Teofilo Folengo, Orlandino, 1526

han seco tanto che sua prole ¶ uscir non sa

stretto; ¶ et ivi di sua man un gran petrone

Boiardo le trascrisse di sua mano. ¶ 18. ¶ Come l'ebbe

l'ultima diede con sua propria mano ¶ al spirito

in l'altrui bene sua destrezza; ¶ Orlando, sotto 'l

compagnia. ¶ 36. ¶ Orlando sol, per sua virtú, di Roma ¶ era

di Maganza, e Chiaramonte ¶ sua prole vindicare di tant

son di spata la sua fede. ¶ 41. ¶ Eran di Iano

un bardassola ¶ piú che sua madre non fu mai

che voler Italia in sua balía, ¶ passando or Ada

ivi pasca ¶ Titiro la sua greggia; ma Carlone, ¶ acciò

bel lavoro ¶ trapunse di sua mano a suo parente

e vòle ¶ che tal sua lanza il scuto d

di pollaio è la sua lanza, ¶ di perle tutta

Egli, scornato, a la sua tenda riede: ¶ gli scherni

et una conca per sua targa porta, ¶ et al

coda ¶ tien anco la sua vacca e via la

gambe. ¶ 40. ¶ Alor con la sua voce assai sonora ¶ quel

e mano. ¶ Taccio la sua destrezza, il suo valore

Quivi Turpin la storia sua trasporta ¶ in Africa, scrivendo

altre, impaziente, ¶ per una sua fidata messaggera, ¶ a cui

fa Dante ne la sua Comedia. ¶ 17. ¶ Quel Dante, sai

alcun riparo. ¶ 26. ¶ L'aperta sua vergogna ebbe a dispetto

Tant'alto chi ponesse sua speranza ¶ porria sperar dal

dal corpo l'alma sua fia sciolta. ¶ 49. ¶ Né che

Tessuto avea con la sua man arguta ¶ una gierlanda

fanciullo e segue la sua via. ¶ Ben col destriero

balcone. ¶ 68. ¶ Chiamasi accanto la sua camarera, ¶ la quale, de

sue forze, a la sua pulcritudine ¶ ben mostra nato

Milon rimpetto a la sua Berta: ¶ pensa qual fogo

esser stata la mente sua lunatica. ¶ Ver è ch

Frosina avea pietà di sua madonna; ¶ or esser tempo

il grande ardore ¶ di sua madonna, e come per

loro parlamento ¶ che la sua danza termina re Carlo

qual, vedendo in casa sua volere ¶ basciar alcun Francese

basciar alcun Francese la sua moglie: ¶ - Che fai, - tosto

offerta, ¶ dovendo maritarsi, di sua cara ¶ virginitade a quello

ch'unque non moia ¶ sua fama da l'occaso

per rispondere ¶ de la sua diva già movea la

rotta la porta ¶ di sua madonna e fatta tal

collo a Carlo con sua gran ruina. ¶ Dopò' scrive

era Morgana e Alcina sua sorella. ¶ 9. ¶ Narra Demogorgon aver

Diambra ¶ ch'empir la sua lassivia non potendo, ¶ entrò

non potendo, ¶ entrò di sua madonna ne la ciambra

sommo paladino, ¶ com'è sua cura, vogliasi disporre ¶ fornir

da Carlone ¶ per moglie sua; né vòl premio dotale

di Maganzesi a molta sua formidine, ¶ perché destina ch

o poco fa la sua presenzia, ¶ ove non è

trasse il core di sua propria mano. ¶ 37. ¶ E 'n

ciò parlando, trasse una sua daga ¶ lucida quanto avea

di rovere ¶ appone in sua presenzia, e dice: - Inopia

la robba e vita sua ben regge, ¶ verrebbe al

piú furi: ¶ la parte sua, che sta ne l

pur si sazia la sua mente avara; ¶ onde qual

Milon non sa quella sua mente scabra, ¶ bench'egli

rende 'l guiderdone, ¶ ché sua famiglia tutta per dispetto

l dottore in la sua deca scrive; ¶ ma ritorniamo

frutta, ¶ e l'umile sua mensa ebbe construtta. ¶ 51. ¶ Berta

ch'or nasce in sua ruina il gran fracasso

spinto for l'ebbe sua madre, ¶ ecco de lupi

ma s'anco con sua madre si ritrova, ¶ mangia

che sé con la sua madre nutri. ¶ 38. ¶ Ecco si

Lasciànlo dunque star in sua malora, ¶ che non si

temeraria ¶ che a grande sua superbia oggi s'arreca

saccomanno; ¶ ché per nudrir sua madre non si stracca

ordine qui tengon la sua corte, ¶ fra' quali sempre

velo. ¶ 78. ¶ Parlo de la sua cruda passione ¶ e del

del mirabil dono di sua carne; ¶ la qual mangiando

spero gioir sempre di sua vista. ¶ Creder di questo

nsieme ¶ fan prove di sua forza molto estreme. ¶ Amon

volendo egli la openione sua sostentare al signor illustrissimo

alcuni, li quali, per sua verso me contra ragione