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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Antonio Moresco, Gli esordi, 1998

concordanze di «stanza»

nautoretestoannoconcordanza
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poste al centro della stanza. Si fermava, ogni tanto
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segno che nella sua stanza della vecchia costruzione si
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di quattro quarti nella stanza. ¶ «Ti porto a Ducale
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per finire. Uscimmo dalla stanza, mentre il metronomo continuava
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Questa è la tua stanza!» disse d’un tratto
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a fisarmonica. Era una stanza d’angolo perché, vicinissimo
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mentre uscivamo dalla mia stanza passando in quella dello
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vicino a un’altra stanza che aveva la porta
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distesi sul letto. Nella stanza dalle finestre chiuse, illuminata
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anche la sarta nella stanza, nonostante fosse ancora molto
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di nuovo la mia stanza. La finestra era ancora
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ogni cosa, nella mia stanza. La biancheria nel primo
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c’era inginocchiatoio nella stanza. Mentre premevo la peretta
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cassettiera. I frammenti di stanza che vi si riflettevano
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stupito l’interno della stanza, nel leggero rimbombo della
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per la notte nella stanza accanto, poi ancora per
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dalla finestra della mia stanza, dal tetto della ghiacciaia
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indugiava ancora nella sua stanza con la sarta, che
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l’attendeva nella sua stanza col vestito allargato sul
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le braccia sollevate nella stanza, mentre la sarta cominciava
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raggiungevo finalmente la mia stanza, facevo ancora in tempo
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confidenza con la propria stanza. Poi le luci cominciavano
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a tentoni la mia stanza. La finestra e le
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accendevo la luce nella stanza, per non essere scorto
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che devi fare...» ¶ Nella stanza, bene in vista di
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sbaglio dentro la mia stanza, proprio mentre ero intento
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scala, raggiunsi la mia stanza per il cambio della
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solite irruzioni involontarie nella stanza. Nessuna testa era ancora
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diressi verso la mia stanza. Al letto erano già
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di lasciare pianissimo la stanza. ¶ La serra era buia
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doveva aprirsi un’altra stanza più grande, molto in
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stava facendo strada nella stanza, rischiarando una piccola striscia
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senza porta, tra una stanza e l’altra. La
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entrava dall’alto nella stanza, da un punto dove
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tutto il resto della stanza era privo di ogni
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mio volto. ¶ Dall’altra stanza continuava a venire il
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squarcio del soffitto. Nella stanza accanto Lenìn si era
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porta, vedevo nell’altra stanza la luce sempre accesa
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testa verso l’altra stanza. Lenìn si era alzato
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guardare verso l’altra stanza vedevo sempre Lenìn intento
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corsi a guardare nella stanza di Lenìn. Non c
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La porta della mia stanza era socchiusa. Mi avvicinai
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mi arrestai. Tutta la stanza era in perfetto ordine
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la porta della mia stanza, lo vidi arrestarsi di
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piano piano la mia stanza. Mi cambiavo la fasciatura
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uscita di colpo dalla stanza. ¶ Rimasi fermo ancora un
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la testa dentro la stanza della partoriente. Salutavano, forse
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borsa dei ferri. Nella stanza della partoriente erano state
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quando passavo sotto la stanza di Turchina, che poteva
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in silenzio la mia stanza, richiusi la porta col
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dentro le linee della stanza che ci conteneva entrambi
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era uscita improvvisamente dalla stanza. ¶ Mi accostai piano alla
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incominciare a volare nella stanza. Mi sembrava di cogliere
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arrivato al centro della stanza, di fronte all’altare
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finestroni ancora spalancati, nella stanza degli abbeveratoi, mentre si
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seduti sui talloni. ¶ «La stanza è pronta!» sentii che
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inginocchiatoio al centro della stanza. ¶ La finestra era spalancata
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a camminare per la stanza. Veniva a fermarsi di
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più alcun rumore, nella stanza, neppure dalla parte del
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dietro una tenda nella stanza vicino, quando arrivavo a
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che passava nell’altra stanza continuando come se niente
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poco per volta nella stanza. Abbassavo ancora di più
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fino a una grandissima stanza vuota, desolata. ¶ C’era
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Mi guardai attorno nella stanza completamente spoglia. La lampadina
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occhi tutt’intorno, nella stanza vuota. «Avevo avuto questo
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notte. Tornavo nell’altra stanza, perché non lo vedevo
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seduta in fondo alla stanza, sulla sua seggiola. «Per
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in casa, nell’altra stanza, ci abbracciavamo in silenzio
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silenzio, ciascuno nella sua stanza, mentre lei dormiva o
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farmi vedere nella mia stanza, se lei si fosse
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leggero, irrealizzato. ¶ Poi nella stanza cominciarono ad arrivare bottiglie
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irruzione quasi correndo nella stanza. Veniva a guardarmi con
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dallo sfondo vibrante della stanza. ¶ Stavo già seguendo l
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sentiva fiatare nessuno, nella stanza. ¶ «Eccoci qua!» sorrise l
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spuntare dal basso, nella stanza. Portava un sacco molto
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mi conduceva verso una stanza dalla porta scentrata. ¶ «Ci
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fondo di una grande stanza, e stava ancora con
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mobili, ma nell’ultima stanza era rimasto un letto
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verso l’interno della stanza. La luce si abbassava
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tempo ai contorni della stanza di ritornare indietro di
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soltanto delle facce. ¶ La stanza di mezzo era senza
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un cattivo odore nella stanza. Il tempo passava. Le
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pioggia sul pavimento della stanza. Ne facevano risuonare le
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gli occhi. Veniva dalla stanza di mezzo e dalla
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avanti e indietro nella stanza. C’erano raggi tutti
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di parte di una stanza. Scuotevo la testa, scendevo
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quasi più niente nella stanza. “I soldi sono quasi
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al centro di una stanza, fissavo un po’ sbalordito
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il lenzuolo, e la stanza era buia e il
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mentre passavo da una stanza all’altra, perché non
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delle porte. Arrivavo nella stanza da letto, mi guardavo
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prima di rientrare nella stanza. Issavo la moto sul
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all’altro, da una stanza all’altra. Neppure il
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ci fosse nessuno nella stanza in cui mi trovavo
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dal lucernario ribaltabile della stanza di mezzo, nelle giornate
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in modo diverso nella stanza. ¶ «Si è abbassata la
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eravamo già rientrati nella stanza, e i vetri della
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il Gagà gridare dalla stanza da letto. ¶ Richiudeva la
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punta di piedi nella stanza. Mi pareva che il
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di lasciare irresistibilmente la stanza. ¶ «Dov’è finito quell
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stufette rischiarava leggermente la stanza. Le dita della figlia
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il rumore dalla sua stanza, mi sono profumata in
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avvinghiati verso la mia stanza, se facevamo in tempo
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scaldare un po’ la stanza. ¶ Andai a sciacquare la
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via calcificate attraverso la stanza, andavano a colpire fragorosamente
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guardavo attorno, in quella stanza che quasi non vedevo
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continuava a cadere, nella stanza si sentiva solo il
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finta di niente nella stanza...” ¶ Le strade diventavano sempre
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luce era tanta. La stanza era tutta lustrata, sapeva
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due passi attraverso la stanza, per sgranchirmi. Dal cuscino
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e venire per la stanza. ¶ Sollevava di nuovo il
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ogni tanto nell’altra stanza, tutta la tavola tremava
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gridava la donna dalla stanza da letto. ¶ Correvo trascinando
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usciva di nuovo dalla stanza. ¶ «Non ti ho mai
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qualcosa di bianco nella stanza. ¶ «Le ho comperato un
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ore saranno?» domandava. ¶ La stanza era quasi buia del
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del nostro respiro, nella stanza. ¶ «Ma come ci eri
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muro, veniva dall’altra stanza il rumore del sonno
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nel tegame. Tornavo nella stanza da letto, gli porgevo
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colpo, correva dall’altra stanza, bianca in volto. ¶ «Non
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terra i lampadari!» ¶ La stanza era tutta in penombra
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apparendo di colpo nella stanza. ¶ Poi la porta si
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a Gor’kij...”» ¶ La stanza era buia, faticavo a
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porto a vedere la stanza dove alloggerete!” disse l
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occhi sbarrati nella grande stanza. Mi accostai alla finestra
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testa puntata, quando la stanza tornò di nuovo silenziosa
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avere smaniato...» mormorò. ¶ La stanza sbalzava, affaticava. ¶ «Spegni la
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donna, facendo irruzione nella stanza. ¶ Aveva i capelli appena
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sotto il casco...» ¶ La stanza sbalzava. Mi rigiravo tra
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spense. Arrivava dall’altra stanza solo il rumore della
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colpo la luce nella stanza. ¶ «Non se n’era
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usciva un istante dalla stanza. Rientrava subito dopo, brandendo
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ad andare attraverso la stanza, si vedeva nell’aria
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La vedevo lasciare la stanza, ritornare. Si chinava sopra
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molto più tardi nella stanza. ¶ Mi stropicciavo gli occhi
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Respira...» ¶ Correva nell’altra stanza, quando sembrava che il
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poco più tardi, dalla stanza accanto. ¶ Veniva a prendermi
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già ritornato nell’altra stanza, per mangiare. ¶ «Corra, si
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donna passare nell’altra stanza. Spruzzava quell’acquetta sfrenata
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sentivo rovesciare nell’altra stanza il corpo stecchito, staccava
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loro sulla testa. La stanza era buia. “Ma che
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dicevo correndo nell’altra stanza. La luce si accendeva
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disossata. ¶ Correva nell’altra stanza, si chinava sul letto
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chiamava. Correvo nell’altra stanza. Riuscivo ad afferrarlo solo
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Mi sedevo nell’altra stanza, mettevo in bocca una
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luce di colpo, nella stanza. ¶ «Ma non vede che
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la testa, esasperata. ¶ La stanza sbalzava. La faccia del
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un po’, anche la stanza vibrava, non si riusciva
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faceva ruotare stecchito nella stanza, sbatteva contro porte e
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la porta di quella stanza, della casa. ¶ «Hanno suonato
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fiatava. ¶ Corsi verso la stanza da letto, spalancai la
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di vista...» sogghignò. ¶ La stanza era perfettamente ordinata. Misi
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di molto pesante nella stanza. Si toglieva il passamontagna
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lo sentivo uscire dalla stanza, facevo fatica a riconoscerlo
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il fondo di quella stanza tutto ingombro di sacchi
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anche stando dentro la stanza il rumore di quei
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sacchi in fondo alla stanza, tra la veglia e
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mani sulla stufetta. ¶ La stanza si lasciava guardare, riscaldare
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fino in fondo alla stanza, si fermava nel buio
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a girare attorno alla stanza, si animava. ¶ «Che cosa
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che volava attraverso la stanza, colpita da uno scarpone
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soffitto, riempivano tutta la stanza di midolline fatte schiumare
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andare cercando attraverso la stanza gli indumenti. Mi sedevo
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voce impastata, da una stanza. ¶ La centrifuga continuava ad
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passo in avanti, nella stanza “quella dell’ultimo lavaggio
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senza fare rumore dalla stanza. ¶ Veniva dal letto quell
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molto lontano, in una stanza diversa dalla cucina e
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colletto. Torno nella mia stanza, provo a togliermi gli
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faccio vedere la mia stanza...» diceva il colonnello dei
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modo esagerato. ¶ Raggiunsi la stanza vicina. C’era un
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a girarmi verso la stanza, dopo un po’. Mi
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della mia misura!” ¶ La stanza accecava, si scorgevano tutt
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ustionato andava attraverso la stanza, imperversava. ¶ «È saltata in
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che era entrata nella stanza in silenzio, alle mie
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devo essere crollato!” ¶ La stanza era tutta in penombra
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qualche passo attraverso la stanza, prima di uscire dalla
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andando trasognato attraverso la stanza. ¶ Stavo ancora appoggiato a
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editore!» ¶ Andava attraverso la stanza, balbettava. ¶ «Aspetta una sua
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occhi ancora sbarrati nella stanza, si vedevano le prime
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torre di fronte la stanza ingombra di coppe scintillava
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immobile in mezzo alla stanza, la rotondità del suo
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suo corpo sbalzava nella stanza dalla finestra priva di
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Mi conduceva nella solita stanza, mi faceva sedere senza
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parlare, se veniva dalla stanza vicina quel rumore che
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Sta andando attraverso la stanza, rovescia tutto quello che
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piedi in mezzo alla stanza, con le braccia allargate
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ancora accesi, veniva dalla stanza vicina quello zoppicare. ¶ La
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a spostarmi attraverso la stanza, a sbadigliare. ¶ «Ci vorrà
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gettata dentro. ¶ Venivano dalla stanza quei versolini alterati. ¶ Poi
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che andava attraverso la stanza, zoppicava. ¶ «“Le parole devono
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stava in fondo alla stanza, sotto quel suo mantello
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suo ventre sbalzare nella stanza dalle tapparelle perfettamente rialzate
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si getta indietro nella stanza già spenta, sul piccolo
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più controllarti, per la stanza. “Adesso che niente di
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Scorgevo le linee della stanza vibrare, mentre il campanello
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indietro attraverso tutta la stanza, su queste rotelline...” ¶ Il
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sentivo biascicare nell’altra stanza. ¶ «Avrei potuto arrivare in
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stava dicendo dall’altra stanza. «Non c’è bisogno
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dopo un po’ nella stanza quel rumore della bocca
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cucinino. Correvo nell’altra stanza mentre muoveva le braccia
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restavo in fondo alla stanza, non fiatavo. Tornavo dal
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sentii mormorare dall’altra stanza. ¶ Mi sporsi un po
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ti puoi spostare!» ¶ La stanza era piena di luce
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pavimento, al centro della stanza... prima di riempirne un
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fogli in mezzo alla stanza, oppure dentro il secchiaio
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pensare spostandoti attraverso la stanza alla luce di quell