Umberto Fracchia, Il perduto amore, 1921

piccola stanza azzurra. Clauss stava seduto sopra un divano

era vuoto. ¶ Carlo Clauss stava fermo. Con voce pacata

lui ed ora gli stava a fianco. Il volto

raggiunta in istrada, mentre stava per montare in carrozza

disordine. In un angolo stava un pianoforte aperto con

ed entrai. L'oste stava seduto in fondo, dietro

di fronte a me stava il mare e che

Accesi un lume. Sterpoli stava placidamente disteso e addormentato

l'uscio qualcuno ora stava spiando nella stanza o

chiamandomi per nome. ¶ Entrai. Stava seduto sul letto, voltato

o nelle padelle dove stava guizzando più che vivo

di un cane. ¶ Egle stava seduta sotto la barca

dallo smeraldo che le stava ammucchiata in grembo. Non

nel suo sacco, che stava posato floscio ai suoi

sulla vecchia palandrana verde, stava fermo come una statua

bottiglie vuote. Una bilancia stava appesa a un chiodo

il suo corpo piccolo stava come un gambo. Così

sue foglie. Anche Silvina stava a quell'ora dietro

e, all'imbrunire, si stava tutti dinnanzi alla porta

alla luce della luna, stava sciogliendo le sue trecce

orto dove Silvio la stava aspettando, se ne fuggì

a due cavalli dove stava Silvina in compagnia di

allo specchio, se lo stava allora appuntando tra i

E Silvina se ne stava raccolta in un angolo

amorosamente Loreto che si stava appisolando. E vedendo le

alzata dal divano dove stava sdraiata, per andarsi a

quel letto in cui stava coricata per la prima

del parrucchino nero che stava leggiadramente posato sulla fronte

dove Silvina forse lo stava aspettando, dove forse Silvina

che la loro vita stava per essere troncata d

di talpa grigia che stava appesa a un piolo

qua e una là, stava il principe Stroztki. Egli

andò nell'angolo dove stava l'armadio, si gettò

mai più rivissuti, e stava preparandosi con accorata malinconia

in maniche di camicia, stava strigliando Casacca, la nostra

stalla, dove certamente Battista stava rigovernando il letto di

seduta dinnanzi allo specchio, stava attorcigliandosi la treccia intorno

per seguirmi. ¶ Mia madre stava con gli occhi fissi

allora quello che gli stava sopra gli assestò un

uno smeraldo ovale. Perdifiato stava guardando quello smeraldo contro

quattro sassi, su cui stava una pentola di coccio

e di agitarsi. Egli stava rivoltato con la faccia

tormento. Egli poi non stava zitto mai, e bastava

un moccolo di candela, stava curva a guardarlo. Ma

rosa e d'azzurro, stava ora seduta in una

Ma un altr'uomo stava nella stanza attigua, cioè

meravigliato. Dinnanzi a me stava ritto Esposito. Era lui

madre, sua madre, mi stava di fronte! Era anche