Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

novello osservator d'ignote stelle, ¶ primo espressor dele mature

porta il legno ale stelle, ¶ or l'affonda agli

e i venti, ¶ le stelle e gli elementi. ¶ Dunque

cento soli, e cento stelle. ¶ Ah no, no, son

e belle ¶ in altrettante stelle. ¶ Europa ¶ Idillio 4 ¶ In quella

volesse ¶ ne' fior le stelle, e ne la terra

che regnò tra le stelle, erra tra' buoi. ¶ La

non vide alfin che stelle et onde, ¶ lacerandosi il

miri ¶ dal sommo dele stelle ¶ il miserabil caso, ¶ ché

in poi cinto di stelle ¶ verso Orione il destro

sole e subbissar le stelle. ¶ Quando il Padre sovrano

bombi tonanti ¶ sfidan le stelle e vanno, ¶ quasi fosche

alti nitriti ¶ fugavano le stelle ¶ i destrier di colui

e fanno ¶ del'auree stelle impallidir la luce; ¶ e

e ti toglie ale stelle? e ti condanna ¶ ad

insegna a' danni dele stelle ¶ l'alme rubelle dispiegaro

il sen di lampeggianti stelle, ¶ la conduce, ov'in

sfera ¶ principe glorioso, ¶ dele stelle vaganti, ¶ dele ferme e

or ti vegg'io? ¶ Stelle inique, fati rei, ¶ qui

misero ¶ infortunio, ¶ poiché vogliono ¶ stelle perfide, ¶ che 'n perpetuo

vista ¶ restar privo ale stelle. ¶ Similemente in lei ¶ temperava

la notte, ¶ sospiravan le stelle, ¶ riprendevano il sole, ¶ ch

felici ¶ vogliono ancor le stelle ¶ vigilar spettatrici –. ¶ Le campagne

compagnia. ¶ Vago ciel, chiare stelle, ¶ ministre de' suoi mali

qualità differenti. Ha dele stelle ¶ la bellezza e la

sole, e che le stelle ¶ ardon d'Amor anch

del sole e dele stelle; ¶ anzi se fossi Giove

sol scopra, e le stelle, ¶ chiude però nel sen

a tutte l'altre stelle, voi possedete la monarchia

agguagliando, et à le Stelle, ¶ da' suoi confini tenebrosi

là sù guidar le stelle, ¶ su 'l frondoso Liceo