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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Marco Missiroli, Atti osceni in luogo privato, 2015

concordanze di «sua»

nautoretestoannoconcordanza
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era stato trasferito dalla sua azienda farmaceutica. La mamma
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e l’agio della sua Bologna. Da ragazza era
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fatto lo stesso nella sua camera, Emmanuel la aiutava
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vedere per confermare la sua presenza. Secondo: nessuno è
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casinò. Avrebbe rinsaldato la sua complicità a carte con
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riva, e verso la sua sposa da più di
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di mio padre verso sua moglie. Accanirmi con i
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gioco, certo, e la sua aria di azzardo mi
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Arsenio Lupin e la sua giacca rossa. Avevo l
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impaurito. Premevo contro la sua gamba e sentii la
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gamba e sentii la sua gamba premere contro la
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stentava ad abbandonare la sua infanzia. ¶ Fu una vacanza
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Glielo sentii dire alla sua amica Manuela di Milano
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Deauville era figlio della sua verginità d’animo e
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degli altri. Guadagnai una sua speciale attenzione e, un
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di John McEnroe, della sua bravura e della sua
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sua bravura e della sua collera, e di come
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come certe volte la sua collera è anche la
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a chiacchierare in camera sua. Erano sette in famiglia
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Avanti e si affacciò sua sorella maggiore, Lunette. Aveva
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teneva alla larga da sua sorella Lunette; l’estate
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già sistemati, raccolse la sua collezione di dischi e
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sacco. Mangiai con la sua famiglia, appollaiato su uno
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mondo, lo strutturalismo, la sua fidanzata Simone, la moda
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e si prese la sua razione: come ci si
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mi autoinvitai a casa sua, dovevamo parlare di libri
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Io non pensavo, guardavo sua sorella, i capelli a
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esplorazioni più attente. La sua sensibilità gli vietò di
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grazia che alleggeriva la sua stazza. Passeggiammo un po
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vieni!, Antoine disse che sua madre non gli avrebbe
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Lumière scalpitava con la sua brezza irregolare e le
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Io, Antoine, Lunette, una sua amica e qualche ragazzo
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guardavo e ascoltavo la sua voce sottile, precisa. Dava
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carezza e intuii la sua consistenza. Nervosa e allo
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in giro con la sua Vespa. Senti, se cambi
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mi aveva raccontato la sua iniziazione sessuale. Quando la
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stavamo guardando a casa sua. Era gennaio, e Parigi
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un film a casa sua. Non parlammo più della
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quel pomeriggio a casa sua. ¶ L’unico a disertare
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moi. Glielo ripetei nella sua seconda lingua, Sarai con
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Al funerale parteciparono la sua azienda di rimedi naturali
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dedicai al salotto: la sua valigetta traboccante di rimedi
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una donna forte. La sua potenza maturava nei silenzi
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bel 20/20. Tra me e sua sorella qualcosa era cambiato
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riferimento ai cinema con sua sorella, anche il gruppo
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il maschio percepiva la sua fretta di accasarsi. E
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di accasarsi. E la sua fame di maternità. Così
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casalinga. A fronte della sua condanna, Marie provava a
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era stata intollerabile la sua esistenza dimessa. E questa
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che diventa commesso nella sua bottega per espiazione: vorrebbe
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un incidente aereo. La sua disperazione amplificò la mia
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protesse invitandomi da lei, sua madre preparava riso con
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aveva battezzata secondo la sua passione per i minerali
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chiamata Onice per la sua bellezza mineraria. Io e
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Marsell mostrò casa alla sua ospite. La libreria occupò
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mia felicità fosse la sua, e anche i dolori
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intorno: erano scandalizzati della sua relazione con me, un
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facevo trovare sotto casa sua per accompagnarla in università
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tronfia, regale. Capivo la sua materia più sepolta: l
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aveva portata a casa sua, una stanzetta nel Village
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il marito di una sua conoscente cercava un praticante
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cena a chiacchierare della sua intenzione di andare a
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E gli nascosi che sua sorella non aveva dormito
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avrebbe portato a casa sua, quel giorno Parigi mi
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carte e chiamò la sua amica per comunicarle che
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volevo più parlare di sua sorella. ¶ – Ti conosco, Lib
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me stesso per la sua bellezza folgorante. ¶ A Milano
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quasi stonata, con la sua scala da matrimoni. Scelsi
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a zonzo con la sua Vespa Special, stava tutto
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che chiamava Assunta come sua nonna. Era color salvia
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Quando andammo a casa sua a prendere Palmiro Togliatti
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frontale. E ricordo la sua voce passando nel traffico
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lo nominavo mai. La sua mancanza aveva la forma
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la girava con la sua Bianchi cromata, la sigaretta
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È da liberi. ¶ La sua Bianchi e la nostra
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come Leoni e la sua ciurma di borghesi potesse
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lì, lui e la sua carrozzina, nell’attimo che
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chiami? ¶ – Libero, – sfuggii alla sua presa. ¶ Giorgio mi sistemò
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Martini si atteneva alla sua funzione borghese che forse
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e raggiunsi ancora la sua postazione. Quando sollevai l
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Credo di sì. ¶ La sua brace. Covava sotto la
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detto che era la sua passione assieme ai bastoncini
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applicare le variabili della sua teoria privata. Però conosceva
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avrebbe dovuto sposare la sua fidanzata. Ognuno di noi
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di passare a casa sua nei fine settimana per
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mezzo. Mi ritrovai una sua mano sul ginocchio, e
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Avvertii la consistenza della sua carne, avvampai. Frida respirava
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dietro la sensazione della sua coscia. Tiepida, tornita. E
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Tiepida, tornita. E la sua mancanza di resistenza. Mi
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Mi eccitò questo, la sua resa. Essere riuscito a
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avvocatura. Frida dissimulava la sua insospettabilità con la sudditanza
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da forza, era questa sua sostanza a ribollirmi. ¶ Raccontai
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avuto papà e la sua valigetta mi sarei affidato
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portai al naso la sua cravatta, l’odore di
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andasse mentre venivo sulla sua natica destra. Invece rimanemmo
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avvocato. Poi andò nella sua valigia e prese una
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aveva sollevata per la sua sostanza. Dura, burbera, autentica
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di Marie Lafontaine. La sua magie. Attecchì all’osteria
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quelle ore ricordo la sua invisibilità. Le parole tolte
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di parlarci. Tirai la sua valigia fino alla colonna
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onore di Frida Khalo. Sua madre aveva scelto quel
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Palmiro perché adesso era sua madre ad averne bisogno
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di Lorenzo e la sua presunta ragazza. Vanessa, spiccia
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alle caviglie e la sua allure che faceva girare
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d’acqua per la sua formazione poco intellettuale, la
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accettato di incontrare la sua fidanzata e la sua
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sua fidanzata e la sua famiglia. ¶ Lo chiamai e
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di birra c’erano sua madre e Palmiro, Vanessa
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non fiatò. Lo fece sua madre. Lui biascicava solo
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mi intenerirono per la sua goffaggine. Cercammo di ripararci
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lo stesso con la sua fidanzata appena era finito
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casa mia con la sua Uno tappezzata di adesivi
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bianco e sottovuoto, nella sua seconda vita di plastica
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di Giorgio. Consumammo nella sua macchina e io sentii
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di cartapesta. Intuii la sua gloria sfiorita, e quanto
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fatto del 25 dicembre la sua ossessione. Mamma raccontava che
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continuato a trasmettermi la sua atmosfera con cocciutaggine anche
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panettone. Mi mostrò la sua fidanzata storica in una
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a Mario e alla sua famiglia. Cercai una scusa
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quanto suo padre e sua madre non vedessero l
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e c’era la sua fidanzata. Non passavo a
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Non passavo a casa sua da prima di trasferirmi
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chiuso il cerchio della sua giovinezza. ¶ E della mia
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e mentre stringevo la sua carne stanca, mentre le
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neo c’era la sua insospettabilità. ¶ Dissi che l
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successiva Giorgio e la sua carrozzella mi ronzarono intorno
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venti minuti da casa sua. Passeggiammo a braccetto, le
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cerchio? Mi unii alla sua risata. ¶ Marie si avvicinò
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orecchio che era la sua condanna, l’eros, e
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squillo, appena sentii la sua voce dissi che era
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suo fratello. ¶ – Libero. ¶ La sua voce era la stessa
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occhi. C’era la sua negritudine. ¶ Le chiesi se
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guardava lo spiraglio della sua camera, – Mi dispiace per
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l’eros, oltre la sua insuperabile attitudine a farmi
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e mi presentava alla sua corte dei miracoli: mi
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sazio. Non avevo la sua arte poetica, non avevo
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per non pensare alla sua fidanzata, la stessa che
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era la donna della sua vita e voleva un
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un piccolo segreto della sua vita, appena possibile: le
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mi avrebbe invitato nella sua casa di Siracusa per
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il piccolo segreto della sua vita. Attraversammo in Golf
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fine settimana lungo nella sua casa a Siracusa, con
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Mi invitava a casa sua e cucinava per me
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giri notturni con la sua Uno marchiata Inter. Gli
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riempì: sentivo che la sua cautela veniva dal mio
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ferito aveva espiato la sua fase reattiva: la promiscuità
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Mc­Enroe. Per Anna sua madre. L’aveva vissuta
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sedere era compatto nella sua generosità, gli anni di
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altre persone, e in sua assenza, nell’appetito di
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Lorenzo mi disse che sua madre l’aveva trovato
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Sempione, lui e la sua coda spelacchiata, quando finimmo
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di materiali termoisolanti. La sua giovinezza era finita, come
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aveva la certezza della sua irreversibilità. ¶ Arrivammo sotto il
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era, trovarlo dritto nella sua rotta, e lo trovai
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avevo capito tutto dalla sua telefonata fiacca e stavo
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allora mi accorsi della sua magrezza e della perdita
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portassero in giro questa sua parvenza. Ecco perché aveva
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mette a nudo la sua bulimia esistenziale. Non lessi
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negli anni che la sua inquietudine scaturiva da una
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in ogni ambito della sua vita: dalla foga con
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Mario. Anna piangeva per sua madre, per come se
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vespista Lorenzo e la sua fidanzata Vanessa, una bibliotecaria
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i nazisti con la sua Fortezza, al contrario di
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fregato da solo nella sua Fortezza. Era una questione
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sesso la spogliavo della sua regalità, e della sua
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sua regalità, e della sua lievità estetica. La profanavo
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gli scontri dovuti alla sua impertinenza, alla mia testardaggine
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di aver raggiunto una sua autonomia, non rispetto alla
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rispetto alla totalità della sua breve esistenza. Perché in
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come Anna avrebbe ritrovato sua madre. Non ne parlammo
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chiesto di aspettare la sua chiamata di quella sera
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della famiglia covò la sua uscita gioiosa. Il gioco
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e io sentii la sua risata che era quella
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plurale. Lo lasciai a sua nonna, in quei giorni
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che aveva insegnato alla sua famiglia. “Maternità” l’aveva
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il primo. Sfidando la sua natura cattolica. Invece che
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una cronaca dettagliata della sua odissea che mi lasciò
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l’ultimo sorso. La sua oscenità, l’atto d
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erano Anna, Antoine e sua madre, Marie. In fondo
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mi guardò con la sua aria stralunata che forse
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ascoltava già, anticipando la sua indole docile che avrebbe
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lassù, immobile, con la sua libertà e lo sguardo