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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Federigo Tozzi, Con gli occhi chiusi, 1919

concordanze di «sua»

nautoretestoannoconcordanza
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un bell'incasso. ¶ La sua trattoria! Qualche volta, parlandone
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avesse avuto fede alla sua sincerità. E credeva che
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insieme con lui, alla sua fortuna. Del resto, sentiva
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tardi per riguardo alla sua salute, lo mandavano al
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che era stata la sua balia e ora faceva
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e lì in presenza sua faceva rifare il lavoro
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con un ferro della sua calza, disse: - Ghìsola è
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più: si vedeva la sua luce immobile, sempre accesa
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nei sogni, sentiva la sua cattiveria; e credeva d
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stessa e tutta la sua famiglia. E Giacco diceva
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paura di provocare la sua collera che lo faceva
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l'acconsentimento diminuì la sua voglia. ¶ - Bisognerebbe che nessuno
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di banco con la sua ilarità nervosa; li costringeva
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Anna si alzava dalla sua poltrona posta nell'angolo
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con un sospiro, la sua opinione. E, se per
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senza sapere perché: la sua bocca, con quel sorriso
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per loro? ¶ Tutta la sua fisionomia pigliava una bontà
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ridicola e disadatta alla sua età la giubba con
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sempre quello che la sua mamma mi dette la
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baciassero. ¶ Masa, meravigliata della sua espressione sbigottita, gli chiese
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Quand'ella voleva, la sua voce diveniva dura e
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nuova; che aumentava la sua confusione simile a una
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occhi bruciava no la sua anima. Il cuore gli
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altri. Anna restava nella sua poltrona, perché così poteva
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accompagnando il mugolìo della sua voce a bocca chiusa
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me. Io, no». ¶ Quella sua vita interiore che si
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poterlo contraddire con la sua autorità, rispose: - Io me
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una spalancatura interminabile della sua anima. ¶ Ad un tratto
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nel cielo; ma la sua campana, con l'armatura
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sciupata dal ricordo della sua miseria. Ella diceva: - È
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senza ragione di qualche sua scappata. E perciò Pietro
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dipendeva di più dalla sua volontà. Benché le avesse
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Siena, mangiavano sempre alla sua trattoria; portandogli i saluti
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sentimenti e obbligavano la sua anima a disfarsi! ¶ Gli
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Gli sembrava che la sua faccia non fosse capace
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ne soffrisse. ¶ Ma la sua bellezza lo distrasse e
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arruffati insieme; e la sua buccia era di un
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disse con tutta la sua cattiveria: - Io me ne
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Ghìsola aveva ripreso la sua strada verso il campo
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serrandoli insieme. Sicuro della sua forza, il giovine le
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udì la sonagliera della sua mula: - È il mio
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porcellana entravano in casa sua. ¶ Il salotto, ormai, non
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sbatté, con tutta la sua forza, l'uscio; correndo
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Doveva esser quella la sua vita? ¶ Ma, al rumore
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che le rincrescesse della sua morte soltanto per gli
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di un turbamento della sua intelligenza; ma il respiro
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suo dolore. Tutta la sua enorme violenza, ora, gli
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che gli usci della sua trattoria si chiudessero da
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mazzi di fiori alla sua tomba. Avrebbe voluto portarne
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becchino del colore della sua terra, grasso come fosse
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diminuire l'importanza della sua fedeltà devota. Perché proprio
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Ad ogni passo, una sua vecchia piuma verdognola si
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accortosi che ora, a sua volta, Pietro non lo
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il figlio sfuggiva alla sua volontà? Non doveva obbedire
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alzata, sentenziò con la sua aria di padrone: - Io
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si ricordasse di una sua barzelletta raccontata la sera
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il libro per la sua anima. Talvolta non leggeva
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doglie alle gambe. La sua camicia di lino grosso
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E guardò verso la sua casa, dov'era la
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che prima toccava alla sua nipote; le gambe gli
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Quando doveva parlare, la sua testa grossa faceva uno
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piedi. ¶ E allora la sua voce doventava quasi arrogante
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di repugnanza per quella sua ostinazione certo esagerata. ¶ Il
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E s'inasprì la sua ostilità con il vecchio
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Che cosa? Scommetto, la sua fotografia? ¶ Giacco chiese, mettendogli
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Masa rideva, e la sua arroganza se ne compiaceva
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alterata: - Tenetela qui, nella sua cornice. Voglio io: non
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tutto visibile per la sua inclinatura fin quasi a
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docilità, che sfuggiva alla sua violenza, irritava di più
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capitavano nella trattoria. La sua ambizione doventò, allora, quella
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con un'acqua di sua invenzione, fatta con le
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e gialla che la sua bocca era come un
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pallide sul petto. La sua figliola, alta e leggiadra
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di proposito, dopo ogni sua arrabbiatura. E credendo che
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sempre meno! ¶ Sotto la sua finestra di camera c
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che doveva cedere alla sua stanchezza, non andò più
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né leale. Ma la sua impazienza di rivedere Ghìsola
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tutta la fiducia della sua vita. ¶ Stava a giornate
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bisogno di lui; a sua insaputa. ¶ I suoi occhi
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Ghìsola, che già sentiva sua; tornata come una tentazione
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guardando dopo fissamente la sua nuca e il suo
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che passassero sotto la sua finestra. Qualcuno cercava d
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aggira, quasi tormentandosi della sua lunghezza, impaziente, si fa
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lo vedeva bene dalla sua fisonomia alterata e biancastrona
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se la spacciava per sua amante. ¶ La mezza dozzina
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la mise in una sua casetta nei dintorni di
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s'accorse che la sua prima impressione non aveva
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aumentava la chiarità. ¶ La sua buona Ghìsola! L'aveva
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offenderla: era stata la sua contadina, e avrebbe potuto
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la padrona, risapendo della sua visita, l'avrebbe forse
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della finestra, per colpa sua. Ma quando Ghìsola lo
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e poi perché la sua bellezza non sarebbe valsa
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la testa; aspettando la sua più intima risoluzione, quella
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discosta. ¶ Ella, dunque, era sua! Ma che le dava
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guardò e vedendo la sua scontentezza, rispose: - Tu pensi
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stato una contaminazione della sua bellezza. Piuttosto era lui
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forse era come la sua anima stessa. ¶ Un venditore
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casa che non è sua. I genitori, forse, non
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veniva meno come la sua esaltazione: la mattina, nel
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piangere. Tutti scuotevano la sua anima, la schiacciavano! ¶ Egli
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proprio niente in casa sua! ¶ Per far vedere che
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il droghiere rise della sua collera e gli disse
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parve che piovesse nella sua anima, ma non riesciva
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porte. ¶ Era evidente la sua scontentezza; tanto che Rosaura
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Domenico per andare nella sua. Ella vide il tavolino
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di luna, aumentavano la sua collera. E le pareva
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era anche sopra la sua faccia, se la nascose
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apre tutta secondo una sua incrinatura. E non si
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E siccome anche la sua estasi doventava sensuale, volle
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che aveva superato ogni sua pretesa! Non s'arrischiava
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temeva dovesse punirla della sua troppa contentezza; e poi
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con tenerezza; e la sua bocca fece una smorfia
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di dosso, mentre la sua brocca, sotto il rocchio
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un braccio spingendola nella sua stanza. Ghìsola si trasse
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forza, con tutta la sua volontà; e le disse
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repugnanza, con tutta la sua avversione morale. ¶ Ella, al
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quasi piagnucolosa, imitando la sua: - Staremo insieme in seguito
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e poteva toglierla dalla sua condizione sempre malsicura. Aveva
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stesso; pronto con la sua adorazione ad offenderla, senza
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era incinta per colpa sua! ¶ Ma aveva anche da
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Siena, una signorina della sua condizione? ¶ È vero, però
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sentivano gli odori della sua bottega. Nelle altre case
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e si corrompeva nella sua vita, e più era
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un altro modo! ¶ Dalla sua casa di Via Cimabue
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di paura, ricordandogli la sua vita a Siena. ¶ Se
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suo malumore e la sua ansia si riaprirono; e
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di lui; mentre la sua memoria sensuale gli produceva
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ma Rebecca, credendo alla sua promessa, cedette. ¶ Pietro contò
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reso più possibile dalla sua gravidanza. ¶ La donna s