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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Cesare Pavese, La luna e i falò, 1950

concordanze di «sopra»

nautoretestoannoconcordanza
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i noccioli e se sopra la stalla c’era
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Sentii il cane di sopra scorrere lungo il filo
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a parlare, avevo visto sopra le viti la donna
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Si vedevano in cima, sopra i rovi, sporgere le
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fascine mettendoci il piede sopra, o giocavo, chiudevo gli
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piena d’erba, e sopra, contro il cielo, un
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e per la stradetta sopra i tetti scuri, sui
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correva a cullare di sopra tutte le volte che
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e tante tazze, e sopra il camino dei festoni
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Emilia la chiamarono di sopra, il massaro andò in
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lavori della giornata, di sopra cominciavano a muoversi, sullo
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subito che c’era sopra Matteo che tornava. Cose
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mangiava un peperone e sopra ci beveva il vino
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conti, si chiudevano di sopra in una stanza, e
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scala che conduceva di sopra, dietro la porta a
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massaro e quando di sopra avevano qualcuno serviva lei
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pietra sul camino. Adesso sopra una cassa contro il
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nei beni, nelle vigne sopra la strada zappando al
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usciva ogni tanto con sopra tre donne, anche quattro
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per la scala grande, sopra il ripiano dei padroni
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pianoforte, saperle a tavola sopra noialtri, veder l’Emilia
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tranquillo. Le finestre di sopra erano accese; l’Emilia
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vuoto sulle ginocchia. Andarono sopra e sentii che parlavano
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dietro i vetri. Di sopra era acceso un bel
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neve, e allora là sopra si sentiva susurrare, agitarsi
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accesa nelle stanze di sopra, cambiavano Irene di letto
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a guardare il cielo sopra la colombaia. Io quel
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neri, vuoti, e adesso sopra i filari si vedeva
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le macchie di verderame sopra le finestre. C’era
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le sorelle. Nei tufi sopra le vigne vidi il