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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Camillo Boito, Il maestro di setticlavio, 1891

concordanze di «sono»

nautoretestoannoconcordanza
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gli accidenti?". ¶ "Gli accidenti sono accidenti, e si vedono
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due? E non ci sono degli strumenti, che obbligano
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tetra come la tua. Sono un buon figliuolo, ma
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desinare e a cena sono spesso invitato, in grazia
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piuttosto che una uscita, sono una entrata; la lavandaia
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setticlavio?". ¶ L'altro continuava: ¶ "Sono rovinato, sono rovinato, maestro
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altro continuava: ¶ "Sono rovinato, sono rovinato, maestro, se ella
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potrà cantare. Io intanto sono spacciato. Senza la Carlottina
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mia scuola gratuita, mi sono tutti contrari: la 'Lira
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spese della scuola. Quanti sono ora?". ¶ "Sarebbero ottantasei, impegnati
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mia cara Nene, come sono contento di te!". ¶ Finito
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chiave di Do?". ¶ "Le sono riconoscente, maestro, veramente riconoscentissimo
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pagare sì o no? Sono stato io la bestia
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a ragionare: ¶ "Le mie sono fisime da rimbambito. Che
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che ho preteso troppo. Sono stato io l'egoista
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minuti". ¶ "Quattro". ¶ "Dieci". ¶ "Due". ¶ "Sono passate". ¶ Quando il maestro
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della mia povera mamma. Sono una donna infame. Lasciami
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vicini alla fossa, come sono io, non si ha
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dopo rientrò, dicendo: ¶ "Delira. Sono cinque giorni che delira
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di quarant'anni or sono, ed ho continuato a
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I suonatori di pianoforte sono appunto quelli che hanno
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Da trent'anni non sono neanche più andato a
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un mare in burrasca, sono le cose più vecchie
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in questo muraglie rovinose: sono tripudii o spaventi, fischii
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mangiare. Bevevo, io che sono sempre stato mezzo astemio
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mi hai sentito suonare. Sono un buon chitarrista, non
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scomparse dorature: e vi sono i vetri a figure
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questi ultimi anni, che sono i più tranquilli e
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che sette soltanto si sono rotte o perdute. Insomma
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scintillamenti, e gli alberi sono lustri. Giù nelle strade
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vizio. Quegl'infami oggetti sono del diavolo. Regalateli a
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è orrenda. Non ci sono lagrime negli occhi, non
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negli occhi, non ci sono singhiozzi nel petto. La
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è morta. ¶ Dieci giorni sono, mercoledì sera, si sentiva
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è deserta, le montagne sono bianche di neve, e
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nella mia vita. Quando sono seduto al fuoco nell
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di Don Antonio, che sono vivi, mi scrutano dentro
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possa vedere mai più. ¶ Sono alzato e ti scrivo
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A VENEZIA ¶ (Queste annotazioni sono tolte dall'albo ¶ di
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tutti sanno che ci sono delle impressioni artistiche, le
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derivano dalla vista; ci sono delle impressioni che, mentre
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e le vie non sono traversate romorosamente da carrozze
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tra la nebbia, tanto sono ridenti. Ci ricordiamo di
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vestiti di bianco. Questi sono i doni che, quanto
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Marrani, così fatte impressioni sono romanzesche e false, quando
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verdastre. Se i denti sono candidi e regolari, cosa
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e pure più complessi. Sono lagrimatori e festivi, espansivi
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i buoni dai malvagi sono impunemente vituperati". Si vede
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i moti dell'acqua sono innumerevoli, dalla impassibile calma
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all'altra senza romore: sono verdoline con un pizzico
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un altro dì ci sono le onde pettegole, che