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invenzioni verbali


Matilde Serao, Addio, amore!, 1890

concordanze di «sono»

nautoretestoannoconcordanza
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1890
di quei sospiri che sono anche un grido, che
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anche un grido, che sono anche un lamento, ma
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di malinconia. ¶ - Ah, io sono una poveretta... sono una
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io sono una poveretta... sono una poveretta, - disse lei
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Io non posso sposarti, sono un povero giovane senza
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più forte dei danari. ¶ - Sono un borghese: non ho
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questa lotta. Anna, Anna, sono io che perdo tutto
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via fiorita e larga. Sono io quello che non
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me - continuò ella, pianissimo. - Sono una debole donna, eppure
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aumentare il mio rimorso. Sono io che ti ho
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l'esistenza... ¶ - Non importa. ¶ - Sono io che ho messo
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lieta giovinezza... ¶ - Non importa. ¶ - Sono io, che ti rendo
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tuoi amici. ¶ - Non importa. ¶ - Sono io, infine, che ti
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sciocchi e i cattivi sono molti: e tu ti
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non sia menzogna, e sono qui, avendo abbandonato la
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sonno di mia sorella, sono fuori della mia casa
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scopre, può dire che sono l'ultima delle ultime
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lume degli occhi, e sono giunta a minacciare di
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ha viscere, e io sono circondata da persone che
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coloro che mi amavano sono morti, e coloro che
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Niente di niente. Io sono una creatura solitaria e
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giudicare male, io non sono simile alle altre fanciulle
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famiglia, un nido: io sono invece una povera pellegrina
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questa calma, questa precisione? Sono venti giorni ch'io
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cosa avete dunque? ¶ - Padre, sono in grave pericolo - rispose
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sei così triste? ¶ - Non sono triste - replicò lui, con
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Tu mi disprezzi, perchè sono fuggita di casa mia
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tua madre, intendimi. Io sono disperato per te, per
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Oh amor mio, io sono un galantuomo, un cristiano
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la catastrofe... ¶ - Non vi sono catastrofi, Anna... ¶ - Tu parli
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d'albergo con te... Sono disonorata, disonorata, vigliacco che
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rassicurati; bene, bene. Io sono una ragazza folle, che
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Avete ragione, non vi sono catastrofi! È una soluzione
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ridicola, lo capisco. Io sono il suicida che ha
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dopo mi renderai giustizia: sono un uomo onesto, ecco
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queste grandi vampe amorose sono attizzate dal vento della
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pur troppo, sì, vi sono cuori che hanno necessità
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poi - disse lui, benevolmente. ¶ - Sono stata tanto colpevole... - singhiozzò
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Dite le cose come sono, e non come voi
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maggesi, che in Napoli sono precoci. Anna non vedeva
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portato le rose... come sono belle! ¶ - Ho visto - disse
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Non amate i fiori? Sono così freschi e odorosi
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a scherzare, lei. ¶ - ... non sono assolutamente necessarii. I fiori
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I fiori saranno belli: sono belli, anzi. Ma vi
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senso della misura. Vi sono cose che una ragazza
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rendergli giustizia, io, che sono uomo. Poteva uscire dalla
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e tutti costoro, poi, sono alla loro volta giudici
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e le donne quali sono, di misurare se stessi
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Caracciolo e Cesare Dias sono dalla contessa d'Alemagna
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io sto bene, io sono felice, non mi levate
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e Luigi Caracciolo non sono più dalla contessa d
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rispose costei. - Sto bene, sono felice - soggiunse, enigmaticamente. ¶ Bussarono
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non gli anni, che sono un fatto esteriore e
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due fanciulle, Luigi, che sono due fiori di gioventù
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dite queste cose? Esse sono così tristi... - mormorò Anna
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Diamine, si sa che sono tristi; la giovinezza è
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conosceranno giammai, e che sono il retaggio delle anime
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Varii? ¶ - Otto giorni. ¶ - Otto? Sono proprio otto? Ne siete
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Io v'intendo. Io sono savio come voi: anzi
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mormorò lei, tremando. ¶ - Sì, sono il tutore, ma avrei
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preferirei non esservi niente. ¶ - ... sono... così cattiva? - chiese ella
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Ma disgraziata, non ci sono che io che so
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Ah lasciatemi piangere... io sono una creatura così infelice
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tutto è finito... io sono una donna perduta... ¶ - Non
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che mi travolge. Ma sono anche una creatura così
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quando tento di reagire, sono già vinta? Ah, non
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un abisso profondo. Io sono già il frammento di
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l'odio: io non sono sdegnata contro lui. Egli
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Dio, Dio, come mi sono potuta ingannare così? Come
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egli non voleva! Io sono la colpevole in tutto
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posso ingannarmi più. Io sono sempre quella debole persona
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ha mai vacillato. Mi sono pentita, profondamente, del mio
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mi sostenesse: e già sono caduta, lacerandomi la faccia
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io conosco tutto, ma sono sempre una misera esistenza
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lo sapeva. Ma vi sono dunque cuori così gelidi
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quando i nostri falli sono irreparabili. Io non ho
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di entusiasmo. Perchè io sono una indegna. Lo riconosco
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desolata dell'amore. Io sono una indegna; io ho
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cose innocenti, ma io sono una rovina d'amore
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dell'amore, e che sono destinate ad essere disperse
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triste sorte. ¶ - Ah, io sono più misera della mendica
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io intendo, io non sono qui che una povera
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Anna, che non vi sono dolori irrimediabili... ¶ - Se la
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Ve ne prego, lasciatemi, sono troppo confusa: un solo
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la pietà, nient'altro. - Sono un po' nervosa... ¶ - È
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di cui non mi sono mai accorto... ¶ Anna, confusa
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aveva confessato di amarlo. Sono un così caro tesoro
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nella grande ingiustizia onde sono colpite. ¶ E questa fatalità
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mentre, allo stato determinato, sono insopportabili. Ella scriveva a
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di essere felice. Vi sono temperamenti e vi sono
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sono temperamenti e vi sono caratteri muliebri che sembrano
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di coloro a cui sono mancate, o più non
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la pace... ¶ - Non vi sono più fiori per Margherita
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fievolmente. - Ma sapete che sono un essere debole; gli
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per gli altri, che sono la purità stessa. Ah
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purità stessa. Ah, io sono una miserabile egoista, niente
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del plenilunio era immensa. ¶ - Sono così terrena! - ella disse
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amarvi, senz'altro; mi sono macerata nelle orazioni e
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di scrivervi, me ne sono andata lontana da voi
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ah, niente, niente, non sono stata esaudita; io sono
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sono stata esaudita; io sono uscita da queste strazianti
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una nostalgia più mordente! Sono donna, ecco; donna che
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amate. ¶ - Calmatevi, Anna. ¶ - Io sono calma. Non ho più
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di una speranza: ma sono calma, credetelo. Debbo dirvi
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sole, per volontà propria. Sono una donna assolutamente disperata
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cervello, io non mi sono ancora rassegnata: io ho
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vicino a voi... ¶ - Io sono vecchio - egli disse, freddamente
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disse, freddamente, amaramente. ¶ - Io sono giovane, ma muoio, Cesare
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l'avvenire. Anna, io sono vecchio e voi siete
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dentro, chiese: ¶ - Chi è? ¶ - Sono io, Cesare - disse ella
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le carrozze. ¶ - Le tribune sono coperte: ci metteremo a
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Io dò soggezione, perchè sono vecchio. ¶ Laura sorrise. ¶ - Così
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perchè collera e disdegno sono grandi sentimenti: era la
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invincibile. Ah, non vi sono catastrofi nella vita: - così
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propria coscienza - io non sono un essere superiore affatto
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essere superiore affatto; io sono una donna, umana, terrena
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Cesare? - disse scherzando Laura. ¶ - Sono un po' presuntuoso; tutti
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di persone che mi sono indifferenti. Che errore!... un
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correggere. Tutta la vita: sono moltissimi anni... ¶ - Ma io
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moltissimi anni... ¶ - Ma io sono maritata... - diss'ella, sentendo
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un assai tenero colore. Sono tinte che si vedono
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consuetudini di tanti anni sono così difficili a vincersi
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è il capriccio, dove sono sciolti tutti i vincoli
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nell'estate, e che sono i medesimi che vogliono
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dei grandi seduttori, che sono alla lor volta i
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ella mormorava distratta. ¶ - Io sono pessimo, signora - egli soggiungeva
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arrabbiato, le domandava: ¶ - Tutti sono buoni, secondo voi? Anche
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matrimonio? ¶ - Ma io non sono sola - soggiungeva lei, semplicemente
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più grazia, che io sono uno sciocco. Ma lui
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astuzia delle persone che sono innamorate, ma che non
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di paradiso. Andiamo, via, sono già legato al cavalletto
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conclusione che le donne sono degli esseri stravaganti, incoerenti
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di persona estatica. - Io sono una scema. ¶ Ma Laura
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salvo questo: io non sono mai stato geloso, di
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ragione - disse Caracciolo. - Ma sono stato serio, una volta
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con eguale lealtà. ¶ - Non sono degno della vostra confidenza
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matrimonio. ¶ - Ma insomma, quanti sono i tuoi corteggiatori? - domandava
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a se stessa: ¶ - Io sono vigliacca e perfida, perchè
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è questo, Cesare: io sono gelosa di te. ¶ - E
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è per tutti. Non sono fatta per il mondo
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per il mondo, io sono una spostata, sono una
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io sono una spostata, sono una stonata. Mi vale
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distrarvi. ¶ - Le mie cure sono troppo profonde - ella disse
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egoista, signora. ¶ - È vero; sono forse egoista. Ma chi
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desiderarlo. E vedete, come sono ragionevole. Voi siete assai
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loro di peso. ¶ - Essi sono lieti: e io li
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velati, morenti. ¶ - Io, forse, sono pazza - disse fra sè
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non sa piangere; questi sono spettri: e io sono
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sono spettri: e io sono pazza. ¶ Ma mentre un
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baldanza ma senza sgomento. ¶ - Sono io, Laura - disse Anna
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Mi minacci, dici che sono pazza? Tu vuoi sapere
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stanza di Cesare... io sono rientrata improvvisamente... non mi
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persone hai offese? Non sono io, tua sorella, che
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tutta una ferita. ¶ - Io sono una ragazza istruita - disse
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atroce peccato? ¶ - Io non sono l'amante di tuo
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altrui. ¶ - Ma non ne sono l'amante; sii esatta
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hanno la loro importanza: sono il segno del fato
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stanza chiusa... ¶ - Io non sono stata l'amante di
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malvagiamente Laura. ¶ - Io non sono stata l'amante di
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adoro Cesare, ma io sono orribilmente gelosa di lui
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tuo, i miei nervi sono simili ai tuoi nervi
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una infamia, e perchè sono sette ore che tu
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Tu m'hai chiamata. Sono venuta per mostrarti che
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della coscienza, non vi sono transazioni col peccato, poichè
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piaciuto. ¶ - Adesso non più. Sono stanco, sono vecchio, resto
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non più. Sono stanco, sono vecchio, resto a casa
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che Laura mi ama! Sono lieto di apprenderlo. Voi
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che le cose certe sono poche, a questo mondo
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passione per Laura. Forse sono pazzo di lei, senza
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avete voi detto infamia? Sono poco esperto, nel dizionario
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sentimenti vi onorano, ma sono alquanto esagerati. Comprate un
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innocente, Cesare! ¶ - Le ragazze sono meno innocenti di prima
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una esagerazione dire che sono una cosa infame, è
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amarezza, tutte queste parole, sono adoperate da quella donna
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merito. Solo uno sciocco - sono stato per mezz'ora
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avrebbero trovata un'emula. Sono sicuro che sareste morta
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giuro che me ne sono pentito in tutti i
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quella sciocca proposta. Eh... sono momenti d'inesplicabile debolezza
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tutto il patto: io sono un uomo libero del
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dire questo! ¶ - Le tragedie sono una cosa e la
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odiare, nè vincere: io sono null'altro che una
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tutto, io stessa mi sono buttata in questa disperazione
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del mio cuore: io sono fuggita di casa, io
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a te, perchè io sono, veramente, una creatura vigliacca
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me sei innocente; io sono infame e vigliacca, perchè
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tante ore, Anna, invano... ¶ - Sono venuta, vedete - ella rispose
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vi voglio troppo bene... ¶ - Sono venuta per compromettermi - ella
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se siete qui... ditemelo, sono tre anni che aspetto
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strazio di agonia. ¶ - Oh sono uno sciocco, perdonami, perdonami
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testa, ti amo, e sono disperato, ho bisogno di
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volendo piangere, ed io sono stato così villano, così
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perchè? ¶ - I miei minuti sono contati - ella disse, con
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egli sapeva tutto. ¶ - Io sono infame - ella disse, guardando
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siete troppo agitata... ¶ - No, sono calma. Sentite, volete farmi