Matilde Serao, Lettere d'una viaggiatrice, 1908

quest’anima, talvolta, vi sono stati viaggi, vi sono

sono stati viaggi, vi sono stati paesi, vi sono

sono stati paesi, vi sono stati tempi, in cui

cui le impressioni non sono giunte, o sono giunte

non sono giunte, o sono giunte attenuate, vaghe, vane

moderni, in paesi che sono restati come erano o

erano o che si sono mutati: una serie di

di visioni che non sono più la realtà, forse

debbano sfidare il tempo, sono caduchi, giacchè nel compiere

le facoltà più opposte sono attratte, affascinate ed esaltate

anche i più atroci, sono necessarii, ricordatevelo. Ognuno di

cose, quando gli occhi sono ebbri di colore e

delle cose che non sono più, delle cose finite

nostri vili morbi che sono i preconcetti, i pregiudizii

impenetrabili! Ah essi non sono che i precursori, essi

alla tavola rotonda, vi sono due minute: una di

lo spirito attento come sono attenti gli occhi, anche

dall’alpe omicida, donde sono spariti uomini, case, animali

Papi, e neppur essi sono riesciti, a costruirvi un

E poichè gli alberi sono caduti, con essi è

invece, case di pietra sono venute a sostituire la

esecrazion dell’anima, che sono sorte, ove erano i

templi e le basiliche sono ancora in piedi, lo

della essenza fluidica onde sono fatti i fantasmi? Pensate

ove cento figure diverse sono apparse e tutte grandi

nella fantasia, che non sono parte e vita di

un mistico coro, si sono fusi tutti gli inni

I. ¶ Venezia, giugno..... ¶ Io sono arrivata a Venezia, questo

morali, che, in fondo, sono causate da uno sforzo

che i nostri fantasmi sono più vivi e più

terrena, lungo il muro, sono disposte delle poltrone di

donne, degli uomini, vi sono seduti, contemplando e tacendo

poltrona, muti e tranquilli, sono stranieri, venuti da tutti

la vita. E io sono uno di questi stranieri

di questi stranieri: e sono qui, immersa in una

filtro indescrivibilmente benefico. Io sono uno straniero, come questi

come tutti quelli che sono assisi, lontano, vicino, sulle

elegantissimo ferro scintilla, e sono tutte nere nel bianco

ombre bianche muliebri vi sono mollemente sedute, e subito

intorno a cui si sono aggruppate delle gondole, ferme

intorno a me, e sono sono volti chiusi, di

a me, e sono sono volti chiusi, di gente

Musset, coloro che già sono indicati, per antonomasia, gli

come Giulietta e Romeo sono gli amanti di Verona

edificio è restato intatto, sono restate intatte le camere

III ¶ Venezia, maggio..... ¶ Vi sono cose che lo spirto

marmi, di quei legni, sono delle profonde armonie di

i vostri occhi si sono rasserenati, al cospetto delle

mediocri, se tali vi sono, un ambiente più degno

o cinque artisti si sono uniti, hanno messo di

in questa folla ove sono le persone che meno

IV ¶ Venezia, maggio, .... ¶ Moderno? Sono centinaia di anni che

vita interiore degli esseri, sono centinaia di anni che

sappiamo, è vero, chi sono queste donne rappresentate in

le labbra suggellate si sono serrate, ancor floride di

e di bellezza, si sono serrate ai baci, ai

la squisita sensibilità. Chi sono queste donne di Svezia

un nomignolo curioso, chi sono queste donne bionde come

alla morte, presto, chi sono queste donne dalle capigliature

tutto ciò ch’essi sono stati, tutto ciò ch

tutto ciò ch’essi sono, nella forma loro spirituale

del grande pittore e sono inobliabili: ed è inobliabile

ardente e triste, come sono tutti quelli che hanno

sanno più nulla, e sono ciechi e sordi, e

lati dell’antico cortile sono anche due poggiuoli di

carte da visita vi sono mazzolini di fiori secchi

che furon freschi, anni sono e che ora sono

sono e che ora sono dei cadaveri di coroncine

Chi dirà mai che sono quei nomi, sulle mura

Chi li può ricordare? Sono di tutte le parti

le parti del mondo: sono di tutti i tempi

più che gli anni: sono fiori dati da una

nulla, salvo che vi sono ancora degli innamorati, nell

universo, salvo che vi sono ancora dei cuori che

è un paese..... cioè, sono cento paesi diversi,.... Cosmopoli

le donne, le signore, sono in grande preponderanza. Cosmopoli

per Nizza! Non vi sono che dieci minuti di

umili, tutte, tutte quante, sono adorne di alberi, alberi

e la fantasia. Questecase sono tutte dipinte chiarissime, di

le più povere e sono in verità, così nette

soldi, non di più: sono fatti, i più semplici

lanterne, che non vi sono più; grandi fiamme di

le orecchie dei cavalli sono adornate da diademi, da

queste semplici ve ne sono due o trecento, che

Dentro, signore, signorine, giovanotti, sono tutti, in gran parte

carrozze e i giovanotti sono in piedi, sugli staffoni

che Eleonora Duse, non sono che venti giorni, ebbe

poltrone e i palchi sono occupati dalla più alta

le corone della terra sono ricamati anche le corone

belle, che sembrano artificiali: sono queste signore, queste straniere

come tutti gli italiani sono. Due o tre carrozze

sere assai lontane, mi sono riapparse, evocate dalla voce

I suoi capelli biondi sono bianchi: la sua barba

quelle appassionate romanze che sono Carmela e Dopo, che

Carmela e Dopo, che sono Vorrei morir e Malìa

romanze aggraziate, delicate che sono l’Ideale, l’Aprile

di Percy Bysshe Shelley, sono state tradotte da quell

o per l’Italia, sono fatti solo di prime

del giuoco, a Montecarlo, sono solamente dei saloni di

noiosa. Tutte le vie sono così piane, così facili

in caso di suicidio, sono scritte in un minuto

troppo perduto, e che sono fuggiti dalla sala da

sale da giuoco, ampie, sono state costruite armoniosamente al

dall’architetto Schmidt, e sono sale egualmente affollate. Un

di uomini, di donne sono suggellate, prima di tutto

calcolo, e nell’aspettativa; sono suggellate nella delusione, nella

povere, impassibili, esse, che sono così nervose, che amano

i vostri occhi. Che sono queste vesti chiarissime ed

elegantissime delle donne, che sono mai queste perle, questi

brillanti di cui esse sono coperte ? Voi non vedete

somma fuggita via, ma sono l’espressione irosa e

di uomini, salvo quando sono accompagnate da un marito

per curiosità, per malattia, sono venute sul littorale, o

oro, le borsette che sono il segnale caratteristico delle

più grandi dame, diciamolo, sono un pò meno imbellettate

meno imbellettate delle altre, sono talvolta, meno eleganti, e

tanto Montecarlo assimila quanti sono ricchi e falsi ricchi

i suoi colleghi, che sono stati spodestati ieri, o

palmizii, i cui nomi sono così bizzarri e poetici

di sovranità di Cannes, sono Monseigneur e Votre Altesse

Monseigneur e Votre Altesse, sono mon Prince e Votre

nei paesi donde vennero. Sono una casta, come dapertutto

Qui, un giorno, anni sono, venne a fare una

ella può andare, poiché sono esiliati solo i pretendenti

in case altrui. Tutti sono partiti o partiranno domani

i cui magnifici gioielli sono destinati solo ai milionarii

le lusinghe Questi paniers sono colmi e se ne

estate, l’autunno, non sono stagioni d’ispirazione e

orario: essi non si sono d’altro e di

fortificazioni, ma, che, ora, sono semplicemente una porta, tenuta

e di velluto, che sono le carrozze ferroviarie. Ebbene

cocchiere. Rare, rare, fioche sono le voci: sordo è

di sogno.... * ¶ Ma chi sono, dunque, questi sempre più

chiacchera, non blatera? Chi sono tutti costoro, dove vanno

vogliono, che fanno? ¶ Chi sono?.... Sono tutti lavoratori di

che fanno? ¶ Chi sono?.... Sono tutti lavoratori di Parigi

tutti lavoratori di Parigi, sono Parigi. Dall’operaio che

agili e instancabili dita, sono quelli che a Parigi

che a Parigi lavorano, sono tutta Parigi, sono Parigi

lavorano, sono tutta Parigi, sono Parigi. Ah rue de

importa, non importa, quelli sono un’altra cosa. E

altra cosa. E, forse, sono la stessa cosa. Se

ruote principali. Si; forse, sono la stessa cosa. Questa

Erano lavoratori e lavoratrici, sono uomini e donne. Hanno

altri boulevards eccentrici vi sono, con caratteri molto speciali

poiché a Parigi vi sono tante piccole città, chiuse

proprio gusto. Ma che sono, questi boulevards lontani, che

i soli boulevards non sono che i sei boulevards

centro della via vi sono i rifugi, dei pezzi

alle undici della mattina sono percorsi da poca gente

più folta, poiché tutti sono usciti di casa per

autobus, i cui diritti sono sacrosanti, in questo paese

trasportano gente, a Parigi sono costretti ad andar piano

e mille attori, che sono anche spettatori: è la

le hanno lasciate lì, sono lassù, dal sarto, dalla

belle: guardandole bene: molte sono già sciupate, già consunte

raccolta delle donne che sono dominate da una passione

la Paix le carrozze sono andate via, le signore

di discutere, di provare, sono andate ai ricevimenti delle

altri appuntamenti più piacevoli, sono andate al Bois, prendono

giovanotti e questi vecchi sono amanti, innamorati, corteggiatori di

che formano una legione, sono lasciate in libertà, dalle

fiorenti, graziose, fini, seducentissime! Sono vestite di qualche lanetta

in quella Cité, dove sono aggruppati tanti vecchi e

esposizione dei cadaveri. Vi sono tre grandi vetrine di

senza materassa, in cui sono deposti ed esposti al

destra e a sinistra sono chiusi da tende di

Così, come ho detto, sono quasi sempre due o

al pubblico: sul cadavere sono collocate le vesti in

sala di esposizione, vi sono quattro placche di marmo

riconoscimento. Quando io vi sono andata, il quadro delle

vestiti dei morti riconosciuti, sono restituiti alle famiglie: quelli

artistica, nessuno alla Morgue. Sono andata, sola. Vi erano

ascende a trecento iire. Sono cose che accadono!... Se

cameriere e che non sono iscritte sulla carte: non

quelle altre, che non sono signore, ma sono anche

non sono signore, ma sono anche belle?... Ogni tanto

come ho detto, non sono più di dieci o

o dodici, ve ne sono almeno altri cinquanta eleganti

cinquanta, i cui nomi sono popolarissimi, fra parigini e

e forestieri, ve ne sono almeno duecento dove i

duecento dove i prezzi sono... completamente italiani. E in

molto elegante. E vi sono le trattorie di diverse

del suo paese; vi sono persino delle trattorie orientali

altre cose snob vi sono parse così fredde, così

altri spettacoli snob vi sono parsi così insignificanti... Pure

quei giardini pubblici che sono il supplizio di qualunque

tutti... ¶ * ¶ E costoro vi sono, dalle cinque alle otto

vetture. Prima, le file sono due: una che va

cui qualità più alte sono la sobrietà e la

che volevano, tutte quante sono rientrate, a casa, ieri

Ah che le montagne sono molto lontane e molto

scevro d’intoppi. Esse sono così lontane e così

cosa amabile e seducente sono questi alberghetti tra i

provvidamente i vostri bagagli sono già sulla via di

scale, nelle stanze, talvolta, sono passi pesanti, di gente

tracciato, dove non vi sono echi per la voce

valle di Gressoney. Dove sono prati — prati smaglianti di

gelido: le sue vie sono scabre ed ella non

per queste passeggiate; o sono coppie taciturne e serene

nuovo, nel pomeriggio e sono alle sei, in casa

la valle di Aosta, sono, qui, più belli, più

viottole tutte pietre, e sono, infine, otto o dieci

non ha albergo, poiché sono rari i viaggiatori, ma

di Gressoney, e che sono anche coscienziosamente discesa sovra

ha mai vista, tutta... Sono tanti i monti, tante

dove le misere forze sono eccitate dalla più spirituale

pareti di macigno si sono riunite, sopra un precipizio

un precipizio profondo, si sono sovrapposte a masse, e

i vostri nervi non sono vinti da uno sgomento

gigante delle montagne. Chi sono, donde vengono, dove vanno

è inaccessibile; uomini vi sono saliti, è vero, ma

è vero, ma vi sono anche morti; uomini vi

di tutti coloro che sono deboli, stanchi, affranti, la

semplice e nitida, vi sono tante e tante tracce

vividi, tranquilli e bonari, sono i soli, i due

di quell’ambiente, e sono giubilati, oramai, i due

quelli che più non sono, la sua voce si

occhi, i suoi occhi, sono pieni di sogno. Che

i loro occhi mortali sono troppo abituati agli spettacoli

potranno mai scorgere, poiché sono presi dalle cose quotidiane

sogno..... ¶ * ¶ Le Demoiselles anglaises sono tre punte, irte, nere

punte, irte, nere, che sono più avanzate del Monte

duca degli Abruzzi, non sono quindici giorni. L’ascensione

uomini, donne e bimbi sono raccolti, a vivere semplicemente

quella costanza muta, che sono una delle tante virtù

paesaggio maestoso, ove non sono né villaggi, né case

la solennità ’ della natura: sono santuari antichi, eretti da

né i sentieri alpestri, sono percorribili da piedi umani

salvo da quello che sono di duro, di spaventoso

intorno, intorno, sulle pareti, sono attaccati gli ex voto

Ancora, in agosto, vi sono anfrattuosita di terreni, ove

quasi sempre a piedi, sono accolti, cibati, hanno un

dall’Italia alla Francia, sono tenuti a una elemosina

generosità, o, se non sono generosi, a una tassa

più tardi! Più tardi, sono tutti poveri, che bussano

quella porta ospitale e sono alloggiati e cibati nel

san Bernardo. Questi, questi sono i più sventurati, costretti

e d’ogni età, sono confortate dall’idea, dal

e molte fra esse, sono fra le più povere

e molte di esse sono, così, scampate dalla morte

antica maniera. Le carrozze sono larghe e comode; se

a meraviglia...... I cavalli sono forti e tranquilli, i

e tranquilli, i cocchieri sono onesti, taciturni, gentili e

e sobrii. Questi viaggi sono di una durata da

e le medesime tappe sono divise, in due, dal

sorrisi, poiché quei valligiani sono abituati a questi passaggi

le guide: coloro che sono costretti a restare, saranno