Paola Capriolo, Mi ricordo, 2015

in un angolo della sua mente, una voce insisteva

richiesta alle persone della sua età. Adesso di anni

avrebbe potuto ereditare da sua madre, per il momento

po’ di indulgenza alla sua ammiratrice. ¶ Ma sto perdendo

conto; sto abusando della sua pazienza con quello che

mio padre, medico a sua volta, ha preso sotto

ha preso sotto la sua protezione e al quale

più o meno la sua unica qualità. Insomma, l

ha voluto inchinarsi alla sua grandezza. ¶ III ¶ Se avesse

volto lo sguardo alla sua destra avrebbe visto il

aria freddamente scrutatrice dalla sua sedia a rotelle. Lineamenti

metro dopo metro la sua avanzata. Eppure ci arrivarono

delle richieste; ma la sua mano era di pietra

da cosa nasca questa sua improvvisa… come chiamarla? Devozione

che le mostri la sua stanza. Non è in

ottenere mai, da parte sua, anche un semplice cenno

mi aspettavo, che la sua scrittura fosse così, aerea

ma per me ogni sua parola, anche scritta, ormai

è, a giudicare dalla sua risposta. «Cara fanciulla,» mi

il tono appassionato della sua lettera sulle prime mi

distanza che separa la sua esperienza dalla mia, il

la finestra, e la sua figura cominciò a farsi

la valigia in camera sua; e ogni volta, affacciandosi

pensato a conferire alla sua dimora un aspetto più

che tenne fede alla sua promessa di lasciarle mano

quasi paurosa con la sua vuota superficie di legno

sarebbe tornato utile nella sua vita futura. ¶ «Complimenti, Sonja

per sé tutta la sua attenzione, e di non

Finalmente poté tornare nella sua camera (sì, quella era

quella era davvero la sua camera) e richiuse la

la prima volta sognò sua madre. Almeno, doveva essere

sue suppliche e della sua rabbia inerme, la donna

qualcosa di buffo nella sua infallibile prevedibilità. ¶ Mi scusi

ricordo profondamente assopito di sua madre. ¶ Per esempio, non

salotto senza scorgervi la sua figura, appoggiata allo schienale

sedeva sempre accanto sulla sua poltrona e così, leggendo

per quanto frugasse la sua memoria lei non riusciva

concatenarsi dei fatti, della sua ineluttabile, oscura necessità. La

della realtà, che nella sua risposta ha voluto agitarmi

scrive una lettera alla sua indegna ammiratrice. Io, credo

che rumori sente dalla sua stanza? Perdoni se provo

quanto fosse stata bella sua madre. E ricorda come

intanto, vuotava tossicchiando la sua tazza. ¶ «Scusi, signore, ma

sembro bella? Da parte sua non osavo sperarlo; ma

riversare chissà dove la sua irrequietezza; o il tempo

sforzandosi di sorridere. ¶ «E sua madre?» ¶ «Mia madre?» ¶ «Sì

sapere infatti che la sua ninfa tiene con minuziosa

che a tacitare la sua coscienza. Difficilmente quella voce

e, soprattutto, a casa sua, come se uno stratagemma

famiglia, o almeno la sua parte più preziosa; ma

mettere radici, abitava la sua casa (la loro casa

quarantotto anni, ma la sua voce aveva già quello

presente, per reclamare la sua attenzione; ma poi, ed

ho voluto abusare della sua pazienza, e del resto

Sì, pensava, mi ricordo. Sua madre a volte le

l’idea è stata sua. Immagino che anche quella

senza sapere nulla della sua storia anteriore; era un

tempo stesso offensiva nella sua generosità. Adesso era lui

Reich, ma ormai la sua fama doveva essersi spenta

odio fosse legato a sua madre. In tali occasioni

un giorno afferrò la sua mano restia e la

furono le sottolineature di sua madre. Le riconobbe subito

il suo plauso, la sua ammirazione, a volte anche

suo dissenso o la sua perplessità (e allora erano

costo di perdere la sua stima devo confessarle di

allora posò timidamente la sua mano sulla mia e

preoccupazioni quotidiane avvolgendomi nella sua atmosfera di garbata sensualità

a letto o sulla sua carrozzina, ne tenesse sempre

non avessi trovato la sua risposta (insolitamente breve, ma

esattamente il contrario. Nella sua lettera lei ci scherza

ancora delle leggi, la sua coscienza. La sua coscienza

la sua coscienza. La sua coscienza, capisce? Quando ha

Quanto ai motivi della sua decisione, la prego di

un bel dirmi, nella sua lettera, che la Germania

non molto, onestamente: la sua lettera era davvero cortissima

come potrà proseguirvi la sua missione di apostolo dell

una buona volta la sua attenzione a non divagare

l’impressione che la sua ninfa stia diventando troppo

le strade battute… La sua ninfa non presume certo

nella zampillante frescura della sua fonte, e non uscirne

allontanato, Sonja raccolse la sua borsetta e si avviò

anni che, rannicchiata sulla sua sedia di legno, gli

e toccò proprio alla sua povera ninfa, unica rimasta

andiamo discutendo, se nella sua ultima lettera lei mi

nei suoi occhi, nella sua anima. Così, in un

dagli occhi, ascoltava ogni sua parola con un’attenzione

che feriva, con la sua eterna incertezza, gli orecchi

un nocciolo inscalfibile della sua personalità che guardasse dall

lasciando il vecchio alla sua ben vigilata solitudine. ¶ Uscì

la prima volta la sua splendida poesia sull’autunno

ci siamo scritti la sua ninfa ha dovuto trasformarsi

lo sentii parlarci della sua professione. È un signore

infilava diritta in camera sua per dormire quelle poche

esperienza della musica. Quando sua madre sedeva sullo sgabello

marito che ammutoliva nella sua poltrona con un misto

saputo dire se la sua memoria avesse attuato un

rammentò le labbra di sua madre: erano grandi e

dell’antica casa, nella sua incosciente temerarietà Sonja pensò

non vuole finire, la sua ninfa non sa trovare

attraverso i vetri la sua luce feroce. Da ore

jour per distinguere la sua sagoma scura che spiccava

sono andati a casa sua e l’hanno trascinato

nulla: per lei, per sua moglie… per Adela.» ¶ «Ma

così il sonno della sua ninfa, costringendola a tendere

ristampa apparsa nel 1934. Se sua madre lo aveva letto

aveva, una foto di sua madre a quell’età

custodita nell’album ritraeva sua madre bambina, tra i

modesto corollario a quella sua frase profetica circa il

e commentassimo ridendo la sua espressione indignata. L’aria

ho visto anche la sua ombra dietro quel bastone

sorprese a osservare la sua città con l’occhio

fatto cenno anche nella sua corrispondenza con la ninfa

trovato un’anticipazione della sua prossima raccolta di versi

raggiungere il vertice della sua arte. C’è da

nessuna penna fuorché dalla sua poteva venire una così

ottusità. ¶ «Gli orecchini di sua sorella? Ma chissà dove

a quanto vedo: alla sua compromettente ninfa ebrea ha

di cui lei, per sua fortuna, non può neppure

si fosse accorto della sua intrusione, lei avrebbe sempre

aggrapparsi e che alla sua presaga malinconia infantile si

si aprì cedendo alla sua pressione Sonja si trovò

perduta. ¶ Sonja procedeva nella sua esplorazione, faticosamente, ma a

dottore» era stata la sua replica, disorientante all’orecchio

traslochi, a toglierlo dalla sua spessa cornice dorata e

canzonavamo papà per la sua ansiosa attenzione alle leggi

Se l’immagina, la sua ninfa, tra i grattacieli

vana ricerca di una sua lettera, trascorro il tempo

Lise. Più avanti, la sua memoria riusciva a spingersi

occupato un angolo della sua camera. Sonja la ricordava

sul guanciale accanto alla sua. ¶ Sì, stava scavando nella

in casa durante la sua breve infanzia e che

dubbio era appartenuto a sua madre quando era ragazza

anni della giovinezza di sua madre, o in casa

trovandovi una copia della sua nuova raccolta, il cuore

tra le mani la sua prima lettera. Adesso tra

timore di compromettersi quella sua riluttante dedica ad A

un vano borbottio. La sua ninfa la saluta, vorrebbe

compiere una mossa, la sua mano incerta e tremante

gioco era crollata nella sua mente come sotto l

signore? Scommetto che con sua sorella Lise non giocava

almeno un po’ la sua attenzione. Parlavamo dei giochi

Parlavamo dei giochi con sua sorella…» ¶ «Con Sonja.» ¶ «No

garantisco. E non è sua zia, ma sua sorella

è sua zia, ma sua sorella, tanto per essere

che vince lei, la sua diabolica combinazione mi sta

non ne vedo, per sua figlia.» ¶ «Rischi? E chi

casa per darsi a sua volta una rinfrescata. Mi

in fondo, era stata sua: quell’idea infelice, puerilmente

con tanta temerarietà la sua ebreuccia davanti a un

riluttanza per eseguire la sua missione lasciandoci ad attendere

il rispetto per la sua divisa, volevo dirle soltanto

e repulsione che la sua figura le aveva ispirato

paralizzato la mano di sua madre, tanto da impedirle

il libro era del 1940: sua madre, allora, era viva

scritto altro che la sua firma. Del resto, cosa

il dubbio che la sua lettera sia andata smarrita

conforto immenso per la sua ninfa dimenticata. Almeno vederla

lo credo bene che sua sorella tremasse. Ma quando

sono un ricordo di sua sorella. Se vuole proverò

adesso, nel giorno della sua venuta in città. Probabilmente

volta scorsa per la sua conferenza (l’ho conservato

stasera voglio che la sua ninfa le appaia esattamente

stanza al pianterreno che sua madre aveva adibito a

vedere la figura di sua madre seduta lì davanti

all’improvviso era a sua disposizione. Poteva aprire i

inutile esplorazione quando la sua mano, posandosi sulla maniglia

al suo silenzio, alla sua chiusa immensità; mi sforzavo

del ’45, trovò che la sua casa era stata insieme

avevo appena respinto quella sua prima, bizzarra proposta di

il lavoro che alla sua comparsa avevamo involontariamente sospeso

il comandante con la sua famiglia. Il quartiere residenziale

preparare a puntino la sua pupilla per un principe

Sonja la vita di sua madre) che l’incantesimo

fatina ebbe completato la sua magia e prima che

prima di agguantare la sua ragazza: «Hai visto, Franz

accadeva adesso a lei, sua figlia, che pur dedicandosi

era di fissare la sua attenzione su un oggetto

madre aveva affidato la sua storia, la sua straziata

la sua storia, la sua straziata verità. Le prime

quando aveva finito, la sua spossatezza era tale da

notarlo, aveva narrato la sua discesa agli inferi con

centro più profondo della sua coscienza: un’altra stanza

assillato come spettri la sua mente acerba, tutto ora

di cena; quanto a sua sorella Lise, non mi

suo marito l’adorava, sua figlia nutriva per lei

il dottore e rispettavano sua moglie. ¶ Eppure un mattino

vecchio la storia di sua madre, la sua storia

di sua madre, la sua storia? Quasi si fosse

capito fin troppo: nella sua confusione, aveva saputo rivolgerle

contro le onde. La sua però era stata lenta

solo conto che la sua vita, d’ora in

e come un tempo sua madre, stentava a credere

ritrovato il corpo di sua madre. Forse era rimasto

a giocare in camera sua, a ciglio asciutto, provandoci

aprendo le tende della sua finestra, Sonja aveva visto

l’eco sommessa della sua voce, un tempo così

una parola da parte sua facessero supporre che ne

innevato avesse contagiato la sua anima estraniandola dal mondo

braccio per frenare la sua caduta. Un braccio, una

riudire una frase di sua madre, tra tutte la

aveva mai sospettato che sua madre amasse suo padre

le invidiava più la sua bellezza, quello splendore freddo

molto di più sulla sua capacità di salvare il

il mondo. La salvezza… Sua madre aveva finito con

le immagini di quella sua grazia altera, minacciata; e

il suo fallimento, la sua conclamata impotenza a fronteggiare

uomo lucido, padrone della sua coscienza. «Ma riesci a

neve aveva fatto la sua comparsa. Costava cara, quella

quando avesse raggiunto la sua età, non avrebbe certo

così, negli inverni della sua infanzia, una bianca lastra

da lungo tempo, nella sua storia famigliare… Le importava

cura dalle minute di sua madre, e che dopo

sincerità e di inganno? Sua madre era morta, per

col portare in camera sua anche quelle lettere. Per

trepidando il campanello della sua porta. Meglio così, pensò

o come… No, per sua madre era stato diverso

una breve passeggiata sulla sua sedia a rotelle. ¶ Quella

custodiva le lettere di sua madre. Era tentata di

che piacciono tanto alla sua Lise. E anche un

lacrime, il volto di sua madre. Sedici, diciassette anni

E contrariamente a ogni sua previsione, riuscì davvero ad

non era stata, la sua, una tragedia storica, ma

spolverando i libri. La sua casa… tra pochi giorni

lei la casa della sua infanzia; ma le parve

era tutto, tutta la sua storia. ¶ Le lettere di

storia. ¶ Le lettere di sua madre… Sì, per questo

non altra era la sua eredità. Questa, e forse

brevi e distratti della sua infanzia il padre aveva

a una conferenza dalla sua poltroncina in terza fila

disposta a percorrere la sua vita passo dopo passo