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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giuseppina Torregrossa, Cortile nostalgia, 2017

concordanze di «sua»

nautoretestoannoconcordanza
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addosso il peso della sua condizione. ¶ Alla notte invece
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contrabbando. Mario, che per sua natura non aveva alcuna
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scontento accumulato affiorò alla sua anima. Era stanca di
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concludere, mancava poco alla sua partenza; lo avevano destinato
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mise il punto alla sua vita da signorina. ¶ * * * ¶ Mario
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idea di una famiglia sua lo faceva sentire più
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poche ore prima della sua partenza per il Continente
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vuole» puntualizzò Melina, per sua natura molto cauta. ¶ «Cin
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Melina, di Palermo, della sua casa e persino dei
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grigio ai margini della sua coscienza. Perse l’appetito
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fuga aveva ricevuto una sua lettera di scuse cui
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si ripeteva. Soffocare la sua acrimonia era l’unico
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schifosi coinquilini erano la sua dannazione e quando riusciva
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l’Albergheria diventò nella sua immaginazione un paradiso perduto
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presentati all’improvviso alla sua coscienza. ¶ “Appena finito di
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suoi seni prosperosi, alla sua vita stretta. Un impulso
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sole lo accolse nella sua città allegra come mai
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e deluso, scivolò dalla sua parte. La ragazza gli
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impacciata. Mario, irritato dalla sua inesperienza, alzò il tiro
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per affermare, ma dalla sua bocca non usciva una
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di lui e della sua infelicità, frusciando sornione tra
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governo Tambroni tracciò la sua linea ipocrita e si
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finito di pagare. ¶ La sua pancia si induriva a
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e poi mentre la sua pancia si alzava e
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la zia. E la sua risata, sommata a quella
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divisa si presentava nella sua abitazione. Non che i
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fiori del giardino, la sua faccina si faceva seria
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che preoccupata. Maruzza, nella sua testa, doveva essere perfetta
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dalla figlia e dalla sua città, non se la
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consumò in breve la sua debole voglia di vivere
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mancava all’improvviso. La sua fronte s’imperlava di
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l’unico brivido nella sua piatta esistenza. ¶ Alla sera
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Gianicolo. Gli pesava la sua impotenza: “E che cazzo
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aveva distrutto con la sua irruenza l’esile relazione
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passivamente ogni sensazione. La sua mente acerba, ancora incapace
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respiro. Ruvida era la sua giacca scura, come le
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modo di concludere la sua vita. ¶ * * * ¶ Perse la testa
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era un’illusione alla sua età, eppure lei continuava
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non si accorgesse della sua assenza. “Figuriamoci, bacchettona com
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continuò a parlare della sua vita fatta di prepotenze
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Podgora. Ha lasciato qui sua moglie, una creatura fragile
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si ergeva altezzosa alla sua destra. Le alte euphorbie
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e preoccupato per la sua salute. Spesso la fronte
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po’ sussurrando, confessò la sua insoddisfazione. ¶ «Maresciallo, mia moglie
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mise a ridere, la sua grossa pancia sussultò: «Fossi
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Mario era sorpreso dalla sua mancanza di riservatezza. In
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valori sociali, affrettando la sua maturazione e la sua
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sua maturazione e la sua trasformazione.”» ¶ «Basta così» lo
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era famoso per la sua complessità, a volte neanche
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fa sempre di testa sua, La Pira che vuole
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zucchero, che erano la sua passione. ¶ Melina alternava tenerezza
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scostumato di alludere alla sua vita intima? ¶ «La tocchi
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pensava Melina rintanata nella sua casa come un pesce
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dal cielo, attirò la sua attenzione. In prossimità del
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Si era pentita della sua generosità: “Come mi è
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tranquilli»: era questa la sua benedizione alla fine della
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basso era peggio della sua capanna. ¶ «Domani ci mettiamo
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sul polso, macchiava la sua pelle color cioccolato, risalendo
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mise in movimento la sua memoria e le venne
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le piaceva tutto, la sua casa pulita e profumata
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la piccola Mancuso. La sua coscienza, non gravata da
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via Roma con la sua solita andatura malandrina. Gli
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perciò aveva firmato la sua condanna a morte. Adesso
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dei due, strattonandolo. La sua giacca s’impigliò in
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riparo; c’era nella sua immaginazione un pallido sole
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tempo, le immagini della sua giovinezza cominciarono a scorrere
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aveva perso sensibilità, la sua mente al contrario aveva
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avrebbe potuto riscattare la sua intera inutile vita. Una
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onestà non era la sua vera vocazione, tornando a
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sbalzi d’umore. Della sua fugace aspirazione alla bontà
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tra lui e la sua matura fidanzata quasi non
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che chiamava “pescetti”. La sua missione era di rendere
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aver perso tutta la sua baldanza. ¶ Livia aveva modi
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una mano dentro la sua camicetta e le tirò
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aveva osato umiliare la sua donna in quella stupida
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alcuni fogli con la sua grafia ordinata e si
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criterio obiettivo e per sua natura liberatore; è uno
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subito in tutta la sua eccentrica modernità. Un cristallo
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i seni, sollevò la sua camicia e la penetrò
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Più volte toccò la sua spalla e le sussurrò
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che aveva scalzato dalla sua anima l’innocenza e
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cominciò a volteggiare nella sua gonna di organdis. Ah
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divideva in due la sua famiglia, Maruzza si schierò
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Maruzza appena intese la sua voce cominciò a singhiozzare
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era il simbolo della sua impotenza. ¶ “Cambiali per duecentomila
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all’aperto, ché la sua classe, per via di
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la donna indicando la sua camera, «io mi arrangerò
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il dito verso la sua testa. ¶ Mario fece cenno
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di nessuno, nemmeno la sua” considerò Mario, e decise
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regionale per conoscere la sua nuova destinazione. ¶ Capitolo 23 ¶ Mario
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discorsetto: «Mancuso, conosco la sua dedizione all’onorevole Moro
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incamminò mogio verso la sua destinazione, che si trovava
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sarta lo strappo nella sua vecchia cara identità. ¶ Fu
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sono guai.» In casa sua non le era permesso
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della curiosità attecchì nella sua mente e, dopo quel
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e preferì consultare la sua amica Clotilde. Era una
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era appena nata la sua ultima sorellina, di sicuro
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agivano a dispetto della sua volontà. ¶ «Hai le tue
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brune avevano macchiato la sua biancheria. “S’è rotto
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quel momento diventò nella sua immaginazione un sarto cattivo
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sola. ¶ Talvolta, pentito della sua severità, tornava a casa
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Maruzza corse in camera sua, si buttò sul letto
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disagio evidente emanava dalla sua postura dinoccolata. ¶ «Pure tu
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le aveva concesso. Lui sua mamma non l’aveva
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male in tutta la sua crudezza. ¶ «Che hai?» domandò
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sola». ¶ C’era nella sua voce una tale angoscia
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Mario rivolse allora la sua attenzione ai bambini, che
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Desiderava fortemente che nella sua casa circolassero più amore
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entrò di forza nella sua cameretta e con gesti
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si era depositato nella sua casa. Stanca, se ne
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aveva annunciato con la sua pronuncia pacchiona, che grondava
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rientrare in casa. La sua bambina piagnucolava, era l
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davanti al camino, la sua pancia si poggiava larga
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borbottò. «E si capisce, sua signoria non si accontenta
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quattro stracci caldi, a sua signoria piacciono ricami e
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aveva dovuto abbandonare “la sua Africa” dopo le vicende
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al siciliano e la sua voce gutturale risuonava di
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di ragione l’avevano: sua figlia era una ragazza
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di cocci, era la sua anima che andava in
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in piccoli sussulti, la sua carnagione di luna emanava
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e parlò in quella sua lingua solenne. Bogdana traduceva
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solenne. Bogdana traduceva puntigliosa: «Sua nonna faceva bliny e
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sedette vicino, prese la sua mano e cominciò a
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ripeté più volte, la sua voce era una carezza
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all’improvviso pensò a sua figlia: se fosse morta
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colore del bosco della sua infanzia. In superficie schiumavano
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gli spazi, forte della sua indole guerriera. E ovunque
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un comportamento consono. La sua assistente, una suora piccola
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la parrucca scivolò sulla sua testa piccola e lei
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mise a ridere, la sua testa oscillò diverse volte
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secco. Maruzza sperò che sua madre non avesse sentito
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non faceva che ripeterle sua madre. E poi nella
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madre. E poi nella sua testa quell’imene che
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di piacere che la sua inesperienza le permetteva di
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colpa per quelle menzogne, sua mamma non meritava di
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se avesse saputo della sua intimità con Stefano. Ebbe
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un tono allegro. La sua natura gioiosa era riemersa
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sfilavano non lontano dalla sua casetta. L’ammuino lo
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nemico era penetrato nella sua casa, pensò Mario. Tremante
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a continuare per la sua strada. Tuttavia, per evitare
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la prese allora con sua moglie: «E tu non
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scale per andare nella sua stanza. Il padre alzò
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il primo schiaffo della sua vita. ¶ La ragazza si
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lasciò alle spalle la sua prigione. ¶ Mario mangiò con
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debole. I ricordi, nella sua mente, si manifestarono improvvisi
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andare a cercare la sua bambina, di abbracciarla, di
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madre e schierarsi dalla sua parte. ¶ Mario diede il
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lei e tutta nella sua carne. Perciò, quando sulla
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inaspettato il ricordo di sua madre: “Forse, se non
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inabissò nelle profondità della sua anima. Dopo un po
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genitori, preferiva chiudersi nella sua stanza a sospirare e
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antipatia, c’era già sua madre a parlare per
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potuto fare di testa sua. Nell’attesa, i divieti
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divieti pesavano ancora sulla sua quotidianità. ¶ Quel pomeriggio la
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fragile, di perdere la sua autorevolezza: «Sa, appena sposato
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che usciva compatto dalla sua bocca, si frammentava in
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aveva la voce di sua madre: Attenta che stanotte
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donna libera. Lei era sua, pensò mentre si infilava
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Se la porti via, sua figlia. È una donna
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nutriva nei confronti della sua famiglia. ¶ «Grazie, ma io
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rassegnò a continuare la sua vita come prima. ¶ «Che
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amico, a costo della sua stessa vita. Perciò se
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gli arrivava inaspettata da sua figlia. L’uomo assaporava
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Maruzza si impigrì nella sua camera tra incertezze e
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il bisogno di toccarla, sua madre, di fondersi con
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presero corpo e la sua anima liquida trovò un
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sillabe erano uscite dalla sua penna e sulle pagine
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rovinato l’armonia della sua anima. Perciò era andata