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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Aldo Palazzeschi, Sorelle Materassi, 1934

concordanze di «sua»

nautoretestoannoconcordanza
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poté con l’opera sua, gli uomini con la
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sguardo, l’uomo nella sua espressione più alta e
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va per visitare la sua padrona; o nel più
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quale emerge soltanto la sua incontrastata, intangibile superiorità. ¶ La
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e per quanto la sua espressione e il portamento
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aveva conservata intatta la sua esteriore femminilità, che nello
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i fili argentei nella sua testa fossero più numerosi
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di più, con la sua intima e inconfessata compiacenza
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di tale virtuosismo nella sua materia, da lasciare perplesso
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per il colore. La sua specialità superlativa era il
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fino nelle anticamere di Sua Santità, per mezzo del
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dita di San Pietro, Sua Santità apparve. Era Pio
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portata in dono a Sua Santità, prese con tenerezza
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una volta aperta la sua esplose: «Niobe!». Al che
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intenso e incalzante: la sua durezza era la sua
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sua durezza era la sua essenza stessa, il mezzo
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sentirsi onnipotenti esse. Della sua incapacità sorridevano bonarie non
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intelligente, vivace. Né della sua gioventù e avvenenza, rilevata
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che le dava la sua vittoria. Per modo che
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lo aveva abbandonato alla sua sorte. ¶ Giselda sposatasi, a
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umiliazione più grande. La sua posizione era falsa, falso
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suo disagio e la sua acrimonia era provvidenziale per
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poteva nemmeno ricordare la sua vicina fanciullezza che le
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gravose, rifaceva le camere, sua e delle sorelle al
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e gioviale e la sua bocca, per quanto priva
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con degnazione per la sua miseria fisica e la
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suo disfacimento fisico, la sua bontà e un fondo
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appariva Niobe, era la sua cornice abituale, vi rimaneva
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bosco ampio ch’è sua dote, e dalla vegetazione
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una conversazione normale la sua fantasia, col volgere di
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casa era corso da sua madre per informarla che
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gli altri; era la sua fantasia che la portava
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di quartierini dietro la sua casa padronale aveva certo
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per fondersi con la sua, per comprendersi e stimarsi
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un nome auspicale la sua esistenza fu umile ed
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ricchezze. Augusta, da parte sua, si sarebbe guardata bene
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furbeschi, e che la sua presenza ed il suo
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morte in tutta la sua pietà, in tutto il
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bocca. E quegli, a sua volta, più che renderle
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in un ragazzo della sua età; allo stesso modo
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facevano che avvalorare la sua impressione giovanile: «vedrai, d
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maggiore espansione da parte sua. Avrebbero voluto delle proteste
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a inaccessibili vette; la sua rassegnazione alla sorte sempre
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virtù, di tutta la sua divina bontà. ¶ Per debito
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non voler violentare la sua timidità e il suo
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capace di smuoverlo dalla sua esemplare attitudine, dimostrando l
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delle zie provocavano la sua curiosità infantile e ne
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combinazioni e sottanine. La sua curiosità, infantile solo nell
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Niobe era stata la sua prima conquista, la donna
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era sentita sollevare alla sua apparizione, quei pantaloni piovuti
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che lei, in casa sua, faceva quello che credeva
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se quella era la sua abitudine, descriveva la baldanza
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alla porticina con la sua faccia imperturbabile: “figlio d
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volle risalire rapidissimo nella sua camera, facendo vedere che
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di lui e della sua nuova famiglia. Pareva a
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studio e tutta la sua istruzione finivano lì. Per
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solennità circostante, conservando la sua calma imperturbabile, e rispondendo
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rivista. Scomparsa quindi nella sua cuccetta attigua ad essa
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testina rotonda formava la sua pettinatura da educanda. Una
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piccola affinità con la sua amante spirituale. ¶ «Ti ricordi
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non indifferente giacché la sua, come direttrice di una
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futura direttrice, che nella sua qualità di padrona di
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direttrice invece custodiva nella sua storia un dramma a
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aveva risparmiato con la sua ignominiosa fuga, l’era
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andasse a finire la sua direzione. Quindi tamburellando le
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Calliope riscuoteva tutta la sua stima. Aggiunse che le
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conduceva a mano la sua bella macchina che non
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massiccio, da assumere una sua imponenza ugualmente. Aveva le
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che avrebbe reputato, sulla sua testa, una cosa da
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un paltò sopra la sua persona: «ah! ah!» ne
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ogni cosa risaltava dalla sua figura la forza fisica
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lui, e per la sua in parte; senza sentirsi
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stradina che portava alla sua casa, nel modo che
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troppo piccole per la sua figura, riadattate alla peggio
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stampato, sul quale la sua attenzione poteva resistere un
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bagliore di sorriso la sua presenza, facendosene il salvacondotto
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inquilini due giovinetti della sua età figlioli di un
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signor nevodo”. Data la sua condizione privilegiata Remo avrebbe
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presso a poco della sua età. Ma c’era
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di lui, intrufolarsi nella sua vita il più possibile
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cui poteva disporre la sua famiglia di adozione. Si
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disse, ma pensò alla sua maniera, tanto coloritamente, che
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a correre a casa sua a prendere un pezzo
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con la prontezza della sua consueta impassibilità, offrendo lo
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in tal guisa dalla sua bocca divenivano una delizia
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dentatura perfetta. E la sua faccia era tutta illuminata
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uno, su tutti, la sua rapidità diveniva inverosimile: nello
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alle due, era la sua ora generalmente, alle tre
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parte, più che della sua stessa curiosità: fantasia di
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faceva sentire. Ma la sua presenza, l’aspetto sereno
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sentiva il bisogno della sua vista, vi arrivava nascosto
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raccomandarsi né difendersi, era sua abitudine parlare pochissimo con
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al quale opponeva la sua serenità celestiale; ed esternando
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del figliolo e della sua sorte, non poteva ammettere
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accorgersi di lui, della sua presenza dalla quale erano
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testa severe volgendosi dalla sua parte per mostrare gli
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lasciando capire come ogni sua facoltà convergesse in quella
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di sé e della sua lucidità mentale. Cantarellava, accendeva
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mangiare. E leggendo sulla sua faccia e in quell
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arrivare in fondo alla sua missione: “benedetta gioventù!” e
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vicinato, si ritirava nella sua camera a dormire. E
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a lei, smontare la sua ostilità della quale non
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solo, ma che la sua avversità gli recava ottimi
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a sangue, provocare la sua ostilità aperta, metterla in
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le spalle, opponeva la sua sempre serena, gli strizzava
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espugnata tanto bene, alla sua strenua resistenza tanto dannosa
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domestiche, o chiusa nella sua camera incominciò a cantare
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sue corse vertiginose, la sua ebbrezza di velocità. Respiravano
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riusciva a superare la sua impressione sfavorevole, ma soltanto
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giovane, quella sarebbe stata sua moglie: sarebbe stato un
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e facendola andare, la sua persona rappresentava una necessità
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tutto facendo convergere alla sua testa, rimanendone il signore
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di Teresa, perduta la sua durezza di lavoratrice, diveniva
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a ridere salendo nella sua vettura e salutando Remo
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invito e salì nella sua vettura per recarsi a
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Settignano per visitare la sua villa, rifiutava pronto e
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accompagnato la dama alla sua automobile. ¶ Nel tempo che
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Si potevano incontrare nella sua villa i più celebri
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acuti settignanesi chiamavano la sua villa il “dopolavoro di
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tempo a Parigi la sua casa era stata frequentata
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l’intero bagaglio della sua nazionalità ginevrina; “je suis
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tanto inutilmente con la sua lanterna; e doveva dire
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di procedere, contro la sua voce insolente e la
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sorelle. Ora che la sua voce sarebbe stata un
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di essere passata dalla sua parte. ¶ «Ci riguarda, sissignore
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tanta pena sopra la sua testa così bella e
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saperne di lei, della sua tela, delle sue camicie
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nel groviglio, mentre la sua condotta era decisa e
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riportarle io stesso la sua tela, sarà per tutti
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ugualmente. Ecco qui la sua tela, dicono che non
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ridere nascondendo da parte sua, con molta abilità, il
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Santa Maria. Remo, nella sua ascesa, aveva fatto con
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reticenze e circospezioni, dalla sua custodia in quella delle
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la contrada per la sua bellezza; ora eseguiva in
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sicurezza, appoggiandovi tutta la sua virile responsabilità. ¶ A questo
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un grande fascino sulla sua rigogliosa maturità. Conosceva Remo
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dicevano per provocare la sua incertezza, per assicurarsene sempre
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allegre: “va a casa sua, va a vendemmiare”. E
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era andata a casa sua, era andata a vendemmiare
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troppo grossolano per la sua origine. Era figliolo di
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ottenerlo. Quel giorno la sua faccia era tristemente accigliata
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occupato tanto miseramente la sua prima gioventù e che
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della casa sotto la sua minaccia, gli occhi della
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povere figlie; mentre dalla sua poltrona d’infermo il
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impunemente; c’era nella sua reticenza un’accusa inespressa
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la testa verso la sua ne cercò la bocca
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strillava, strideva, gracchiava. La sua voce aveva perduta l
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come la sorella; la sua disperazione era attiva, tanto
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scangèo appartenesse esclusivamente alla sua professione che cercava di
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aspetto equivoco prendesse la sua faccia seria strizzando un
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cambiale che portava la sua cifra intatta ed in
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e tanto lontana dalla sua tutta fretta e praticità
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Giselda, con tutta la sua acredine, era capace di
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di aggiungere per parte sua, un sorso di veleno
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della prigionìa; con la sua passività si era resa
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più assai, giacché nella sua qualità di serva le
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far accorrere gente. La sua dedizione per lui, per
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fascino che esercitava la sua persona, le appariva una
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Giselda era chiusa nella sua stanza per non partecipare
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che aveva eseguito la sua manovra e scoperto il
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nascondersi scivolando dimessa nella sua gola corta, per non
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un’attraente diversità alla sua vita di donna moderna
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sportiva. Remo, da parte sua, pronunziava la parola “matrimonio
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non sapeva altro della sua fidanzata, né aveva fatto
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in quel riso la sua anima intera. Quella parola
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la minima solennità alla sua visita. Quando i giovani
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la fece salire nella sua camera dove si trattennero
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le consuetudini semplici della sua famiglia di adozione, con
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guardando stupita in quella sua felice disposizione all’idillio
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la poveretta, chiusa nella sua camera, venne sorpresa a
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possibile, per dire alla sua maniera, con tutti gli
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opponeva limitazioni da parte sua, qualunque aggettivo sarebbe andato
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la circondano, per la sua autonomia, hanno creato suscettibilità
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del conducente, eseguiva la sua manovra nella strada, spostandone
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un astro sconosciuto, la sua coda arrivava quasi alla
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angelico, conservava troppo la sua plastica di donna sportiva
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camminava al fianco della sua sposa per condurla all
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degli altri tutta la sua figura era in perfetta
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lo considerava attratto dalla sua persona, dal suo contegno
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che, fissandole, pareva a sua volta aspettare qualche cosa
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nipote, per quanto la sua faccia dolorosa fosse una
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nebbie, si appigliava alla sua figura come il naufrago
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rientrare nelle rotaie della sua vera esistenza. L’unione
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di Settignano riprese la sua fatica: ¶ O bersagliere stai
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tutto lo spirito della sua vita senza programma, e
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suo animo e della sua dedizione completa: cercava un
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serva, poveretta, abbassava la sua sempre più, alla maniera
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stata anche lì la sua ragione.» ¶ «Capirai, vedere con
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e Niobe riprendeva la sua aria pacata, sorridente: ¶ «Cosa
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era un avorio la sua pelle. E come fu
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grande, nella quale la sua nudità appariva in un
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nella vita comune. La sua faccia appariva illuminata da
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alle sue forze, alla sua stessa ragione. “Dopo quanto
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come uno sputacchio la sua voce. ¶ La montagna aveva
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Rientrata in casa, nella sua giusta cornice della porta
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subito si divincolò alla sua maniera per sfuggire a
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la testa ritrovando la sua antica fierezza di donna
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un peso, porse la sua per levarlo dalle spalle