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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ugo Ojetti, Mio figlio ferroviere, 1922

concordanze di «sono»

nautoretestoannoconcordanza
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1922
ricordi e di cronaca sono scritte, da un medico
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1922
per giù, da quando sono nato. Egli ha la
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1922
impotenza schiaccia quelli che sono incapaci di rassegnarsi all
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instabilità di tutto, che sono deboli, che sono i
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1922
che sono deboli, che sono i più, che sono
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1922
sono i più, che sono la folla; li schiaccia
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1922
mio amico dottore perchè sono, come è giusto, anche
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1922
sbaglio. ¶ Queste pagine non sono infatti un racconto filato
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1922
e le sue vicende sono piuttosto un’occasione per
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1922
d’oggi perchè gli sono troppo vicine ed esso
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1922
abitanti. Gli svaghi non sono molti. Tutto il giorno
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1922
di nuovo adesso che sono solo?” ¶ S’era, come
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1922
i propri interessi, perchè sono quasi tutti proprietarii di
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1922
e anche per questo sono contento che egli stia
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nel citare Ippocrate: “Non sono io che guarisco il
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Da allora molte cose sono mutate: fra le altre
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a doppia mandata, mi sono sentito libero e quasi
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la parola giusta: mi sono sentito sincero. Un momento
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col permesso (agli uomini sono più care le licenze
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tempo in cui mi sono imbattuto a vivere e
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1922
senso che i prodigi sono sempre inattesi; e, per
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perchè io non mi sono rivolto con queste confidenze
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1922
onesti, leali ecc. come sono io. – Ma altri, forse
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1922
non avevo torto, ma sono vecchio e la pazienza
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1922
mio bugigattolo, io mi sono ritrovato a domandarmi come
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1922
mercantili. E le navi sono da mesi finite, pronte
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1922
professionale di diagnosi, mi sono tutta la vita occupato
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Guarda Guido, guarda Carlo: sono dei cretini rispetto a
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Da quando i meccanici sono diventati il manico della
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i poeti che si sono messi a cantare le
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del motore a scoppio, sono come i cortigiani d
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gigli d’oro ora sono leve d’acciaio, ma
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Lo sai, babbo: io sono socialista. ¶ E prese dal
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meglio, mi defluisco. Io sono medico chirurgo, figlio d
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giù, io ero, e sono, comodamente per la libertà
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1922
quando essi se ne sono spiccati.... ¶ Troppe parole per
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e unico lettore avvenire, sono molto ingenuo in quest
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medici e gli avvocati sono i servitori dei clienti
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i servitori dei clienti. Sono vent’anni che ti
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antichità egizie. Ma quelle sono ben custodite. ¶ Quando Nestore
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1922
ad ascoltarlo. Le donne sono tutta pratica, e io
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al giorno in cui sono partiti insieme per Roma
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1922
immutato, da tempo immemorabile. Sono stato io a mutare
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1922
io a mutare. Vi sono andato con mio padre
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1922
gialle e viola. Vi sono andato giovanotto innamorato col
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1922
spiccare il salto. Vi sono andato promesso sposo con
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1922
in vent’anni. Ci sono andato come medico condotto
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1922
italiano, l’onore. Ci sono andato cogli altri del
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benemerenze che io mi sono permesso di chiedere a
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il prossimo, le autorità sono costretti a riconoscervi una
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1922
quaranta milioni d’italiani sono sempre un’eletta minoranza
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mi fanno cavaliere perchè sono monarchico o perchè mio
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1922
LA BARBA. ¶ In fondo sono tempi divertenti, e si
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1922
e roseo. E mi sono detto: – Caro Pietro, tu
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ghiribizzi da monello che sono indegni della mia età
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1922
che i nostri deputati sono i nostri cardinali? ¶ Nestore
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sa, i fatti ormai sono quello che sono.... ¶ — Lasci
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ormai sono quello che sono.... ¶ — Lasci andare, dottore. Lo
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1922
lo sciopero dei lanieri. Sono della regia ma, sembra
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1922
ma, sembra, ottimi. Io sono abituato al mio toscano
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1922
ricordi, Nestore? “Io non sono un avvocato, sono un
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1922
non sono un avvocato, sono un ferroviere, sono un
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1922
avvocato, sono un ferroviere, sono un macchinista. Io conosco
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nostro binario. Le leve sono queste. Uno....”. Chiaro, leale
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1922
e neri: – “Io non sono un avvocato”. Bravo Nestore
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1922
Bravo Nestore! Gli avvocati sono la peste del socialismo
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1922
ad annunciargli: – I borghesi sono tutti in ginocchio e
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1922
capitolo delle mie memorie sono stamane venuto a scriverlo
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1922
due rose del viale. ¶ — Sono fioriti anche i malvoni
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1922
è ironia. I malvoni sono l’orgoglio di Margherita
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1922
così ti piace, perchè sono un uomo come tu
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le ombre dei morti sono le prime a rileggersi
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quando cioè i ministeri sono vuoti, sventola sui ministeri
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1922
gloriosi per questa paura sono stati, due anni fa
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1922
le sue tombe che sono fresche come cantine? Voleva
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a chiacchierare. Sai come sono i preti. Ma di
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invocava ajuto, protestava: – Io sono suddito svizzero. Ricorrerò al
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tutto questo baccano e sono scesa a vedere che
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1922
le solite tasse: forse sono il doppio dell’ultimo
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1922
di sua moglie che sono varii e continui ma
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1922
mai scandalizzato perchè mi sono sembrati tutti, almeno quelli
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lui. Le disgrazie conjugali sono state una tradizione degli
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1922
passioni, capricci e liberalità sono tutte locali: non vanno
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donne, anzi le dame, sono state ghiotte di queste
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1922
guardie e giuramenti che sono appunto la riconosciuta base
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1922
al mondo e che sono sempre pronta a tutto
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Ma lo scrivo perchè sono sicuro che quella diceria
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1922
i socialisti d’oggi sono destinati ad essere borghesi
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1922
terza persona: – Si calmino. Sono il sindaco. Loro si
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il respiro, furono: ¶ — Mi sono levata il cappello, – ma
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1922
correnti mezzi d’uxoricidio sono l’effetto, anzi la
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1922
più giovane di lei. Sono un provinciale, lo so
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1922
grazie e doni. Così sono tutti i suoi, ed
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1922
adesso la loro forza. Sono nuovi al potere che
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doni che essi fanno sono tutti o quasi tutti
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1922
all’aborrito borghese: non sono cioè soltanto doni, ma
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anche morale, perchè io sono modesto, per la mia
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1922
Sto sempre in piedi. Sono stato seduto venti anni
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per chi ci crede. Sono tanti ormai a crederci
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si sbaglia. Io non sono nè socialista nè comunista
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gli occhi ammicando. ¶ — Io sono un vecchio liberale, caro
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Nemmeno le donne. Io sono scapolo: anarchico costituzionale. Suona
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1922
deputato? Scusi, mi confondo. Sono tanti loro in parlamento
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nome di Spia. Non sono tempi pei galantuomini. ¶ Perchè
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ho dovuta fare, mi sono messo anche io a
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del tifo, ma mi sono consolato. E ce n
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1922
fatto per consolarmi? Mi sono messo a baciar la
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1922
bacia e bacia, mi sono sentito meno solo. Eravamo
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1922
I più cattivi oggi sono quelli che non hanno
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1922
guerra adesso. E allora sono tutte chiacchiere da osteria
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1922
delle ferrovie me le sono godute. Dato che i
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1922
Roma? ¶ — Oh sì, vi sono venuto in viaggio di
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i nostri tre colori sono stonati. A vedere una
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1922
A Roma le mosche sono più feroci che da
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sei ferroviere? ¶ — No, io sono maestro di scuola. ¶ — Si
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Basilica. Io non ci sono stato mai, e nemmeno
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nette e matematiche: quante sono le colonne del porticato
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colonne del porticato, quante sono le statue, la piazza
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signora, come ce ne sono poche, – confermò l’onorevole
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e di cuore si sono rifugiate in queste donne
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dall’amore al cibo. Sono delle martiri. ¶ Eravamo sotto
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dire la verità: non sono cari. In confronto ai
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ero distratto. Provinciale come sono e abituato ad obbedire
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riviste e da giornali: ¶ — Sono quasi tutti giornali e
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è di salutarmi. Io sono l’onorevole Pazzotti e
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ti chiamo. Se telefonano, sono alla Camera. A proposito
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loro. I signori militari sono dei funzionarii: devono obbedire
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pace, rivoluzione o reazione, sono sempre quelli medesimi. Il
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una corrispondenza Barzini; che sono il romanzo alla Verne
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si sappia bene se sono stati dei truffaldini o
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non mi dite che sono da condannare e da
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non finiscano mai. Anzi, sono contento di sapere che
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per uomini mediocri come sono io, come sarebbe bene
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1922
io fossi, come purtroppo sono tanti italiani, come sarebbe
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contadini le balie si sono fatte rare, e le
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chè i militari ormai sono poveri, per lo più
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spartizione la faremo noi. ¶ — Sono un imbecille. ¶ Nestore mi
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secondo la moda; e sono i più sinceri. E
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Tocci che fa? ¶ Mi sono dimenticato di dirvi che
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in pena. ¶ Io non sono e non sarò mai
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chi l’ha bastonato? Sono stati i socialisti, i
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a questo scandalo. Io sono una Torricelli. I conti
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io? Ho trentasei anni, sono donna, sono donna ancóra
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trentasei anni, sono donna, sono donna ancóra. Se lei
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che fanno? Dove si sono rintanati i carabinieri? ¶ I
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Medusa. ¶ — Giacinta, tu qui? ¶ — Sono arrivata col treno delle
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le Ferrovie. E io sono tornata súbito a casa
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carte sotto la testa: – Sono carte che Nestore m
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parte mia la padrona sono io, – e con un
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lire sessantamila. ¶ — Di chi sono? ¶ — Tuoi, tuoi, – quella gemeva
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chi altre parti che sono pel toro quel che
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fabbrica? E non si sono insospettiti i clienti? ¶ — Ti
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sia un cencioso prepotente. Sono in ritardo d’un
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un mentino: “Anche io sono tutta per Lenin”. ¶ — Quando
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tutta per Lenin”. ¶ — Quando sono venuto a Roma, non
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ha pensato a te? ¶ — Sono io che ho pensato
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Idee. I borghesi non sono mai stati feroci. ¶ — E
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sicura. E non ci sono avvocati per salvarla. ¶ Il
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molti di loro si sono calmati e hanno chiesto
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di ministeri: e quando sono consunti, si rifanno anche
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alcuni secoli fa: “Non sono io che guarisco il
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trasse fuori l’orologio: – Sono le sei e non
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Signor ingegnere, gli operai sono usciti súbito dopo colazione
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i quali in provincia sono su per giù gli
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sofferto, sa. Ma io sono contenta: un’altra volta
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a turno la recitano, sono in buona fede e
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le donne oggi non sono più sincere, – mi disse
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anche io, come mi sono convinto che la croce
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avvocati che del parlamento sono, com’è giusto, l
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pensarla come te, non sono teste ma zucche, e
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che oliveto e rendita sono suoi, il frutto del