Silvio Pellico, Francesca da Rimini, 1815

non ti tengo... involontarii sono ¶ Spesso gli affetti... ¶ FRANCESCA

Scrutar vuolsi il pensier? Sono infelici, ¶ Nè basta: infami

piango; io de' mortali ¶ Sono il più sventurato! Anche

Di sofferirli. ¶ FRANCESCA. ¶ E sono pure io stanca ¶ Di

man, deh, lascia! ¶ Delitto sono i baci tuoi! ¶ PAOLO

affanno vedi. Disperato io sono: ¶ Ma la gioja che

con voce moribonda: Padre, ¶ Sono innocente. - Giuralo. - Tel giuro

m'asciugava il ciglio. - ¶ Sono innocente, replicò tre volte

avanza. ¶ PAOLO. ¶ Uso non sono ¶ Ad ascoltar sì acerbi

assai più forse il sono ¶ Ch'esser non usan

difendersi.) ¶ LANCIOTTO. ¶ Tuo signor sono. Quel ribelle brando ¶ Cedi

palpiti miei ricorderatti: ¶ Feroci sono: pochi fien! ¶ FRANCESCA. ¶ Oh

Tradito da mie guardie sono... ¶ Oh rabbia! e ad