che ho preso
234
1956
vengano quassù dove io sono ora –. E i due
235
1956
ritte per terra. – Questi sono i nostri birilli –. Presero
236
1956
così presto? ¶ E lui: – Sono andato per mare, ho
237
1956
fra loro: – Ma queste sono della figlia del Sultano
238
1956
generoso. Sappi che io sono l’anima di quel
239
1956
mangia. Non sai? Io sono la madre della Bora
240
1956
per le scale ci sono due mori, che hanno
241
1956
tanto bene. E ora sono senza sue notizie. ¶ – Se
242
1956
capo e disse: ¶ Io sono il Conte e conto
243
1956
è al barbiere. Quanti sono venuti da te questo
244
1956
dormo due ore perché sono stanco. A mezzanotte svegliatemi
245
1956
troveranno per terra, perché sono quelle della Maschera Micillina
246
1956
disse: – Senti, qua ci sono le cento pecore. Domattina
247
1956
do, – disse il pastore. – Sono fiori di cristallo, colti
248
1956
divenne Re. ¶ E tutti sono stati allegri e contenti
249
1956
disse il figlio minore. ¶ – Sono la rana, – e siccome
250
1956
andare avanti. ¶ – Apri, apri, sono tuo padre, – disse la
251
1956
il bel giovane, – io sono un Re che s
252
1956
rivale voleva rapirla, mi sono presentato sotto le spoglie
253
1956
è da stamattina che sono quaggiù! M’ha buttato
254
1956
e due insieme, perché sono i più gran ladri
255
1956
gran ladri che ci sono. Ma le dico io
256
1956
ho detto io che sono furbi? Ma c’è
257
1956
del tesoro dello Stato sono per voi. ¶ – Non voglio
258
1956
io t’ho salvato! Sono io che t’ho
259
1956
alloggerei ben volentieri, ma sono la madre del Fulmine
260
1956
tremare e disse: ¶ Io sono giovane, morte mia bella
261
1956
tira la vesta! ¶ – Io sono giovane, morte mia bella
262
1956
un pesce. – Eccomi qua, sono io la tua Stella
263
1956
tua Stella Diana, non sono mica morta! ¶ Lo sposo
264
1956
forestiero disse: – Bene. Io sono il Re del Sole
265
1956
chi è lei? ¶ – Io sono quello che ho vinto
266
1956
del Re del Sole. ¶ – Sono qui per sposare sua
267
1956
Le lingue degli animali sono più difficili, e il
268
1956
crudele, – disse Bobo, – ci sono pure creature fedeli; voi
269
1956
della croce. ¶ – Sei anni, sono, ormai, che è qui
270
1956
Caterina chiese: – Chi è? ¶ – Sono un povero pulcino, tutto
271
1956
e lei: – Chi è? ¶ – Sono un pulcino smarrito, dammi
272
1956
ha mangiata! Povera me, sono rimasta sola a questo
273
1956
della Marietta. ¶ – Chi è? ¶ – Sono un povero pulcino intirizzito
274
1956
che so io. Ci sono delle zucche che sono
275
1956
sono delle zucche che sono una meraviglia, e ne
276
1956
si chiamano questi che sono qui nel piatto. ¶ Il
277
1956
sei diventata nera, mamma! ¶ – Sono stati tutti i mali
278
1956
la testa grossa, mamma! ¶ – Sono stati tutti i pensieri
279
1956
vedere? A quest’ora sono morti tutti da un
280
1956
questa grazia, vede che sono solo, ora viene sera
281
1956
ho preso! Sai chi sono? Son la Morte! Vedi
282
1956
sfondate lì nel carro? Sono tutte quelle che m
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lui non esistessero. ¶ – Giacché sono venuto fin qua, – disse
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1956
devoto, fece: – Ma bravo, sono proprio contento di averti
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alla vecchia, – son qui: sono venuto per vedere quel
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cos’ho fatto! Mi sono fatta piallare! ¶ – Piallare! Dimmi
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col giovane Re, e sono stati sempre felici. ¶ (Venezia
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1956
Maestà, – disse al Re, – sono venuto a vedere se
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indicazioni d’ogni libro sono reperibili nelle Fonti bibliografiche
290
1956
Piemonte e Toscana-Sicilia) sono state pure – com’è
291
1956
Su questa via si sono sviluppate le ricerche nell
292
1956
raccontate da ciascun narratore sono raggruppate insieme, con notizie
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poligrafo ANGELO DE GUBERNATIS (1840-1913), sono in redazione non stenografica
294
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d’IDELFONSO NIERI non sono compresi nel materiale del
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1956
opuscoli di cui mi sono servito. Ma una raccolta
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Pinguentini. ¶ 25. Le testimonianze però sono piuttosto indirette: la ricca
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Annuario degli Alpinisti Tridentini» sono rifacimenti con pretese letterarie
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Lore of Rome, London 1874. Sono novantaquattro «tra favole, esempi
299
1956
e del La Sorsa sono riscritte in italiano e
300
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popolari italiane di Comparetti: sono fiabe del Monferrato scelte
301
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versioni dialettali stenografate, ma sono poche, e piuttosto rozze
302
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di ISAIA VISENTINI, invece, sono cinquanta e dei tipi
303
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d’ampio sviluppo, ma sono pubblicate – secondo i criteri
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di Antonio Tiraboschi, ma sono tipi molto diffusi, senza
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che abitava a Mentone, sono una raccolta piuttosto ricca
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undici favole e fiabe sono nel recente volume di
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delle «Curiosità» del Pitrè, sono ventisei tra fiabe, leggende
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molto importante. Io mi sono soffermato su un gruppetto
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meraviglie, crudeltà e paure. ¶ 44. Sono parole di ANTONIO GRAMSCI
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singoli motivi ce ne sono dei diffusissimi (e con
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opera di cui mi sono occupato nell’introduzione a
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liberato io, perché io sono il capitano della nave
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ma tutti quelli che sono partiti per liberarla sono
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sono partiti per liberarla sono morti, – lui gli propose
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cristallo e d’oro. ¶ – Sono venuti re e principi
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la Principessa, e tutti sono morti. ¶ – Io ho solo
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delle due specie. ¶ – Non sono ancora vinta, – disse la
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d’Inghilterra dicendo: – Finalmente sono salva! M’avete liberata
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Devo dirti un segreto: sono stato stregato, e la
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ridiventerò uomo per sempre. ¶ – Sono pronta, – disse la sposa
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canapa da filare. – Io sono capitano di mare, e
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disse: – Non aver paura, sono venuta per aiutarti. Io
323
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ero nel bosco e sono entrato in un casolare
324
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facendole cenno di tacere, – sono venuto a liberarti! Bisogna
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paura, – disse l’uomo. – Sono il Principe che deve
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così vedo chi sei. ¶ – Sono uno che cerca la
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così vedo chi sei. ¶ – Sono uno che cerca la
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dentro alla gabbia ci sono le mele che cantano
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1956
donna piccina piccina. ¶ – Io sono la bella Bargaglina, – disse
330
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bella e io che sono grande sono brutta, – e
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1956
io che sono grande sono brutta, – e le prese
332
1956
fatto a entrare? ¶ – Io sono la bella Bargaglina, – disse
333
1956
son diventata pesce, poi sono diventata resche di pesce
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resche di pesce mi sono trasformata in seme d
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argento non ce ne sono: sta’ attenta, se vai
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pensiero. ¶ – Che pensiero? ¶ – Quando sono partita da casa mia
337
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fiabe italiani, si sa, sono nati in anticipo sugli
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per cui non ci sono orchi né streghe che
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1956
credo questo: le fiabe sono vere. ¶ Sono, prese tutte
340
1956
le fiabe sono vere. ¶ Sono, prese tutte insieme, nella
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contadine fino a noi; sono il catalogo dei destini
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i testi che mi sono serviti da materia prima
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1956
fino a che punto sono riuscito a realizzare. ¶ Dunque
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musei o biblioteche. Non sono andato di persona a
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tipi» di qualche importanza sono rappresentati da una o
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1956
più versioni che mi sono sembrate le più rappresentative
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1956
concetto). Nel libro, poi, sono sparse anche leggende religiose
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genere in cui mi sono imbattuto nella mia ricerca
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1956
bellezza, oppure che mi sono serviti a rappresentare regioni
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1956
prese in considerazione. ¶ Mi sono servito pochissimo delle leggende
351
1956
della fiaba, le narrazioni sono brevi, senza sviluppo, e
352
1956
Le fiabe, si sa, sono uguali dappertutto. Dire «di
353
1956
grado in cui si sono imbevute di questo qualcosa
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preferenziale della mia scelta. ¶ Sono le note in fondo
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geografiche del mio libro sono in certi casi d
356
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lavoro: quante volte mi sono trovato di fronte a
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1956
raccolte delle varie regioni sono state condotte con criteri
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1956
quelli parlati in Toscana sono dialetti né più né
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1956
quello i cui risultati sono più discutibili, quello in
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1956
Belfagor di Machiavelli, mi sono messo a giocare con
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tramandano, anelli che non sono mai puri strumenti, trasmettitori
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D’alcune regioni mi sono trovato a disposizione una
363
1956
che l’Italia possieda. Sono le Sessanta novelle popolari
364
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E tutt’e due sono – lasciando da parte folklore
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e proprio, quelle che sono ora nei padiglioni della
366
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una; e ve ne sono che, ricordandosene, non hanno
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Imbriani e Comparetti ci sono i suoi. Il Nerucci
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Mille e una notte sono così fedeli (trasposti solo
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da Nerucci – proprio perché sono le più belle, quelle
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gustarle. ¶ Toscana22 e Sicilia sono – come dicevo – le due
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nel 1873, 1875, 1893) alle fiabe.23 E sono fiabe d’una grande
372
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la sua luce, e sono tutte in qualche modo
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di chi narra non sono segnati, ma si sente
374
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raccontati che abbia visto sono quelli in dialetto pugliese
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1956
allegro e vivace che sono tentato di passare anche
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1956
libri illustrati. Le descrizioni sono quasi sempre scheletriche, la
377
1956
e drago in Toscana sono due termini spesso confusi
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1956
sofferti delle fiabe non sono questi, sono di quando
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fiabe non sono questi, sono di quando la persona
380
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in cui i giovani sono segregati durante l’ultimo
381
1956
opposte a quelli che sono oggi i requisiti della
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1956
invece, re, corte, nobiltà sono istituzioni ben precise, concrete
383
1956
e alla virtù ostinata: sono fiabe più rare e
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1956
raccolte di cui mi sono servito. Più precise indicazioni
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in giardino! E io sono andata a prendermi il
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madre perché anch’io sono figlio di Re. ¶ Il
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segretario dove fosse nato. – Sono stato trovato in un
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un capello… E io sono rimasta così col collo
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nonna, vienimi ad aprire. ¶ – Sono a letto malata. Entra
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cucchiaio e disse: – Nonna, sono troppo duri. ¶ – Allora mangia
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mangia le frittelle che sono nella padella. ¶ Nella padella
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e disse: – Nonna, non sono croccanti. ¶ – Allora vieni a
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pastori, tenete i cani, sono un povero sacerdote. ¶ I
394
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a me, perché io sono bella come un angelo
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ho trovato la soluzione, sono pronto a morire. ¶ La
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Il mariuolo più fino sono io, perché ho rubato
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Crocche: – Il più fino sono io, perché t’ho
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fece: – Il più fino sono io, perché ti ho
399
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cappello. E visto che sono il più fino, mi
400
1956
quaglie, ma io non sono persuaso. Ha mano gentile
401
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E la volpe: – Compare, sono stata a un paese
402
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son morta: figurati che sono arrivata a un paese
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1956
come faccio, che mi sono storta una zampa? Non
404
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un maggiordomo: – Eccellenza, io sono uno che viaggia per
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il giorno, che io sono pronto. ¶ Fu fissato tutto
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del giardino. ¶ – Sì che sono carne umana, – disse il
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il ragazzo dal pero. – Sono un povero ragazzo cacciato
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mamma. – Apri, mamma mia, sono Ntoni tuo! ¶ – Ah fuoco
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di roba e mi sono guadagnata due piselli! ¶ – Te
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Che c’è? ¶ – Io, sono, mamma. ¶ – Maledizione, sei di
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1956
a forza di risparmi sono arrivato a metter da
412
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o per l’altro, sono tanti birbanti, e così
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una voce disse: – Vento sono e uomo divento –. Ed
414
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E così detto, – Uomo sono e vento divento, – ridivenne
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1956
si presentò il Maestro. – Sono venuto a ripigliarmi il
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1956
mio, i cento ducati sono sempre lì, non li
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mattoni. Allora, cosa ci sono andato a fare alla
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alla scuola? Non ci sono andato per diventare uno
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levò la cavezza. ¶ – Cavallo sono e anguilla divento! – disse
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giallo dalla rabbia. – Uomo sono e capitone divento! – gridò
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di coraggio, disse: – Anguilla sono e colomba divento! – e
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E il mago: – Capitone sono e falcone divento! – E
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appena la vide: – Colomba sono e anello mi faccio
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Reginella mia, perdonami se sono entrato da te senza
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permesso di mostrarsi. – Anello sono e uomo divento! – L
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gettato, si sentì: – Anello sono e melagrana divento! – La
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1956
tutta la stanza. ¶ – Medico sono e gallo divento! – disse
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tenne lì nascosto. ¶ – Melagrana sono e volpe divento! – disse
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1956
esci, nel muro ci sono certi pertugi; tu ficcaci
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toccare le povere creature: sono venuti sette fratellini che
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1956
disse Nanni-Orco, – che sono stanco e voglio andarmene
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Allora sappia che non sono mai stata schiava come
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Moglie mia, moglie mia, sono io il massaro e
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il massaro e quelli sono i cinque figli tuoi
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buttò nelle onde. – Ora sono vendicato, – disse, girò il
436
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disse, – le Sirene si sono allontanate da poco e
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e vide una vecchia. ¶ – Sono triste perché mia moglie
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dovrebbero morire. Anch’io sono Sirena, e morirei insieme
439
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bei gioielli che ci sono nelle casseforti degli orefici
440
1956
vuol scherzare: io non sono che un povero porcaro
441
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vedere se ci si sono impigliati degli uccelli. ¶ – Non
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possibile? – disse l’uomo, – sono un povero uccellatore, non
443
1956
una bellissima fata. – Io sono la Fata Aquilina, – disse
444
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guardarti dal rivelare che sono la tua sposa. ¶ Al
445
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casa mia, perché io sono il vostro figlio Liombruno
446
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mangiare. ¶ – Perché mangiare? Chi sono i tuoi figlioli? ¶ – Non
447
1956
dei Venti, e io sono la Voria, madre dei
448
1956
qualcosa, – disse Scirocco. – Non sono mica addormentato come i
449
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pendaglio di forca che sono, mi diverto a far
450
1956
per raggiungere questo palazzo. Sono io lo sposo della
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1956
non è vero che sono un traditore. Anch’io
452
1956
ma come faccio? Io sono d’aria e tu
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1956
soffiare questo vento maledetto. Sono mezza morta. ¶ – Non volete
454
1956
la bastonavano? La serpe sono io. Guarda: in segno
455
1956
siete voi, Signora? ¶ – Io sono la Fata che deve
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1956
tutti i nostri dolori sono finiti. Tu m’hai
457
1956
bacio e disse: – Io sono Filo d’Oro e
458
1956
la pregava, – lasciamelo vedere! Sono tua madre! ¶ – No, madre
459
1956
cerchi quello per cui sono venuta. ¶ – E per cosa
460
1956
voi, niente. ¶ – Ma io sono Filo d’Oro! – e
461
1956
Fra tre giorni ci sono le nozze di mio
462
1956
Inferno, i due leoni sono i tuoi fratelli, e
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1956
fronte (si sa come sono fatti certi vecchi: pensano
464
1956
gli occhi. – Ma… dove sono? In una torre? E
465
1956
una torre? E chi sono questi due bambini? – e
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Oh! Sei viva! Parli! Sono felice! Amore mio! ¶ Passata
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e bussò. – Chi viene? ¶ – Sono anima cristiana: alloggiatemi stanotte
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1956
la mia fortuna. Mi sono impastata un marito con
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1956
nella sua galleria, tanto sono preziose. ¶ La Reginotta fu
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chiamare: «Re Pipi», gridare: «Sono tua moglie!» cantare che
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e quei poveri figlioli sono soli e abbandonati. Se
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1956
c’era una scala, sono scesa in un sotterraneo
473
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era questa roba. ¶ – Ma sono vestiti da Re! – dice
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1956
palazzo quanti poveri ci sono, che lui stesso, in
475
1956
una povera di cui sono innamorato e la vorrei
476
1956
il vecchio, – qui ci sono due signori, che hanno
477
1956
moglie, questi bei bambini sono i miei figlioli? E
478
1956
mangiate, siamo povera gente. Sono figlia di cicoriara, e
479
1956
figlia di cicoriara, e sono venuta qua a cogliere
480
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della mano che diceva: – Sono giù nella latrina. ¶ – Ah
481
1956
carità, non mi mangiate, sono una povera meschina, e
482
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Signorsì, signor Drago, mi sono fatto proprio un bel
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disse: – Le tue sorelle sono chiuse in questa stanza
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1956
quella chiave? ¶ – Perché ci sono… i morti. ¶ – E se
485
1956
i morti. ¶ – E se sono morti, non vorrai mica
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1956
uovo sulla fronte… io sono bell’e andato… – e
487
1956
è che dormo! Dove sono? Chi è che mi
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1956
Signori e Maestà, io sono buona a trovarvi la
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1956
oppiati, e disse: – Non sono cose degne di grandi
490
1956
nessuno che la notte sono cristiano, se no mi
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1956
riconobbe. – Moglie mia! Come sono felice d’averti ritrovata
492
1956
leone, – rispose lui, – io sono venuto per un po
493
1956
Compare orso, – rispose lui, – sono venuto da voi perché
494
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a fare? ¶ – Comare tigre, sono venuto perché ho la
495
1956
locandiera prendendo la borsa, – sono così distratta. ¶ Ma i
496
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in un asino. «Se sono diventato un asino, – pensò
497
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fratello generale, e io sono rimasto tale e quale
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1956
Re. ¶ – C’è che sono morto di spavento, – disse
499
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o hai bevuto? ¶ – Non sono né pazza né ubriaca
500
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carità vi farei: ma sono una poveretta anch’io