parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Bernari, Speranzella, 1949

concordanze di «sua»

nautoretestoannoconcordanza
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1949
guardia.» ¶ Passa così la sua ombra china sul selciato
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Luigi che torna dalla sua ronda. È l’alba
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piede, come se la sua gamba si prolungasse ancora
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li con tutta la sua carne gangrenosa. ¶ «Pare impossibile
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portò a vedere la sua gamba disse: ¶ «E proprio
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di una cosa veramente sua. Fissò con lo sguardo
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la gamba, mentre la sua gamba continuava a dolergli
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il ricordo dolente della sua gamba. ¶ «O vi piangete
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scontento le manopole della sua fiammante espressi. ¶ «Si sa
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sorriso di Nannina, la sua bellezza tiepida, il suo
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un tono meccanico alla sua voce, quasi uno scatto
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coppe di sostegno della sua espressi. Una spolverata di
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il principale indossando la sua tuta azzurra. ¶ «Principà il
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ragazzo si avvia nella sua casacca bianca dalle maniche
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ma sa stare nella sua parte di principale e
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ha lasciato appoggiato alla sua cassa «le ordinazioni di
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caffè, e avvicina la sua immagine a quella riflessa
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uscire. Si riprende la sua immagine lasciata sulla porta
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di Nannina tornata alla sua funzione di cassiera. ¶ «Ristretto
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mago che non la sua stessa immagine riflessa nella
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rosso che ardiva chiamare Sua Maestà il Re. Subito
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soldato Lonegro forte della sua ferita ripeté: ¶ «Maestà.» ¶ Sua
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sua ferita ripeté: ¶ «Maestà.» ¶ Sua Maestà il Re Soldato
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d’anni sarete imperatore.» ¶ Sua Maestà sorrise, la lucerna
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dimenticò lui né la sua Casa. Appena il Principe
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non volle affidargli la sua mano. Gli chiese solo
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Cercate di capirlo: la sua fedeltà non è alla
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né alla Causa. La sua è fedeltà alla sua
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sua è fedeltà alla sua propria visione. Egli non
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intimidito dal dilatarsi della sua storia privata, per il
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giro il peso della sua carne sorretta appena appena
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capire che con la sua sincerità aveva conquistato l
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in cucina, indossò la sua uniforme da parata ed
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Cominciò di li la sua fortuna: ma ebbe un
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e indolente quanto la sua intera esistenza mentre esitava
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chiese un ragazzo alla sua destra. ¶ «Niente» fece Nannina
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ed Elvira con la sua mescita di caffè clandestina
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risolse e con la sua incerta scrittura, quasi di
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che passava rasente la sua porta. La vita non
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tra i fumetti della sua mente: “O si tratta
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invece di concentrare la sua attenzione, fermandosi davanti alla
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vide in bilico sulla sua attenzione, tra Nannina e
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il timore che la sua storia potesse rimanere seppellita
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sedette e battendo la sua manona alla camicia di
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ora a sentirsi la sua mano sui capelli le
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non era creatura della sua carne, non le importava
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la Cafettèra potrebbe essere sua madre; ed ecco che
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a darsi. Quante della sua stessa età? E più
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furia di aggiustarsi la sua radio e a furia
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disse Parenti sporgendo la sua mano verso l’ala
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avvertito il peso della sua spalla su cui batteva
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casco dorato insopportabile sulla sua maschera dolorosa e sui
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che Nannina riconobbe la sua cliente che fece: ¶ «Anche
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Ma solamente con la sua scienza, intendiamoci… Uno che
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le rammentò che la sua giornata doveva pur finire
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del mago abbandonare la sua spalla e sopravanzarla nel
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fosse ben concentrato sulla sua minuscola scrivania. ¶ Una voce
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stringendo i petti della sua logora giacca da camera
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vi mordo.» ¶ Abbassò la sua testa rossiccia a pentola
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chiromante Lonegro interrompendo la sua indagine; e sollevò gli
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piegò di nuovo la sua testa a pentola di
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interrompere a metà la sua opera… Perciò se udiva
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in grembo. Rassegnata alla sua misera compera cercava di
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aveva perduto ancora la sua parlata cafona. ¶ A chi
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con sé; come la sua ombra, diceva la madre
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lo sfizio di dire: Sua Maestà il Re, vale
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da donn’Elvira, dalla sua potenza magica. Così doveva
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arrampicarsi tante ragazze della sua età per arrivare al
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che fa incerta la sua bocca. ¶ «Aren't you
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cielo, per prolungare la sua risata nel sole, che
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Toledo; e risali nella sua Jeep. Accese una sigaretta
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ferma nel vano della sua bottega. Un buon uomo
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attenzione del passante sulla sua verdura. Un gioco… Per
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scopriva gli angoli della sua città. Gli angoli della
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città. Gli angoli della sua città erano lebbrosi, consumati
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la città fosse casa sua, si sentiva responsabile di
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compagno, per richiamare la sua attenzione verso un angolo
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l’americano, poggiando la sua manona guantata di antilope
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approvazione dall’occhio della sua maestra si quietò. Perché
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fosse l’occhio della sua maestra che non vedeva
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mettere in vista la sua camicetta di seta che
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non aveva badato alla sua camicetta, né aveva fatto
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Nannina all’occhio della sua maestra. Questo s’è
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o dal risentimento della sua carne presa dal freddo
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Nannina capiva anche la sua lingua, adesso, quantunque a
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respingendo da sé, dalla sua intimità compromessa, se non
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allontanava da lei la sua ombra. Tremava per quell
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nuovo l’occhio della sua maestra. S’era fermato
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uomo, a recuperare la sua prerogativa di maschio che
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appunto perché vergognoso della sua timidezza, quel giorno approfittò
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ad acetilene; e la sua ombra ballava sul muro
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di Elvira; ma la sua carezza sapeva d’acido
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in una volta la sua mollezza e la sua
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sua mollezza e la sua professione; per questo Ciccillo
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uomo e tornata alla sua fanciullaggine, ripeté: «Ciccì; tu
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guasti che guarnivano la sua bocca, unico organo di
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è proprio la scrittura sua, l’ha fatta lui
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intuendo il motivo della sua meraviglia tolse un quadro
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ammettere Nannina, neppure la sua maestra che da quel
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a toccare. Con la sua bellezza capitare un marito
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cinghia che, perdendo la sua tesa e nera rigidezza
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Ciccillo per consolidare la sua posizione. «Hai visto? Si
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periodici ritorni e della sua assiduità al talamo, perché
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richiamare tanti vicini alla sua soglia… ¶ «Sì, però, ti
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disse Ciccillo, terminata la sua scodella di pastasciutta, «chi
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soglia, rimase con la sua mano nera appoggiata allo
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il chiromante abbassando la sua testa di rame. Poi
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Era già finita la sua felicità. Si tolse le
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tutto, il vecchio: la sua meraviglia, la sua paura
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la sua meraviglia, la sua paura, la sua rassegnazione
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la sua paura, la sua rassegnazione al peggio, il
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scalzo. ¶ Durò poco la sua assenza, dieci minuti forse
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ragazzo nei limiti della sua naturale esperienza; e disse
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del proverbio. Ma la sua risata rimase sola sola
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Cafettèra per frenarlo nella sua corsa pazza. Sul suo
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uso a cui la sua rivale intendeva destinarlo. A
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temeva le diavolerie della sua rivale, al cui potere
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ad occhi aperti la sua fuga e la fuga
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trovava comodo rovesciare la sua filosofia – e il suo
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amaro che fosse, della sua rinuncia; e in questo
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più, Mastrovincenzo riviveva la sua infanzia, scrollava il capo
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che avevano detto in sua assenza. Sospettava sempre che
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pane aveva perduto la sua fragranza, qualcuno gliene aveva
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andato senza consumare la sua colazione. Nessuno lo aveva
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questa è stata la sua parola e io ve
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Pizzicatella, aveva forzata la sua lingua a dire: ¶ «E
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le scale di casa sua”; e allora la caduta
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che si riferisse alla sua persona. Ho visto questo
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cognome, o addirittura la sua fotografia, se lo conservava
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e l’influsso della sua allieva; ma temendo sempre
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cautamente i gradini della sua solita bugia: ¶ «E che
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bugia da atterrare la sua allieva, o rassegnarsi a
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accentuando sempre più la sua somiglianza con un americano
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spuntare di sopra alla sua spalla robusta un dito
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lei iniziata. Dove la sua magia si arrestava impotente
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pronta a riconoscere la sua debolezza, la sua indegnità
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la sua debolezza, la sua indegnità – Signore mio aiutatemi
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forse dalle ragioni della sua penitente, si sussurrava che
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e con tutta la sua corte chiassosa – nell’attesa
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felici per chiamare la sua coscienza, intorpidita dalle pratiche
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prima di dare la sua approvazione aveva voluto vedere
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come sarebbe andata la sua manifestazione rionale; altrove Sempronio
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alla porta di casa sua ed erano venute le
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che Nannina, privata della sua vigilanza, potesse combinarle qualche
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Lavarra, molti componenti della sua corte; e tutti, divertiti
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impedito dalla rotondità della sua pancia a guardarsi addosso
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atto di salutare la sua casa arredata con molto
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ma il tono della sua voce diceva ben altro
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e certo!» esplose a sua volta Parenti, arrivato in
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compiere lo scongiuro alla sua balbuzie e subito proruppe
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afferrava tutto con la sua sola mano. L’uditorio
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gli badarono troppo, la sua indifferenza per la causa
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accordava tanto bene alla sua precoce calvizie. «Non v
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fino al limite della sua miopia per scorgere da
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gridò la folla a sua volta. ¶ La Pizzicatela, nascosta
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sinistra. Accigliato, ultimo della sua fila veniva Pascalotto; seguito
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costituito. Nel vedere la sua vecchia compagna in quel
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Pachiochia, tutta compresa della sua funzione di alfiere, le
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fisso all’asta della sua bandiera. ¶ Appresso a lei
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stanchezza come segno della sua sconfitta; febbre, le pareva
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subire questa camorra? La sua coscienza era una cera
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di veder compiuta la sua festa. ¶ La Military Police
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sul naso difendeva la sua parte: ¶ «Lei è stata
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mutava l’aspetto! Dalla sua nudità, come nata da
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davanti alla casa della sua nemica. Lì avvenne il
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stava per dire la sua, donna Filomena, la donna
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S’accorse che la sua ilarità cadeva nel silenzio
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d’altronde, era la sua ambizione; e fece un
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posata a terra la sua sporta con la spesa
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ci viene, a differenza sua, sappiamo sempre come dobbiamo
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mesto ritorno, con la sua bandierina di carta che
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in quel làbaro la sua colpa. ¶ «Figurati» riprese Ciccillo
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Pascalotto rallentando appena la sua corsa. ¶ «Dottore? Ma che
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gli occhiali scuotendo la sua testa grigia, folta di
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Vincenzo, per insinuare la sua voce nell’assorto silenzio
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alla mascella sinistra. La sua diagnosi anzi l’aveva
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successo. Tutti conoscevano la sua vicenda meglio di lei
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vetro del balcone. Dalla sua testa la mano di
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si rimangerà mai la sua offerta di protezione. Un
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si sentiva naufragare. La sua giornata si svolgeva in
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intendere che senza la sua partecipazione, senza l’intervento
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senza l’intervento della sua volontà, essa non sarebbe
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sarebbe neppure accorta della sua infermità, se non l
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sue mani, con la sua bocca, con la sua
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sua bocca, con la sua persona. Anche la biancheria
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e immancabilmente chiedeva della sua maestra. ¶ «E donn’Elvira
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visto l’occhio della sua maestra, e se ora
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testa dall’alto della sua gobba e disse: ¶ «Curioso
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fece padrone con la sua balbuzie. Si sedeva presso
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da Mastrovincenzo, che a sua volta s’era fatto
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tuta azzurra, vergognoso della sua modesta posizione di piccolo
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domenicale. ¶ Sullo schermo della sua mente si proiettavano confusamente
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che si effondeva dalla sua ascella Ciccillo infermiere capì
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invece, aveva tracciato la sua croce sulla corona, credendola
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fece a stringerla nella sua, com’era diventata grande
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nera e forte, nella sua bianca e umida. ¶ «I
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aveva collocato con la sua immaginazione Nannina sposa; e
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vedere, vede!» disse. ¶ La sua porta era stata sempre
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Ciccillo per saggiare la sua conoscenza: «Vedi quanta gente
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pianto di Michele sulla sua spalla hanno lasciato il
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il segno. Sempre quella sua spalla a parlare per
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abbia lasciato niente sulla sua spalla, forse solo continue
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c’è Michele sulla sua spalla, e c’è
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sprofonda con tutta la sua voce nell’abisso. – Lì
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la porta con la sua vecchia giacca da camera
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ah» ride. Ma la sua risata rimane sospesa nel
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aspetta di dir la sua con un esempio cavato
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mano dovrebbe cercare la sua testa, così avviene nelle
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si abbassa sino alla sua spalla. ¶ Ora la mano
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È diversa, ora, la sua pelle, sembra distesa su