Dante Alighieri, Divina Commedia, 1321

l'altissimo canto ¶ che sovra li altri com' aquila

tutti quanti. ¶ Colà diritto, sovra 'l verde smalto, ¶ mi

tre gole caninamente latra ¶ sovra la gente che quivi

e ponavam le piante ¶ sovra lor vanità che par

fa l'onda là sovra Cariddi, ¶ che si frange

e 'l Carro tutto sovra 'l Coro giace, ¶ e

che poi la rifondarno ¶ sovra 'l cener che d

avea la lingua sciolta. ¶ Sovra tutto 'l sabbion, d

l presente rio, ¶ che sovra sé tutte fiammelle ammorta

è vacante, ¶ rimbomba là sovra San Benedetto ¶ de l

me: «Tosto verrà di sovra ¶ ciò ch'io attendo

parte ¶ ch'a punto sovra mezzo 'l fosso piomba

distretto, ¶ sì men portò sovra 'l colmo de l

Alpe che serra Lamagna ¶ sovra Tiralli, c'ha nome

parti. ¶ Fer la città sovra quell' ossa morte; ¶ e

l'ali aperte e sovra i piè leggero! ¶ L

che tutto intero va sovra le tane». ¶ «Omè, maestro

di gualoppo, ¶ ma batterò sovra la pece l'ali

nòi. ¶ Se l'ira sovra 'l mal voler s

quel vivagno, ¶ portandosene me sovra 'l suo petto, ¶ come

fui nato e cresciuto ¶ sovra 'l bel fiume d

vid' io maravigliar Virgilio ¶ sovra colui ch'era disteso

un'altra scheggia ¶ dicendo: «Sovra quella poi t'aggrappa

che disse, ancor che sovra 'l dosso ¶ fossi de

tempesta impetüosa e agra ¶ sovra Campo Picen fia combattuto

ove comincia nostra labbia. ¶ Sovra le spalle, dietro da

peccatore invola. ¶ Io stava sovra 'l ponte a veder

che 'l mar fu sovra noi richiuso». ¶ CANTO XXVII

sì del tutto impedito ¶ sovra colui che già tenne

per diverse biche. ¶ Qual sovra 'l ventre e qual

l ventre e qual sovra le spalle ¶ l'un

due rabbiosi fuor passati ¶ sovra cu' io avea l

mostrava ben tanto ¶ di sovra, che di giugnere a

converrebbe al tristo buco ¶ sovra 'l qual pontan tutte

non sia diverso. ¶ Oh sovra tutte mal creata plebe

sì bestial segno ¶ odio sovra colui che tu ti

già cieco, a brancolar sovra ciascuno, ¶ e due dì

onda, ¶ porta di giunchi sovra 'l molle limo: ¶ null

rosseggia ¶ giù nel ponente sovra 'l suol marino, ¶ cotal

in cui pensier rampolla ¶ sovra pensier, da sé dilunga

nome l'Archiano, ¶ che sovra l'Ermo nasce in

da le stelle caggia ¶ sovra 'l tuo sangue, e

ventilate. ¶ L'un poco sovra noi a star si

anima tua dentro dormia, ¶ sovra li fiori ond' è

v'apersi, ¶ vidil seder sovra 'l grado sovrano, ¶ tal

fuor di vena spiccia. ¶ Sovra questo tenëa ambo le

di lor memoria sia, ¶ sovra i sepolti le tombe

i figli si gittaro ¶ sovra Sennacherìb dentro dal tempio

le chiavi a me sovra le tempie: ¶ a che

tu avessi cento larve ¶ sovra la faccia, non mi

ira mala!'. ¶ Già eran sovra noi tanto levati ¶ li

ragione aperta e piana ¶ sovra le mie quistioni avea

li occhi guercia, e sovra i piè distorta, ¶ con

a mio senno, ¶ trassimi sovra quella creatura ¶ le cui

lui si volge lieto ¶ sovra tant' arte di natura

state rapide e proterve ¶ sovra le cime avante che

per ch'io te sovra te corono e mitrio

dentro e di fori, ¶ sovra candido vel cinta d

e vidi quella pia ¶ sovra me starsi che conducitrice

le parti sue, ¶ tre sovra 'l temo e una

cervello. ¶ Ma perché tanto sovra mia veduta ¶ vostra parola

verdi e rami nigri ¶ sovra suoi freddi rivi l

sembiante ¶ che madre fa sovra figlio deliro, ¶ e cominciò

stelle spiega, ¶ girando sé sovra sua unitate. ¶ Virtù diversa

Bëatrice, ch'eran fermi ¶ sovra me, come pria, di

Or ti riman, lettor, sovra 'l tuo banco, ¶ dietro

quant' ha di grazia sovra suo valore. ¶ Come la

e Ardinghi e Bostichi. ¶ Sovra la porta ch'al

che non può redire ¶ sovra sé tanto, s'altri

assottiglia, ¶ se la Scrittura sovra voi non fosse, ¶ da

vedrà il duol che sovra Senna ¶ induce, falseggiando la

di qui là giù sovra ogne altro bando». ¶ E

lo discorrer di Dio sovra quest' acque. ¶ Forma e